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Democrazia partecipata, questa sconosciuta

Matteo Ferrandes

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Tra i nodi da sciogliere secondo “Spendiamoli Insieme” la mancanza di una legge organica, le scadenze non rispettate l’inadeguatezza delle verifiche, il ritardo dei dati ufficiali e la poca conoscenza da parte di cittadini ed enti comunali “Proseguiamo la nostra campagna di monitoraggio e informazione per coinvolgere e responsabilizzare tutti i siciliani”

Dalla mancanza di una legge organica sino ad una rilevazione che non entra nel merito della qualità dei processi attivati, sono numerosi i “nodi” della democrazia partecipata in Sicilia individuati dal team di ricercatori e analisti di “Spendiamoli Insieme”, progetto di monitoraggio civico e advocacy della no profit Parliament Watch Italia (PWI). «La democrazia partecipata – sottolinea Francesco Sajia, presidente di PWI – prevede per i 391 Comuni siciliani l’obbligo di spendere realizzando le proposte presentate e scelte dai cittadini una piccola quota del bilancio comunale (il 2% dei fondi trasferiti dalla Regione meno le risorse destinate alla stabilizzazione dei precari e dette “quote complementari”). Le modalità con cui farlo sono però distribuite in articoli di quattro diverse leggi regionali e dettagliate in tre circolari attuative. Un quadro normativo frastagliato che rende l’intero meccanismo difficile sia da attuare sia da monitorare. Risulta indispensabile insomma una legge organica che non solo coordini i diversi dispositivi ma anche faccia tesoro dell’esperienza e risolva i numerosi problemi che si sono via via evidenziati». Problemi che attengono praticamente a tutta la materia. «Prendiamo il fattore tempo», dice Giuseppe D’Avella, vicepresidente di PWI. Le scadenze dettate dalla legge sono poco o niente rispettate. «Nel 2022, per esempio, 2 Comuni su 3 non hanno rispettato la scadenza del 30 giugno entro la quale avrebbero dovuto avviare i processi tutti gli Enti con almeno 10 mila euro a disposizione. E solo il 29 dicembre 2022 la Regione ha pubblicato la lista dei Comuni virtuosi relativa al 2019 che secondo la normativa sarebbe dovuto arrivare il 28 febbraio del 2020. Un ritardo che si ripete ogni anno. «Sarebbe meglio che la tabella di marcia fosse definita dalla Regione una volta per tutte e per tutti i Comuni, qualunque sia la somma che hanno a disposizione». Intanto, 15 Comuni (su 391) hanno già avviato – tra luci e ombre – il processo 2023. E ancora. Giunti all’antivigilia del decennale dall’entrata in vigore della normativa, ancora pochissimi siciliani la conoscono. «Spendiamoli Insieme proseguirà la propria azione di monitoraggio civico, informazione e promozione sulla democrazia partecipata con l’intenzione di coinvolgere e responsabilizzare tutti i siciliani». Intanto, visto che la norma impone che tutti i passaggi siano adeguatamente pubblicizzati da parte dei Comuni sarebbe opportuno «prevedere nei siti web istituzionali una sezione dedicata alla Democrazia Partecipata, pubblicata con buona evidenza in home page e che ospiti, anno dopo anno, tutti i documenti e le informazioni necessarie per agevolare la partecipazione. Ad oggi ad averlo fatto è stato poco più del 14% degli enti, 56 su 391». Non meno necessario un intervento capace di affiancare i cittadini nella presentazione delle proposte. La legge dice infatti che “ogni cittadino o gruppo di cittadini può presentare un progetto”, ma non si può presupporre che tutti i siciliani abbiano le competenze necessarie a ideare e redigere una proposta progettuale compiuta. «In alcuni Comuni si stanno sviluppando esperienze- pilota di co-progettazione. È una strada corretta, anche alla luce di tutta la legislazione più recente. Ma è una strada impegnativa. Molti Enti hanno grandi difficoltà a svolgere l’attività ordinaria e non

