Si chiama “Pantelleria”, la nuova opera di Gianluca De Robertis ed è già lanciata lo scorso 7 settembre.

Singolare nel testo e nell’arrangiamento, che conferiscono una leggerezza tale all’ascolto grazie anche alle pennellate scenografiche della voce calda e pacata di De Rubertis.

Insomma, un pezzo tutto da ascoltare, immaginando ogni singola stanza, ogni singola parola, per ritrovarsi sulla nostra isola, degustando con la malinconia di “brandelli d’estate di Pantelleria”.

Ma questo brano fa parte di un un album, in uscita il 23 ottobre prossimo: “La violenza della luce”.

Abbiamo contattato il musicista di origini pugliesi che ha manifestato una grande disponibilità e prontezza a rispondere alle nostre domande:

1. Lei ha conosciuto la nostra isola? Come mai si è in qualche modo ispirato alla Figlia del Vento?

Ho conosciuto Pantelleria nel 2015, è un’isola misterica e profonda, e ho vissuto dei giorni bellissimi. In questi anni i miei pensieri non hanno mai smesso di respirare i suoi idealissimi profumi; poi un giorno, più recentemente, è stata l’isola a volere che le dedicassi una canzone, si è insinuati in un sonno profondo: al mio risveglio il brano era già quasi del tutto scritto.

2. Il suo stile è sempre molto orecchiabile e delicato. Il testo sembra rappresentare un sogno o una fiaba. Mi viene da pensare ad Alice nel paese delle Meraviglie. Ce lo vuole spiegare? Le parole che la propria penna si picca di scegliere non sono come gli abiti che si scelgono in una boutique, corrispondono alle infinite sfumature dei propri desideri, dei personali bisogni di bellezza, ed in sostanza noi siamo spesso dei medium che permettono a quelle parole di attraversarci.

3. Ma Pantelleria fa parte di un più ampio e importante progetto, che è l’album “La Violenza della Luce”.  Cosa ci dice di questo lavoro, che la fa tornare alla ribalta dopo una pausa? Perchè questo titolo?  Perché poi proprio quelle parole scelgano il medium Gianluca De Rubertis non lo so dire. Il titolo viene da una delle canzoni che compongono l’album, e mi sembrava potesse descrivere bene tutto il lavoro, un album scritto in brevi illuminati tempi di disperanza e sete di luce abbacinante. Quest’album è frutto di una grande e profonda concentrazione avviatasi in me, credo che tutto il disco possa nella sua totalità esprimere al meglio questa sintassi dell’anima.

4. In un album si inseriscono diversi brani, talvolta alcuni sono meno coinvolgenti per l’autore o cantante stesso. Qual’è invece la canzone che più le dà energia e piacere? Non nascondo che Pantelleria, che è anche l’ultima nata, mi regala forse un senso di nostalgica gioia che spero giunga anche a chi ascolta.

5. Lei è pugliese. Si legge che lei si sia trasferito a Milano, ma lei era già formato artisticamente, Questo è avvenuto nella sua Lecce? Insomma la sua arte ha connotazioni prettamente mediterranee, meridionali?

Mi sono trasferito a Milano quando avevo 28 anni, quindi la mia formazione adolescenziale e giovanile è avvenuta a Lecce, sì. Non credo che la mia arte abbia connotazioni prettamente meridionali, in casa mio padre ascoltava prevalentemente classica e musica straniera, e inoltre credo profondamente nell’importanza dei multiversi, mi affascinano gli spazi siderali, al di là d’ogni appartenenza regionale statale o mondiale.

Gianluca De Rubertis, che vede come date certe di suoi imminenti concerti il 29 ottobre a Lecce e il 30 a Taranto, nasce a Lecce; incomincia ad interessarsi al mondo musicale fin da piccolissimo, essendo entrambi i genitori musicisti a loro volta. Nel 2001 fonda assieme alla sorella Matilde, a Riccardo Schirinzi e Giancarlo Belgiorno gli Studiodavoli, che vincono nel 2002 l’Arezzo Wave festival e realizzano nel 2004 il primo disco MEGALOPOLIS. Nel 2006 Gianluca inizia a collaborare con Alessandra Contini con la quale forma Il Genio: il duo diventa molto popolare per il singolo “Pop porno”. Con Il Genio vengono pubblicati due album tra il 2008 e il 2010. Nel frattempo Gianluca lavora per il disco solista: AUTORITRATTI CON OGGETTI, che viene pubblicato a marzo 2012. (10 apr 2012).

Chissà non riusciremo ad ascoltare dal vivo “Pantelleria” nella nostra Pantelleria…

Marina Cozzo

Ecco la canzone Pantelleria: