Segui i nostri social

Curiosità

Marte, Perseverance a un mese dall’ammartaggio: a che punto siamo?

Giuliana Raffaelli

Pubblicato

-

Perseverance, il rover della Nasa sbarcato su Marte il 18 febbraio 2021 dopo aver percorso 384 milioni di chilometri, è nel pieno delle sue attività. Il nono veicolo spaziale americano ad arrivare sul pianeta ha iniziato a scattare immagini, registrare suoni, fare i primi passi lasciando la sua impronta sul suolo marziano.

Ma vediamo più in dettaglio di cosa si è occupato in questo primo mese di soggiorno sul pianeta rosso.

Il 21 febbraio, tre giorni dopo il suo arrivo, la Nasa ha pubblicato lo spettacolare video dell’ammartaggio. Poco più di tre minuti in cui le telecamere del rover mostrano il dispiegamento del paracadute supersonico, il suolo marziano che si avvicina e la discesa del rover, assicurato al modulo di discesa con quattro cavi.

Contemporaneamente la Mastcam-Z, una coppia di fotocamere dotate di zoom, ha iniziato a scattare fotografie: 142 immagini ad alta definizione del sito di ammartaggio (il cratere Jezero), con le quali è stata realizzata la prima panoramica a 360 gradi del suolo marziano. Queste telecamere aiuteranno anche gli scienziati a capire la storia geologica e le condizioni atmosferiche del cratere Jezero e a identificare rocce e sedimenti che verranno osservati, più da vicino, dagli altri strumenti di bordo. Serviranno inoltre a far capire alla squadra di scienziati quali rocce sono “degne” di essere campionate per un eventuale ritorno sulla Terra.

Qualche giorno dopo la Nasa ha messo a disposizione il video con il quale si può fare una visita virtuale del Pianeta Rosso: prendendo il “controllo” è possibile non solo ingrandire e rimpicciolire l’immagine, ma anche spostarsi al suo interno. Una esperienza davvero indescrivibie!

Il 24 febbraio il microfono di bordo ha catturato, per la prima volta, i suoni della superficie del pianeta: il rumore del vento di Marte, oltre a quelli del veicolo.

Anche Ingenuity, il drone-elicottero che fa compagnia al rover (ancora parcheggiato nella sua “pancia”) ha inviato le prime comunicazioni alla Terra e iniziato a caricare le batterie in vista del volo. Finché Ingenuity resterà attaccato a Perseverance (dai 30 ai 60 giorni) continuerà a caricare le batterie con una serie di sessioni settimanali, operazione fondamentale perché l’elettronica di bordo possa mantenere la giusta temperatura e resistere al clima marziano di 90 gradi sotto zero. Una volta carico, Ingenuity potrà tentare il primo volo marziano in assoluto mai fatto, alimentato da pannelli solari.

Il 5 marzo segna un’altra data importante. Perseverance ha percorso i primi metri sulla superficie di Marte e ha inviato alla Terra l’immagine dell’impronta delle sue ruote sul polveroso suolo del pianeta. Alla velocità di 0,01 miglia all’ora ha percorso 21,3 piedi (6,5 metri) in 33 minuti, inclusa una svolta di 150 gradi: un primo importantissimo test di mobilità che ha permesso di verificare il funzionamento e per calibrare gli strumenti di bordo. Un grandissimo successo per gli ingegneri della Nasa, che lo definiscono una “pietra miliare” per la missione. Una volta a regime, il rover potrà percorrere 656 piedi al giorno (circa 200 metri) e iniziare a perseguire i suoi obiettivi scientifici.

Ricordiamo, infatti, che Perseverance è ammartato con l’obiettivo di andare a caccia di prove di una antica vita microbica sul pianeta. E non è un caso che il punto esatto del touchdown sia stato il Jezero, un cratere di 45 chilometri di diametro che, secondo gli esperti, avrebbe ospitato un lago tre miliardi e mezzo di anni fa. Lago vuol dire acqua e per questo rappresenta un incredibile sito da cui partire per andare a caccia di forme di vita.

