Cultura
Sabbinìrica: Un viaggio tra storia, cultura e significati profondi nel cuore della Sicilia
Oggi riscopriamo un Saluto Antico… Il Saluto Antico è “Sabbinirica a Vossia”; un saluto utilizzato sino agli anni ’50-’60 dai Nostri Antenati Siciliani (Nonni, Bisnonni ecc.…).
Questo Saluto si usava in tutti i momenti della giornata,
specialmente la mattina o quando ci si incontrava per strada; esso esprimeva una forma di
Benedizione.
A questo Saluto si rispondeva solitamente con: “Santu e Riccu !” (traduzione: “Che tu sia santo e
ricco!”).
Ai giorni nostri corrisponde all’attuale Buongiorno o Ciao !!! 🙂
Il ricordo del nonno Turiddu e il sabbinirica” mai negato ad alcuno
Era l’ultima settimana di luglio e avevo salutato nonno Turiddu e più ci penso più mi rendo conto
che è corretto dire “quel giorno conobbi meglio mio nonno”…
Quando mio padre nel 1963 lasciò il suo quartiere per creare una nuova famiglia e andare a vivere
nel quartiere nuovo in Corso Italia, in alto vicino alla “Chiesa nova…” (Chiesa di Maria Ausiliatrice
dei Salesiani).
Il trasferimento di mio padre, per i parenti e gli amici, fu un vero tradimento, poiché allora
abbandonare il proprio quartiere “gli Archi” per andare a vivere nella città nuova Ragusa
superiore, era una vera emigrazione…, Scegliendo di vivere altrove, mio padre inevitabilmente
prese le distanze dalla realtà che lo aveva visto crescere.
Non ho mai riflettuto su quanto questo cambiamento avesse influito sui legami della nostra vita
familiare.
Legami forti e saldi che comunque si sono mantenuti e sono cresciuti, legami che di
speciale avevano soprattutto quello che non si dice, che si dà per scontato, che è naturale. Un
legame che sai che c’è e basta, che si nutre della stessa sicurezza che emana: un legame di
famiglia.
Forse per questo e per l’interminabile scorrere delle ore degli ultimi giorni di villeggiatura del mese
di luglio nella nostra casa di mare, il bagno nei miei ricordi mi è sembrato un’immersione in acque
nuove e sconosciute, dove l’eccesso emotivo ha prodotto sorrisi e lacrime allo stesso modo, un
bagno a metà fra che ciò avevo vissuto e ciò che mi ero perso perché lontano, perché distante, ma
che tuttavia mi ha permesso di immaginare oggi che il tutto era soffrire, era andare.
A quel tempo quando si andava a trovare il nonno nel quartiere natio di mio padre (San Paolo…) io,
che sarò stato un bambino un po’ rompiscatole e con addosso un musone da portare imbarazzo ai
miei genitori che cercavano di giustificarmi con imbrodabili supposizioni…, dimostravo
spudoratamente di non essere felice durante quelle visite domenicali. Non saprei dirlo, ma so che le
visite più piacevoli, sono state quelle in cui io insieme al nonno le combinavamo grosse.
Uno di questi episodi fu quando cambiai la disposizione dei quadri del soggiorno (destando
turbamento nella nonna Marianna…) con la complicità del nonno.
Nella casa in cui vivevano i nonni c’era una stanza per piano, e salire fino all’ultimo era una
conquista rara per me. All’ultimo piano vi era un lettone che sembrava avvolto da un velo di
mistero e grandezza agli occhi di un ragazzino impudente ma sensibile… quella stanza sembrava
l’interno di una nave dei pirati con quel baule grande e chiuso ermeticamente da un catenaccio
degno di un forziere del Capitano Nero… (in quel periodo leggevo molto… il mio autore preferito
era Salgari).
Poi era subentrato prorompente il mese di agosto, era il 5, giorno del mio compleanno, arrivai con i
miei genitori di mattina intorno alle 10, in una calda e umida giornata e, finché non fummo tutti i
parenti, non sarebbe iniziata la festa… (il nonno ci teneva tantissimo festeggiare il mio
compleanno… mi chiamavo come lui “Salvatore”).