è detto che possano supportare adeguatamente le progettazioni. Una prima, seppur parziale, soluzione al problema è l’ideazione di una “scheda per la presentazione del progetto” chiara, che offra le giuste indicazioni e guidi il soggetto proponente verso una corretta compilazione». Sui fondi, poi, va fatto un ragionamento approfondito, avverte PWI. «Nessun Comune sa in tempo reale esattamente di quanti fondi può disporre per la propria democrazia partecipata perché il calcolo del trasferimento regionale ai Comuni arriva con grande ritardo. Soltanto a maggio 2022, per fare un esempio, è arrivato il calcolo definitivo per l’anno 2020. Il rischio è che i Comune appostino somme “errate” rispetto alla reale disponibilità. Il che è un problema da tutti i punti di vista: se la somma ufficiale è inferiore rispetto alle previsioni si dovranno escludere progetti che erano inizialmente finanziati. Se è maggiore, si va verso il non utilizzo delle somme in più. Una ricetta risolutiva potrebbe essere, anche qui, un atto di deliberazione della Regione che definisca e assegni le somme “d’imperio”. Nel 2017 erano disponibili 4 milioni e 736 mila euro, nel 2018 4 milioni e 173 mila euro, nel 2019 4 milioni e 193 mila euro e nel 202, 4 milioni e 642 mila euro. Ci si potrebbe orientare su una “quota fissa” da 4,5 milioni di euro ogni anno per i 391 Comuni». Infine, la questione monitoraggio. La “scheda di rilevazione dati” che ogni anno la Regione trasmette ai Comuni può bastare per individuare i Comuni inadempienti ma non fornisce alcuna informazione sulla qualità partecipativa dei processi e sull’effettiva partecipazione promossa nei territori. Serve una nuova scheda di rilevazione dei dati, più completa, e serve ospitare questa scheda su una piattaforma così da digitalizzare il processo di raccolta delle informazioni e avere dati disponibili in tempo reale».

Pregando di citare sempre www.spendiamolinsieme.it si può fare riferimento alle seguenti pubblicazioni online: – Democrazia partecipata, questa sconosciuta: tutto quello che si dovrebbe, e potrebbe, fare –

I 15 Comuni siciliani sprinter della partecipazione nel primo bimestre 2023 – Torregrotta, parla il sindaco: “Democrazia partecipata strategica per ripristinare la fiducia nella politica” Per informazioni e chiarimenti: Giuseppe D’Avella, Parliament Watch Italia, tel. 348 958 4581

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10 consigli pratici per un Natale sostenibile: idee semplici per feste più green

caterina murana

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Il Natale 2025 segna un nuovo passo verso celebrazioni più sostenibili, grazie a una crescente attenzione verso comportamenti responsabili durante le feste. Dalla scelta dell’albero agli addobbi, dai regali alla tavola, ogni gesto può diventare un contributo concreto alla tutela del pianeta. Le linee guida proposte invitano a ripensare abitudini radicate con creatività, dimostrando che celebrare in modo green è possibile e persino arricchente.

Un Natale consapevole: consigli per ridurre l’impatto delle feste

Ecco una serie di indicazioni mirate per ridurre l’impatto ambientale durante il periodo natalizio. L’obiettivo è orientare i consumi in modo più etico e responsabile, senza rinunciare all’atmosfera delle feste:

Riduzione degli sprechi

Scelte locali e meno impattanti

Rivalutazione degli oggetti già presenti in casa
Tra i suggerimenti più utili spiccano la preferenza per un consumo responsabile, l’acquisto di prodotti locali e di stagione e l’attenzione agli imballaggi. Anche l’albero di Natale può essere reinterpretato: meglio sceglierne uno proveniente da coltivazioni controllate oppure optare per alternative creative con materiali riciclati, evitando decorazioni usa e getta. Queste scelte consentono indirettamente di risparmiare in bolletta, specie quando si adottano luci efficienti; se ne vuoi sapere di più, consulta una guida sul consumo medio della luce, così da capire quali comportamenti adottare per ottimizzare davvero i consumi durante le feste.

La sostenibilità non viene presentata come una rinuncia, ma come una riscoperta di valori autentici. Preparare pranzi condivisi, scegliere luci a basso consumo o regalare esperienze al posto di oggetti materiali sono scelte che arricchiscono il significato delle feste. Un Natale più consapevole diventa così occasione di partecipazione e cura collettiva, anche grazie a una maggiore attenzione al risparmio e all’utilizzo informato delle risorse, supportato da strumenti utili come le guide dedicate al consumo medio del gas.

Addobbi, regali e tavola: idee pratiche per festeggiare senza pesare sul pianeta
I periodi festivi comportano un incremento dell’uso di energia e della produzione di rifiuti, ma con scelte mirate è possibile alleggerire l’impronta ecologica. Gli esperti suggeriscono di partire dagli addobbi, privilegiando decorazioni realizzate a mano, materiali naturali e luci a LED, che consumano molto meno.

