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Cronaca

Alcamo, bruciata autovettura. Piromane beccato da videosorveglianza

Redazione

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ALCAMO: BRUCIATA UNA AUTOVETTURA. DENUNCIATI TRE

PARTINICESI.

I Carabinieri della Compagnia di Alcamo hanno denunciato tre partinicesi di 32, 37 e di 17 anni per il reato di danneggiamento seguito da incendio.

I militari dell’Arma, durante un servizio di perlustrazione notturno, venivano allertati dai VV.FF. per un’auto in fiamme (una Fiat Punto) nel centro abitato di Alcamo. Nel raggiungere il luogo dell’incendio i Carabinieri fermavano il 32enne che correva, con una tanica in mano, in direzione di un veicolo parcheggiato poco distante, con a bordo altre due persone.

Dagli accertamenti svolti nell’immediatezza, i militari: – sottoponevano a sequestro un accendino (rinvenuto nella disponibilità del 32enne a seguito di perquisizione personale), constatando che la tanica conteneva ancora tracce di liquido infiammabile; – acquisivano le immagini della videosorveglianza, che avrebbero ripreso il 32enne mentre appiccava il fuoco all’autovettura.

Cronaca

Palermo – Uil chiede verifica su presunto danno erariale dell’Ufficio Interdistrettuale Esecuzione Penale

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Una segnalazione ufficiale alla Procura della Corte dei Conti  relativa a un presunto danno erariale derivante da un’ordinanza del giudice del lavoro, nella causa per condotta antisindacale promossa dalla  Uil Pubblica Amministrazione di Palermo contro l’Ufficio Interdistrettuale dell’Esecuzione Penale Esterna per la Sicilia.

A trasmetterla è stata l’organizzazione sindacale, rifacendosi al dispositivo dell’ordinanza, emessa dal giudice della Sezione Lavoro del Tribunale di Palermo Cinzia Soffientini  lo scorso 10 luglio 2023.

“Il dispositivo dell’ordinanza – afferma il segretario generale della Uil Pubblica Amministrazione di Palermo Alfonso Farruggia – ha definito antisindacale il comportamento tenuto dall’Amministrazione, condannata al pagamento delle spese processuali”.

Ovvero, duemila euro a cui si aggiungono quelle generali di IVA e Cassa Previdenza Avvocati.

Durata nove mesi, la vertenza legale si è finalmente conclusa con il riconoscimento da parte del Ministero della Giustizia di quanto stabilito dal dispositivo di ordinanza, con un aumento delle spese legali pari a euro 3.125,43, somma saldata dal Ministero della Giustizia lo scorso 10 maggio dell’anno in corso.

È stato il segretario generale nazionale della Uil Pubblica Amministrazione Giustizia Domenico Amoroso, nello specifico, a comunicare ai vertici del Dipartimento per la giustizia minorile e di comunità che la condanna alle spese processuali dell’Amministrazione potrebbe costituire un danno erariale.

Successivamente, la UIL Pubblica Amministrazione di Palermo ha inviato una segnalazione alla Procura della Corte dei Conti della Regione Siciliana, evidenziando l’identificazione del presunto danno erariale causato dall’Ufficio Interdistrettuale dell’ Esecuzione Penale Esterna per la Sicilia.

La segnalazione inviata alla Procura della Corte dei Conti è stata inoltrata, come precisa lo stesso sindacato, dopo un’attenta analisi dei documenti e delle informazioni a disposizione del segretario generale Alfonso Farruggia.

Secondo quest’ultimo, il comportamento dell’Ufficio Interdistrettuale può costituire un danno per le finanze pubbliche.

“La condanna per condotta antisindacale da parte di un dirigente pubblico – precisa Alfonso Farruggia – implica la responsabilità finanziaria dell’ente, come stabilito dalla decisione della Corte dei Conti con la sentenza  377 depositata il 27 aprile 2018: nonostante le azioni intraprese, il pagamento delle spese processuali è avvenuto solo dopo un’azione legale volta al recupero del credito dovuto per sentenza, sollevando il sospetto di un ritardo ingiustificato e di un possibile danno alle finanze pubbliche”.

 

“Auspico – conclude il segretario generale – che sia fatta giustizia fino in fondo, riconoscendo anche in questo caso il principio che a pagare  per gli errori commessi siano i dirigenti con le proprie risorse economiche, e non, come spesso accade, solo i contribuenti”.

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Ultima Ora – E’ morto Franco Di Mare, grande giornalista in prima linea per la Rai nelle guerra nei Balcani

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È morto Franco Di Mare.

Il giornalista Rai, ex inviato di guerra, aveva 68 anni ed era affetto da mesotelioma. Ad annunciarlo la famiglia in una nota: “Abbracciato dall’amore della moglie, della figlia, delle sorelle e del fratello e dall’affetto degli amici più cari oggi a Roma si è spento il giornalista Franco Di Mare. Seguirà comunicazione per le esequie”.

Così annuncia ANSA la notizia, del grande reporter delle guerre, nmorto avvelenato da amianto, assimilato durante le distruzioni belliche. Egli compiva resoconti dettagliati vivendo addosso la notizia.

La sua ultima apparizione pubblica è stata, forse, da Fabio Fazio a “Che tempo che Fa”, dove lamentava con grande dignità e signorilità le sue condizioni, le cause e il dispiacere di essere prossimo alla fine della sua vita, senza colpa e per aver compiuto il suo dovere fino alla fine.

Il fratello Gino Di Mare su Facebook scrive: “Ciao Frà, con te va via un pezzo di me”.

In copertina la cover del suo libro uscito lo scorso ottobre.

In aggiornamento

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Cronaca

Trapani, evade dai domiciliari per andare a rubare. Beccato mentre rincasava con la refurtiva

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TRAPANI: EVADE DAI DOMICILIARI E METTE A SEGNO UN FURTO.

ARRESTATO 28ENNE

I Carabinieri della Compagnia di Trapani hanno arrestato un 28enne pregiudicato del
luogo, per i reati di furto ed evasione.
L’uomo, benché sottoposto alla misura degli arresti domiciliari, si sarebbe allontanato
arbitrariamente dalla propria abitazione ed avrebbe messo a segno un furto in danno dei
distributori automatici di bevande di un’attività commerciale di contrada Rigaletta.
I militari, dopo aver visionato le immagini della videosorveglianza dell’attività, lo hanno
rintracciato poco dopo nei pressi della propria abitazione mentre rincasava con in tasca la
refurtiva per un importo di circa 100 euro in monete.
La condotta del 28enne sarebbe stata analoga a quella del marzo scorso allorquando,
arrestato dopo un presunto furto ai danni di un supermercato di Trapani, era stato
nuovamente arrestato poche ore dopo per evasione dal regime dei domiciliari.
Al termine del giudizio per direttissimo l’uomo è stato tradotto presso il carcere di Trapani
come disposto dall’Autorità Giudiziaria.

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