Il nonno era già pronto da parecchio tempo: alto, magro, i capelli bianchi (pochi in verità), gli zigomi alti e salutarlo era come scontrarsi in pista da ballo, il naso lungo che mio padre ereditò smussato e che anch’io presi infine misurato (ne riconosco il tratto slanciato, bello, oserei dire importante). Arrivati a casa dei nonni, trovammo il nonno mentre in Tv ascoltava il concerto di musica classica che amava, stando seduto su una poltrona in cui nessuno osava sedersi. Lui era pronto da un bel po’: appena sentiva il rumore della macchina si affacciava dal balcone, poi ci accoglieva con un sorriso di felicità; spariva per un attimo e ricompariva con aria compiaciuta, finché non tirava fuori le banconote da 5 mila lire e ne dava una per nipote, indistintamente… ma per il mio compleanno usciva per me una grande banconota da diecimila lire… (una gioia indescrivibile…).
Non parlava molto, ma di certo osservava tanto: interveniva quando bisognava soprattutto quando noi ragazzi importunavamo la nonna che già da un po’ aveva smesso di ricordare, di riconoscere, di dialogare con tutti noi. Anche quando si “armava” al gioco delle carte, il nonno prendeva posto silenziosamente e agiva da intenditore, poiché trascorreva ogni giorno i pomeriggi al circolo G.B. Odierna vicino alla chiesa de “Le anime del purgatorio”.
Certo, lo scopone richiedeva un’abilità non da poco e si arrabbiava se sbagliavi a giocare la tua mano. Il suo tono rauco e profondo non era mai eccessivo, rimaneva pacato. Non ricordo di averlo mai visto seriamente arrabbiato, se quando era veramente necessario. Era saggio proprio in virtù di questo silenzio, come chi ha vissuto a pieno un’esistenza costellata di cose e persone: la barberia, il motorino, la vita sociale tra i coetanei, le tradizioni impresse nella memoria del cuore, il rispetto espresso in quel sottile “sabbinirica” mai negato ad alcuno. Ricordo che nell’ultimo periodo della sua esistenza non volle più frequentare il circolo perché sentiva le forze lasciarlo, e sì caro nonno… tu lo sapevi che stava arrivando il momento di andare, quando hai chiesto la pizza per un’ultima volta e ti arrabbiasti per quel mancato appuntamento di
una domenica di qualche mese prima di lasciarci per sempre.
Con il cuore lacerato come l’asfalto consumato e mille e più preghiere in testa, sono venuto a salutarti, senza quell’angoscia che ci prendeva negli ultimi tempi quando andavamo via e inevitabilmente ci domandavamo se fosse stata l’ultima visita. Sei stato coraggioso, eri pronto anche quel venerdì, nonostante le lacrime, unico segno di paura e commozione quando le parole sono diventate troppo difficili da pronunciare. Solo un uomo come te poteva trovare il coraggio di amare in eterno, di creare un forte legame tra di noi per quasi 60 anni; con la nonna Marianna hai formato una grande famiglia come sono grandi le famiglie al sud, insieme siete stati punti di riferimento ed esempio: il nonno mi ha insegnato la lezione più grande mostrandomi come l’amore vada oltre la vita stessa, vada oltre l’esserci. L’amore che accudisce e risana le ferite, l’amore che condivide il dolore e lo supporta, l’amore che nella longevità è capace di schioccare baci forti e privi di vergogna, questo amore che sei stato in grado di coltivare e possedere, come il dono più prezioso, come la ricchezza più grande. Sei stato padre, il padre di mio padre e pertanto mi ha lasciato in eredità un nome e un cognome che mai come oggi sono fiero di portare, perché ne ho riscoperto l’identità più profonda, sancita da quel gesto sincronico di quanti, durante i funerali, al tuo passaggio in piazza hanno calato la coppola dalla testa e hanno abbassato lo sguardo, certamente dicendo in silenzio “Sabbinirica Vossia”, e tu che la coppola ce l’avevi accanto perché non volevi andare via senza, avrai risposto “Sabbinirica”.