Decorazioni artigianali
Materiali naturali e riciclati
Luci a basso consumo

Anche il packaging dei regali merita attenzione: riutilizzare giornali, stoffe o carta riciclata permette di ridurre i rifiuti post-festa e aggiunge un tocco personalizzato alle confezioni. L’adozione di luci efficienti, insieme alla valutazione delle offerte green presenti sul mercato energetico, contribuisce a risparmiare in bolletta durante il periodo natalizio.

Per la tavola, viene consigliato di optare per ingredienti stagionali e locali, riducendo al minimo gli sprechi alimentari. Pianificare le porzioni, evitare piatti confezionati e limitare i prodotti con lunghe filiere di trasporto permette di diminuire le emissioni di CO₂.

Le scelte green arrivano anche in casa, nella moda e nel lifestyle

La tendenza verso un Natale sostenibile si riflette sempre più anche nello stile di vita quotidiano. Le scelte green riguardano la moda, l’arredamento, gli eventi e il modo stesso di vivere le feste. Indossare capi realizzati con materiali naturali o riciclati, utilizzare stoviglie riutilizzabili o creare centrotavola con elementi naturali sono pratiche ormai diffuse e facilmente replicabili, supportate anche dalla crescita delle offerte green.

Sempre più persone scelgono regali esperienziali, come attività culturali o iniziative benefiche, al posto dei tradizionali oggetti materiali. Crescono inoltre le realtà che adottano packaging sostenibili e progetti di compensazione ambientale, dimostrando come eleganza e responsabilità possano convivere durante le feste.

Regali immateriali
Packaging più sostenibili
Scelte orientate alla durata

La diffusione di queste pratiche sta contribuendo a ridefinire il significato del Natale, spostando l’attenzione dal consumo al valore. Un segno dei tempi che invita a costruire un futuro più verde anche sotto l’albero.

 

Fonte: https://www.papernest.it/news/10-consigli-natale-sostenibile/ 

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MASSIMO GHINI Al Golden di Palermo la grande commedia all’italiana con IL VEDOVO

Marilu Giacalone

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Un capolavoro della commedia all’italiana rivive in teatro.

Dal 9 all’11 dicembre 2025, il Golden di Palermo è lieto di ospitare “Il vedovo”.

 

Dal celebre film di Dino Risi,

un adattamento di Ennio Coltorti e Gianni Clementi,

nell’ambito della nuova stagione teatrale Turi Ferro.

 

Sul palcoscenico di Sicilia un superbo MASSIMO GHINI, che firma anche la regia

della pièce prodotta da Nuova Enfi Teatro, Nuova Artisti Riuniti e Il Parioli.

Al suo fianco la splendida Galatea Ranzi.

 

 

 

 

Una commedia cinica e irresistibile,

specchio grottesco di un’Italia che, tra ambizione, fallimenti e apparenze,

non smette mai di far ridere e riflettere.

Va in scena una nuova e brillante versione teatrale de “Il vedovo”.

 

A vestire i panni di Alberto Nardi è MASSIMO GHINI,

industriale romano tanto ambizioso quanto disastroso negli affari,

al fianco di una spietata e lucida Elvira Ceccarelli, interpretata da Galatea Ranzi.

 

Con loro un cast formidabile formato da

Giuseppe Gandini, Leonardo Ghini, Irene Girotti, Diego Sebastian Misasi, Tony Ruocco e Luca Scapparone,

per una rappresentazione curata fin nei dettagli.

 

La regia dello stesso MASSIMO GHINI guida l’intero impianto drammaturgico,

restituendo allo spettatore una lettura brillante e affilata di un testo

che attraversa epoche e contesti, senza perdere la sua ironica attualità.

 

L’ambientazione, traslata nella Roma contemporanea,

mantiene intatto il gusto pungente della commedia all’italiana,

offrendo una riflessione dal sapore agrodolce sulla brama di denaro e sull’inconsistenza di certi sogni di grandezza.

 

Alberto, sopraffatto dai debiti e deriso da una moglie che non lo stima,

si lancia in tentativi maldestri di disfarsene, con esiti a dir poco bizzarri.

In questa nuova versione teatrale, emerge con forza il contrasto tra l’inettitudine del protagonista

e lo spregiudicato acume di Elvira, decisa a ricominciare altrove,

lontana dalle fragilità di un marito che ha smarrito il senso della realtà.

 

Tra alleati improbabili e situazioni al limite dell’assurdo,

l’adattamento mantiene salda la struttura narrativa del film,

aggiornandone i toni e i riferimenti e trasformando di fatto “Il vedovo” in una girandola comica irresistibile.

Un classico del genere che omaggia due giganti come Alberto Sordi e Franca Valeri.

