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Salute

Nuovi contagi a Pantelleria. Provincia di Trapani: un nuovo decesso

Matteo Ferrandes

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Ecco il bollettino quotidiano diramato dall’ufficio stampa dell’ASP di Trapani, relativo alla giornata di oggi 8 settembre

Ad oggi il numero dei positivi al covid-19, a Pantelleria, risulterebbe essere pari a 41, ieri erano 36.

 

 

Vediamo l’andamento in tutta provincia di Trapani

Il numero dei guariti in provincia vede  un numero totale di 14892 attuali positivi: 1324; decessi stabili a 757

Ricoverati in terapia intensiva 0, ricoverati in terapia semi intensiva 6 in degenza ordinaria

13

 

Comune

08/09/22

Alcamo

126

Buseto Palizzolo

7

Calatafimi Segesta

41

Campobello di Mazara

78

Castellammare del G.

37

Castelvetrano

106

Custonaci

9

Erice

72

Favignana

26

Gibellina

24

Marsala

306

Mazara del Vallo

79

Misiliscemi

25

Paceco

33

Pantelleria

41

Partanna

36

Petrosino

26

Poggioreale

3

Salaparuta

8

Salemi

31

San Vito Lo Capo

12

Santa Ninfa

18

Trapani

234

Valderice

37

Vita

12

 

Salute

Ritardi referti ASP Trapani, diagnosticati 206 positivi a tumori

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Come riporta In Sanitas

206 è il risultato dei referti positivi, risultati a seguito dell’attività dalle aziende del Servizio sanitario regionale coinvolte per azzerare i ritardi, come da disposizione del Presidente della Regione Siciliana Renato Schifani.

206 su oltre 3.000 campioni istologici risultati  in ritardo e accumulati 
dall’Asp di Trapani.

Il report finale riporta soggetti “positivi” 46 per il 2024 e 160 per il 2025.
I campioni prelevati a gennaio e febbraio di quest’anno sono 1.908 e sono stati analizzati nel rispetto del target temporale dei 20 giorni lavorativi nel 98% dei casi, grazie alla rete istituita dall’assessorato della Salute per superare la grave situazione e scongiurare nuovi ritardi.

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Salute

San Giuseppe, gli auguri di Salvatore Puccio per Pantelleria e i papà dell’isola: 4/6 figli ognuno

Direttore

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Oggi, in occasione della Festa di San Giuseppe, gli auguri agli omonimi e ai papà sono a migliaia, sui social, nelle chat.
Uno che ci è parso alternativo e davvero di buon auspicio, lo cogliamo da Salvatore Puccio, gentiluomo di una volta, con il piglio sagace e risoluto, noto ai più sull’isola per la sua spiccata intelligenza e simpatia.

“E per non dimenticare nessuno, auguri a tutti i Giuseppe ed i papà che a Pantelleria dovrebbero fare 4/6 figli ognuno per più generazioni; diversamente si dovrebbe accettare l’idea di accogliere almeno 10 mila persone che potrebbero risollevare l’agricoltura e la mancanza di mano d’opera.” E ha ben ragione il nostro imprenditore naturalizzato pantesco da moltissimi anni.

E’ di queste settimane, infatti, una nostra piccola inchiesta che riporta sulla cronaca locale “quel pasticciaccio brutto” del Punto Nascite presso l’Ospedale Nagar di Pantelleria, la cui chiusura, risalente al 2019, ha determinato l’andirivieni di gestanti verso la Sicilia, per mettere al mondo la loro progenie, non più pantesca di nascita.

Abbiamo chiesto informazioni all’Ufficio Anagrafe del Comune, per sapere se la natalità sull’isola sia diminuita e in che termini.

I numeri delle nascite:

  • dal 2019 al 2024, i nati sono stati 270: cioè, in cinque anni solo 270 bambini con una media di poco più di 50 l’anno.
  • il calo è sensibile e preoccupante, se si considera che da 80 nascite all’anno, questo è il numero che ci è stato riferito, si è passato a 50. 

Da quanto abbiamo potuto appurare, il fatto che una donna debba affrontare una via crucis per dare alla luce uno o due figli, in fatto di spese, di tempo, di stress e altri fattori già abbondantemente riportati, potrebbe far passare la fantasia e il desiderio di maternità e, si, perchè no, anche di paternità.

Se si ripristinasse il Punto Nascite e si tornasse a “concedere” il diritto al proprio natale nella terra dei propri avi, impastata di acqua di mare straordinario e sangue fiero, probabilmente le donne pantesche tornerebbero a trovare coraggio e fiducia e a mettere su famiglia.
La tranquillità di poter partorire nella propria isola, con i propri cari vicini, nel nosocomio dove tutti conoscono tutti, dove ci si sente  sempre coccolati e accuditi, potrebbe incidere psicologicamente nelle donne, indotte molte volte a rinunciare alla gravidanza.

Nel bell’auspicio di Salvatore Puccio, in occasione della Festa del Papà, dobbiamo riprendere a “combattere” per quel Punto Nascite tanto fragile, quanto necessario e ripopolare l’isola di giovani panteschi orgogliosi ed energici, come la lo “etnia” vuole.

In copertina foto di repertorio di manifestazione a Roma, anno 2012, avverso la chiusura del Punto Nascite, con il Presidente del Consiglio Comunale Giuseppe Spata, l’Avvocato Giovanni Cozzo, l’attuale assessore Massimo Bonì, l’Avvocato Rossana Cozzo, Gianni Bernardo, la sottoscritta e molti altri ancora.

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Cronaca

Sanità – Di Paola (M5S), ricostruzione PM su accesso immediato alle cure per Messina Denaro mette i brividi

Redazione

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“La minuziosa ricostruzione del PM di Marsala sull’immediato accesso al sistema sanitario del superlatitante Matteo Messina Denaro, mette i brividi. Soprattutto se si pensa che oggi, vi sono 160 pazienti che scoprono anche dopo 8 mesi dall’esame, di avere un tumore perché l’ASP di Trapani è in abnorme e colpevole ritardo nella refertazione. Periodi differenti e responsabilità differenti, ma la sanità in Sicilia merita uno shock”. 

Lo dichiara il coordinatore regionale del Movimento 5 Stelle Sicilia Nuccio Di Paola. 

“Se nel primo caso però è la giustizia a fare il suo corso – specifica Di Paola –  nel secondo, ovvero le inadempienze dell’ASP di Trapani, a dare risposte ai cittadini deve essere la politica. Serve un azzeramento dell’attuale management dell’azienda sanitaria trapanese con una perentoria presa di posizione del governo Schifani. Croce deve essere accompagnato fuori dall’ASP di Trapani. I partiti che compongono il governo regionale lo facciano per rispetto di quei pazienti che, non avendo ‘corsie privilegiate’, hanno atteso con dignità e silenzio, la diagnosi di un tumore. Un ritardo che probabilmente potrebbe impedire loro di accedere in tempo alle cure” – conclude Di Paola.

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