L’ultimo saluto
e il ringraziamento E allora che tu sia benedetto nonno, ora e sempre, benedetto da noi tutti, benedetto tra gli angeli del cielo; che tu sia benedetto accanto al Padre, là dove non serve nemmeno respirare e nel cuore di chi hai protetto per restare… e ora anche se in vita non te l’ho detto mai… Sabbinirica Nonno caro! Per saperne un po’ di più sul detto Sabbinirica… Non solo un saluto, ma anche una forma di rispetto e di augurio, in esso vi è racchiuso un mondo, una cultura: religiosità, rispetto, distanza sociale, sudditanza Sabbinirica, o Assabinirica oppure “Vossia binirica” o “Vo’scenza binirica non è un semplice saluto, è molto di più. Le origini etimologiche più accreditate di tale formula di saluto sono quelle che la fanno risalire all’arabo “As-Salam, soprattutto per l’assonanza. E’ una forma di saluto rivolta solitamente a persone anziane o che hanno una certa autorità.
Un saluto utilizzato sino agli anni ’50 – ’60 dai nostri nonni, bisnonni etc
Molte sfaccettature si intravedono subito nelle varie formule: Ssabinirica o Assabinirica = “Ella mi benedica, o vossia (mi) benedica” Vossia s’abbinirica = “Vostra signoria (mi) benedica” Voscenza s’abbinirica = “Vostra eccellenza (mi) benedica” “Assabinirica” era il saluto che rappresentava il massimo del rispetto portato verso la persona da salutare. Lo usavano i più giovani per salutare “lu tata, la matri, lu tataranni, la mammaranni“, il padre, la madre, i nonni e i parenti più grandi; oppure lo usava il figlioccio verso il padrino. Il figlio, come segno di rispetto, doveva dare del “vossia” (voi) ai genitori, ma anche ai fratelli più grandi. Ma “vossia” lo usavano soprattutto i meno abbienti quando salutavano una persona di riguardo. Così fino agli anni ‘50, nonostante la caduta del feudalesismo in Sicilia risalisse al 1912, si usava ancora dare del “Voscenza binirica” (Vostra eccellenza mi benedica), quel saluto di sudditanza che
il contadino o la persona di basso ceto dava al padrone o a chi stava più in alto nella scala sociale.
Al ricco borghese come titolo si attribuiva il “don”, da dominus, (maestro, padrone) prima del nome, e il “voi” come segno di distinzione; la moglie era chiamata “donna”, per la stessa radice, da domina. Quando per strada si salutava una persona di riguardo, era doveroso alzare il cappello o il berretto e fare un leggero inchino dicendo: “servu sò” oppure “servu di voscenza”. Lo stesso succedeva se la persona di riguardo era affacciata al balcone; si salutava “scappellandosi”.
Ma se al balcone era affacciata una signora di nobile casato o soltanto benestante, uno del popolo, che passava di sotto, salutava senza alzare lo sguardo per non essere troppo sfrontato! Notare come a salutare dalla strada erano quelli col cappello, quindi solo gli uomini. Le donne in casa, al massimo al balcone, ma se benestanti. Quando si incontravano persone di pari “merito” già le cose cambiavano e allora “salutamu” oppure “baciamu li manu”. E qui ci sarebbe da divagare! Ma rimaniamo nella ricerca. Altra espressione siciliana era “Voscenza”, derivante dalla voce spagnola “vuestra excelencia”, ovvero “vostra eccellenza”.
Si tratta dunque di un titolo utilizzato in Sicilia, specialmente nell’uso parlato,
per rivolgersi a persone di riguardo e/o prestigio come, per esempio, nell’espressione: – “Voscenza
mi perdoni se la disturbo, ma ho urgenza di parlare con lei”. Nella collezione degli elogi:
“‘Minenza” (Eminenza), Vossignuria” (Vostra Signoria).
Per le persone appartenenti all’ultimo gradino della scala sociale si usava il “gnuri ” per l’uomo e
“gnura” per la moglie, forse “signuri” o “signura” potevano far montare loro troppo la testa.
