Cultura
Sebastiano Tusa, a 5 anni dalla tragedia passioni e carriera nel ricordo del figlio Andrea
A cinque anni da quel tragico 10 marzo 2019 che cambiò profondamente la mia vita e quella dei miei familiari, ho ritenuto opportuno scrivere queste poche righe per ricordare la figura di mio padre, nonché per esortare le istituzioni e tutti gli addetti ai lavori nell’ambito di quelli che tradizionalmente si chiamavano “beni culturali”, a seguire e mettere in pratica i suoi insegnamenti e i suoi obiettivi.
Tusa e il patrimonio culturale
In effetti, nonostante l’assessorato che mio padre diresse negli ultimi anni della sua vita si chiami tuttora “Assessorato ai beni culturali e all’identità siciliana”, ritengo che la definizione di “beni culturali” sia ormai superata e anacronistica, e andrebbe sostituita da quella più ampia e trasversale di “patrimonio culturale”, indubbiamente più adatta a descrivere, analizzare e gestire quello che potrebbe e dovrebbe diventare il settore strategico primario per l’economia, l’identità e le relazioni della Sicilia con l’Europa e con il mondo.
Come sapeva bene mio padre infatti, il patrimonio culturale siciliano è immenso e unico per varietà, dimensioni, importanza storica e potenzialità. Esso comprende i musei, i parchi archeologici, i siti archeologici, il patrimonio materiale (ovvero reperti, opere d’arte, monumenti, edifici), quello immateriale (tradizioni orali, feste, canti, musica, usanze, rituali ecc..), e il paesaggio.
La concezione contemporanea di patrimonio culturale è il risultato di lunghe riflessioni storiche, politiche e ideologiche in ambito mondiale ed europeo. Il patrimonio comprende oggi l’insieme dei beni ambientali e culturali, ivi compresi gli aspetti immateriali e, dall’altra parte, un ampliamento degli attori e delle istituzioni che se ne occupano (istituzioni pubbliche, private, terzo settore).
Mio padre ripeteva spesso che l’unico futuro possibile e sostenibile per la nostra Sicilia si trova nell’agricoltura e nella cultura. E’ chiaro che con cultura mio padre intendeva non solo la tutela e la salvaguardia, ma anche la valorizzazione, la messa a reddito patrimonio culturale, storico, archeologico, artistico, architettonico e immateriale.
Tusa uomo fuori dal comune
Sebastiano Tusa era un uomo fuori dal comune. La sua enorme e quasi insuperabile prolificità, sia nelle indagini sul campo che nelle pubblicazioni, era il risultato di una grande passione, unita a una scelta di vita che viveva come una missione. L’entusiasmo di un ragazzino l’ha accompagnato per tutta la sua vita di archeologo. Al tempo stesso, la sua tenacia, la sua perseveranza e il suo rigoroso metodo scientifico hanno costituito le basi fondamentali e determinanti per tutti i grandi risultati che ha ottenuto, in primis come ricercatore, archeologo e sovrintendente e successivamente come divulgatore, professore e infine Assessore Regionale ai Beni Culturali e all’Identità Siciliana.
Tusa e i siti archeologici
E’ impossibile ricordare in questa sede tutti gli oggetti di ricerca e i siti archeologici individuati, indagati o studiati da mio padre. Mi limito a ricordarne solo alcuni. Le varie “tombe a grotticella” dell’età del bronzo sparse in tutta la provincia di Trapani, il famoso bicchiere campaniforme, importantissimo e indispensabile per
ricostruire la storia delle migrazioni preistoriche in Europa nell’età del bronzo, il magnifico e ricco
insediamento preistorico della Grotta dell’Uzzo, le incisioni e le pitture rupestri della grotta del
Genovese a Levanzo, le evidenze megalitiche sparse per l’isola e le cui congiunzioni aveva cercato fino
a Malta.
E ancora, Mokarta, Erbe Bianche, la necropoli di Marcita, la Grotta del Cavallo, Roccazzo,
Pantelleria. Il modus operandi nella gestione degli scavi archeologici era sempre improntato al
coinvolgimento di specialisti di vari ambiti, così come di studenti, operai, e appassionati di ogni genere.
Sin dai primi anni 90, nei miei ricordi di bambino durante i numerosi scavi da lui diretti in tutta la Sicilia coinvolgeva università e studiosi internazionali. Anche in questo mio padre era un pioniere. Ha creato e promosso un metodo innovativo per l’amministrazione e la gestione del patrimonio culturale sommerso, basato sulla collaborazione tra istituzioni, associazionismo e privati.
L’enorme quantità di scavi diretti o seguiti in Sicilia e nel mondo, il numero di pubblicazioni prodotte, così come le imprese realizzate per la musealizzazione, la valorizzazione e la fruizione del patrimonio archeologico terrestre e subacqueo, le attività e le opere divulgative per il grande pubblico, rendono mio padre una figura estremamente complessa e poliedrica.
