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Cultura

25 gennaio: conversione di San Paolo- Dalla terra melitensis alla taranta: tracce di Sud nell’odissea paolina

Redazione

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DALLA TERRA MELITENSIS ALLA TARANTA

BEVENDO ACQUA TAUMATURGICA

 

Tracce di Sud nell’odissea paolina

 

 

Il viaggio di San Paolo, da Malta al Salento, è di grande interesse antropologico , in quanto legato ad antiche tradizioni popolari.

Il sud Italia ha un forte legame con l’Apostolo delle Genti perchè la sua figura è una sintesi mitico- rituale rafforzata da contesti culturali antichi e diversi.

Pensiamo al legame che San Paolo intrattenne con i serpenti, con figure ofidiche, rettili, aracnidi di varia specie, caratterizzati dalla natura “repellenti” per l’uomo ma, allo stesso tempo, capaci di esercitare un fascino popolare scatenato dal profondo dell’inconscio.

 San Paolo, con il suo mediterraneo peregrinare, ha lasciato traccia culturale nella sua grande consistenza, con tre episodi destinati a creare un panorama ideologico e simbolico, con tradizioni relative all’isola di Malta, alla Sicilia e alla Puglia.

Malta, con le serpi e la varia mitologia a esse connessa, è legata al soggiorno dell’Apostolo  e alle singolari proprietà salvifiche e terapeutiche presenti nel territorio (immunità territoriale, pietra e grotta di San Paolo, etc..).

La Sicilia, con i suoi ciaràuli incentra la sua energia popolare alle fonti o pozzi di acque miracolose.

Il Salento, quindi Puglia, è caratterizzata dal tarantismo, fenomeno inglobante gli aspetti riscontrabili nelle realtà precedenti come immunità territoriale, pozzo di San Paolo, acque curative, morso o puntura di serpi, scorpioni, aracnidi.

A partire dal “miracolo” per l’isola di Malta si osservano una serie di mitologie che vanno dalla “lingua” e gli “occhi” di serpe, potenti amuleti paolini in grado di proteggere dal morso di ofidi, alla nota pietra di San Paolo, alla grotta di San Paolo, alla terra di Malta, di cui si tramanda la qualità terapeutica,  immunizzata dai miracoli dell’apostolo e venduta in tutta l’Europa dall’Ordine di Malta in sacchetti bollati e sigillati.

La prima volta fu sigillata da Monsignor Pietro Dusina , Inquisitore, durante la sua visita pastorale avvenuta in Malta il 9 febbraio 1575 con la denominazione   Terra Sigillata Melitensis.

Oltre a ciò, sono da segnalare anche una serie persistente di tradizioni legate al territorio, fino a giungere a una vera e propria protezione territoriale in grado di tenere in perpetuo l’isola e i suoi abitanti immuni dal rischio dei morsi delle vipere e di altri animali capaci di colpire l’uomo col loro “pungolo”.

In Sicilia, tale “mitologia” assume contorni diversi.

Nel territorio, attraversato dall’apostolo nel suo ultimo viaggio verso Roma, i ciaràuli o ciràuli sono persone dotate di singolari poteri taumaturgici relativi  alle patologie derivanti da morsi di rettili o punture di insetti, scorpioni o aracnidi.

Secondo tradizione popolare, tali poteri sono stati loro conferiti direttamente da San Paolo, in quanto condizione essenziale per essere ciaràuli è quella di esser nati nella notte del 24 gennaio che precede la festa della conversione del santo: il 25 gennaio.

Ciaraulu di Palazzolo Acreide

Scrive il Pitrè che, fin dalla nascita, a costoro compare sotto la lingua uno speciale ingrossamento, tradizionalmente denominato signatura o suffìziu , segno tangibile di divine election, cioè  il riconoscimento  dei ciaràuli.

Quest’ultimi, usando speciali scongiuri, agiscono direttamente con la propria saliva sulle ferite da morso o puntura, sputandoci sopra per sanarle.

 I ciaràuli, come San Paolo, attraversavano la Sicilia, specialmente nel periodo della mietitura, per raggiungere masserie e luoghi sperduti, portando, così, competenze terapeutiche e fornendo  ai contadini  rimedi contro morsi di serpenti e punture di scorpioni, ma anche erbe medicinali, orazioni di tipo magico-religioso legati alla figura di San Paolo.

I ciarauli di Palazzolo Acreide e Solarino (non dimentichiamo che San Paolo transitò nel territorio di Siracusa), erano ritenuti competenti nella cura della licantropia, delle fatture e legature da malocchio e in tutte le patologie di origine magica e ciarmavano i vermi, curavano ‘u scantu e ‘a cugghiùta ri suli, etc…

Racconta Tommaso Garzoni in La Piazza Universale di tutte le professioni del mondo- Venezia 1585- che  i ceretani o ciurmatori erano presenti nel Medioevo in vari territori del centro Italia.

