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Pantelleria, Premio Ennio Fantastichini: l’organizzatrice Marta Bifano ci svela i nomi dei finalisti

Giuliana Raffaelli

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Domani avrà inizio il Premio Ennio Fantastichini.

Tra i vari appuntamenti in programma la cosa che stuzzica maggiormente la nostra immaginazione è, senza dubbio, conoscere chi sono i giovani attori emergenti che si stanno contendendo l’ambito premio. Questo premio è infatti tutto dedicato a loro.

Come ci spiega l’organizzatrice Marta Bifano, che è anche l’ideatrice della manifestazione “Da ragazza sono stata la fidanzatina di Ennio e questo amore si è evoluto, trasformato negli anni… e continua a scorrere nel tempo. Quello di festeggiare Ennio e i suoi epigoni è un grande sogno e non lo avrei mai potuto realizzare, qui a Pantelleria, un luogo così carico della sua anima, senza il supporto della mia socia Francesca Pedrazza Gorlero e di Giacomo Formigari Bernardelli. Questo premio è un modo per ricordarlo insieme alla famiglia, ed è dedicato a Lorenzo (suo figlio, ndr) e ai giovani come lui, che vogliono intraprendere una delle carriere più complesse e affascinanti nel mondo delle arti”.

Nella serata di sabato verranno resi noti i nomi dei due vincitori selezionati dalla Giuria d’eccezione presieduta da Carlo Brancaleoni e Laura Delli Colli.

Ma intanto la regista del contest ci ha svelato i nomi dei sei finalisti e possiamo iniziare a curiosare tra le loro biografie. Chi sono questi giovani attori? Li abbiamo già notati anche noi? Dove li abbiamo visti?

Iniziamo a dare qualche indizio. I film selezionati dalla Giuria sono tre: “Gli Anni Più Belli” di Gabriele Muccino (2020), “La paranza dei Bambini” di Claudio Giovannesi (2019) e “Favolacce” di Damiano e Fabio d’Innocenzo (2020). Li avete visti? Chi sono i giovani attori che fanno parte del cast?

Spero che non vi siate persi il primo film: “Gli Anni Più Belli” (è di nuovo al cinema dal 15 luglio dopo il drammatico stop dovuto all’emergenza Covid-19). Il film è in stile registico 100% Muccino: ambientato a Roma nei primi anni ’80 narra non solo la storia di una amicizia lunga quarant’anni ma quella di un’intera generazione. Un film che commuove profondamente ma anche riflettere su quali siano le cose importanti della vita, “le cose belle” cui stare attaccati quando tutto il mondo intorno ci tradisce. I personaggi “adulti” interpretati da Pierfrancesco Favino, Claudio Santamaria, Kim Rossi Stuart e Micaela Ramazzotti sono portati sullo schermo da attori adolescenti. E qui scopriamo i primi due nomi in lizza per il Premio… Alma Noce, torinese, classe 1999: ha ottenuto il suo primo incarico professionale nel 2010 con il film “Gladiator Games” e l’abbiamo vista recentemente in tutte e tre le stagioni di “L’isola di Pietro” in cui interpreta uno dei personaggi principali della fiction (la nipote del personaggio di Gianni Morandi). Secondo nome: Andrea Pittorino, romano, classe 2002. Il giovane attore ha debuttato a soli quattro anni in “Un ciclone in famiglia” ma è diventato popolare con altre numerose fiction, tra cui “Don Matteo”, “Le tre rose di Eva”, “Squadra Antimafia 8”, e con i film “Mai Stati Uniti” e “La vita possibile”.

Il secondo film selezionato è “La paranza dei bambini” di Claudio Giovannesi. La pellicola, interamente recitata in napoletano e sottotitolata in italiano, è l’adattamento cinematografico dell’omonimo romanzo di Roberto Saviano. Pur narrando fatti di cronaca realmente accaduti, non si esaurisce nella loro ricostruzione puntuale ma è più un racconto sull’adolescenza. Il film si muove sul binomio gioco/guerra. Sin dalla prima scena, infatti, le azioni criminali sono vissute come dei giochi: l’innocenza del gioco e la ferocia delle armi si alternano e si confrontano in tutta la trama del film. Ma la pellicola deve la sua riuscita soprattutto alla grandezza interpretativa dei giovani attori, alla loro straordinaria capacità di dare corpo ed espressione all’innocenza tradita. Avete indovinato chi sono gli altri due giovani attori in lizza per il Premio Fantastichini? Il primo è Francesco Di Napoli, napoletano, classe 2002, alla sua prima prova sbalorditiva come attore: egli interpreta il baby camorrista Nicolas che, con un gruppo di amici fraterni, da vittima diventa aguzzino. La seconda è Viviana Aprea, anche lei napoletana, che interpreta Letizia, la sua ragazza.