I
lavoratori giornalieri, gli antenati degli stagionali di adesso, o peggio dei migranti in nero, che non
avevano alcuna specializzazione nel lavoro, venivano chiamati col loro nome di battesimo. Se poi si
fosse andato avanti con l’età si sarebbero meritati il titolo di “zu” e “za”. Così c’era “u zu Vicenzu”
o “a za Mimma”.
Forse prima c’era più rispetto? Forse!?
Non sono certo le parole ma quello che c’è
dietro e intorno ad esse a fare la differenza.
La poesia Assabbinirica incorniciata presso il circolo “G. Odierna” ad Ibla che frequentava il nonno
Assabbinìrica
Quann’eru nicu la cosa chi cchiù ri tutti sèntiri mi piacìa, era quannu assabbinìrica me patri a me nonna ci
ricìa.
Lu sensu bonu di stà pàrola nun la capìa, ma a me nonna tantu cuntènta la facìa.
A tempi antìchi lu rispèttu era cchiù forti, e lì vicchiarèddi anchi scarsi l’amàvi finu a la morti.
Avìlli rintra unn’era un pisu, ti ràvanu cunsìgghi e mittìanu lu surrìsu.
Cù lu tempu càpivi chi era ‘na biniriziòni, e chi a cú la ricivìa ci rava prutiziòni.
Quantu addisiàssi sèntimi diri ancora ‘na vota di me nonna binirittèddu, picchì mi fàcia sèntiri ‘mpurtànti,
amàtu e beddu.
Ci sunnu così chi ti fannu sèntiri ciàvuru di casa, assabbinìrica avi lu stessu sapùri di ‘na vucca chi ti vasa.
È pròpriu veru chi ci sunnu così chi ti porti ‘nta lu cori, di quannu nasci finu a quannu mori.
Salvatore Battaglia
Presidente Accademia delle Prefi
Spettacolo
Claudio Baglioni in “Piano di volo – Solo tris”. Date in Sicilia
PIANO DI VOLO
soloTRIS
UN VIAGGIO MUSICALE
UNICO
IN OGNI SENSO
“CONCERTI RAVVICINATI DEL 3º TIPO”
3 EVENTI PER PIANO E VOCE
IN OGNI TEATRO
3ª PARTE DELLE RAPPRESENTAZIONI
DOPO SOLO E SOLO BIS
3º ATTO DEI ‘1000 GIORNI’
DEL GIRO D’ONORE
300 ESIBIZIONI COMPLESSIVE
NEI GRANDI TEATRI LIRICI
Dopo il successo dei tour “Solo” e “SoloBIS”, CLAUDIO BAGLIONI riprende il suo percorso concertistico assolo con “PIANO DI VOLO soloTRIS”, il terzo, nuovo e perfezionato capitolo dell’esperienza musicale dal vivo nei teatri lirici.
“PIANO DI VOLO” è un concerto-racconto del cantautore, unico protagonista sulla scena. Un’impresa innovativa e sempre rinnovata, una trasvolata solitaria in cui l’interprete, il compositore, il musicista e l’intrattenitore s’incontrano tra musica e invenzione, parola e narrazione, storia e sperimentazione, rigore e improvvisazione.
Le canzoni, nelle versioni solistiche, ritornano nella dimensione essenziale e nuda nella quale sono state create e costruite dall’autore – quando erano ancora soltanto “sue” – e, subito dopo, cercano atmosfere inedite, itinerari sconosciuti e luoghi stupefacenti verso cui andare. Ogni brano è un tragitto, una rotta, un’andatura sorprendente.
Claudio Baglioni è il pilota che annuncia e dirama il suo piano di volo, scelto, di volta in volta, per viaggiare nel tempo e nello spazio, nello stesso momento, reali e fantastici di un palco teatrale, insieme ai passeggeri spettatori. Il piano, nelle tre modalità – acustica, elettrica e digitale – sarà il mezzo e lo strumento di volo e di suono. Il piano tridimensionale dell’emozione, del sogno, dell’immaginazione. La performance di “PIANO DI VOLO” è un’evoluzione speciale, dinamica, una traiettoria artistica sbalorditiva, “singolare”. Un esempio singolo. Come un numero uno. Come l’artista sul palcoscenico. Come in un sorvolo isolato e insolito, ma non da solo. Dentro gli occhi di tanti altri.