Questi personaggi, tra i loro paraphernalia, possedevano strumenti unici e rari come l’aspide sordo, il regolo o basilisco morto, il crocodillo portato dall’Egitto, la tarantola di campagna, la lucerta d’India  ed  offrivano spettacoli orridi , girando per i paesi, a una folla di ingenui che venivano  indotti a “comprar la gratia di San Paolo”.

L’ odissea paolina, toccando la Puglia e in particolare il Salento, presenta un nuovo fenomeno: tarantismo o tarantolismo, secondo la tradizione, sindrome di melanconia e di possessione provocata dal morso della tarantola Lycosa tarentula.

Il tarantismo si manifestava durante il periodo della mietitura e della raccolta di tabacco e provocava dolori addominali, stato di catalessi, sudorazioni, palpitazioni.

La musica, la danza ed i colori rappresentavano gli elementi fondamentali della terapia, consistente in un esorcismo musicale, coreutico e cromatico.

La musica ha sempre occupato l’aspetto centrale della terapia.

La tarantata, infatti, iniziava il proprio ciclo di cura stirando il corpo al suolo o sul letto e, ascoltando la tarantella cominciava a muovere testa e gambe  strisciando sul dorso e quasi impossibilitata a stare in piedi iniziava un rapporto d’identificazione con la taranta avvelenatrice.

 In seguito, come per schiacciare il ragno, battendo i piedi per terra a tempo di musica e girando vorticosamente all’interno di un perimetro cerimoniale, la tarantolata stremata dagli sforzi crollava a terra, come graziata da S. Paolo.

A coronamento della terapia a domicilio, l’esorcismo coreutico-musicale terminava con la visita della tarantata “guarita” presso la cappella di San Paolo, a Galatina (LE).

La ‘guarita’, dopo aver ripetuto simbolicamente una breve sequenza coreutica, beveva l’acqua sacra del pozzo di San Paolo vicino la cappella che ha un forte collegamento con  il pozzo di San Paolo in Solarino .

Da tale presenza del santo a Galatina sarebbe derivata, proprio come a Malta, la concessione al sito di una speciale immunità territoriale da ogni sorta di rischio connesso ai morsi di serpe o tarantola.

L’odissea di San Paolo descritta negli Atti sembra essere un resoconto delle tappe da lui toccate nel suo viaggio verso la capitale della cristianità e le peculiarità, di ordine antropologico legate alle tradizioni popolari, ci mostrano il gioco drammatico e  laborioso di due diversissime concezioni del mondo che, ancora oggi, muove popoli e mentalità nel forte contrasto tra folk e Fede.

Laura Liistro

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Spettacolo

Trapani, la russa Anastasiia Petrova vince il XIX Concorso Lirico Internazionale “Giuseppe Di Stefano”

Marilu Giacalone

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Trapani, 29 aprile 2024 – Anastasiia Petrova, proveniente dalla Russia, è stata proclamata vincitrice della XIX Edizione del Concorso Lirico Internazionale “Giuseppe Di Stefano” organizzato dal Luglio Musicale Trapanese. Il concerto di gala del concorso e la cerimonia di premiazione si sono tenuti al Teatro “Tonino Pardo”, a Trapani. L’interpretazione e il  talento della vincitrice hanno determinato l’assegnazione del prestigioso ruolo di Regina della Notte nella produzione de “Il Flauto magico” che sarà presente nel cartellone estivo dell’Ente Luglio Musicale Trapanese, con la regia di Maria Paola Viano e la direzione musicale di Alfredo Stillo.

Al secondo posto si è classificata Jessica Ricci, dall’Italia, vincitrice del ruolo di Pamina. Il terzo posto è stato conquistato da William Hernandez dalla Costa Rica, a cui è andato il ruolo di Papageno. Inoltre, sono state rivelate le posizioni dei concorrenti Aziza Omarova (Kazakistan) al quarto posto, Yuki Mizuno (Giappone) al quinto posto e Martina Saviano (Italia) al sesto posto.

La Commissione giudicatrice ha inoltre riconosciuto la bravura di altri partecipanti: a Dioklea Hoxha, dal Kosovo, è stato assegnato il ruolo di Papagena, a Antonino Arcilesi, dall’Italia, il ruolo di Sarastro, a Samuele Di Leo, sempre dall’Italia, il ruolo di Tamino.

