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Cronaca

Trieste chiama, Pantelleria risponde

Giuliana Raffaelli

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Ieri pomeriggio in piazza Cavour un presidio pacifico organizzato da liberi cittadini

Anche Pantelleria risponde all’appello dei manifestanti di Trieste: organizzare in tutte le piazze d’Italia presidi pacifici per esprimere contrarietà nei confronti dell’obbligo di Green Pass per i lavoratori. Per esprimere contrarietà verso la divisione sociale creata dall’introduzione di questo strumento antidemocratico.

Lo fa Pantelleria come lo fa il resto della Sicilia e dell’Italia, dove ieri sono state organizzate centinaia di manifestazioni pacifiche.

Alle ore 17 un gruppo di liberi cittadini, scevri da etichette politiche e sindacali, si è quindi riunito in Piazza Cavour facendo sentire la forte vicinanza anche di questa piccola isola del Mediterraneo, lontana solo fisicamente da Trieste, ai lavoratori portuali del capoluogo giuliano.

Durante la manifestazione si sono alternati cori e slogan, da “Trieste chiama, Pantelleria risponde” a “La gente come noi non molla mai”, ripetutamente recitati come un mantra. Un sostegno emotivo, un modo per veicolare il proprio pensiero, pieno di energia e positività, verso chi lotta e soffre le repressioni del potere. Slogan destinati a divenire virali come l’intonazione dell’“Om” (Aum) nelle sue molteplici declinazioni. Destinati a veicolare vibrazioni positive verso se stessi e il mondo che ci circonda. Mantra intonati da migliaia di persone in queste ultime settimane.

Ed è solo la prima che i cittadini panteschi hanno organizzato. In programma ce ne sono altre. E si andrà avanti a oltranza, fino a quando le ragioni dei lavoratori non verranno accolte dal Governo. Fino a quando quest’ultimo non abolirà l’obbligo di Green Pass. Fino a quando non verranno rispettati i diritti costituzionali dei lavoratori italiani.

L’origine della protesta.

I portuali triestini protestano dal 15 ottobre contro l’introduzione dell’obbligo della certificazione verde per tutti i lavoratori, pubblici e privati, introdotto con il DPCM del 12 ottobre 2021. Ma non solo. Lottano perché vengano rispettati i diritti fondamentali sanciti dalla Costituzione italiana, troppe volte calpestati in questi ultimi 20 mesi di pandemia. Primo tra tutti l’articolo 1: “L’Italia è una Repubblica  democratica, fondata sul lavoro. La sovranità appartiene al popolo, che la esercita nelle forme e nei limiti della Costituzione”. Ma anche l’Articolo 4: “La Repubblica riconosce a tutti i cittadini il diritto al lavoro e promuove le condizioni che rendano effettivo questo diritto”.

Sulla base di questo ultimo decreto (n. 246 del 14-10-2021 in Gazzetta Ufficiale) ogni lavoratore (pubblico, autonomo, libero professionista in possesso di partita IVA) non può più accedere al posto di lavoro se non è in possesso del certificato verde. Questo si ottiene o dimostrando di essere guariti dal Covid-19 negli ultimi sei mesi o vaccinandosi o facendo un tampone ogni 48 ore al prezzo (ancora non calmierato) di 15 euro l’uno (10 euro se si acquistano pacchetti da 10 tamponi).

Secondo i dati della Fondazione Gimbe (organo indipendente che si occupa di analizzare i dati legati alla pandemia) sebbene l’introduzione dell’obbligo di Green Pass abbia inizialmente (prima del 15 ottobre) fatto salire il numero delle vaccinazioni giornaliere (che hanno sfiorato le 179mila dosi al giorno, 407mila in una settimana, con un incremento del 4,7%), sarebbero ancora 3,8 milioni i lavoratori che non si piegano a questa imposizione. Uno “zoccolo duro” di popolo assolutamente non intenzionato a vaccinarsi. E che si sottopone a tampone 3 volte a settimana.

I dati dal 13 al 19 ottobre parlano di oltre 175mila tamponi al giorno. Un totale di 2,1milioni di test antigenici rapidi. Un aumento del 78,5% rispetto alla settimana precedente.

L’obbligo di Green Pass comporta non solo la necessità di esibire tale certificato per lavorare, ma anche l’obbligo, per i datori di lavoro, di fare le verifiche. Se il controllo non viene eseguito scattano le sanzioni, per lavoratori e datori di lavoro. Questi ultimi rischiano una multa tra 400 e 1000 euro, mentre i lavoratori sanzioni più severe, con multe da 600 a 1500 euro.

In più, i lavoratori senza certificato verde sono considerati “assenti ingiustificati” e non percepiscono retribuzione fino alla presentazione del documento. E sarà così fino al 31 dicembre 2021.

