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Cronaca

Addio a Carla Fracci, la bambina che giocava con le oche diventata icona pop della danza mondiale

Giuliana Raffaelli

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Carla Fracci, all’anagrafe Carolina Fracci, ci ha lasciati oggi all’età di 84 anni, dopo una lunga malattia e l’aggravamento degli ultimi giorni.

Nata a Milano il 20 agosto 1936, da padre alpino tranviere dell’ATM (l’Azienda Trasporti Milanesi) e madre operaia, si raccontava così, simpaticamente, in una intervista al Corriere.it nell’agosto del 2017: “A differenza di tante altre bambine, io non ho mai realmente sognato di fare la ballerina. … Io giocavo con le oche. … Progettavo di fare la parrucchiera… Però sapevo ballare e così allietavo tutti al dopolavoro ferroviario, dove mi portava papà. Fu un’amica dei miei che li convinse a portarmi all’esame di ammissione alla scuola di ballo della Scala. E mi presero solo per il «bel faccino», perché ero nel gruppo di quelle in forse, da rivedere.” Pare avesse detto proprio così la direttrice della scuola quel lontano 1946: “Prendee anca questa, la ghà un bel faccin”.

A dieci anni, quindi, entra nella Scuola di Danza del Teatro alla Scala dove, nel 1954, consegue il diploma. Prosegue la formazione artistica partecipando a prestigiosi stage a New York, Londra e Parigi. Dopo soli due anni dal diploma diviene solista e dopo quattro ètoile (prima ballerina) della Scala, una vera stella del Teatro milanese al quale rimane fedele per tutta la vita. Parte così dalle nebbie padane alla conquista delle scene e del pubblico dei teatri più importanti del mondo.

Nei suoi 65 anni di carriera numerose sono le collaborazioni con compagnie di ballo internazionali, tra cui il London Festival Ballet, il Royal Ballet, lo Stuttgart Ballet e il Royal Swedish Ballet. Mette in scena più di 200 personaggi. Mirabili le interpretazioni in ruoli romantici come Giulietta (“Carla Fracci è Giulietta… Carla, eterna fanciulla danzante” scrive Eugenio Montale che a lei dedica anche la poesia “La danzatrice stanca”), Swanilda, Francesca da Rimini e Giselle (che interpreta per la prima volta nel 1959 a Londra) e quelle in opere contemporanee come Romeo e Giulietta di Prokofiev, Concerto barocco, Les demoiselles de la nuit, Il gabbiano, Pelléas et Mélisande, Il fiore di pietra, La sylphide, Coppelia e Il lago dei cigni.

Danza con i ballerini più grandi al mondo: primo fra tutti Rudolf Nurayev (con il quale ha il sodalizio più lungo, fatto di “amore e odio”), ma anche Vladimir Vasiliev, Henning Kronstam, Mikhail Baryshnikov, Amedeo Amodio, Paolo Bortoluzzi e il danese Erik Bruhn. Con quest’ultimo balla in “La Giselle” nel ruolo della protagonista. Una interpretazione talmente straordinaria che dall’opera teatrale venne realizzato un film nel 1969.

Ma la lunga carriera della ballerina non è fatta di sola danza, quale indiscussa protagonista delle scene. Dirige anche importanti corpi di ballo come quello del Teatro San Carlo di Napoli, dell’Arena di Verona e del Teatro dell’Opera di Roma. Milano la elegge membro dell’Accademia delle belle arti di Brera.

C’è poi il cinema. La Fracci recita Shakespeare interpretando Ariel nella Tempesta, Titania nel Sogno di una notte di mezza estate. Partecipa al film Nijinski di Herbert Ross, allo sceneggiato nazional-popolare su Verdi di Castellani, al film Le ballerine di Ustinov e alla Storia vera della signora delle camelie di Bolognini.

E poi la politica e le sue battaglie: nel 2012 si appella al presidente Napolitano perché salvi le scuole e i corpi di ballo in Italia. Il maestro Muti, in nome della musicalità, la sceglie per molte prime dei Sant’Ambrogio scaligeri, perché è lei la Sarah Bernhardt, la Divina della danza.

Nel 2003 le viene conferita l’onorificenza italiana Cavaliere di Gran Croce. Nel 2004 è nominata Ambasciatrice di buona volontà della Fao. Nel 2009 entra attivamente in politica diventando assessore alla Cultura della Provincia di Firenze. Il 19 settembre 2020 riceve, infine, il premio alla carriera da parte del Senato.

Nelle ultime settimane era ancora in prima linea nella realizzazione della “docuserie” Corpo di ballo che narra il dietro le quinte post lockdown del Teatro meneghino. In questa occasione si era nuovamente immersa nel suo ruolo romantico più amato, quello di Giselle.

Indimenticabili le parole che Alda Merini dedicò alla Fracci: “non occorre nel vederti danzare/aver letto molti testi/oppure domandandosi/l’origne dell’amore. Tu sei l’amore/tu sei il sentimento/tu sei illogica/come la ragione/tu sei leggera come la follia“.

O quelle di Eugenio Montale che riecheggiano oggi ancor più forti.: “… potrai rimettere le ali non più nubecola celeste ma terrestre e non è detto che il cielo se ne accorga. Basta che uno stupisca che il tuo fiore si rincarna si meraviglia. Non è di tutti i giorni in questi nivei défilés di morte“.

