Politica
Coprifuoco e la sua inutilità scientifica. Tutti chiusi in casa per una fortuita “intuizione”

Il coprifuoco non ha alcuna base scientifica. L’unica ragione può essere dissuasoria, benché anche gli effetti statistici di tale dissuasione siano difficilmente misurabili.
È vero che, comunque, mai fino a oggi restrizioni utilizzate durante periodi di guerra, calamità naturali o disordini civili, venissero sperimentate per combattere un patogeno come il coronavirus. Ma gli articoli scientifici a disposizione (seppur ancora numericamente esigui) stanno dimostrando che il coprifuoco non serve a questo nuovo scopo, che in molti casi è addirittura controproducente e, soprattutto, non è in grado di bloccare la variante inglese, che a detta degli esperti è quella che circola maggiormente anche nel nostro Paese.
È questo il risultato cui sono giunti alcuni studi condotti in ambito scientifico da equipe francesi e tedesche. A titolo di esempio, lo studio francese pubblicato dal Journal of infection ha evidenziato che il coprifuoco può condurre addirittura all’effetto opposto rispetto a quello desiderato, a causa di un maggior numero di persone che si spostano negli orari consentiti. Un’altra ricerca ha rilevato che coprifuoco e distanziamento sociale non sono serviti a piegare la curva epidemiologica innescata dalla variante inglese. Un ulteriore recentissimo studio (del 21 aprile) dell’Università tedesca di Gießen conclude che non sono state trovate evidenze statistiche del fatto che i coprifuochi notturni possano essere efficaci nel rallentare la diffusione della pandemia.
La discussione sta infuocando da mesi i quotidiani non solo nazionali ma di gran pare del mondo, dove tale restrizione è stata applicata pur non conoscendone, dall’inizio, la reale efficacia. Ricordiamo che ne hanno dissertato (tra gli altri) il britannico The Guardian già l’8 ottobre del 2020 e di recente, il 23 gennaio 2021, lo statunitense New York Times. Quest’ultimo si era posto le domande “Il coprifuoco funziona davvero per rallentare la trasmissione del virus? Se sì, in quali circostanze? E per quanto?” Il coprifuoco costringe le persone a restare chiuse durante determinate ore. Negli ultimi mesi è stato, ad esempio, usato negli Usa per sedare disordini sociali dovuti alle proteste per la morte di George Floyd. Sempre negli Stati Uniti il coprifuoco è stato utilizzato come strumento di repressione politica e razzismo sistemico. Ricordate le cosiddette “città al tramonto”? In quei luoghi le persone di colore non erano autorizzate a circolare dopo il calar del sole e spesso erano addirittura costrette ad andarsene. Ecco cosa è il coprifuoco.
Con lo scoppio della pandemia molti Paesi (soprattutto) europei hanno imposto il coprifuoco, basandosi sulla teoria che tenere le persone a casa dopo una certa ora avrebbe potuto rallentare la trasmissione virale. Ma il coprifuoco è sempre usato con altre misure (es. distanziamento sociale o chiusura di imprese, scuole, palestre, centri estetici e commerciali, ecc.) rendendo molto difficile l’individuazione della reale efficacia di questa sola nuova restrizione. Le prove a supporto dell’ipotesi devono essere reali (ossia supportate da dati e per questo dette scientifiche) e non ideali. Gli stessi scienziati che avevano sposato la teoria di un contenimento del virus grazie al coprifuoco hanno dovuto poi ammettere di essersi basati sull’intuito e non su dati reali, misurati e misurabili. È accaduto al professore Ira Longini, biostatistico all’Università della Florida, che aveva ritenuto che il coprifuoco, nel complesso, fosse un modo efficace per rallentare la pandemia. Lo stesso ha dovuto poi riconoscere che la sua opinione si era basata solo sull’intuizione. Longini ha infatti ammesso che “Scientific intuition does tell you something. It’s just that you can’t quantify it very well” (cioè “L’intuizione scientifica ti dice qualcosa. È solo che poi non si può quantificare molto bene”).
