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Ambiente

Parco di Pantelleria: dalle iniziative socio/culturali alla manutenzione delle aree e alla proposta di servizi per un’adeguata fruizione del territorio

Redazione

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Una stagione estiva ricca di attività quella che l’Ente Parco Nazionale Isola di Pantelleria ha avviato già nel mese di maggio con il convegno internazionale dedicato agli Impollinatori che ha portato alla firma della Dichiarazione di Pantelleria a tutela delle api selvatiche. A seguire, diverse sono state le iniziative culturali e sociali che si sono susseguite, fra cui la presentazione del secondo Quaderno del Parco “L’isola di Pantelleria, l’alleanza di uomini e pietre. Un’agricoltura mediterranea singolare” a firma di Virginie Deguillame, consulente esterno presso il Dipartimento della Soprintendenza ai Beni e alle Attività culturali della Regione Valle d’Aosta, con il supporto di esperti ed esponenti del Centre nationale de la recherche scientifique – Istitute Ecologie et Environment e del Dipartimento di Scienze agrarie, alimentari e forestali dell’università di Palermo; e il convegno dedicato ai temi dell’ambiente, del paesaggio e dell’agricoltura a Pantelleria con le ricerche che il Parco Nazionale Isola di Pantelleria svolge in collaborazione con il Dipartimento di Scienze Agrarie, Alimentari e Forestali (SAAF) dell’Università di Palermo e l’Institute Ecologie et Environnement (INEE) del “Centre Nationale de la Recherche Scientifique” (CNRS) francese. Contemporaneamente, l’Ente ha realizzato azioni volte alla manutenzione, tutela e valorizzazione del territorio attraverso il supporto di neo realtà socio-economiche che impegnano soprattutto i giovani della comunità pantesca.

Fra gli interventi realizzati spiccano quelli che hanno interessato la zona del Lago Bagno dell’Acqua con la sistemazione della viabilità sterrata lungo lago Sentiero CAI 972V e la pulizia dell’area parcheggio. Si è provveduto anche all’eradicazione di popolazioni di cannucce di palude e, su tutto il territorio, del Pennisetum setaceum, incluso nella lista delle specie esotiche invasive. Nelle zone di Ghirlanda-Giubbiuna e Dietro l’Isola è stata effettuata la scerbatura dei margini della viabilità per la prevenzione AIB e consentire un più agevole traffico veicolare. È stata inoltre sistemata della viabilità forestale di accesso e parcheggio al Centro Visite e Museo geonaturalistico di Punta Spadillo.

Le prossime installazioni di toilette a secco Kazuba nelle aree del Gelfiser e del Parcheggio del Lago sono espressione dell’attenzione prestata nei servizi per i turisti a tutela dei luoghi visitabili. E proprio per arricchire l’offerta di attività all’interno del Parco sono state organizzate, a partire da questa stagione le passeggiate in compagnia delle asinelle pantesche, Mirella ed Elisabetta, tra Sibà ed il Rifugio di Gelfiser con attività collaterali di avvicinamento dell’uomo agli animali a cura dell’Associazione Lento Vagare. L’attività escursionistica è stata, invece, organizzata all’interno dell’iniziativa “Parchi in Cammino” con una vasta scelta di proposte esperenziali svolte dalle Guide del Parco, divulgate attraverso opuscolo informativo. Infine, il Centro Visite di Punta Spadillo è tornato pienamente operativo con gli infopoint a cura dell’Associazione Pantelleria OIV Insieme e Cooperativa di Guide del Parco “I Nuovi Filopanti”.

Ambiente

Pantelleria, ordinanza raccolta rifiuti: Agesp prosegue in attesa di ratifica del contratto

Direttore

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Il Sindaco di Pantelleria, Fabrizio D’Ancona, ha emesso ordinanza per la raccolta dei rifiuti, ieri interrotta per scadenza contrattuale della gestione integrata, con l’azienda AGESP.

L’Agesp, già vincitrice del bando per il ritiro, trasporto e smaltimento della nettezza urbana, si trova al momento in un periodo di vacatio del contratto, che è nel processo di perfezionamento burocratico.

Considerate le condizioni di urgenza del servizio, per la salute e per l’ambiente, 

ecco l’atto sindacale integrale

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Ambiente

La Crescente Influenza della Cina nel Mercato delle Energie Rinnovabili

Redazione

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La Cina brilla come leader globale delle energie rinnovabili, con oltre 350 GW di capacità installata di energia solare nel 2023, rappresentando oltre il 30% della capacità mondiale. Questo trend ascendente, consolidatosi negli ultimi anni, pone la Cina al vertice nel settore solare ed eolico rispetto agli Stati Uniti e all’Europa. Grazie ad investimenti massicci e politiche energetiche proattive, la Cina si impone come pioniere del futuro energetico verde!

