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Cronaca

Un piccolo pezzo sul blitz israeliano nella striscia di Gaza

Redazione

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LIBERI PENSIERI SULLA LIBERAZIONE DI OSTAGGI

Sotto un punto di vista tecnico abbiamo assistito al solito intervento pressoché
perfetto delle forze speciali israeliane, finalizzato alla liberazione di ostaggi,
sull’onda del raid di Entebbe della notte fra 3 e 4 luglio 1976. Proviamo a
analizzarne gli elementi.
 Intelligence. Al solito gli israeliani hanno messo in campo capacità di primo
piano, supportate, pare, dall’alleato statunitense. Non è una colpa avere un
amico formidabile in cui una lobby potente condiziona le scelte di politica
estera. Che questa lobby voglia scongiurare una nuova Shoah, e proteggere
l’integrità dello Stato d’Israele, va accettato. Se ve ne fossero di altrettanto
potenti curda o palestinese, solo per far due esempi fra i più noti, avremmo due
altri Stati. La vita e le relazioni dei popoli son regolati dalla legge del più forte.

 Addestramento. Sorvolo, essendo noto il livello di capacità delle Israel Defence
Forces e delle sue articolazioni di maggior pregio. Sottolineo solo che ha dei
costi, economici e sociali. E lì pacifisti e ambientalisti non interdicono l’uso di
aree addestrative.
 Tattica. Quando iniziò a combattere, appena conclusa la 2^ Guerra Mondiale, il
primo embrione delle IDF dovette giocoforza puntare su aggressività e rapidità,
proprio per il divario sfavorevole di forze in campo. Apprese che fosse inutile
attendere in difesa che gli altri si riunissero e attaccassero, e sviluppò una
mentalità aggressiva, sostanziata dal concetto da street fighter de noantri “mena
pe’ primo e meni 2 volte”.
 Priorità delle vite da salvare, in un contesto che vede i propri uomini, gli
ostaggi, i combattenti e i civili palestinesi:

o Il soldato israeliano, addestrato con costi cospicui, al primo posto colloca sé
stesso. Potenziale umano militare e spese per prepararlo allo scontro vanno
tutelati.

o I connazionali in ostaggio fanno parte dello Stato d’Israele e come questo
sono in guerra continua. Sono soldati in attesa di essere arruolati, o
temporaneamente in aspettativa, o definitivamente giubilati, dipende solo
dall’anagrafe. Vanno salvati se non c’è rischio eccessivo per il dispositivo.
In questo caso probabilmente le ripercussioni sulla politica interna hanno
spinto a ricercare il successo e la salvezza degli ostaggi, accettando solo il
prezzo minimo. Un operatore ucciso, a fronte della liberazione di 4 cittadini
israeliani e delle oltre 100 uccisioni provocate fra i nemici, ci sta.

o Il terzo protagonista: palestinesi, civili o combattenti. Per il soldato delle IDF
sono accomunati nel concetto di nemico, considerato terrorista e criminale,
per cui non vale il sacrosanto principio italiano del recupero del condannato.
Va ucciso e basta se non si toglie di torno in fretta, e più ne uccidi meno ne
dovrai fronteggiare domani.
Non credo si possa condannare tale forma di gestione dell’emergenza: è il soldato
che mette la vita in gioco, ed è lui che deve essere posto nella migliore condizione
per tornare indietro. Ha una famiglia e una vita, non ha scelto di combattere,
sarebbe rimasto a casa a far altro senza il 7 ottobre 2023.

Inutile quindi star a commuoversi per le immagini che le TV arabe si son affrettate
a diramare, piene di donne in lacrime piegate sui cadaveri dei propri cari. Quando è
scattata l’operazione il volume di fuoco a tiro curvo e la violenza dell’intervento a
contatto sono stati i più pesanti erogabili e sostenibili alla luce della prossimità
delle proprie truppe impegnate.
Aver custodito gli ostaggi presso famiglie inermi e innocenti (?), nel mezzo di altre
famiglie meritevoli di analoghe aggettivazioni, esponeva a un rischio. Inutile
negare che le IDF avessero il diritto di liberare i loro connazionali, anzi, prima li
avranno riportati a casa tutti, prima termineranno le ostilità.
Conoscendo preparazione, capacità e tattica israeliana, la parte avversa sapeva che
l’unico scampo fosse togliersi di torno al palesarsi dell’attacco. Chi non l’ha fatto
in tempo aveva, al solito, poche speranze.

Ultimo aspetto meritevole di menzione è l’entità dei “danni collaterali” denunciati
dai palestinesi. Più volte uno dei massimi cronisti italiani, Lorenzo Cremonesi del
Corsera, con quel suo modo da straordinario cagnone arruffato e febbrile, ha
dimostrato come da quelle parti venissero gonfiati massacri e devastazioni
israeliane. È vero, apparteneva alla comunità ebraica milanese, era stato a suo
tempo legato giocoforza alla sinistra, quantomeno perché il peggior problema al
suo popolo l’avevano creato i nazi-fascisti, ma la sua onestà è assolutamente fuor
di discussione. E la prassi a esagerare sempre le malefatte israeliane lui l’ha sempre
documentata con rigore. Non è un caso che da fonte palestinese si parlasse,
stavolta, di 200 morti, quando erano la metà. Sempre tanti, si dirà.
Ma si può aver fede in un interlocutore che esalta sempre le altrui malefatte e stempera le proprie?