Il sottotitolo “SoloTris” sta ad indicare che “PIANO DI VOLO” è la terza parte del progetto live “Solo” – iniziato nel 2022 e proseguito nel 2023 – e che questo avvenimento musicale, che chiude la trilogia, attraverserà l’Italia, da novembre 2024 a dicembre 2025, per raggiungere le città, che l’ospiteranno, per 3 sere, nel cartellone dei loro maggiori teatri lirici. L’intera trilogia, con un totale di 300 esibizioni, diventerà la tournée più lunga della carriera di Claudio Baglioni, completando i precedenti e storici giri di recital solisti: Assolo (1996), Incanto (2001), Diecidita (2011-2012-2013).
In questo “concerto ravvicinato del terzo tipo”, classico e futuribile, nel medesimo istante, Claudio Baglioni condividerà, a strettissimo contatto, con gli spettatori, le opere e le composizioni più preziose del suo repertorio e le vicende della sua vita artistica e personale, come a trovarsi e giocare in un popolato cortile a cielo coperto, nell’ineguagliabile scenario, segreto e magnificente, dei grandi, prestigiosi e bellissimi teatri italiani di tradizione.
Questi appuntamenti rappresenteranno il culmine della suggestione e della prossimità di un incontro particolare in cui la vicinanza, la confidenza e la complicità sono totali così che ciascun gesto, ciascuno sguardo, ciascuna nota possa contribuire a far vivere, al pubblico presente, un’avventura particolare, affascinante e, forse, indimenticabile.
Il tour “PIANO DI VOLO soloTRIS” debutta il 21 novembre ad Assisi per poi proseguire fino alla fine del 2024 a Fermo, Forlì, Milano, Cremona, Modena, Firenze e Brescia.
La prima data nel 2025 sarà il 3 gennaio a Trieste e il giro, in seguito, toccherà Reggio Emilia, Bergamo, Livorno, Montecatini, Ravenna, Ancona, Mantova, Genova, Parma, Torino, Cagliari, Sassari, Spoleto, Ascoli Piceno, Piacenza, Bologna, Lugano, Pisa, Novara, Vercelli, Prato, Verona, Como, Cesena, Agrigento, Palermo, Messina, Napoli, Avellino, Brindisi, Lecce, Cosenza, Catanzaro, Reggio Calabria e Catania.
Il tour è prodotto e organizzato da Friends & Partners e Come s.r.l.
I biglietti per i concerti saranno disponibili dalle ore 16:00 di oggi su TicketOne.it e nei punti vendita e nelle prevendite abituali (per info www.friendsandpartners.it).
21 novembre 2024 ASSISI – TEATRO LYRICK
22 novembre 2024 ASSISI – TEATRO LYRICK
23 novembre 2024 ASSISI – TEATRO LYRICK
25 novembre 2024 FERMO – TEATRO DELL’AQUILA
26 novembre 2024 FERMO – TEATRO DELL’AQUILA
27 novembre 2024 FERMO – TEATRO DELL’AQUILA
29 novembre 2024 FORLÌ – TEATRO FABBRI
30 novembre 2024 FORLÌ – TEATRO FABBRI
01 dicembre 2024 FORLÌ – TEATRO FABBRI
03 dicembre 2024 MILANO – TEATRO ARCIMBOLDI
04 dicembre 2024 MILANO – TEATRO ARCIMBOLDI
05 dicembre 2024 MILANO – TEATRO ARCIMBOLDI
06 dicembre 2024 CREMONA – TEATRO PONCHIELLI
07 dicembre 2024 CREMONA – TEATRO PONCHIELLI
08 dicembre 2024 CREMONA – TEATRO PONCHIELLI
10 dicembre 2024 MODENA – TEATRO STORCHI
11 dicembre 2024 MODENA – TEATRO STORCHI
12 dicembre 2024 MODENA – TEATRO STORCHI
16 dicembre 2024 FIRENZE – TEATRO DELLA PERGOLA
17 dicembre 2024 FIRENZE – TEATRO DELLA PERGOLA
18 dicembre 2024 FIRENZE – TEATRO DELLA PERGOLA
19 dicembre 2024 BRESCIA – TEATRO GRANDE
20 dicembre 2024 BRESCIA – TEATRO GRANDE
21 dicembre 2024 BRESCIA – TEATRO GRANDE
03 gennaio 2025 TRIESTE – TEATRO ROSSETTI
04 gennaio 2025 TRIESTE – TEATRO ROSSETTI
05 gennaio 2025 TRIESTE – TEATRO ROSSETTI
09 gennaio 2025 REGGIO EMILIA – TEATRO VALLI
10 gennaio 2025 REGGIO EMILIA – TEATRO VALLI
11 gennaio 2025 REGGIO EMILIA – TEATRO VALLI
17 gennaio 2025 BERGAMO – TEATRO DONIZETTI
19 febbraio 2025 BERGAMO – TEATRO DONIZETTI
14 aprile 2025 BERGAMO – TEATRO DONIZETTI
20 gennaio 2025 LIVORNO – TEATRO GOLDONI
21 gennaio 2025 LIVORNO – TEATRO GOLDONI
22 gennaio 2025 LIVORNO – TEATRO GOLDONI
23 gennaio 2025 MONTECATINI – TEATRO VERDI
24 gennaio 2025 MONTECATINI – TEATRO VERDI
25 gennaio 2025 MONTECATINI – TEATRO VERDI
28 gennaio 2025 RAVENNA – TEATRO ALIGHIERI
29 gennaio 2025 RAVENNA – TEATRO ALIGHIERI
30 gennaio 2025 RAVENNA – TEATRO ALIGHIERI
02 febbraio 2025 ANCONA – TEATRO DELLE MUSE
03 febbraio 2025 ANCONA – TEATRO DELLE MUSE
04 febbraio 2025 ANCONA – TEATRO DELLE MUSE
06 febbraio 2025 MANTOVA – TEATRO SOCIALE
07 febbraio 2025 MANTOVA – TEATRO SOCIALE
08 febbraio 2025 MANTOVA – TEATRO SOCIALE
10 febbraio 2025 GENOVA – TEATRO CARLO FELICE
11 febbraio 2025 GENOVA – TEATRO CARLO FELICE
08 aprile 2025 GENOVA – TEATRO CARLO FELICE
12 febbraio 2025 PARMA – TEATRO REGIO
13 febbraio 2025 PARMA – TEATRO REGIO
14 febbraio 2025 PARMA – TEATRO REGIO
16 febbraio 2025 TORINO – AUDITORIUM DEL LINGOTTO
17 febbraio 2025 TORINO – AUDITORIUM DEL LINGOTTO
18 febbraio 2025 TORINO – AUDITORIUM DEL LINGOTTO
23 febbraio 2025 CAGLIARI – TEATRO LIRICO
24 febbraio 2025 CAGLIARI – TEATRO LIRICO
25 febbraio 2025 CAGLIARI – TEATRO LIRICO
26 febbraio 2025 SASSARI – TEATRO COMUNALE
27 febbraio 2025 SASSARI – TEATRO COMUNALE
28 febbraio 2025 SASSARI – TEATRO COMUNALE
06 marzo 2025 SPOLETO – TEATRO NUOVO MENOTTI
07 marzo 2025 SPOLETO – TEATRO NUOVO MENOTTI
08 marzo 2025 SPOLETO – TEATRO NUOVO MENOTTI
09 marzo 2025 ASCOLI PICENO – TEATRO VENTIDIO BASSO
10 marzo 2025 ASCOLI PICENO – TEATRO VENTIDIO BASSO
11 marzo 2025 ASCOLI PICENO – TEATRO VENTIDIO BASSO
13 marzo 2025 PIACENZA – TEATRO MUNICIPALE