Il delta del Jezero

Il 10 marzo le prime letture dello strumento scientifico Supercam di Perseverance sono arrivate sulla Terra. Lo strumento ha fornito i dati al centro operativo dell’Agenzia spaziale francese a Tolosa che include il primo audio di laser su un altro pianeta. Naomi Murdoch, ricercatrice presso la scuola di ingegneria aerospaziale Isae-Supaero di Tolosa ha affermato “I suoni acquisiti sono di notevole qualità. È incredibile pensare che faremo scienza con i primi suoni mai registrati sulla superficie di Marte”. Al seguente link la Nasa mette a disposizione diversi file audio per ascoltare i suoni di Marte https://mars.nasa.gov/news/8885/perseverance-rovers-supercam-science-instrument-delivers-first-results/

L’11 marzo la missione Perseverance onora la lingua Navajo: vengono infatti usati loro termini per battezzare caratteristiche marziane in via di scoperta. Il primo focus scientifico è una roccia chiamata “Máaz” che nel vocabolario navajo significa “Marte”. Jonathan Nez, Presidente della Nazione Navajo, ha così commentato “Speriamo che il nostro linguaggio usato nella missione di Perseverance ispiri i più giovani navajo a capire l’importanza e il significato dell’apprendimento della nostra lingua. Le nostre parole sono state usate per aiutare a vincere la Seconda Guerra Mondiale, e ora stiamo aiutando a navigare e imparare di più sul pianeta Marte”.

Il team scientifico di Perseverance ha intanto una lista di 50 nomi: in futuro, continuando a collaborare con la Nazione Navajo, ne verranno scelti altri.

Il 17 marzo Perseverance ha registrato l’audio di se stesso che sfreccia sulla superficie del Pianeta Rosso, aggiungendo una nuova dimensione all’esplorazione di Marte. Mentre il rover lascia le sue tracce sulla superficie di Marte, un microfono sensibile registra colpi, ping e sonagli delle sei ruote che rotolano sul terreno marziano.

Nella clip audio messa a disposizione del pubblico più appassionato si sentono suoni grezzi e non filtrati del rover che viaggia nel cratere Jezero: un rumore generato dall’interazione del sistema di mobilità di Perseverance (ruote e sospensioni) con il suolo del pianeta, insieme a un rumore graffiante acuto. Il team di ingegneri di Perseverance sta lavorando per capire l’origine di questo suono e chiarirne la fonte: una interferenza elettromagnetica proveniente da una delle scatole elettroniche del rover oppure dovuta a interazioni tra il sistema di mobilità e la superficie marziana.

E ora due curiosità. Sapete che la Nasa ha l’abitudine di inserire elementi nascosti all’interno dei mezzi che lancia nello spazio? Sì, proprio così, e stavolta ci sono due cose alquanto curiose. Ve le sveliamo.

La prima riguarda il paracadute supersonico. Vi siete accorti che nasconde una scritta in linguaggio binario? Il pattern di colori del tutto particolare e le forme del lato interno non sono affatto casuali. In realtà Allen Chen, ingegnere del Jpl (Jet propulsion laboratory), aveva già dato un indizio durante gli ultimi minuti di sequenza dell’ammartaggio: “A volte lasciamo messaggi nel nostro lavoro affinché altri possano trovarli, quindi invitiamo tutti voi a provare e mostrare il vostro di lavoro”. Detto fatto. Gli appassionatisi si sono immediatamente scatenati nella ricerca e nella successiva traduzione del messaggio. Il codice binario è stato decriptato in sole 6 ore! Quindi, cosa c’è scritto nel paracadute? I messaggi nascosti in realtà sono due. Nell’anello interno del paracadute si legge “Dare Mighty Things”, cioè “Osa Cose Grandiose“. Frase assolutamente non casuale. Si tratta infatti della citazione dal discorso di Franklin Delano Roosevelt nello storico cortometraggio del 1914 “The Strenous Life”. La frase completa recita: “È molto meglio osare cose grandiose, ottenere gloriosi trionfi anche se adombrati dal fallimento… piuttosto che rimanere a livello di quei poveri spiriti che non godono né soffrono molto, perché vivono in un grigio crepuscolo che non conosce vittoria né sconfitta”.

La porzione esterna dell’anello, invece, riporta le coordinate gps del Jpl della Nasa. Non si sa mai… qualche forma aliena potrebbe aver voglia di far loro visita!