Sbarchi

A Pantelleria On. Battilocchio e Segret. Provinciale Forza Italia Toni Scilla per migranti e sport. Finanziamenti e novità

Direttore

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I numeri dei flussi migratori e le novità per lo sport. Inaugurazione impianti Khamma

Questa mattina, 26 agosto 2025, una importante delegazione di Forza Italia ha tenuto una breve ma significativa conferenza stampa presso la Sala Consiliare del Comune di Pantelleria.
Dopo la visita all’hotspot e al centro sportivo dell’Arenella, l’on. Alessandro Battilocchio, presidente della commissione parlamentare “sicurezza delle città e delle periferie” e responsabile “immigrazione” di Forza Italia, Toni Scilla, Segretario Provinciale FI, accompagnati dal Sindaco di Pantelleria Fabrizio D’Ancona.  Dell’amministrazione comunale, assessore allo Sport Benedetta Culoma, Vicesindaco Adele Pineda, Assessore Massimo Bonì,  Assessore Adriano Minardi.
Si è tenuto, tra di essi, un confronto costruttivo su alcune tematiche strategiche per lo sviluppo dell’isola.
Presenti Gianni Rizzo, segretario comunale FI Pantelleria, e Franco D’Angelo, segretario comunale FI Alcamo.



Intervento Barrilocchio:

Facendo il sunto della visita e degli investimenti del Governo Nazionale, al pubblico di quest’oggi, dopo un’apertura del Sindaco, l’On. Battilocchio, “E’ sempre un piacere ritornare a Pantelleria, un posto bellissimo che tra l’altro sta vivendo una stagione importante, la stagione turistica, anche quest’anno sta andando bene  e con anche un’attenzione a livello nazionale.

Sbarchi

“Questo è un posto meraviglioso e io come responsabile di Immigrazioni di Forza Italia presto particolare attenzione a tutte quelle realtà in prima linea per i flussi migratori. Per questo sono tornato all’hospital di Pantelleria, qualche giorno fa sono stato a Lampedusa,  ho visitato altri centri e sono qui soprattutto per incontrare, per ringraziare le forze di polizia e gli operatori che operano nel centro   grande dedizione e con grande professionalità. 
“Quella della gestione dei flussi migratori è una tematica strutturale e vedo che si sta dando dal 1 del 2022 una risposta sistemica: i numeri ufficiali del Ministero dell’Interno sono facilmente consultabili sul sito parlano di una rivoluzione importante:  perché siamo passati da circa 109 mila  migranti regolari del 2022 a 40 mila quest’anno  al 25 agosto di quest’anno, quindi lo stesso periodo del 2023 aveva visto la presenza nel nostro paese di un numero molto più consistente.
“Però la strada è ancora lunga.”

L’impianto sportivo

Altro interessamento è stato espresso verso l’impianto sportivo, per cui il Sottosegretario Battilocchio così ha riferito: “Come nel dettaglio dei numeri c’è stata una iniziale partecipazione a un finanziamento legato alle isole: con il progetto complessivo  siamo a due pezzi  del finanziamento totale. Questa è un’opera diciamo basilare  per questa comunità locale, quindi ecco, quello che io ci tengo a sottolineare è il fatto che da parte dell’amministrazione  c’è stata una spinta molto forte  che ha trovato le istituzioni pronte a sfruttare (i fondi) ora manca l’ultimo miglio  per arrivare alla parte finale del contributo.
“Siamo stati  a visitare quest’area  e ovviamente poi la sfida  di riprendere questo impianto per la vita non solo sportiva ma anche di aggregazione.
“Il vostro sindaco è veramente un ottimo ambasciatore di questa terra.”

Intervento Toni Scilla

“Io ringrazio l’onorevole Battilocchi per la sua presenza  qui. In Parlamentaria l’onorevole è il rappresentante di questo partito.
“Un ottimo lavoro e anche come Presidente  della Commissione Parlamentare  delle Periferie e alla insularità diventa assolutamente centrale quindi davvero  ti voglio ringraziare  per questa vicinanza sapendo poi la vicinanza mia del Partito di Forza Italia  dall’amministrazione  a Fabrizio D’Ancona.
“… siamo qui perché oggi  … anche dal punto di vista  sportivo, che diventa  un momento di inclusione sociale, diventa l’oggetto importante per una comunità che è in difficoltà. Devo dire che grazie al lavoro del Sindaco.”