I temi sui quali Stefano Puzzer, leader del neo-movimento no Green pass di Trieste, si è confrontato ieri con il Patuanelli sono due. L’abolizione del Green Pass per lavorare e l’abolizione dell’obbligo vaccinale. Il movimento si batte, quindi, per tutte le categorie di lavoratori italiani. Ad oggi, infatti, l’obbligo vaccinale esiste solo per il personale sanitario.

Puzzer chiede, inoltre, che non accada più quello che è successo la scorsa settimana al porto di Trieste. In quella occasione la polizia aveva disperso il corteo con la forza, utilizzando idranti e lacrimogeni. Le persone devono avere il diritto di protestare pacificamente e le proteste vanno rispettate.

Giuliana Raffaelli

Laureata in Scienze Geologiche, ha acquisito il dottorato in Scienze della Terra all’Università di Urbino “Carlo Bo” con una tesi sui materiali lapidei utilizzati in architettura e sui loro problemi di conservazione. Si è poi specializzata nell’analisi dei materiali policristallini mediante tecniche di diffrazione di raggi X. Nel febbraio 2021 ha conseguito il Master in Giornalismo Scientifico all'Università Sapienza di Roma con lode e premio per la migliore tesi. La vocazione per la comunicazione della Scienza l’ha portata a partecipare a moltissime attività di divulgazione. Fino a quando è approdata sull’isola di Pantelleria. Per amore. Ed è stata una passione travolgente… per il blu del suo mare, per l’energia delle sue rocce, per l’ardore delle sue genti.

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Ambiente

Pantelleria diventa “Isola Asinabile”: ad ottobre 1ª edizione festival per l’asino pantesco

Redazione

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L’Isola di Pantelleria celebra il suo legame storico con l’asino e si prepara a diventare la prima “Isola Asinabile” d’Italia

Dal 5 al 12 ottobre 2025, si terrà la prima edizione del “Festival Asinabile”, un evento che punta a valorizzare il ruolo di questo animale, simbolo di fatica, resilienza e, oggi, di riscoperta sociale e terapeutica.

Organizzato dall’Ente Parco Nazionale Isola di Pantelleria in collaborazione con il Comune di Pantelleria, la Regione Siciliana e numerosi partner, il festival è un’iniziativa che va oltre la semplice celebrazione: vuole essere un’occasione per riconnettersi con la natura, promuovere il turismo sostenibile e riscoprire l’importanza dell’asino pantesco.

“Tramite l’asino pantesco riusciremo a riscoprire esperienze di bellezza e grande emotività in modo semplice, circondati dalla meraviglia del paesaggio di Pantelleria – dichiara Italo Cucci, commissario straordinario del Parco – “Prendiamo l’impegno, tramite la celebrazione dell’animale simbolo dell’isola, di far partire da qui un messaggio di positività e bellezza in un periodo storico molto difficile. Sono certo che questo evento lascerà a ciascuno dei partecipanti un grande arricchimento, interiore ecco perché sarà importante esserci”.

Con la direzione organizzativa di Massimo Montanari, fondatore dell’asineria didattica «Asini di Reggio Emilia» ed esperto di educazione ambientale, il festival si articola in tre aree tematiche principali, accessibili a residenti e turisti di ogni età:

  •  Piazza Asinabile (Piazza Cavour): Un hub creativo e didattico con stand, laboratori manuali, giochi antichi e un recinto dove interagire e coccolare gli asinelli. Attività come “Asino Lab” e la “Ludonkey” renderanno l’apprendimento divertente per i più piccoli.
  •  Cammini Asinabili: Passeggiate guidate alla scoperta dei tesori naturalistici di Pantelleria, con percorsi che conducono al recinto di Sibà, dimora degli asini panteschi. Un’occasione per esplorare l’isola con una carota in tasca e celebrare il rapporto con questi affascinanti animali.
  •  Parole d’Asino: Un ciclo di convegni, dibattiti e incontri culturali che daranno voce a esperti, scrittori e viaggiatori. Tra gli ospiti, figure di rilievo come Daniele Bigi dell’Università di Bologna e Giuseppe Pace, responsabile del progetto di recupero dell’asino pantesco. Saranno esplorate le potenzialità della pet therapy, l’asino come compagno di viaggio e le storie di chi ha dedicato la propria vita a questi animali.

L’evento si aprirà domenica 5 ottobre con l’inaugurazione ufficiale in Sala Consiliare, e si articolerà in numerose attività organizzate aperte alla cittadinanza che riguardano momenti di svago, attività didattiche specifiche per le scuole di ogni ordine e grado, e un convegno conclusivo, sabato 11 ottobre, che sancirà ufficialmente il riconoscimento di Pantelleria come “Isola Asinabile”.

Il Festival Asinabile è reso possibile grazie alla collaborazione di numerose associazioni, che contribuiranno a rendere il programma ricco e variegato.  Esoprattutto con l’importante presenza delle aziende agroalimentari e artigianali pantesche che arricchiranno le iniziative di identità territoriale. Il programma completo è visionabile su sito del parco nella sezione dedicata al Festival Pantelleria Asinabile.

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