La Corsa Cinese verso un Futuro Energetico Rinnovabile

Nel 2023 la capacità installata di energia solare della Cina ha raggiunto una cifra impressionante di 350 GW, rappresentando oltre il 30% della capacità mondiale totale. Le sue province costiere, come Jiangsu e Zhejiang, sono diventate punti nevralgici per l’energia eolica, con parchi eolici terrestri e offshore che si espandono a vista d’occhio. Nelle regioni interne, come Xinjiang e Qinghai, la Cina sfrutta al massimo l’abbondanza di risorse solari e spazi aperti per installare pannelli fotovoltaici a perdita d’occhio. E non dimentichiamo l’energia idroelettrica, con impianti strategicamente posizionati lungo fiumi iconici come il Yangtze e l’Yellow, che contribuiscono in modo sostanziale a un’energia pulita e sostenibile.

La Rivoluzione Verde dell’Energia: Investimenti, Accordi e Obiettivi del colosso Asiatico

 

Secondo il China Renewable Energy Outlook 2023, sono stati destinati oltre 120 miliardi di dollari al settore delle energie rinnovabili nel 2022, riflettendo l’impegno nelle politiche quinquennali del governo cinese per ridurre le emissioni di carbonio e aumentare la quota di energie rinnovabili nel mix energetico nazionale. Gli accordi internazionali, come l’Accordo di Parigi sul clima, hanno spinto la Cina verso misure più rigorose per affrontare la crisi climatica a livello globale. La recente dichiarazione della Cina di puntare a raggiungere una capacità installata di energia solare pari a 700 GW entro il 2030 e il miraggio della neutralità carbonica entro il 2060 rappresentano impegni significativi verso una transizione energetica sostenibile.

Cina, Stati Uniti ed Europa: La Competizione per un Futuro di Energia Verde

 
 

Nonostante la Cina detenga una capacità installata di energia rinnovabile nettamente superiore rispetto agli Stati Uniti e all’Europa, la percentuale di energia rinnovabile nel loro mix energetico totale è maggiore nei paesi occidentali.

Negli Stati Uniti, l’accento è posto sull’innovazione tecnologica e sulla riduzione delle emissioni. Sebbene la proporzione di energia rinnovabile nel loro mix energetico sia inferiore rispetto all’Europa, il paese sta facendo notevoli progressi verso una maggiore adozione delle energie rinnovabili.

In Europa, con l’introduzione del pacchetto “Fit for 55”, si mette in evidenza l’efficienza energetica e l’adozione delle energie rinnovabili. Questa strategia rispecchia l’obiettivo del continente europeo di ridurre le emissioni e raggiungere la neutralità carbonica entro il 2050.

***I dati includono diverse fonti di energia rinnovabile, non solo energia solare ma anche energia eolica, idroelettrica e altre fonti. La capacità installata e la percentuale di energia rinnovabile nel mix energetico si riferiscono a tutte queste fonti combinate.

Il Duplice Ruolo della Cina nell’Ecosistema Energetico Globale

La Cina brilla come leader mondiale nelle energie rinnovabili, superando Europa e Stati Uniti grazie alle sue dimensioni e alla sua popolazione imponente. Tuttavia, la sua dipendenza dai combustibili fossili e le complicate relazioni internazionali ne ostacolano la piena crescita nel settore rinnovabile. 

I recenti dati indicano che la Cina è il principale consumatore mondiale di combustibili fossili, con una voracità giornaliera di oltre 14 milioni di barili di petrolio e una richiesta annua di gas naturale che si avvicina ai 320 miliardi di metri cubi. Questa domanda mastodontica, alimentata dalla crescita economica e dalla popolazione in espansione, esercita una forte pressione sulle risorse energetiche interne.

Il petrolio viene ampiamente utilizzato in diversi settori, con particolare enfasi nel trasporto, dove alimenta automobili, camion e navi. Allo stesso modo, il gas naturale trova impiego significativo nella generazione di energia termoelettrica e nella produzione di materiali chimici di rilevanza industriale. L’infrastruttura elettrica cinese, concepita per garantire una distribuzione continua e affidabile, potrebbe agevolare la costruzione di centrali a carbone in prossimità delle fonti di energia rinnovabile. Benché questa strategia possa incrementare la sicurezza energetica, comporta notevoli sfide in termini di sostenibilità ambientale e riduzione delle emissioni di gas serra. 