Parlando di fondi nazionali per lo sport, continua Scilla: “E’ un progetto che costa circa 5 milioni di euro, fondi specifici per le isole…”
“Grazie a Fabrizio D’Ancona e auguriamoci, On. Battilocchio, di poter ritornare questa volta però con il decreto di finanziamento… Questo è l’impegno”

Da qui il Sindaco prende la parola e annuncia

“Abbiamo intercettato un importante finanziamento: realizzeremo a Scauri una palestra, faremo  la gara  nel giro di un paio di mesi. Sarà fatta al posto dell’attuale campo da tennis sempre di Scauri. Si farà una palestra al chiuso: una sorta di polivalente.
“Tra penso un mese concluderemo i lavori del polivalente di Khamma e Tracino, che ufficializzeremo con speriamo anche una manifestazione.
“Quindi di nuovo  rispetto a  questo tema la nostra attenzione è stata subito molto  forte e di conseguenza diciamo che si stanno cercando di trovare tutte le soluzioni e si stanno  ottenendo dei risultati.”

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Cronaca

Pantelleria, dal brutto incidente la grande amicizia: lettera di giovani all’amico infortunato

Franca Zona

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Era un gruppetto di giovani, in quel di Gadir, lo scorso 17 agosto, quando avviati con gli scooter per Pantelleria Centro e giunti a Bue Marino, i giovanissimi centauri hanno trovato il fondo stradale disseminato di ghiaia e terra, trasportata dal vento della mattina. L’apripista della piccola colonna di motorini, Andrea, non è riuscito a mantenere il controllo del mezzo, rovinando in terra e fratturandosi la gamba. 
Questa è la cronaca del sinistro, di cui ci siamo occupati, e per il quale è stato necessario ‘elisoccorso sull’isola, per frattura scomposta.

Il giovane si trova ancora fuori dall’isola e i suoi amici cari gli hanno voluto dedicare un sentito e affettuoso pensiero perchè quando l’amicizia è un legame di autentica condivisione umana, non può che sostenere anche i momenti più difficili, in attesa del ritorno di giorni più luminosi e leggeri.

Giacomo e Luigi, da lontano, hanno scelto di manifestare le proprie emozioni ad un amico
speciale, Andrea, scrivendo una lettera, attraverso la quale porgere le parole giuste per confortarlo e 
dimostrargli tutta la loro vicinanza:

“Caro Andrea,
siamo Giacomo e Luigi. Ti scriviamo per dirti pubblicamente quanto ti siamo vicini e vogliamo far
giungere dalla tua amata isola un forte e sentito abbraccio a te e alla tua mamma Rossella.
In questa settimana, purtroppo, abbiamo dovuto tenere a bada tante chiacchiere cattive e false
sulla dinamica dell’incidente; addirittura ci è giunta voce anche di una gara clandestina con i
motorini…e qui ci fermiamo, e forse è il caso di riderci su. Noi però sappiamo che stai meglio e,
anche se il percorso di guarigione sarà lungo, i tuoi amici più cari e i tuoi compagni di classe
vogliono farti sapere che ti aspettano e ti augurano una pronta guarigione e un ritorno veloce sulla
nostra meravigliosa isola.
Sei un ragazzo forte e ti riprenderai presto. A noi interessa farti arrivare questo messaggio di
amore e amicizia vera e sincera, lasciando nel vuoto le inutili chiacchiere di gente comune.
Caro amico, ti aspettiamo e non vediamo l’ora di riabbracciarti.
A presto.”

Giacomo e Luigi Minore

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Ambiente

In arrivo l’eclissi lunare totale a Pantelleria

Giada Zona

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Il 7 settembre sarà visibile l’eclissi lunare totale da Pantelleria. I dettagli: orari ed effetti


Tutti gli occhi al cielo il 7 settembre.
Uno spettacolo a cielo aperto, letteralmente, sarà visibile dalla nostra isola; si tratta dell’ultima eclissi lunare totale del 2025, un evento fortemente suggestivo che si verifica quando la Terra si colloca a metà tra la Luna piena e il Sole, riflettendo così la sua ombra sul satellite.

Una meraviglia naturale che sarà osservabile da Pantelleria dalle 19:28 alle 22:55, con un picco previsto alle 20:11.
La Luna si colorerà di rosso perché le particelle dell’atmosfera terrestre riflettono le radiazioni luminose di colore blu e mentre quelle rosse, di lunghezza d’onda più lunga, riescono a raggiungere la nostra vista.

Il 7 settembre
la Luna non sarà solo rossa ma anche più grande perché tre giorni dopo ci sarà il perigeo, il punto in cui la Luna è più vicina alla terra, favorendo l’impressione che essa sia più grande del solito. Intorno alle 21 la Luna lascerà l’ombra per raggiungere la penombra verso le 22 con una fine prevista alle 23 o poco prima. 

A partire dalle 19:30, con una durata di circa tre ore, prende dunque il via l’eclissi lunare totale visibile dall’Italia, mentre gran parte del continente americano non riuscirà a godersi questo spettacolo.
Dobbiamo attendere marzo 2026 per la prossima eclissi lunare totale.

In copertina, foto di Leonardo Puleo che ringraziamo per averci segnalato il fenomeno.

Giada Zona

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