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Sociale

Pantelleria, il progetto “L’isola che c’è” adesso è una realtà e con tante attività

Redazione

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Dopo qualche problema burocratico il 6 di giugno scorso è partito il progetto “L’Isola … che c’è” presso i locali comunali ex Baby Parking. Attualmente gli utenti sono 6 affiancati da 3 operatrici per 2 ore al giorno per 5 giorni la settimana. Settimanalmente progettiamo le varie attività da realizzare con i ragazzi della lavorazione della creta, alla pitturazione, coltivazione di piantine aromatiche e fiori, attività ludico ricreative e momenti culinari. Tutte queste attività sono mirate allo sviluppo personale e collettivo degli utenti.

I genitori che fanno parte dell’Associazione Albero Azzurro si sono fatti carico delle spese per l’assunzione del personale. Noi operatrici giornalmente viviamo emozioni indescrivibili, osservandoli capiamo l’importanza della vita che va oltre le cose materiali.

Leggiamo nei loro occhi la voglia di esplorare nuove cose tutti insieme. Si è creata una vera squadra, il nostro auspicio è quello di riuscire con l’aiuto degli Enti presenti sul territorio di continuare ad aumentare le ore settimanali per avere la possibilità di far entrare in questo progetto nuovi ragazzi e nuovi operatori. Vi alleghiamo un video realizzato dai ragazzi in una giornata ricreativa.

Il Presidente Associazione Albero Azzurro e le operatrici progetto L’Isola … che c’è

 

Per chi volesse dare un aiuto queste le coordinate bancarie: IBAN IT92 S030 6967 6845 1073 7260 138 Codice BIC: BCITITMM Intestazione: L’Albero Azzurro di Pantelleria Filiale: Gruppo Intesa San Paolo

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Cultura

Pantelleria, Vescovo Giurdanella visita di Pasqua nei ritrovi vitali dell’isola – F O T O

Direttore

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Lo scorso lunedì 25 marzo, come annunciato, il Vescovo della nostra diocesi, Mons. Angelo Giurdanella, è tornato in visita a Pantelleria, per consacrare il periodo pasquale.
L’alto prelato, ricevuto dal Sindaco Fabrizio D’Ancona e dopo ave incontrato una parte dell’amministrazione comunale, ha compiuto un vero tour tra le contrade principali dell’isola, si è soffermato nei ritrovi essenziali di una cittadinanza: la Casa Comunale, appunto,  l’Ospedale Nagar, Chiesa Madre Ss. Salvatore.

In ogni dove sia stato, oltre a portare la benedizione riturali, Monsignore ha anche lasciato una scia di luce e vitalità, elargendo con generosità paterna sorrisi magnanimi, rincuoranti e giusti.

Una buona dose di energia, quella ricevuta, da questa visita di sua eminenza, per una collettività sempre un pò in emergenza, sempre un pò in difficoltà sotto ogni profilo, ma sempre tenace e volitiva.

Foto di proprietà di ©chiesamadresssalvatore, che ringraziamo per averle concesse.

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Sociale

Castelvetrano, ai detenuti del carcere i doni dei bambini del catechismo

Marilu Giacalone

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AI DETENUTI DI CASTELVETRANO I DONI DEI BAMBINI DEL CATECHISMO
In questo tempo di Quaresima i ragazzi del catechismo della parrocchia Santa Maria di Gesù di Mazara del Vallo hanno messo in pratica diverse iniziative, tra le quali raccolte speciali, coinvolgendo i ragazzi e le famiglie. I ragazzi del catechismo hanno organizzato una raccolta per i detenuti della casa circondariale di Castelvetrano: ovetti di cioccolato, colombe pasquali, ramoscelli d’ulivo e biglietti di auguri per augurare una serena Pasqua. «È stato un modo simbolico da parte dei ragazzi per far visita ai detenuti, facendo arrivare la luce di Cristo Risorto ai fratelli presso l’istituto penitenziario di Castelvetrano», ha detto la catechista Marianna Mulone. «Un grazie di cuore va al nostro parroco don Giuseppe Lupo che ci sostiene e ci incoraggia sempre in queste belle iniziative. Ma grazie anche a don Vincenzo Aloisi, cappellano del carcere», ha aggiunto la Mulone.
 