Terzo film è “Favolacce” (dal 15 giugno nelle sale cinematografiche) di Damiano e Fabio d’Innocenzo. Il film, una favola nera sulla violenza familiare, è ambientato nella periferia di Roma in una torrida estate: lì vive una piccola comunità di famiglie, con i propri figli, in un mondo apparentemente normale. In realtà covano silenti il sottile sadismo dei padri, la sommessa passività delle madri e la colpevole indifferenza di tutti gli altri adulti. Ma vera protagonista è la disperazione dei figli, incapaci di farsi ascoltare e che, esplodendo in una rabbia sopita, corre veloce nella trama del film verso la sconfitta di tutti. In questa pellicola drammatica scopriamo gli ultimi due giovani attori. Chi sono? Lo avete capito? Justin Alexander Korovkin, italo-canadese nato a Orvieto, classe 2007, il più giovane candidato, ha già all’attivo tre film. Oltre a “Favolacce”, ricordiamo “The Book of Vision” (2020) e “The Nest” (2019). Ileana D’Ambra, veronese, classe 1996 è invece alla sua prima prova con il cinema, avendo interpretato solo ruoli in opere teatrali.

Ora che abbiamo scoperto e imparato a conoscere i finalisti del Premio Ennio Fantastichini, non possiamo che ricordare l’appuntamento di sabato 8 agosto alle ore 21.00 in Piazza Cavour, serata della premiazione.

Nella foto: Marta Bifano

Giuliana Raffaelli

Laureata in Scienze Geologiche, ha acquisito il dottorato in Scienze della Terra all’Università di Urbino “Carlo Bo” con una tesi sui materiali lapidei utilizzati in architettura e sui loro problemi di conservazione. Si è poi specializzata nell’analisi dei materiali policristallini mediante tecniche di diffrazione di raggi X. Nel febbraio 2021 ha conseguito il Master in Giornalismo Scientifico all'Università Sapienza di Roma con lode e premio per la migliore tesi. La vocazione per la comunicazione della Scienza l’ha portata a partecipare a moltissime attività di divulgazione. Fino a quando è approdata sull’isola di Pantelleria. Per amore. Ed è stata una passione travolgente… per il blu del suo mare, per l’energia delle sue rocce, per l’ardore delle sue genti.

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Pantelleria, Dario Ferrante alla 20ª Milano Marathon insieme a Parisi – Intervista

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“Simone è il mio modello”

 

Con Dario Ferrante, sono due i panteschi che andranno a gareggiare la ventesima edizione della Milano Marathon.

Dopo la sua prova nella mezza maratona di Cagliari, l’atleta ventiquattrenne si sta preparando per la sua prima maratona.

Lo abbiamo intervistato in queste ore che si trova nel capoluogo sardo, dove vive al momento per  impegni universitari per approfondire come si sia deciso a mettersi in gioco in una competizione così impegnativa e dura come una maratona.

Innanzitutto, volevo chiederle quando nasce la passione per la corsa? Corro ormai da 10 anni. A 14 anni giocavo a calcio e sentivo la necessità di aumentare il fiato e avere una maggior resistenza. Quindi la cosa è iniziata come hobby, come diversivo, per un mio benessere mentale soprattutto e senza nessuna finalità o obbiettivo. Nel tempo, però, sono arrivato al livello di Simone Parisi.

“Non nascondo che fino a poco tempo fa non vedevo le gare come uno obbiettivo, perchè volevo lasciare alla corsa il ruolo di svago. Una competizione agonistica comporta molti sforzi, con preparazione fisica anche attraverso il regime alimentare, ma anche preparazione mentale. Studiando molto, non ho molto tempo o stimolo a gareggiare a questo livello.”

Ma quest’anno si è cimentato nella mezza maratona di Cagliari…Si ma io ho gareggiato semplicemente perchè mi trovavo a Cagliari e mi sono buttato nel gruppo dei corridori. Mi sono cimentato, ottenendo un ottimo risultato, peraltro. In fondo, l’obbiettivo di una Maratona io l’ho sempre avuto dentro di me: spesso mi capitava di uscire a correre, percorrendo anche 38 chilometri, ma senza mai una finalità, solo per misurare me stesso. L’idea di percorre i canonici 42 chilometri, finora, mi spaventava.

“Per questo motivo quando, appunto ho cominciato seriamente a correre in un percorso impegnativo come questo, anche ai fini della gestione della gara, volevo farlo affiancando Simone Parisi. 