Inoltre, le complesse dinamiche geopolitiche influenzano la transizione energetica globale.

Le relazioni tese con gli Stati Uniti e altri attori internazionali frenano la cooperazione ambientale, mantenendo un clima politico favorevole ai combustibili fossili. 
La massiccia Belt and Road Initiative (BRI) solleva preoccupazioni internazionali per il suo impatto politico ed economico. 
Le reazioni protezionistiche di altri paesi potrebbero limitare l’accesso della Cina alle risorse necessarie per una transizione verso fonti più sostenibili. 
Le tensioni geopolitiche con Taiwan nel Mar Cinese Meridionale complicano ulteriormente la sicurezza energetica regionale e globale, aggiungendo un altro strato di complessità alla ricerca di fonti più sostenibili.

Sfide e Opportunità: Il Percorso della Cina Verso la Sostenibilità

Concludendo, la Cina si staglia come una forza dominante nella trasformazione verso un futuro energetico sostenibile. Tuttavia, le sfide rappresentate dalla sua dipendenza dai combustibili fossili e dalle complesse dinamiche geopolitiche richiedono uno sforzo globale senza precedenti. Pur navigando tra ostacoli, la Cina si distingue per la sua partecipazione attiva nella comunità internazionale e il sostegno alla cooperazione tecnologica. Come sostiene Martin Weil, “La Cina fa passi da gigante” verso una nuova era energetica verde, promettendo un futuro luminoso e sicuro per tutti.

Fonte: https://www.prontobolletta.it/news/cina-leader-rinnovabili/

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Ambiente

Il Parlamento europeo definisce le misure per ottenere suoli sani entro il 2050

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Notizie sull'ambiente - Il giornale di Pantelleria

Mercoledì il Parlamento europeo ha espresso, con 336 voti favorevoli, 242 contrari e 33 astensioni, la sua posizione sulla proposta della Commissione per una legge sul monitoraggio del suolo, il primo atto legislativo, nella storia dell’Unione europea, dedicato al suolo.
I deputati sostengono l’obiettivo generale di avere suoli sani entro il 2050, in linea con la volontà dell’UE di raggiungere l’obiettivo “inquinamento zero” , la necessità di definire in modo armonizzato la salute del suolo e di istituire un quadro di monitoraggio completo e coerente per promuovere una gestione sostenibile del suolo e bonificare i siti contaminati.
Il movimento globale Salva il Suolo (sostenuto, tra gli altri, da UNCCD, UNEP, UNFAO, IUCN e World Food Program) è stato coinvolto nelle consultazioni sulla legge con la Commissione europea e ha definito la sua approvazione “un passo avanti fondamentale”.
“Siamo entusiasti dell’approvazione di questa nuova legge, che rappresenta un passo avanti fondamentale per arrestare i crescenti livelli di degrado del suolo in Europa. Un suolo sano è alla base della sicurezza alimentare, della sicurezza idrica, della ricchezza della biodiversità e ha un enorme potenziale nel sequestro del carbonio. Questa legge ha vaste implicazioni per tutta la società”. – Praveena Sridhar, responsabile tecnico di Salva il Suolo
Salva il Suolo chiede ai governi di imporre un minimo del 3-6% di materia organica nei terreni agricoli, per garantire che essi siano vivi, sani e prosperi in modo sostenibile.
“Una richiesta che abbiamo per la nuova legge è che la materia organica del suolo e il livello di vita microbica diventino parametri per misurare la salute del suolo, perché solo quando il suolo è vivo la sua salute si ristabilisce”. – Praveena Sridhar
La nuova legge obbligherà i Paesi dell’UE a monitorare prima e a valutare poi lo stato di salute di tutti i suoli presenti sul loro territorio. Le autorità nazionali possono applicare i descrittori del suolo che meglio illustrano le caratteristiche di ciascun tipo di suolo a livello nazionale.
Si stima che circa il 60-70% dei suoli europei sia insalubre, il che costa all’UE almeno 50 miliardi di euro all’anno.
Il degrado del suolo ha un impatto negativo su 3,2 miliardi di persone nel mondo.
(UNCCD, 2019)

Il 90% del soprassuolo terrestre sarà probabilmente a rischio entro il 2050. (FAO, 2022)

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