Sono stati conferiti anche premi speciali per il talento e la performance distintiva durante il concorso: il Premio Speciale degli “Amici della Musica di Alcamo” è stato assegnato a Samuele Di Leo e Martina Saviano, entrambi italiani; per loro un concerto esclusivo ad Alcamo nella stagione 2024/2025. Il Kiwanis Club di Trapani ha conferito il suo Premio Speciale ad Aziza Omarova, del Kazakistan a cui spetterà una borsa di studio di 1.000 euro offerta dal Kiwanis Club di Trapani, denominata “Menzione Francesco Braschi”, in onore di uno dei soci fondatori del club e del concorso “Giuseppe Di Stefano”.

Il Premio Speciale Opéra Grand Avignon è stato anch’esso attribuito ad Aziza Omarova che  otterrà un concerto esclusivo nella stagione 2025/2026 presso l’Opéra Grand Avignon.

Questi premi e riconoscimenti testimoniano l’elevato livello artistico dei partecipanti e la diversità culturale rappresentata nel mondo dell’opera lirica internazionale.

Una giuria internazionale presieduta dalla celebre Luciana Serra, era composta, oltre che dal direttore artistico del Luglio Musicale Trapanese Walter Roccaro, da Micaela Carosi, Simone Di Crescenzo, Ugo Guagliardo, Lisa Navach, Sebastian Schwarz, Luigi Stillo, Maria Paola Viano, tutti musicisti ed esperti dell’opera e della musica classica, con una vasta gamma di conoscenze e competenze nel campo della musica, dalla performance all’istruzione, alla ricerca e alla produzione artistica.  

Oltre ai premi della giuria e ai riconoscimenti speciali, durante la serata di premiazione, il pubblico ha avuto l’opportunità di votare il proprio concorrente preferito istituendo così il Premio del pubblico, che è andato a Martina Saviano, dall’Italia. Il premio è stato consegnato da uno tra gli affezionati del pubblico del Luglio Musicale Trapanese. Il premio consiste in un contributo di 250 euro.

La serata di gala, con la relativa cerimonia di premiazione del Concorso Lirico Internazionale “Giuseppe Di Stefano”, presentata da Giusy Basiricò, direttore di produzione del Teatro “A. Rendano” è stata di grande prestigio e passione, ha celebrato il talento e la bellezza dell’opera in un’atmosfera di eleganza e splendore con le esibizioni. La serata è iniziata con un’apertura solenne, il discorso della presidente della giuria Luciana Serra e la presenza del direttore artistico del Luglio Musicale Trapanese Walter Roccaro e del consigliere delegato Natale Pietrafitta, che hanno fatto il punto sulla storia, sugli obiettivi e le caratteristiche del concorso.  

“Il Flauto magico” andrà in scena il 24 e il 26 luglio al Teatro open air “Giuseppe Di Stefano” di Trapani, con un cast giovane.

“Questa produzione promette di portare nuova vita e freschezza a un capolavoro classico come l’opera di Mozart.

Con la direzione di Alfredo Stillo e la regia di Maria Paola Viano, il pubblico avrà l’opportunità di immergersi nell’affascinante mondo de “Il Flauto magico”, arricchito da interpretazioni appassionate e dalla bellezza scenica del Teatro all’aperto.

Il cast giovane porterà energia e entusiasmo a questa produzione, offrendo una prospettiva fresca e contemporanea” – così dichiara Walter Roccaro, direttore artistico.

“Lavorerò a quest’opera con grande rispetto per la sua tradizione e il suo messaggio universale. La mia visione si concentrerà sull’aspetto esistenziale, ovvero la vicenda dei due protagonisti, i giovani Pamina e Tamino, i quali, cercando se stessi attraverso un difficoltoso percorso iniziatico, scoprono la bellezza e l’amore. L’allestimento, che mi è stato commissionato come recupero e riciclo consapevole di materiale preesistente, sarà un mix di rivisitati elementi fiabeschi e simbolici, che rispecchieranno l’essenza del poliedrico e profondo racconto di quest’opera mozartiana, la cui musica e la cui drammaturgia da sempre stupiscono e affascinano”- così afferma Maria Paola Viano, regista de “Il Flauto magico”.

Alfredo Stillo, direttore d’orchestra e musicista di grande esperienza, ha guidato con maestria oltre 130 recite de “Il Flauto Magico” nel corso della sua carriera. La sua direzione conferirà un tocco di profonda sensibilità interpretativa e precisione tecnica a questa straordinaria opera di W. A. Mozart.

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Cultura

5 maggio Pasqua Ortodossa, auguri del Sindaco D’Ancona alla comunità romena a Pantelleria

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Auguri dell’Amministrazione Comunale alla comunità Romena di Pantelleria in occasione della Pasqua Ortodossa

La comunità Romena e Ortodossa di Pantelleria si preparano a celebrare la Pasqua il prossimo 5 maggio, un momento di significato spirituale e culturale per i fedeli di questa tradizione religiosa.