“Così l’altro giorno ho mandato un messaggio a Simone il quale mi parlava di Milano e mi sono iscritto, nonostante non abbia ancora delle tabelle di preparazione mirate. Domenica scorsa, così, ho corso 42 chilometri, sotto le tre ore, che per me è realizzare un sogno di una vita.”

Quindi lei parteciperà, il 3 aprile, alla maratona di Milano,  insieme a Simone Parisi. Quale sarà il suo obbiettivo quel giorno? “Stimo tantissimo Simone e per me è un modello: arrivare alla sua età, con questa passione incredibile. Pensare che sia andato a gareggiare alla Maratona di New York, che è il top delle corse, lo rende ai miei occhi un vero esempio.

“Il 3 aprile avrò come obbiettivo: correre con Simone e completare il percorso. Lo seguirò per come lui imposterà la gara, sarò al suo fianco e cercherò di portare al termine la Maratona. Io cercherò di aiutare Simone, poichè viene da un periodo difficile, per le reazioni ai vaccini e non ha potuto recuperare velocemente la forma. 

“Dopodiché inizierò a pensare al futuro come maratoneta, forse!”

 

Marina Cozzo

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Beppe Fontana lo chef-architetto di Pantelleria – Intervista tra i fornelli de U’ Friscu

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Chiusa la stagione estiva all’Altamarea, Beppe Fontana riapre la sua cucina presso l’osteria “U’ Friscu”, in contrada Scauri, e noi andiamo ad intervistarlo.

Lo chef  è proprio innamorato di Pantelleria, che ha conosciuto 40 anni fa. E’ venuto qui come turista? “Si, ma poi ho sentito un richiamo che mi ha portato nuovamente qui.”

Sull’isola ora ha messo le sue radici. Sempre pronto a scendere in campo con la sua sicilianità che spicca nella simpatia, nella sua ospitalità, nella sua battuta sempre pronta. Una sua perla è “Siamo nati per soffriggere” che evoca l’essenza del nostro uomo siciliano, anzi palermitano.

Classe 54, Fontana si racconta in un sobrio fiume di ricordi, partendo dagli studi universitari “Io nasco come architetto. Avevo già il mio studio ben avviato, ma, all’età di 33 anni e a pochi esami dalla laurea, mi sentivo stanco e intrappolato. Così inizio il mio percorso nella ristorazione con il locale The Orange Tree, a Palermo, che stavano vendendo: in tre giorni ho cambiato la mia vita e la mia carriera. Da qui ho aperto altri ristoranti come FNT (tratto dal mio codice fiscale), Villa Giuditta, e altri ancora. Prima di tornare a Pantelleria ho aperto il Bridge Club nell’isola di Panarea, nelle Eolie.”

Ma lei è un autodidatta, peraltro di una cucina ricercata? “Si, ho sempre avuto una infinita passione per la cucina, che ho iniziato a sperimentare a 14 anni. Poi ho trasformato questo hobby in un lavoro, avvalendomi di tecniche che escludono l’uso del fritto.”

Che piatti porta, adesso, a U’ Frisco? “Porto la Sicilia in tavola: troveremo Palermo, Pantelleria e altre città e tipicità, ma con rivisitazioni dovute alla stagione o all’estro che mi ha fatto rivisitare spesso piatti, rendendoli ancora più appetitosi. La mia particolarità è quella di portare la cucina di casa al ristorante, offrendo ai miei ospiti piatti tradizionali riformulati affinchè siano sempre leggeri e appetitosi al contempo.

“La trippa alla parmigiana; insalata di finocchio, arance e acciughe; bucatini con i broccoli; maccheroncini con  le sarde; sformato di carciofi; baccalà alla ghiotta; pittinicchi salsiccia e involtini di cotenna con il sugo; inoltre, la mia pasticceria, famosa perchè è  pocodolce: per esempio il mio cannolo con la cialda cotta al forno.”

Qui, a Pantelleria, dove ha esordito come cuoco?Mentre ero a Panarea, venivo chiamato per aprire Sesiventi, dove ho portato appunto la mia cucina siciliana riformulata. Poi ho lavorato alla Vela, anche all’Altamarea e ora mi è stato chiesto di dirigere U’ Friscu.”

 

Beppe Fontana è un cuoco giramondo che visto tanti posti e conosciuto tanta gente e realtà.

Negli ultimi anni il nostro cuoco ha lavorato presso Il Gattopardo di Palermo, dove ha realizzato un connubio tra cucina e arte. Non dimentichiamo il suo trascorso di architetto, cultore del gusto e della bellezza, che non smette di fargli da stimolo.