Tusa e la sua grandezza e complessità
La complessità e la grandezza di mio padre si rispecchiano al tempo stesso nell’estrema diversità di tipologie di persone con cui si trovava a collaborare o a comunicare nel corso della sua variegata e movimentata carriera. In effetti mio padre era capace di stare a suo agio nelle bettole con gli abitanti dei quartieri popolari di Palermo, con i suoi studenti universitari, con i pescatori, con i colleghi negli uffici dell’amministrazione regionale, con l’associazionismo dal basso, con gli archeologi di tutto il mondo, fino al Rotary Club, ai politici e alle “stanze dei bottoni”.
Come sa bene chi lo ha conosciuto più da vicino, Sebastiano Tusa era totalmente assorbito da quella che rappresentava al tempo stesso la sua passione e la sua ragione di vita: l’archeologia. Sin da piccolo ho potuto constatare come l’archeologia in tutte le sue forme e ambiti di ricerca fosse al centro della sua esistenza, al punto da influire su ogni attività e scelta di vita.
Sin da bambino lo accompagnavo frequentemente durante i suoi viaggi. Si trattava di viaggi faticosi in cui si camminava parecchio e si viveva in modo spartano. Per lui non esistevano le vacanze intese in modo classico. La vacanza infatti presume un tempo e uno spazio altri rispetto a quelli legati al lavoro. Per mio padre al contrario ogni partenza implicava in qualche modo un viaggio di lavoro.
La sua vacanza era totalmente permeata dall’archeologia. Le tappe fondamentali di ogni viaggio erano infatti i siti archeologici e i musei. Non ho mai visto mio padre fare un bagno a mare per piacere. Il mare era per lui infatti un giacimento storico-culturale di primario interesse soprattutto per l’archeologia subacquea, quella branca della ricerca archeologica che lo rese celebre, in veste di archeologo e successivamente da Soprintendente del mare. Uomo dalle innumerevoli qualità e capacità, mio padre è riuscito a
raggiungere i tanti traguardi nella sua carriera anche grazie a delle qualità che non si imparano a scuola o all’università. Le sue capacità relazionali e sociali fuori dal comune, la grande propensione all’ascolto e al dialogo, erano accompagnate da una profonda umiltà.
L’umiltà, una qualità sempre più rara nel
mondo di oggi, ha sempre caratterizzato la vita di mio padre e di mio nonno. La mia famiglia dalla
parte di mio padre viene dalla terra. Mio nonno Vincenzo proveniva da una famiglia di campieri. Mio
nonno e mio padre mi hanno sempre insegnato che l’immagine e la materialità non contano come i
rapporti umani, la lealtà, i valori, il rispetto. Sono e sarò sempre grato a mio padre e a mio nonno per
questi insegnamenti.
Certo purtroppo non si può fare a meno del denaro in un mondo dove domina il
capitalismo, ma ci sono cose ben più importanti del denaro o della carriera, come la dignità, la
coerenza, e la memoria.
Ritengo che l’impegno e il sacrificio di mio padre debbano essere ripagati dalla politica e
dall’amministrazione. Oltre alle commemorazioni e agli eventi, bisogna lavorare per mettere in pratica
le sue idee e i suoi progetti. Urge un riordino del sistema di gestione dei parchi e dei musei,
potenziando e specializzando innanzitutto il personale dirigenziale e ripristinando i ruoli tecnici
(archeologi, antropologi, storici dell’arte ecc..). Inoltre assumere neolaureati valorizzando le
competenze.
La Sicilia è piena di giovani archeologi preparati e volenterosi, che non riescono a trovare lavoro. C’è tanto da fare. I siciliani devono sentire propri il patrimonio culturale e quello ambientale, strettamente legati tra loro e alla base della nostra storia e identità.
Andrea Tusa Govinda
Sebastiano Tusa morì tragicamente la mattina del 10 marzo 2019, all’età di 66 anni, in un incidente aereo nei pressi di Biscioftù, in Etiopia. Quel giorno avrebbe dovuto partecipare ad una conferenza internazionale organizzata dall’ UNESCO a Malindi.
Può interessare: Pantelleria, ruolo delle scienze sociali nella salvaguardia del patrimonio immateriale dell’isola. L’analisi di Andrea Tusa
Cultura
Pantelleria, 7 dicembre cerimonia di svelamento del busto in bronzo in memoria del Dott. Michele Zurzolo
Opera del M° Michele Cossyro
La nota del nostro Sindaco Fabrizio D’Ancona
Alla cittadinanza, Il Sindaco comunica che il 7 dicembre, alle ore 16:00, in Piazza Perugia, nella contrada Tracino, avrà luogo la cerimonia di svelamento del busto in bronzo dedicato al Dott. Michele Zurzolo, medico che ha segnato in maniera indelebile la storia umana e sanitaria della nostra isola.
Originario della Calabria, il Dott. Zurzolo scelse di restare sull’isola, facendo della professione medica una vera e propria vocazione al servizio della comunità.Per decenni è stato un punto di riferimento costante per intere famiglie, raggiungendo anche le zone più difficili dell’isola con spirito di sacrificio, senso del dovere e profonda umanità. Il suo operare è stato caratterizzato da una presenza discreta ma instancabile, sempre vicino ai più fragili, spesso senza badare al compenso, ma solo al bisogno delle persone.