Seconda e ultima curiosità. Sapete che Perseverance ha portato su Marte i nomi di quasi 11 milioni di persone? Proprio così. C’è stato un momento (nel maggio 2019) in cui chiunque poteva inviare alla Nasa il proprio nome e cognome in modo che venisse inserito all’interno del rover e sbarcare su Marte. Alla Nasa sono arrivati 11 milioni di nomi che sono stati inseriti in tre chip. Ma dove si trovano questi tre pezzettini di silicio? Si trovano su una piccola piastra di colore grigio posizionata in bella vista nella zona vicino all’Rtg (generatore termoelettrico a radioisotopi), il sistema di alimentazione al plutonio nella zona posteriore del rover che gli permette di funzionare.

All’interno dei tre chip sono stampati 10.932.295 nomi di utenti che hanno partecipato, a suo tempo, al programma. Un modo simpatico  con cui l’ente spaziale americano vuole premiare i suoi appassionati follower. Ma non preoccuatevi: a questo link continua l'”arruolamento nomi” per la prossima missione. Stavolta non lasciatevela scappare!

(Credit immagini: NASA/JPL-Caltech)

Giuliana Raffaelli

Laureata in Scienze Geologiche, ha acquisito il dottorato in Scienze della Terra all’Università di Urbino “Carlo Bo” con una tesi sui materiali lapidei utilizzati in architettura e sui loro problemi di conservazione. Si è poi specializzata nell’analisi dei materiali policristallini mediante tecniche di diffrazione di raggi X. Nel febbraio 2021 ha conseguito il Master in Giornalismo Scientifico all'Università Sapienza di Roma con lode e premio per la migliore tesi. La vocazione per la comunicazione della Scienza l’ha portata a partecipare a moltissime attività di divulgazione. Fino a quando è approdata sull’isola di Pantelleria. Per amore. Ed è stata una passione travolgente… per il blu del suo mare, per l’energia delle sue rocce, per l’ardore delle sue genti.

Pubblicità
Clicca per commentare

Leave a Reply

Il tuo indirizzo email non sarà pubblicato. I campi obbligatori sono contrassegnati *

Cultura

Oggi attenti al Pesce d’Aprile. Perchè si chiama così la tradizione nata nel rinascimento

Direttore

Pubblicato

il

 

 

Cos’è il “Pesce d’aprile”

 
Tutti noi ci siamo cascati almeno una volta nella vita e ne avremo subiti a bizzeffe di Pesce d’Aprile, ma vi siete mai chiesti perché il primo aprile è consacrato alla festa degli scherzi?

Tutta una questione legata al Capodanno

Prima dell’adozione del calendario Gregoriano, quando siamo già in epoca rinascimentale, nel 1582, il Capodanno era celebrato tra il 25 marzo (la vecchia data dell’equinozio di primavera) e il 1 aprile.

Così una delle ipotesi sull’origine vede che, a seguito del cambiamento di calendario, non tutti si abituarono alla modifica e vennero quindi additati come gli “sciocchi d’aprile”. 
Ma la storia

Nella storia

In Europa, alla fine del 1500  i festeggiamenti del 1° d’aprile diventarono usanza. 
Nella Francia di Re Carlo IX e nella Germania degli Asburgo, quest’ultima si diffonde poi in Inghilterra (nel XVIII secolo) e negli altri stati.

La leggenda vuole che molti francesi, contrari a questo cambiamento, continuassero a festeggiare il capodanno scambiando doni come avevano sempre fatto.

Alcune persone burlone cominciarono a  consegnar loro regali assurdi o vuoti durante feste inesistenti, per prendersi gioco dei negazionisti.
Spesso era un regalo vuoto, dove poter trovar un biglietto con la scritta poisson d’avril: pesce d’aprile.

In Italia l’usanza del 1° aprile è di recente acquisizione: risale agli anni tra il 1860 e il 1880.  La tradizione si radicò prima tra i ceti medio-alti, poi conquistò il resto del popolo.

Ma perchè proprio il pesce

La spiegazione è più semplice di quanto si immagini: i pesci abboccano facilmente all’amo.
Come le vittime degli scherzi “abboccano” facilmente alla presa in giro.

