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Palermo

Sicilia, terremoto nel palermitano. Tanta paura, nessun danno

Giuliana Raffaelli

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Brusco risveglio per gli abitanti della costa siciliana centro-settentrionale.

Una scossa di terremoto di magnitudo 4.3 si è verificata stamattina alle 6.14 tra Palermo e Cefalù. L’epicentro in mare a una profondità di 6 km, a largo della “città degli artisti” (latitudine 38.119, longitudine 13.891).

Si è trattato di un susseguirsi di scosse di magnitudo crescente, iniziato ieri nel tardo pomeriggio.  Quella di stamattina la scossa più energica.

I sismografi dell’Istituto nazionale di geofisica e vulcanologia (Ingv) hanno infatti registrato una prima scossa alle ore 18.58 di ieri 30 agosto, di magnitudo locale 2.2. Un’altra poco dopo, alle 19.14, di magnitudo 2.7. Poi quella di stamattina delle 6.14, unica avvertita dalla popolazione. Sono seguiti altri due sismi di intensità minore, alle 6.23 e alle 6.39, rispettivamente 2.0 e 2.2 di magnitudo. Il dato è stato registrato dalla Sala Sismica dell’Ingv di Roma.

La scossa di stamattina è stata chiaramente avvertita dalla popolazione di tutta la costa settentrionale della Sicilia, in particolare dell’aera delle Madonie. Numerose le segnalazioni telefoniche agli enti preposti alla sorveglianza.

I sopralluoghi eseguiti da Protezione civile e Vigili del fuoco non hanno tuttavia evidenziato danni, ne’ tra i comuni prossimi all’epicentro (Cefalù, Campofelice di Roccella, Lascari, Gratteri, Isnello, Pollina e Castelbuono) ne’ tra quelli limitrofi dei versanti orientale (Tusa) e occidentale (Termini Imerese). Solo tanta paura e la mente che torna indietro nel tempo, all’ultimo terremoto del 2002, che scosse la città di Palermo nel cuore della notte. Il crollo di calcinacci da alcuni edifici più fatiscenti ferì all’epoca una decina di persone, mentre due anziani morirono per infarto per il forte spavento.

Giuliana Raffaelli

Laureata in Scienze Geologiche, ha acquisito il dottorato in Scienze della Terra all’Università di Urbino “Carlo Bo” con una tesi sui materiali lapidei utilizzati in architettura e sui loro problemi di conservazione. Si è poi specializzata nell’analisi dei materiali policristallini mediante tecniche di diffrazione di raggi X. Nel febbraio 2021 ha conseguito il Master in Giornalismo Scientifico all'Università Sapienza di Roma con lode e premio per la migliore tesi. La vocazione per la comunicazione della Scienza l’ha portata a partecipare a moltissime attività di divulgazione. Fino a quando è approdata sull’isola di Pantelleria. Per amore. Ed è stata una passione travolgente… per il blu del suo mare, per l’energia delle sue rocce, per l’ardore delle sue genti.

Elezioni

Roberto Lagalla si candida a sindaco di Palermo

Redazione

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L’attuale assessore alla Formazione professionale della giunta Musumeci dovrebbe annunciare la candidatura nella sede dell’agenzia di stampa Italpress.

 

Lagalla, oggi iscritto nell’Udc, starebbe pensando a una candidatura che vede il coinvolgimento di diverse esperienze civiche che hanno dato il loro impegno per la città. E proprio in questi frangenti starebbe contattando il Presidente della Regione siciliana Nello Musumeci per informarlo della propria decisione e annunciare le dimissioni da assessore per fine mese. Non ci sono notizie, invece, sulla comunicazione agli altri alleati della coalizione.

 

Lagalla rompe gli indugi, dunque, dopo che in questi giorni Forza Italia ha lanciato il nome di Francesco Cascio – sebbene il coordinatore regionale Gianfranco Micciché abbia un bel da fare nel respingere i malumori di una parte del partito -, Fratelli d’Italia spinge su Carolina Varchi e la Lega pensa a Francesco Scoma. Una decisione, dunque, che alimenta la burrascosa campagna elettorale interna al centrodestra, in cui si inseriscono le decisioni per le regionali

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Elezioni

Amministrative, Giarrusso (M5S): “Basta errori: 19mila palermitani mi chiedono aiuto sul sindaco”

Redazione

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“Quello che sta succedendo a Palermo sulla scelta del candidato sindaco è desolante, ed è specchio degli errori che vengono commessi dal Movimento a causa di chi cerca di promuovere se stesso e rendere eterna la propria carriera politica, alla faccia dei nostri valori e della regola dei due mandati”, dichiara schietto l’eurodeputato Dino Giarrusso, commentando le vicissitudini legate alla candidatura Miceli oggi tramontata.

“Dobbiamo assumerci delle responsabilità: 19mila palermitani -di cui oltre 11mila nel solo comune di Palermo- mi hanno scelto per rappresentarli in Europa ed oggi mi scrivono sgomenti per come si è mosso finora il Movimento e purtroppo l’intero Centrosinistra. Mio malgrado ho dovuto raccontagli che finora alcuni esponenti del M5S sono arrivati a chiedere alla nostra vicepresidente Paola Taverna che io non partecipassi ai tavoli per discutere delle elezioni alle porte, dove invece si sono seduti persino portavoce eletti in altre province. I risultati di questo modo di agire, indegno e antitetico ai nostri valori sono sotto gli occhi di tutti: un disastro che attivisti elettori e cittadini non meritano.

“La vicenda Miceli rappresenta plasticamente ciò che il Movimento NON deve mai più fare. L’unica strada è ricominciare a coinvolgere la base, non avere paura di chi ha consenso e smetterla di dividersi su tutto come qualcuno fa, tentando disperatamente di mantenere rendite di posizione”, continua Giarrusso, che conclude con una richiesta esplicita “Per Palermo devono decidere i cittadini palermitani e i loro rappresentanti a tutti i livelli, dalla circoscrizione al Parlamento Europeo. E così dovrà essere per le elezioni regionali e sopratutto per la scelta dei referenti locali.

“Oggi votiamo nuovamente per la leadership di Conte, ed io ritengo indispensabile che i nostri iscritti siano presto chiamati anche a scegliersi i referenti locali, non avallando una nomina dall’alto ma scegliendo fra chi vorrà candidarsi a quei ruoli, in piena democrazia diretta”, conclude Giarrusso.

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Cronaca

Palermo, aggressione al giornalista Michele Sardo: scattava foto per servizio di cronaca

Direttore

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Ieri sera, nella centralissima Piazza Ottavio Ziino, il giornalista Michele Sardo veniva aggredito verbalmente e malmenato.

Il professionista, direttore di Palermo Live, si trovava a svolgere il proprio lavoro di cronaca, scattando foto con il proprio cellulare, ad un distributore di benzina in fiamme, quando ad un tratto due individui hanno cominciato ad inveire contro di lui, strappandogli via il telefonino e colpendolo brutalmente.

Sardo, al momento dell’arrivo dei soccorsi del 118, stava per avere un attacco di cuore, poi rientrato senza conseguenze.

Tutta la stampa siciliana è insorta contro un simile vile gesto verso un collega, mentre svolgeva la propria attività.

Anche il Consiglio dell’Ordine della Regione Siciliana ha condannato l’evento e i suoi esecutori, in una città sempre molto violenta.

Noi della redazione esprimiamo a Michele, uomo dai modi gentili e grande professionista, la nostra solidarietà come anche come colleghi intenti a difendere uno dei principi fondamentali  del giornalismo: la libertà di informazione.

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