Maria Polyakova, economista dell’Università di Stanford, studiando gli effetti della pandemia sull’economia ha concluso che, in generale, ci si aspetta che stare a casa rallenti meccanicamente la pandemia, in quanto giustamente riduce il numero di interazioni tra le persone. Ma il risvolto della medaglia è la riduzione dell’attività economica e il conseguente danneggiamento di lavoratori (e relative famiglie) nel grande settore dei servizi dell’economia. Questo vale il prezzo del coprifuoco?
William Hanage, epidemiologo della T.H. Chan School of Public Health dell’Università di Harvard, si è chiesto “Qual è la proporzione degli eventi che determinano la trasmissione del virus durante di notte? E in che modo il coprifuoco la fermerà?” Ancora nessuna concreta risposta.
Quindi, perché perseverare in una misura inefficace? Non vogliamo dare noi risposte, anche perché, tra l’altro, le ragioni sembrano mettere radici esclusivamente nella politica. Di questa idea è infatti lo stesso nuovo Cts (Comitato tecnico scientifico) voluto da Draghi che ha definito quella sul coprifuoco una “decisione puramente politica”. E solo una decisione politica potrà porre fine a questa insensata decisione.
Ma ricordiamo che in Italia abbiamo epidemiologici che credono che il coprifuoco vada mantenuto perché “Sì, funziona da deterrente. Introduce a livello psicologico un segnale d’allerta. Il coprifuoco ricorda i comportamenti individuali da tenere e che non siamo al liberi tutti. Se alle 22 devi essere a casa, gestisci gli spostamenti, eviti gli incontri non necessari” (affermazione di Lucia Bisceglia, presidente della Associazione italiana di epidemiologia).
Ma questa non è Scienza.
(Credit immagine: Pixabay License)
Giuliana Raffaelli
Politica
Accorpamento classi – LeAli per Pantelleria sostegno ai genitori dell’Istituto Almanza D’Ajetti

SOSTEGNO AI GENITORI DELL’ISTITUTO “V. ALMANZA – A. D’AJETTI” DI PANTELLERIA
Una comunità educante che ascolta, rispetta e garantisce diritti: no all’accorpamento forzato delle classi del Liceo
In riferimento alla lettera inviata dai genitori degli studenti iscritti al primo anno del Liceo dell’Istituto “V. Almanza – A. D’Ajetti” di Pantelleria, desideriamo esprimere pieno sostegno e condivisione delle istanze sollevate, che toccano questioni cruciali per il futuro formativo dei nostri ragazzi, per l’inclusione scolastica e per il rispetto delle specificità territoriali della nostra isola.
La decisione di accorpare in un’unica classe i 15 iscritti al Liceo delle Scienze Umane e i 12 iscritti al Liceo Scientifico (più un ripetente), non può essere considerata una semplice scelta logistica. Si tratta, al contrario, di una misura che:
Elimina di fatto un indirizzo di studi, privando gli studenti del diritto di frequentare il percorso formativo scelto;
Viola le normative vigenti, che pongono limiti chiari al numero di alunni in classi con presenza di studenti con disabilità certificata;
Compromette la qualità didattica e l’inclusività, mettendo in difficoltà sia docenti che studenti;
Esercita una forma indiretta di discriminazione territoriale, penalizzando gravemente chi vive in un contesto insulare senza alternative educative.
Non si tratta solo di numeri
Dietro quei 28 studenti c’è una pluralità di bisogni, attitudini, aspettative e diritti. Ridurre tutto a una questione di numeri – ignorando norme, contesto e persone – è inaccettabile. È indispensabile che ogni decisione scolastica sia basata su un principio fondamentale: il diritto allo studio, in condizioni di equità e qualità, deve venire prima di ogni logica di semplificazione o risparmio.
Il territorio ha parlato: ascoltatelo
Pantelleria non può essere trattata come una qualsiasi località della provincia. La distanza, l’assenza di collegamenti rapidi, la mancanza di opzioni alternative impongono un’attenzione particolare, non una deroga ai diritti. La nostra comunità ha sempre dimostrato resilienza e spirito di collaborazione, ma ora chiede rispetto e ascolto, non imposizioni calate dall’alto.