La realizzazione del busto rappresenta un segno concreto di riconoscenza pubblica verso un uomo che ha interpretato la medicina non solo come professione, ma come autentico servizio alla collettività, lasciando un’eredità morale che ancora oggi vive nella memoria dei panteschi.
La scelta di Tracino, luogo in cui il dottore visse e operò, conferisce a questo omaggio un valore ancora più profondo, legato al territorio e alla comunità che più direttamente ha beneficiato della sua dedizione. Un sentito ringraziamento è rivolto al maestro Michele Cossyro, autore dell’opera, che con sensibilità artistica ha contribuito a rendere permanente il ricordo di una figura così significativa per l’isola. La cittadinanza è invitata a partecipare a questo momento solenne di memoria e gratitudine collettiva.
Cultura
Pantelleria – UNIPANT: nuova convenzione con l’Unione Professionisti per il cashback solidale
Prosegue l’ampliamento dell’offerta formativa accreditata con i corsi e-learning per gli Ordini Professionali: la formazione certificata che finanzia l’Educazione Informale agli Adulti
L’UNIPANT segna un altro importante passo avanti nella sua missione di arricchimento culturale e professionale del territorio. È stata ufficializzata la convenzione con Unione Professionisti, la piattaforma italiana di riferimento per la formazione tecnica online accreditata.
Questa partnership nasce con un doppio obiettivo: abbattere le barriere geografiche, portando sull’isola percorsi di aggiornamento professionale certificati di alto livello, e sostenere attivamente le iniziative culturali locali.
Formazione tecnica di eccellenza, senza vincoli
Grazie a questo accordo, i professionisti dell’isola potranno accedere al vasto catalogo di Unione Professionisti: oltre 100 corsi e-learning pensati per Ingegneri, Architetti, Geometri, Periti Industriali e Agrari, Agronomi, Geologi e Avvocati.
L’offerta formativa copre aree strategiche e attuali come Sicurezza, Energia, Progettazione, Transizione Ecologica e Digitale. La modalità è pensata per chi lavora: tutti i corsi sono on demand, senza scadenze né orari fissi. È possibile seguire le video-lezioni, scaricare il materiale didattico e sostenere i test finali in totale autonomia, ottenendo i Crediti Formativi Professionali (CFP) riconosciuti dai principali Ordini.
Un circolo virtuoso per la cultura: il “Cashback Solidale”
La convenzione non porta solo vantaggi ai singoli professionisti, ma all’intera comunità. Il meccanismo è semplice: per ogni corso acquistato tramite i link forniti da UNIPANT, Unione Professionisti donerà il 20% del valore dell’acquisto all’associazione.
“A te non cambia niente, ma per noi fa la differenza”: il prezzo per l’utente rimane invariato (con corsi a partire da soli 9,95€ e sconti esclusivi), ma quella percentuale permetterà all’UNIPANT di finanziare e offrire gratuitamente nuove attività didattiche informali e attività culturali per tutti gli abitanti dell’isola.
Perché scegliere questa formazione?
· Accreditamento: Rilascio di CFP validi e certificati riconosciuti.
· Flessibilità totale: Studio online senza limiti di tempo.
· Qualità: Materiali allineati alle normative più recenti e tutor dedicati.
· Convenienza: Prezzi accessibili e supporto diretto alle attività dell’UNIPANT.
Come aderire Per scoprire i corsi in promozione, investire sulla propria crescita professionale e, contemporaneamente, sostenere la cultura sull’isola, è sufficiente visitare la pagina dedicata sul sito ufficiale.
Link alla convenzione e catalogo corsi: https://www.unipant.it/convenzione-unione-professionisti/
Per maggiori informazioni: UNIPANT 331 490 5245 – Email: info@unipant.it – https://www.unipant.it/formazione-certificata/
Spettacolo
Sanremo, ecco i 30 cantanti in gara al 76° Festival della Canzone
Le date e le 4 nuove proposte
Carlo Conti come annunciato nei giorni, quest’oggi in diretta del Tg1 delle 13:30, ha rso noti i nomi dei 30 big che parteciperanno alla 76ª edizione del Festival di San Remo.
La manifestazione canora si terrà dal 24 al 28 febbraio e come lo scorso anno, ci saranno anche le Nuove Proposte, che saranno però rese note dopo la finale di Sanremo Giovani, in onda il 14 dicembre su Rai1.
La lista dei cantanti a Sanremo 2026
Tommaso Paradiso
Chiello
Serena Brancale
Fulminacci
Ditonellapiaga
Fedez e Masini
Leo Gassmann
Sayf
Arisa
Tredici Pietro
Sal Da Vinci
Samurai Jay
Malika Ayane
Luché
Raf
Bambole di Pezza
Ermal Meta
Nayt
Elettra Lamborghini
Michele Bravi
J-Ax
Enrico Nigiotti
Maria Antonietta E Colombre
Francesco Renga
Mara Sattei
LDA e Aka7ven
Dargen D’Amico
Levante
Eddie Brock
Patty Pravo
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