Leggi la notizia

Curiosità

Lo stampatello siciliano

Nicoletta Natoli

Pubblicato

il

Dalla Trinacria arriva la risposta alle lezioni di corsivo su TikTok

Tra le prime cose che ci insegnano a scuola ci sono la differenza tra le lettere maiuscole e minuscole, e quella tra il corsivo e lo stampatello. Quanti quaderni riempiti di pagine con la stessa lettera per imparare a scrivere nel modo corretto!

Ma, da qualche mese le nostre certezze di piccoli studenti sono state messe in discussione. Infatti, il corsivo dal giugno del 2022 ha smesso di essere soltanto uno stile di scrittura, e grazie ai social è diventato addirittura un modo di parlare! Inevitabilmente, tutto ciò ha scatenato una serie di reazioni, tra le quali spiccano le lezioni di stampatello siciliano. Andiamo con ordine per raccontarvi la fenomenologia di questo trend.

A lezione di corsivo

A operare questa improbabile trasformazione è stata la milanese Elisa Esposito. Classe 2003, appena diplomatasi, è una influencer di grande successo. La sua popolarità è arrivata ai massimi livelli da quando ha pubblicato su TikTok le sue “lezioni di corsivo“, diventate virali fin dal primo video. Sostanzialmente, parlare in corsivo significa pronunciare le parole in un modo diverso: allungarle e storpiarle, mescolando le vocali e generando un effetto che potremmo definire cantilenante. Fondamentalmente, la parlata in corsivo nasce per sbeffeggiare il modo di parlare delle ragazze di Milano, anche se la moda del corsivo era già diffusa da molti anni su TikTok.

Il personaggio della professoressa di corsivo ha portato molta fortuna alla giovane Elisa, ma indubbiamente le ha anche regalato una corposa scia di detrattori e di riscontri negativi. Tra le reazioni a questo fenomeno che invece si caratterizzano per ironia, simpatia e leggerezza, ci sono sicuramente le lezioni di STAMPATELLO SICILIANO, tenute dal “professor” Stefano Piazza.

Il siciliano, la lingua che ti dà una mano!

“Sosia ufficiale di Can Yaman e Michelle Hunziker, e spacciatore di corbellerie biologiche a km 0.” Questo è l’esilarante identikit inserito sul suo profilo Facebook da Stefano Piazza, palermitano purosangue, comico di razza e ideatore del famoso format Piazza Grande. È proprio lui ad aver dato una delle risposte più divertenti alle lezioni di Elisa Esposito, ovvero le lezioni di STAMPATELLO SICILIANO, che lui stesso all’inizio di ogni video definisce: “la lingua che ti dà una mano!”

Gli irresistibili video del comico palermitano sono sbarcati su TikTok e su YouTube proprio in concomitanza con il grande successo ottenuto dalle lezioni di Elisa Esposito. Basta iscriversi ai suoi canali per imparare parole e modi di dire siciliani, spiegati rigorosamente IN STAMPATELLO! Tra i vari contenuti, si può scoprire chi è il “TASCIO”, cosa vuol dire il verbo “SQUARARI”, la definizione di “LAGNUSU” e il significato del detto “PER UN CORNUTO UN CORNUTO E MEZZO”.

BUON DIVERTIMENTO!

Nicoletta Natoli

Leggi la notizia

Curiosità

Pantelleria, una straordinaria bassa marea ridisegna i profili dell’isola

Giuliana Raffaelli

Pubblicato

il

Una bassa marea eccezionale si sta verificando in questi giorni a Pantelleria.

La linea di costa è arretrata di alcune decine di centimetri, ma non è apprezzabile chiaramente in tutto il suo perimetro. Rocce normalmente sommerse cedono il posto a nuovi panorami che sembrano ridisegnare i contorni dell’isola.