 
 

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Sociale

Palermo – Antimafia: presentato in aula il bilancio dell’attività della commissione a un anno dal suo insediamento

caterina murana

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Dal presidente Cracolici la proposta di un Osservatorio per monitorare gli appalti e il pericolo di infiltrazioni nei subappalti 

 

Sono state 55 le sedute tenute dalla Commissione regionale Antimafia, 14 le inchieste avviate, 70 le audizioni, 9 gli incontri con i prefetti e i comitati per l’ordine e la sicurezza pubblica, 302 gli incontri con gli amministratori locali

 
Ci sono segnali che ci preoccupano: mai come adesso in molti territori si è diffuso il possesso di armi, persino in ambienti insospettabili. La cronaca ci consegna un pericoloso modello di comportamento anche tra i giovanissimi, come il caso di un 17enne che prima di andare in discoteca si è munito di una pistola. Si diffonde la mafiosità come stile di vita”. Lo ha detto il presidente della commissione regionale Antimafia, Antonello Cracolici, in un passaggio della sua presentazione in aula, all’Ars, della relazione sull’attività della commissione a un anno dal suo insediamento e che restituisce uno spaccato drammatico della Sicilia. Sono state 55 le sedute tenute dalla Commissione regionale Antimafia, 14 le inchieste avviate, 70 le audizioni, 9 gli incontri con i prefetti e i comitati per l’ordine e la sicurezza pubblica, 302 gli incontri con gli amministratori locali, due le risoluzioni approvate e la stipula di un protocollo d’intesa con la Cesi.

L’intervento del presidente Cracolici si è svolto in aula alla presenza del presidente della Regione, Renato Schifani, del presidente dell’Assemblea, Gaetano Galvagno, dei parlamentari, dei prefetti dell’Isola, del commissario dello Stato per la Regione e di una cinquantina di studenti del liceo linguistico Ninni Cassarà di Palermo.

 

“In settanta sedute la commissione ha affrontato singole questioni come i casi di corruzione alla Motorizzazione civile di Palermo, la gestione del 118 e lo scandalo delle invalidità civili e il Consorzio autostrade siciliane – ha aggiunto Cracolici – su questo la commissione ha suggerito una serie di provvedimenti per spersonalizzare il più possibile la gestione delle pratiche e garantire la tracciabilità degli interventi. Abbiamo anche promosso dei confronti tesi a rafforzare il ruolo della Regione Siciliana in materia di appalti e del contrasto alla diffusione del crack”.

L’altro dato allarmante è quello che riguarda le aziende confiscate: “In Sicilia c’è una mortalità delle imprese confiscate alla mafia – ha detto il presidente Cracolici – che è pari al 98%: un dato inaccettabile. Il modello organizzativo dell’Agenzia nazionale dei beni confiscati non funziona. La gran parte del territorio siciliano è gestito dagli uffici che hanno sede in Calabria, mentre Palermo, Trapani e Agrigento fanno riferimento alla sede dell’Agenzia che è a Palermo, con modelli amministrativi che in alcuni casi differiscono l’uno dall’altro. E’ un tema da affrontare, occorre sistematizzare e affrontare i nodi di difficoltà amministrativa”.

 

“La mafia sa tutto, sa per esempio quando e dove si svolgono le gare d’appalto – ha proseguito Cracolici – Allora la creazione di un Osservatorio per monitorare  il pericolo di infiltrazioni nei subappalti è necessaria, non è tempo di arretrare, è tempo di rilanciare la lotta alla mafia. La nostra sfida è far sentire il fiato sul collo alla mafia, far sapere che siamo attenti, che non cediamo alla rassegnazione. Abbiamo bisogno di rafforzare il tessuto associativo nel territorio: entro fine anno faremo una sorta di Stati generali dell’antiracket siciliano, anche per superare divisioni e lacerazioni che ci sono anche in quel mondo”.

 

In allegato la relazione integrale in pdf della commissione.

 

Sul sito dell’assemblea regionale Siciliana il video integrale dell’intervento in aula del presidente Cracolici.

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