Il Sindaco Fabrizio D’Ancona a nome di tutta l’Amministrazione Comunale dichiara: “La Pasqua ortodossa rappresenta un momento di profonda spiritualità e unione per la comunità Romena e Ortodossa di Pantelleria e per tutti coloro che celebrano questa festività. In questo periodo di rinascita e speranza, auguriamo a tutti nostri amici Romeni e Ortodossi una Pasqua piena di gioia, pace e serenità. Che questa celebrazione porti luce e benedizioni nei nostri cuori e nelle nostre case.”

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Cultura

Palermo, 28 aprile presentazione “Romanzo tascio-erotico” con l’autore Giankarim De Caro

Marilu Giacalone

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Giankarim De Caro presenta il suo quinto libro “Romanzo tascio-erotico siciliano” in occasione de “La Via dei Librai” a Palermo. Appuntamento a piazza Bologni domenica 28 aprile a mezzogiorno con l’autore, Valentina Chinnici e Maurizio Guarneri

Una donna dalla vita complessa e caotica, circondata da un popolo di derelitti e ultimi.

Mariella è la protagonista di “Romanzo tascio-erotico siciliano”, ultima opera letteraria dello scrittore palermitano Giankarim De Caro.

Edito da Navarra come i precedenti libri dell’autore – “Malavita”, “Fiori mai nati”, “Chianchieri” e “Agatina senza pensieri” – il romanzo sarà presentato in occasione del Festival “La Via dei Librai” domenica 28 aprile alle 12:00 in piazza Bologni a Palermo.

Città a cui l’autore è legatissimo, come lui stesso ama sottolineare.

“Ringrazio Palermo – afferma – che, con le sue contraddizioni, rimane per me fonte inesauribile d’ispirazione”.

Molto più di un semplice sfondo, bensì vera e propria protagonista delle storie che Giankarim De Caro racconta.

I personaggi si muovono in una città dominata dai contrasti e dai chiaroscuri e sono totalmente privi di sfumature: buonissimi o cattivissimi, magrissimi o obesi, ricchi egocentrici o poveri solidali tra loro.

Uno dei tanti aspetti della storia su cui l’autore si confronterà con il pubblico in occasione della presentazione del libro – in anteprima assoluta – dialogando insieme a Valentina Chinnici e Maurizio Guarneri.

Quello di Giankarim De Caro, classe 1971, è un successo letterario inarrestabile, sia in termini di pubblico che di critica, sempre in crescita dal 2018, anno del debutto: con “Romanzo tascio-erotico siciliano” svela un lato ironico e comico a oggi sconosciuto ai lettori.

La protagonista Mariella, lavoratrice in nero della casa di riposo “Villa degli Incontri”, sembra non trovare pace nel suo piccolo mondo, specchio di una società in affanno per la conquista di un posto al sole, attraverso il sesso e gli inganni.

La donna si imbatte in una serie di avventure tragicomiche che la conducono puntualmente all’insoddisfazione, alla frustrazione e al costante desiderio di essere mantenuta da un uomo che la salvi dal lavoro e da una vita di stenti.

La storia prenderà una direzione completamente imprevista che spazzerà via il precario equilibrio familiare di Mariella, per la quale si apriranno nuovi orizzonti portatori di speranza.

Tutt’intorno, un popolo di poveracci in balia di eventi ingestibili: nella loro descrizione, la scrittura di Giankarim De Caro tocca vette altissime.

Il suo è un romanzo di denuncia sociale, a partire dalla raffigurazione della casa di riposo, da cui si innescano tutte le  disavventure di Mariella e i cui ospiti sono persone ai margini della società fino al Bingo, luogo di annullamento del pudore e della dignità delle figure femminili della storia che, pur di continuare a giocare, chiedono piccoli prestiti che ripagano con prestazioni sessuali.

In merito alla genesi di “Romanzo tascio-erotico siciliano”, l’autore racconta di avere apprezzato la facilità e i modi di fare sesso dei personaggi di alcuni libri della letteratura erotica.

“Mariella e Martino, i miei personaggi – spiega – si sono materializzati davanti a me: goffi, stanchi, due figure che sintetizzano alcuni stereotipi della mia terra, mi hanno raccontato con il loro personalissimo linguaggio, una storia che mi ha fatto piangere e ridere: non ho potuto fare a meno di scrivere i loro racconti ed è nato il libro”.

“Ringrazio – conclude – l’editore Ottavio Navarra, fratello nella mia avventura da scrittore”.

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