Cultura
Pantelleria, “San Gnuseppi”, per la festa del papà poesia di Maria Valenza e altarini di lettori

Oggi è una data importante e ridondante nei pensieri di ciascuno di noi: San Giuseppe, festa del papà.
La nostra poetessa solerte, Maria Valenza, ha racchiuso in rima quanto ciascuno di noi porta nel cuore, pensando al proprio padre.
La redazione, così vuole condividere il suo elaborato, accompagnandolo con alcune delle immagini che sono pervenute sia da Pantelleria, sia dall’Agro Pontino, dove una vasta comunità di panteschi persegue la tradizione isolana, anche attraverso gli altarini.
SANGNUSEPPI
Quannu iè era nicareddra, era da a chiesa viscineddra. Mi rigordu cu nustalgia, chi a festa di “Sangnuseppi” tantu si tinia. Primu chi lu discinnovi Marzu rrivava, un Ataru, quasi ogni locu, si pirparava. A chistu Santu, tanti ghenti ernu divoti, picchì iddru avia tanti boni doti. Era cunsidiratu u Santu da Pruvvidenza, chiddru ch’ ebbi tanta Pascenza, chi ccittau u cumannu di lu Signuri cu sincera ubbidienza. La so festa di russu nta lu calannario era signata, in pruscissioni, di Scaviri a Rekali a so statua vinia purtata. I ghenti d’ogni cuntrata, fascinnu “atari” cu tullu, culonni, scaluna, scintrini e cutra raccamata. Scavirioti e Rakalioti, sci mittinnu puru: sciuri, frutta, statueddri e rasu cu tanti lustrini,
e po’ sci dumannu tanti lusci e lumini. Si riuninnu cu li viscineddri, pirparannu: spinci, cosi dusci e panineddri, chi lu Parrinu ,passannu pi li loca, binidiscia e nsemmula cun iddri u rosariu cantatu discia. Si usava puru cumpritari chistu mumentu, cu lu sonu di quarchi strumentu. Sia si era na fissarmonica, o una chitarreddra, o un viulineddru, ncantannu puru l’animu di un picciutteddru. Chistu Santu, un tempu tantu mpurtanti, fu di granni esempiu pi tutti quanti. Comu “Patri tirrenu” di “nostru Signuri”, a tutti i patri nsignau a essiri maturi,
a rispittari muggheri e figghi, dannu sulu tanti boni cunsigghi. Fascennu u “carpinteri”, macari a Ghesù nsignau u so misteri. Lu silenziu, l’ubbidienza, la pasci e l’amuri furunu doni chi a Sangnuseppi desi “nostru Signuri”. Ora chista festa è cunsidirata mpurtanti, sulu picchì i picciutteddri ai papà di rigala fannu tanti. Ma pi rigurdari a tutti quanti, e un sulu a chiddri cull’anni avanti, “Papa Franciscu”tuttu chist’annu vosi dedicari a “Sangnuseppi” pi tantu prigari, chi ni lluntana di sta “Pandimia” chi dra distruggi soccu sia sia. Allura guardamu sempi a Sangnuseppi, chi tantu curagghiu nta so vita eppi. Sempi avanti avemu a taliari e nunn’avemu mai scuragghiari. A stu pripositu mi vennu nmenti Scerti palori di ncuragghiamenti. Sunnu i palori d’una puisia, chi ccussì iddra discia: <<Sangnuseppi caminava e la redina tirava, caminava pi migghia e migghia ch’era cosa di maravigghia!! Tanta fidi iddru avia e sarvava a Ghesù e Maria. Pi chistu un c’è locu di Pantiddraria cunn’avi un quatru di Ghiuseppi e Maria.