 

 

 

Teatro Golden

https://www.teatrogoldenpalermo.it/

Via Terrasanta, 60 – 90141 Palermo (PA)

Info: 091 6264702

Orari biglietteria: da lunedì a venerdì dalle 9.30 alle 13.30 e dalle 17 alle 19

Link per acquisto spettacoli: https://www.vivaticket.com/it/ticket/il-vedovo/283662

 

Catania, 4 dicembre 2025

Ufficio stampa Teatro Abc di Catania

Gino Morabito

WhatsApp: +39 348 5537478

Email: morabitogino2176@gmail.com

 

 

 

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Cultura

Tradizione e innovazione: i Pizzicotti di melanzane portano la Sicilia al Campionato Italiano

Barbara Conti

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Dal Gran Galà delle Lady Chef a Palermo alla sfida nazionale di Rimini: la Sicilia protagonista. “Un piatto che intreccia memoria contadina e visione contemporanea, simbolo di sostenibilità e passione”

Palermo, 27 novembre 2025 – La Sicilia al femminile conquista la ribalta nazionale. Nelle cucine di Casena dei Colli, a Palermo, martedì 26 novembre, si è svolta la selezione regionale del Trofeo Migliore Lady Chef Professionista. Lo stesso è inserito per la prima volta, per volere della coordinatrice regionale del comparto delle Lady chef Rosi Napoli, nel contesto del Gran Galà delle Lady Chef, evento che ha riunito oltre quaranta professioniste provenienti da sette province siciliane.

La competizione, giunta alla sua quinta edizione e organizzata dall’ Unione Regionale Cuochi Siciliani, ha visto tre province contendersi il titolo, interpretando il tema “Il pomodoro nel piatto tra sostenibilità e innovazione”.

Palermo: Chef Raffaella Nastro con Uovo al pomodoro, piatto dalle radici napoletane ma dal cuore siciliano.
Enna: Tosca Piemonte Benedetta, appena ventenne, con cappellacci al basilico ripieni di mozzarella di bufala, chips di suino nero dei Nebrodi e pomodorini gialli.
Ragusa: Salvina Scottino con i Pizzicotti di melanzane, rivisitazione contemporanea della parmigiana, arricchita da fonduta di Ragusano DOP e riduzione di basilico.

La vittoria di Salvina Scottino
A conquistare la giuria è stata Salvina Scottino, Lady Chef ragusana, con un piatto che ha saputo fondere la forza della tradizione contadina con la freschezza dell’innovazione. I suoi pizzicotti di melanzane e pomodoro hanno esaltato il pomodoro come simbolo di italianità e sostenibilità. Con questa vittoria, Salvina rappresenterà la Sicilia alla fase nazionale del Campionato della Cucina Italiana 2025, in programma a Rimini nel mese di febbraio.

La giuria
La valutazione è stata affidata a una giuria d’eccezione, voluta dal presidente regionale Rosario Seidita, composta da:

Maestro Giuseppe Giuliano (Presidente), Mario Puccio, Fabio Armanno

Un trofeo che racconta le donne
Il Trofeo Migliore Lady Chef Professionista, nato nel 2021 e dedicato esclusivamente alle donne chef, prevede un’unica categoria: Cucina calda. L’inserimento nel Gran Galà delle Lady Chef ha dato alla selezione regionale un valore speciale, trasformando la competizione in un palcoscenico di professionalità, passione e condivisione.

Sicilia tra memoria e futuro
La Sicilia dimostra ancora una volta che la sua cucina è fatta di memoria e futuro, di gesti antichi e nuove visioni. Con i suoi pizzicotti di melanzane e pomodoro, Salvina Scottino porta a Rimini non solo un piatto, ma un racconto di territorio, sostenibilità e passione.

Dichiarazioni della coordinatrice regionale Rosi Napoli e del presidente Rosario Seidita

“Dire di essere orgogliosa forse è riduttivo. Vedere le Lady Chef tutte insieme, in un momento di condivisione e di riflessione così importante è stato meraviglioso. E anche il Concorso Cirio, contestualizzato all’interno del Gran Galà, ha assunto un valore ancora più grande. Posso solo dire GRAZIE e al prossimo Gran Galà “.

“Il presidente Rosario Seidita soddisfatto per come si è svolta la selezione regionale all’insegna degli standard federativi e della worldchef e ringrazia la coordinatrice regionale Rosi Napoli per aver organizzato un raduno delle lady, molto partecipato, che sicuramente crea aggregazione e rafforza lo spirito di appartenenza verso la nostra Associazione”.

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