Ma ha anche cucinato a New York, su Central Park al ristorante San Domenico, di compagnia a Nino Graziano (il primo cuoco siciliano inserito nella Guida Michelin. Rientrando in aereo, lo chef è stato intercettato e ingaggiato per cucinare per il Dopo Festival di Sanremo.  Poi è stato anche all’Istituto della Cultura Italiana in Stoccolma per la Regina di Svezia, Silvia Renate Sommerlath, (che non ha potuto assaporare la cena preparata con tanta passione perchè era la sera dell’11 settembre 2001).

Durante le festività, U Friscu rimarrà aperto portando in tavola anche le tipicità siciliane della tradizione natalizia.

A proposito del Natale, ecco i dolci preparati dalla golosa creatività di Domenica che ha pensato di farcire i pandoro con gelato di sua produzione.

 

L’osteria è aperta sia per pranzo e cena, ma anche per gli apertivi di entrambe le fasce orarie.

 

 

Il locale, con la sua cucina a vista, facilita di osservare il nostro simpaticissimo chef  all’opera, con il suo aiuto cuoco, Claudio Salerno.

 

Marina Cozzo

 

 

 

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L’Onorevole Donato in visita istituzionale a Pantelleria – Intervista

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In questi giorni, l’Europarlamentare della Lega, Francesca Donato, si trova in visita a Pantelleria, per tavoli politici sulle emergenze dell’isola.

L’onorevole si interessa molto, nel suo percorso politico, delle Isole Minori e delle problematiche annose che le affliggono.

Ieri pomeriggio ha partecipato anche alla cerimonia di intitolazione del Museo del Mare al compianto archeologo Sebastiano Tusa.

Non potevamo non strapparle una breve intervista.

Onorevole Donato è la prima volta che viene a Pantelleria? “No la prima volta è stata ad aprile, durante la mia campagna elettorale. Ma è stata una toccata e fuga. In questa occasione, invece, sto assaporando l’isola, comprendendone le criticità ma anche le potenzialità del territorio”.

Avete tenuto un incontro pubblico, lo scorso 11 agosto su diversi temi, vuole parlarcene? Infatti, abbiamo iniziato parlando di turismo. So che ci sono tanti turisti che vorrebbero avvicinarsi a Pantelleria ma per alcune problematiche, prediligono altre mete. Un lato affascinante di questa isola è di essere respingente, questa struttura molto selvaggia, la difficoltà degli accessi al mare, etc. però in un momento storico come questo, in cui la ripresa economica è fondamentale, dopo il Covid, in un periodo di calo della natalità. Allora è importante che si cominci a ragionare con una prospettiva  di futuro diversa, di rinnovamento e rinnovazione. Abbiamo sollecitato al sindaco l’adozione del piano urbanistico e del particolareggiato per avviare uno sviluppo dell’area urbana che ne ha molto bisogno e anche la via delle comunicazioni interne, in parte di competenza del Comune e in parte dell’Ente Parco. Anche quest’ultimo ha grosse responsabilità sia per la gestione del territorio per le competenze che gli spettano, ma anche per il ruolo che deve giocare per la tutela della produzione agricola dell’isola: lo zibibbo, la coltura eroica. Anche su questi aspetti mi sono interessata e spesa e deve assolutamente essere attenzionato. La produzione dello zibibbo è un patrimonio importantissimo sia per la qualità del prodotto che il riconoscimento arrivato dall’Unesco.

“Si è discusso anche sul Punto Nascite, che è un diritto costituzionale. Ci sono tutti i presupposti, perchè questo diritto alla nascita venga garantito ai cittadini panteschi. La Regione adesso ha deciso, dopo sollecitazioni e riflettori sempre puntati, di intraprendere una riapertura ex novo di un Punto Nascite a Lampedusa e questo significa si può fare anche a Pantelleria. E’ questo che chiederemo all’assessore Razza. E’ vero che ci sono problemi di autorizzazione da parte del ministero della Salute, ma possiamo valutare possibili deroghe o modifiche. Una gestante ha diritto di essere seguita anche sul suo territorio senza doversi spostare. Se non ha una gravidanza a rischio, essa ha tutto il diritto di partorire nella propria terra. Tutti questi aspetti dovranno essere molto attenzionati ed è quanto mi sto occupando io come deputato europeo, perchè ritengo che rientri nel mio mandato.”

Noto dalle sue parole che si sta affezionando a noi panteschi, confidiamo in una sua partecipazione nei suoi ranghiVeda, il nostro partito fa della presenza sui territori della prossimità dell’ascolto, un grandissimo valore e strumento di concretezza. Venire a Pantelleria oltre che essere un grande piacere per quello che mi sta dando è anche un dovere.”

Unire il piacere al dovere è il modo più bello e gratificante per lavorare e noi auguriamo all’Europarlamentare Donato un ottimo lavoro.

Marina Cozzo

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