Il mondo della cultura e della politica la ricordano oggi con innumerevoli interviste e twit.

Il presidente della Repubblica Sergio Mattarella, profondamente commosso dalla morte della Fracci, sottolinea in un twit del Quirinale “le straordinarie doti artistiche e umane, che hanno fatto di lei una delle più grandi ballerine classiche dei nostri tempi a livello internazionale. Carla Fracci ha onorato, con la sua eleganza e il suo impegno artistico, frutto di intenso lavoro, il nostro Paese. Esprimo le più sentite condoglianze ai familiari, e al mondo della danza, che perde oggi un prezioso e indimenticabile riferimento”.

(Credit immagine: pagina Facebook del Teatro alla Scala di Milano)

Giuliana Raffaelli

Laureata in Scienze Geologiche, ha acquisito il dottorato in Scienze della Terra all’Università di Urbino “Carlo Bo” con una tesi sui materiali lapidei utilizzati in architettura e sui loro problemi di conservazione. Si è poi specializzata nell’analisi dei materiali policristallini mediante tecniche di diffrazione di raggi X. Nel febbraio 2021 ha conseguito il Master in Giornalismo Scientifico all'Università Sapienza di Roma con lode e premio per la migliore tesi. La vocazione per la comunicazione della Scienza l’ha portata a partecipare a moltissime attività di divulgazione. Fino a quando è approdata sull’isola di Pantelleria. Per amore. Ed è stata una passione travolgente… per il blu del suo mare, per l’energia delle sue rocce, per l’ardore delle sue genti.

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Siccità, dissalatori mobili, nuovi pozzi e autobotti: le prime soluzioni della cabina di regia

Marilu Giacalone

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 Presidenza della Regione
Nuovi pozzi e rigenerazione di altri pozzi e sorgenti esistenti, pulizia delle traverse dei corsi d’acqua, dissalatori mobili e piccoli interventi per il ripristino delle autobotti comunali. Sono alcune e più rapide soluzioni individuate dalla cabina di regia regionale per l’emergenza idrica, riunita oggi pomeriggio a Palazzo d’Orléans. La struttura, presieduta dal governatore siciliano, coordinata dal capo della Protezione civile regionale e che riunisce competenze tecniche, accademiche e scientifiche, sta mettendo a punto il piano di interventi e dei relativi costi da inviare a Roma per la valutazione dello stato di emergenza nazionale per la siccità, già richiesto dalla giunta regionale. Dal suo insediamento la cabina di regia sta operando anche al livello provinciale con nove tavoli di lavoro con Genio civile, Protezione civile, Autorità di bacino e Consorzi di bonifica. Nel dettaglio, le proposte con efficacia immediata per la mitigazione dell’emergenza idrica riguardano la rigenerazione di una cinquantina di pozzi e sorgenti esistenti ad uso idropotabile, l’individuazione di un centinaio di siti, vicini a condutture e linee elettriche, in tutta la Sicilia in cui scavare nuovi pozzi ad uso irriguo, salvaguardando così le scorte idriche presenti nelle dighe da destinare esclusivamente per la popolazione. Inoltre, sono previsti interventi su impianti di pompaggio e condutture, operazioni di sfangamento di sei traverse fluviali, finanziamenti per la riattivazione delle autobotti in una sessantina di Comuni. Sul fronte dissalatori si lavorerà nell’immediato con l’acquisto e l’installazione di moduli mobili nei siti esistenti, nell’attesa di poter procedere alla sostituzione degli impianti fissi a Porto Empedocle, Trapani e Gela, dove i tecnici della task-force in queste ore stanno effettuando ispezioni. Una soluzione importante e di ridotto impatto economico per dare respiro all’agricoltura della Piana di Catania potrà arrivare dalla riparazione di alcune paratie su Ponte Barca, dove già domani verrà verificato se è possibile utilizzare un flusso d’acqua aggiuntivo di circa 500 litri al secondo, sfruttando la pendenza. Un altro sostegno per l’agricoltura potrà arrivare, una volta dichiarato lo stato di emergenza nazionale, anche da eventuali deroghe per l’utilizzo dei fondi del Psr.

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Pantelleria, necessità di manutenzione dei sentieri. Il bando del Parco

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La rete sentieristica ricadente nel Parco nazionale Isola di Pantelleria necessita di interventi manutentivi ordinari che riguardano tutti i sentieri che si collocano lungo la costa e raggiungono le zone più interne dell’Isola. Essi permetteranno una fruizione ed accessibilità migliore garantendo maggiore sicurezza, protezione dei fruitori, decoro ambientale, conservazione del paesaggio e tutela degli habitat attraverso una migliore prevenzione dagli incendi.
L’isola di Pantelleria, anche se interessata da poche piogge, ha delle caratteristiche orografiche particolari, una varietà di microclimi e un elevatissimo livello di umidità che fanno si che la vegetazione abbia un ritmo di crescita molto elevato. Per tale ragione è necessario pianificare interventi di manutenzione ordinaria della rete da effettuare nei periodi adeguati in modo da garantire la piena fruibilità dei sentieri e prevenire possibili incendi

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Ambiente

Pantelleria, distribuzione acqua a Khamma – maggio 2024. Si parte domani

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E’ edito il calendario di distribuzione dell’acqua nella contrada di Khamma, relativo al mese di maggio 2024.

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