14 marzo 2025 PIACENZA – TEATRO MUNICIPALE
15 marzo 2025 PIACENZA – TEATRO MUNICIPALE
16 marzo 2025 BOLOGNA – EUROPAUDITORIUM
17 marzo 2025 BOLOGNA – EUROPAUDITORIUM
18 marzo 2025 BOLOGNA – EUROPAUDITORIUM
20 marzo 2025 LUGANO – TEATRO LAC
21 marzo 2025 LUGANO – TEATRO LAC
22 marzo 2025 LUGANO – TEATRO LAC
26 marzo 2025 PISA – TEATRO VERDI
27 marzo 2025 PISA – TEATRO VERDI
28 marzo 2025 PISA – TEATRO VERDI
01 aprile 2025 NOVARA – TEATRO COCCIA
02 aprile 2025 NOVARA – TEATRO COCCIA
03 aprile 2025 NOVARA – TEATRO COCCIA
10 aprile 2025 VERCELLI – TEATRO CIVICO
11 aprile 2025 VERCELLI – TEATRO CIVICO
12 aprile 2025 VERCELLI – TEATRO CIVICO
16 aprile 2025 PRATO – TEATRO POLITEAMA PRATESE
17 aprile 2025 PRATO – TEATRO POLITEAMA PRATESE
18 aprile 2025 PRATO – TEATRO POLITEAMA PRATESE
22 aprile 2025 VERONA – TEATRO FILARMONICO
23 aprile 2025 VERONA – TEATRO FILARMONICO
24 aprile 2025 VERONA – TEATRO FILARMONICO
25 aprile 2025 COMO – TEATRO SOCIALE
26 aprile 2025 COMO – TEATRO SOCIALE
27 aprile 2025 COMO – TEATRO SOCIALE
29 aprile 2025 CESENA – TEATRO BONCI
30 aprile 2025 CESENA – TEATRO BONCI
01 maggio 2025 CESENA – TEATRO BONCI
30 ottobre 2025 AGRIGENTO – TEATRO PIRANDELLO
31 ottobre 2025 AGRIGENTO – TEATRO PIRANDELLO
01 novembre 2025 AGRIGENTO – TEATRO PIRANDELLO
03 novembre 2025 PALERMO – TEATRO MASSIMO
04 novembre 2025 PALERMO – TEATRO MASSIMO
05 novembre 2025 PALERMO – TEATRO MASSIMO
06 novembre 2025 MESSINA – TEATRO VITTORIO EMANUELE
07 novembre 2025 MESSINA – TEATRO VITTORIO EMANUELE
08 novembre 2025 MESSINA – TEATRO VITTORIO EMANUELE
10 novembre 2025 NAPOLI – TEATRO SAN CARLO
15 novembre 2025 NAPOLI – TEATRO SAN CARLO
16 novembre 2025 NAPOLI – TEATRO SAN CARLO
11 novembre 2025 AVELLINO – TEATRO CARLO GESUALDO
12 novembre 2025 AVELLINO – TEATRO CARLO GESUALDO
14 novembre 2025 AVELLINO – TEATRO CARLO GESUALDO
18 novembre 2025 BRINDISI – TEATRO VERDI
19 novembre 2025 BRINDISI – TEATRO VERDI
20 novembre 2025 BRINDISI – TEATRO VERDI
22 novembre 2025 LECCE – TEATRO POLITEAMA GRECO
23 novembre 2025 LECCE – TEATRO POLITEAMA GRECO
24 novembre 2025 LECCE – TEATRO POLITEAMA GRECO
26 novembre 2025 COSENZA – TEATRO RENDANO
27 novembre 2025 COSENZA – TEATRO RENDANO
28 novembre 2025 COSENZA – TEATRO RENDANO
30 novembre 2025 CATANZARO – TEATRO POLITEAMA
01 dicembre 2025 CATANZARO – TEATRO POLITEAMA
02 dicembre 2025 CATANZARO – TEATRO POLITEAMA
03 dicembre 2025 REGGIO CALABRIA – TEATRO CILEA
04 dicembre 2025 REGGIO CALABRIA – TEATRO CILEA
05 dicembre 2025 REGGIO CALABRIA – TEATRO CILEA
07 dicembre 2025 CATANIA – TEATRO MASSIMO BELLINI
08 dicembre 2025 CATANIA – TEATRO MASSIMO BELLINI
09 dicembre 2025 CATANIA – TEATRO MASSIMO BELLINI
Cultura
Pantelleria, proseguono le celebrazioni dei patroni dell’isola a Bugeber
Dopo la grande partecipazione alla festa della Madonna del Rosario di Sibà, Chiesa Forania, Associazione Barbacane e Comune di Pantelleria proseguono nel loro impegno nelle tradizioni dell’isola
Proseguono i festeggiamenti dei patroni delle contrade dell’isola, domenica 13 ottobre con la Madonna di Fatima a presso la chiesa di Bugeber.