Maria Valenza
Paola Consolini
Spettacolo
Pantelleria: secondo cineforum ‘Isola del Sapere’ dell’UNIPANT: “Passione” di John Turturro

Il film, PASSIONE di JOHN TURTURRO, sarà proiettato gratuitamente domenica 27 aprile
Dopo il grande riscontro che ha accompagnato la prima proiezione del Cineforum del progetto “Panteschità 2: L’Isola del Sapere” della Democrazia Partecipata 2024, che si continueranno fino a fine maggio alla sede Unipant in Via San Nicola, 42A, aperti gratuitamente a tutti i cittadini, arriva il secondo titolo in programma.
Il secondo film in programma sarà proiettato domenica 27 aprile alle ore 19.30 e sarà PASSIONE della regista e attore americano di origine italiana John Turturro, un docu-film che ci porterà la musica, la Storia, la vita di Napoli come punto d’incontro della cultura e della Storia del Mediterraneo e non solo.
Il film è del 2010 e vede la presenza di alcuni tra gli artisti più importanti della scena attoriale e musicale italiana e napoletana: Mina, Avion Travel, Fiorello, Peppe Barra, Massimo Ranieri, James Senese, Rai, Pietra Montecorvino. Lina Sastri, Pino Daniele, Angela Luce, Spakka Neapolis 55, tra gli altri, si passano il testimone per raccontare come le canzoni, la musica napoletana risenta delle influenze mediterranea, riuscendo a creare delle mescolanze affascinanti, come le canzoni napoletane sappiano ripercorrere i momenti salienti della Storia italiana, l’emigrazione di inizio secolo, l’arrivo degli americani, il boom degli anni 60, la camorra, ma anche la vita di una città che è piena di contraddizioni.
Partendo dai vicoli di Napoli, tra gli echi delle lavandaie del Vomero, le immagini di San Gennaro e Maradona, i fumi dei Campi Flegrei e le strofe che descrivono personaggi reali e immaginati, da Don Raffaè a Maruzzella, da Carmela a una Malafemmena, John Turturro ci porta alla scoperta della musica e della canzone napoletana e della sua storia, ormai patrimonio mondiale. L’ingresso sarà fino ad esaurimento posti.
Qui la scheda e il trailer del film: https://www.unipant.it/events/27-aprile-cineforum-con-passione-di-john-turturro/
Personaggi
Pietro Gabriele dopo 7 anni pubblica un nuovo singolo dal titolo Pantelleria – L’intervista

Il singolo “Pantelleria” su tutte le piattaforme digitali da metà maggio
Un ritorno atteso, sentito, sincero. E forse, proprio per questo, ancora più prezioso
Dopo 7 anni Pietro Gabriele torna a far musica e dedica il primo singolo del suo ritorno alla sua isola.
Ma cosa è successo in questi 7 anni? “Il destino si è messo di mezzo” — così ci risponde Pietro, con uno sguardo lucido ma segnato.
Dopo l’ultimo singolo pubblicato nel 2018, sembrava tutto pronto per il grande salto. Un nuovo album, un nuovo sound, tante promesse. Poi la pandemia, poi le delusioni, e infine…
L’Intervista
Pietro, Cosa è successo in questo lungo silenzio? “Fino a inizio 2019 tutto andava bene. Stavamo lavorando da oltre un anno a un nuovo album, avevamo cambiato tutto: sound, scrittura, approccio. C’era un buon interesse per la mia musica e avevamo un appuntamento con una major importante a fine marzo 2020. Ma il 9 marzo è scoppiato tutto: lockdown, concerti annullati, e il nostro progetto… sfumato. Rimandato a data da destinarsi, che poi è diventato un “mai più”.
E da lì tutto si è fermato? “Praticamente sì. Per quasi due anni era impossibile suonare live, le major non firmavano più se non eri un big. Il nostro lavoro, le nostre notti insonni, tutto sembrava buttato nel cesso. Un senso di sospensione, di solitudine. E quando poi si è potuto ripartire, la musica era già cambiata, così come il mercato. Abbiamo ricominciato da capo.