Le richieste sono ragionevoli e legittime
Sostenere la costituzione di due classi distinte – una per il Liceo Scientifico e una per il Liceo delle Scienze Umane – non è un privilegio richiesto, ma un diritto rivendicato. È una misura concreta per garantire:
Un’istruzione coerente con le scelte individuali;
Un ambiente didattico equilibrato e inclusivo;
Il rispetto delle normative ministeriali;
Una reale pari opportunità per gli studenti di Pantelleria.
Un appello alle istituzioni
Chiediamo a tutti gli enti coinvolti di porre in essere tutte le azioni possibili per rivedere con urgenza questa decisione e di confrontarsi con il territorio in modo serio e partecipato. Non si può parlare di scuola “al centro della società” se poi si ignorano i bisogni e le voci di chi la scuola la vive ogni giorno.
Un’intera comunità – fatta di studenti, genitori, docenti e cittadini – chiede solo ciò che è giusto: una scuola che sia all’altezza del futuro che promette.
Sosteniamo i genitori. Sosteniamo il diritto all’istruzione. Sosteniamo Pantelleria.
Il gruppo LeAli per Pantelleria
Politica
SiAmo Pantelleria, dalla delibera ai fatti: parco e parcheggio per il centro urbano

Questo pomeriggio il Consiglio Comunale ha approvato due provvedimenti di grande rilievo per il futuro del nostro centro urbano: due aree centrali saranno destinate a parco urbano e a parcheggio. Non si tratta soltanto di urbanistica: è una scelta che parla di qualità della vita, di spazi restituiti alla comunità, di una visione che guarda avanti.
Abbiamo ritenuto importante imprimere subito un’accelerazione, con l’immediata esecutività degli atti, proprio per non disperdere il valore delle decisioni prese. È un modo per dire che la politica non deve limitarsi a deliberare, ma deve anche accompagnare con responsabilità la realizzazione concreta delle cose.
Si parla di un parco urbano con annesso parcheggio ecosostenibile in Corso Vittorio Emanuele II” –
e stesso progetto in Via Della Torre.
L’opposizione ha condiviso i progetti, e gliene diamo atto. Ha però scelto di non votare l’immediata esecutività. Non è questione di merito, ma di metodo: il manuale della buona politica suggerisce che, quando un’idea è giusta, si favorisce anche il passo che la rende più vicina ai cittadini. Non farlo non è un errore, semmai è un’occasione mancata.
Non vogliamo trasformare questa differenza in una polemica: la nostra è un’esortazione alla riflessione. La comunità ci chiede di superare i tempi lunghi e le lentezze burocratiche. Non per noi, ma per Pantelleria. Perché alla fine la vera sfida non è chi ha avuto ragione in aula, ma chi saprà consegnare risultati concreti ai cittadini.
Il Gruppo Consiliare Siamo Pantelleria
Attualità
Pantelleria – Lutto cittadino Armani, rinviato Consiglio Comunale

Il Presidente del Consiglio Comunale del Comune di Pantelleria, Giuseppe Spata, stante il lutto cittadino proclamato per il giorno 8 settembre, in onore del compianto Giorgio Armani, ha revocato la seduta dell’8 settembre, per rinviarla al 16/09/25 alle ore 17:00, ed in seconda convocazione il giorno 17.09.2025 alle ore 17,00, per trattare il seguente ordine del giorno:
1. Nomina scrutatori;
2. Lettura ed Approvazione verbale seduta precedente
3. Comunicazioni
4. Approvazione, ai sensi dell’art. 19 del D.P.R. n. 327/2001 e s.m. ed i., del progetto di
fattibilità tecnico economica dei lavori di realizzazione di un parco urbano con annesso
parcheggio ecosostenibile nel centro urbano di Pantelleria Corso Vittorio Emanuele II” –
CUP H21B25000210004, in variante al P.R.G. e contestuale apposizione del vincolo
preordinato all’esproprio.
5. Approvazione, ai sensi dell’art. 19 del D.P.R. n. 327/2001 e s.m. ed i., del progetto di
fattibilità tecnico economica dei lavori di realizzazione di un parco urbano con annesso
parcheggio ecosostenibile nel centro urbano di Pantelleria Via Della Torre CUP
H21B25000200004, in variante al P.R.G. e contestuale apposizione del vincolo preordinato
all’esproprio.
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