L’evento avrà, come di tradizione, la duplice veste religiosa e laica iniziando con
- ore 17.30, Santo Rosario
- ore18,00, processione
- ore 18.45, Santa Messa
- ore 20.00 scatenati in pista con Franki Bri
La ricorrenza è immediatamente dopo i festeggiamenti della Madonna del Rosario, che hanno avuto luogo lo scorso 7 ottobre a Sibà e di cui riportiamo qualche scatto mirabile di Clara Garsia.
Cultura
Pantelleria, al faro di Punta Spadillo gran finale progetto del Liceo Pascasino di Marsala
Preside Di Bartolo ha evidenziato come l’iniziativa abbia portato un “vento di innovazione”. Assessore Pineda, una spinta concreta verso il rinnovamento delle pratiche educative e digitali
Il Liceo Pascasino di Marsala ha organizzato a Pantelleria un evento conclusivo di grande impatto per il Progetto Nazionale MIM SCUOLA FUTURA PNRR “Nuove competenze per la transizione digitale”. Il momento clou della serata è stato il suggestivo videomapping proiettato sul Faro di Punta Spadillo, trasformato in un vero e proprio schermo grazie alla tecnologia avanzata dell’azienda palermitana Odd Agency. Questa tecnologia, già utilizzata per la valorizzazione dei beni culturali, ha reso il faro un punto focale, trasformando il paesaggio in un’esperienza immersiva e interattiva.
Il progetto ha coinvolto 70 docenti e dirigenti scolastici in un percorso formativo sulle nuove competenze digitali, con l’obiettivo di portare l’innovazione nelle scuole italiane. Dopo tre giorni di laboratori intensivi presso l’edificio scolastico di Santa Chiara a Pantelleria, l’evento ha visto una partecipazione entusiasta, offrendo nuove prospettive per l’uso delle tecnologie digitali nell’insegnamento.
La Dirigente del Liceo Pascasino, Anna Maria Angileri, ha sottolineato l’importanza dell’innovazione e della creatività, anche nel Sud Italia: “Ci sono tanti italiani, anche nel profondo Sud, di grande intelligenza e creatività che riescono a stupire con le loro opere di ingegno e fanno ben sperare nella possibilità di un domani migliore. In tre giorni, nella piccola isola di Pantelleria, con i percorsi formativi Futura PNRR del Mim organizzati dal Liceo Pascasino di Marsala, abbiamo riempito di vita e contenuti di alta qualità diversi luoghi, talvolta inconsueti, portando la Luce anche in territori impervi e generalmente dominati dalle tenebre. Il risultato è stato straordinario, incredibile il coinvolgimento emotivo, notevole il patrimonio di contenuti e ricordi che ci porteremo dentro”.
L’evento è stato un importante momento di condivisione e innovazione, arricchito dall’entusiasmo dei partecipanti. Il Preside Fortunato Di Bartolo ha evidenziato come l’iniziativa abbia portato un “vento di innovazione” in un’isola spesso considerata marginale, mentre l’Assessore all’Istruzione di Pantelleria, Adele Pineda, ha espresso grande soddisfazione per il successo del progetto, considerandolo una spinta concreta verso il rinnovamento delle pratiche educative e digitali.
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