Ma tu, conoscendoti, non ti sei arreso… “Mai dicevo! La musica era la mia vita, mi rendeva felice. Così ho ripreso a scrivere, a lavorare, a crederci. Abbiamo finito un altro disco. Una major si mostra interessata, fissano un incontro… ero emozionatissimo. Ma poi arriva la doccia fredda: “Canzoni belle ma Pietro è troppo vecchio, facciamole cantare a qualcun altro.”
Il furto della chitarra
Una batosta enorme, come hai preso la cosa? “Sì, e non mi riferisco all’età, ma al fatto che volevano far cantare le mie canzoni ai partecipanti ai talent. Gente che il giorno dopo magari sparisce.
“Io ho detto no. Preferisco tenerle nel cassetto. Dopo un inverno complicato decido di tornare a casa. Nel tornare sull’isola, durante il viaggio, il colpo di grazia! Dalla Nave, al porto di Palermo, mi rubano la mia chitarra, la mia preferita. Un pezzo del mio cuore! Avrebbero potuto rubarmi la macchina, tutti i soldi che avevo ma rubare la chitarra ad un musicista è come rubargli l’ anima. E mi arrabbio, mi arrabbio con il mondo, poco dopo con me stesso e alla fine con la Musica.
E lì hai detto basta? “Sì, ho vissuto un piccolo crollo. Ho smesso di suonare, di scrivere. La musica era diventata un tabù. Mi faceva male. Così dopo un piccolo periodo di depressione in cui fare musica mi faceva stare male mi butto su altro e prevalentemente su valorizzare la mia isola. Così ho usato la mia creatività per creare Pantelleria Experience e ritrovo entusiasmo.”
E la musica? “Doloroso parlarne. Ancora oggi, se in una serata qualcuno mi chiede “dai canta una canzone”, cambio discorso. È come parlare di una persona cara che hai perso. Per la gente che non sa o che non vive la musica come una parte di se stessi, è difficile da capire cosa si prova. E doloroso! Poi però, alcune persone non hanno mai smesso di chiedermi “Ma non canti più?”. E questo mi ha fatto riflettere. Se anche solo a pochi ho regalato emozioni, allora ne vale ancora la pena.
Ed eccoci qui, con Pantelleria, il tuo nuovo singolo. È la fine di quel dolore? “Non so se è la fine. Ma è sicuramente un nuovo inizio. Ho deciso che non ascolterò più nessuno se non me stesso. Niente tendenze, niente promesse. Se faccio musica, deve farmi stare bene. E Pantelleria è il primo passo.
Parlaci di questo singolo. Per chi è scritto? “Ci sono posti che non ti lasciano mai. Anche quando sei lontano. Anche quando cresci.
Pantelleria è uno di quei posti. Lo è per me. Lo è per chi la porta nel cuore da sempre.
“Il singolo è per chi, come me, ama l’isola profondamente. È per chi la scopre per la prima volta e sente di averla dentro da sempre. Per chi ogni estate deve tornare, ne sente la mancanza, perché qui ci sono i ricordi, i profumi, le persone care. È dedicata a chi a Pantelleria si è sentito vivo, bambino, innamorato. Per chi in città cerca il sole dietro i palazzi, per chi, pur lontano, ne sente il richiamo.“
Il singolo “Pantelleria” sarà disponibile su tutte le piattaforme digitali da metà maggio. Un ritorno atteso, sentito, sincero. E forse, proprio per questo, ancora più prezioso.
Cultura
Pantelleria ricorda Papa Francesco il 24 aprile

GIovedì 24 aprile 2025, ore 17.00, presso la Chiesa Madre la comunità ecclesiale di Pantelleria si riunisce per pregare e suffragare l’anima di Sua Santità, Papa Francesco.
Un papa diverso, compassionevole, con quello sguardo perso nel vuoto di una umanità da educare e inquadrare.
Il mondo intero lo sta piangendo, perchè consapevole della grande perdita di una guida sincera, intelligente e profondamente buona
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