Immaginando di divedere in due l’isola con il dodicesimo meridiano, la natura vulcanica sembra creare una morfologia molto eterogenea e frastagliata che disegna bassi fondali nella zona occidentale mentre lascia il testimone ad alte falesie in quella orientale. Percorrendo l’isola si osservano molte aree in cui si apprezzano rocce che prima non si vedevano, perché sommerse. Con la linea di costa che sembra allungarsi verso il largo. Nella zona di Campobello, ad esempio, si stanno creando linee che disegnano nuovi profili, con alghe, prima sommerse, che iniziano a seccarsi mostrando colori più chiari e inusuali. Molto evidente il fenomeno anche a Khattibuale e Suvaki, dove a causa dei bassi fondali la scogliera guadagna metri sul mare. Nel porto di Pantelleria emergono i resti di quello che era l’antico molo (“banchina delle tre colonne”). Scogli il più delle volte sommersi che non poche insidie causano ai diportisti meno esperti (e “non locali”) durante la stagione estiva.

Ma non si tratta di un evento solo locale. Questo incredibile fenomeno si sta verificando in diverse aree del litorale italiano, tra cui la Sicilia. Ma è in Puglia, a Porto Cesareo, che la linea di costa è arretrata in modo incredibile: di ben 70 metri. Il panorama mostra barche spiaggiate e l’isola dei conigli che diventa penisola. A Lecce le chiamano “secche di marzo” e sembra che possano accadere, ma non a questi livelli. A Venezia torna il fenomeno dei “canali asciutti”, con gondole in secca. Non si verificava dal 1994.

Ma vediamo quali sono le cause

Non è chiaro quale sia il reale motivo si questo straordinario fenomeno.

Quello che sappiamo per certo è che sia eventi naturali che astronomici determinano la situazione legata alle maree.

Questa eccezionale bassa marea sembra essere dovuta prevalentemente al perdurare di una situazione meteorologica di alta pressione in cui prevale una struttura anticiclonica. La stessa che ha investito tutta l’Europa centro-meridionale ormai da più mesi. Una prolungata situazione di alta pressione che continua a tenere molto bassi i livelli della marea. Tale configurazione ha tra le altre conseguenze le poche precipitazioni e i connessi fenomeni di siccità osservati da lungo tempo.

A questi si aggiungono i fattori astronomici. Il fenomeno delle maree è infatti dovuto all’influenza esercitata da Sole e Luna sul nostro Pianeta. Ed entra in gioco la forza gravitazionale universale che vede due corpi attrarsi reciprocamente in funzione della propria massa e della distanza.

Non volendo entrare nel merito delle oscillazioni di marea giornaliere che si verificano, ad esempio, nelle coste nord europee di Francia e Inghilterra, la Luna esercita una forza di attrazione sulla Terra che si ripercuote sulla massa liquida (quindi le acque di mare, oceani, laghi) perché questa, a differenza della parte solida (cioè delle terre emerse), è più soggetta alle deformazioni.

A questo fenomeno contribuisce anche il Sole che, seppure con una forza di attrazione minore rispetto a quella della Luna (perché più lontana dalla Terra), fa sentire comunque il suo effetto.

Quindi, applicando la legge di gravitazione universale di Newton, quando la Luna si trova più vicina alla Terra esercita una forza gravitazionale maggiore e ha una forza centrifuga inferiore, dando luogo all’alta marea.

La bassa marea, invece, si verifica nei luoghi che si trovano a 90° rispetto ai punti di maggiore e minore distanza Terra-Luna. In questi luoghi le due forze sono indirizzate verso il centro della Terra facendo manifestare il fenomeno della bassa marea.

Manuel Mazzoleni, meteorologo di 3bMeteo, ha commentato i fenomeni che si stanno verificando in questo periodo così: “Il fenomeno verificatosi in questi giorni è la risultante di una serie di fattori… In primis c’è una componente astronomica, dettata dalla posizione della Terra, Sole e Luna che appunto danno origine alla marea astronomica. Guardando l’andamento della marea astronomica e quindi della variazione dell’alta del livello del mare, si evince che proprio in queste giorni si stanno registrando le variazioni maggiori, sia positive (alta Marea) che negative (bassa Marea), con oscillazioni anche di 20-25 centimetri attorno al livello medio del mare. A questo si aggiunge anche una componente meteorologica”.

Giuliana Raffaelli

Leggi la notizia

Seguici su Facebook!

Cronaca

Cultura

Politica

Meteo

In tendenza