Economia
Pantelleria, Assessore Ferreri; “Adesso il Governo si ponga la questione presa d’atto della zona franca”

Nota
Sono davvero poche le ore che ci restano per convincere il Governo sulla buona e finalmente decisiva opportunità che le isole minori aspettano da tempo, ovvero l’approvazione dell’emendamento 42.0.17 approntato dal sottoscritto insieme all’Assessore Angelo Parisi, attraverso il sostegno del M5S, e presentato a firma dei Sen. Santangelo, Di Girolamo e Vanin, al Decreto Aiuti bis in aula domani in via definitiva.
I primi due emendamenti riferiti alle accise e al GPL sono al momento risultati non ammissibili per poca capienza finanziaria, ma ripresentabili nel Decreto Aiuti Ter e della Legge di Bilancio.
Il MEF, ieri nel tardo pomeriggio, poneva il veto di esclusione all’inserimento di tutti i circa 200 emendamenti presentati dai partiti, poiché di tipo oneroso, e visti i brevi tempi e le risorse non più sufficienti, i due emendamenti saranno probabilmente esclusi, ma attenzionati sui successivi strumenti legislativi.
In queste ore, la nostra Zona Franca Doganale è alla verifica di onerosità al Dipartimento del Ministero.
Si chiede al Governo di porre la questione della presa d’atto e l’inserimento delle isole di Pantelleria, Lampedusa e Linosa in una nuova perimetrazione insita al territorio nazionale.
Per la prima volta siamo riusciti a far sposare l’iniziativa non solo a partiti diversi, ma anche a Ministeri e parte del Governo.
Una cosa è certa: noi non molliamo e continuiamo a crederci ancora e ad operare attraverso ogni singolo strumento che il Governo ci può dare, a partire dall’imminente Decreto Aiuti Ter e della Legge di Bilancio che, per forza di cose, sarà competenza della compagine governativa frutto delle prossime elezioni.
L’Assessore Leonardo Ferreri
Economia
Trapani – Confertigianato, è Emanuele Virzì il nuovo vice presidente regionale

A nominarlo il presidente regionale Daniele La Porta
Grande soddisfazione per l’associazione territoriale di Confartigianato Imprese Trapani.
Il presidente Emanuele Alessandro Virzì è stato infatti nominato vice presidente regionale nel corso dell’ultima giunta regionale. A nominarlo il presidente regionale Daniela La Porta. Insieme a Virzì, poi, anche Maria Grazia Bonsignore (Confartigianato Imprese Palermo) e Peter Barreca (Confartigianato Imprese Enna e nominato vice presidente vicario). «Accolgo questo incarico con molto piacere – ha dichiarato il Presidente Virzì – e ringrazio i colleghi provinciali per avermi dato questa opportunità.
Un ringraziamento speciale anche alla federazione regionale, al presidente Daniele La Porta e al segretario Andrea De Vincenzo per avermi accolto con grande entusiasmo. Non posso che ritenermi felice di far parte della famiglia di Confartigianato Imprese e del gruppo regionale. Sono sicuro che, insieme ai miei colleghi Barreca e Bonsignore, daremo tutto il nostro supporto alle aziende artigiane ma soprattutto sarà un buon motivo per dare agli imprenditori quella concretezza che da sempre contraddistingue la nostra delegazione trapanese e Confartigianato Imprese in generale»
Ambiente
La burocrazia blocca l’80% delle energie rinnovabili in Italia

In questo periodo di crisi dell’energia, l’Italia è immobilizzata sul fronte delle rinnovabili: l’unica vera risposta al raggiungimento di un’indipendenza energetica.
Dopo due anni di pandemia e lo scoppio del conflitto russo ucraino il nostro Paese ha visto uno spropositato aumento dei prezzi di energia elettrica e gas e la soluzione risiede nella transizione energetica. Da anni le rinnovabili sono ferme nel nostro Paese e oggi questa grave crisi ci trova impreparati e vulnerabili. La principale causa: il ritardo accumulato sul passaggio a energia proveniente da fonti rinnovabili.
Cosa blocca questo passaggio? La burocrazia. Adesso, in Italia, per ottenere un’autorizzazione ci vogliono circa 7 anni. Al contrario dei 12 mesi di fase di permitting previsti dalla legge. Come ribadito dall’ex presidente del consiglio Mario Draghi, gli ostacoli alla transizione energetica non sono tecnologici, ma solo burocratici. Infatti, ci sono richieste di allaccio alla rete elettrica di impianti rinnovabili per circa 170 GW di potenza che attendono da anni di essere autorizzate.
Come afferma Agostino Re Rebaudengo, presidente di Elettricità Futura che, con oltre 500 imprese, rappresenta il 70% del mercato elettrico italiano. “autorizzare queste richieste vorrebbe dire tagliare del 20% le importazioni di gas e creare 80.000 nuovi posti di lavoro, dando un grande beneficio all’economia italiana grazie agli 85 miliardi di euro di investimenti che il settore elettrico è pronto ad avviare”.
Transizione Energetica: gli Obiettivi Italiani ed Europei
L’attuale Piano Nazionale Integrato per l’Energia e il Clima (PNIEC) vede come obiettivo per il 2030 di soddisfare il fabbisogno energetico Italiano mediante una quota da fonti rinnovabili pari al 30%. La previsione è che la quasi totalità del contributo provenga da fotovoltaico ed eolico rispettivamente con 30 GW e 10 GW di ulteriore nuova potenza.
Per tagliare questi obiettivi diventa imperativo accelerare la diffusione delle rinnovabili e attuare una grande semplificazione dei procedimenti autorizzativi. Purtroppo, nonostante il Decreto Semplificazioni abbia introdotto misure molto positive per lo sviluppo delle fonti rinnovabili di taglia medio/piccola (superbonus 110%, autoconsumo collettivo ed energy community), diversa è la situazione per impianti a grande taglia.
Infatti, le misure adottate non saranno in grado di sostenere gli obiettivi preposti dal PNIEC. E tantomeno, faciliteranno il raggiungimento dei nuovi obiettivi di decarbonizzazione dettati dalla Commissione Europea. Ovvero, raggiungere un valore compreso tra il 38 e il 40% di energia da fonti green a livello europeo.
Come Raggiungerli? Tagliare la Burocrazia
Per raggiungere gli obiettivi 2030 occorre un’azione straordinaria di snellimento degli iter di autorizzazione, un maggiore coordinamento e l’implementazione di norme condivise e chiare, supportate da misure di sostegno. Ad ostacolare la transizione energetica sono principalmente i rifiuti delle Soprintendenze e del Ministero della Cultura così come le moratorie delle Regioni, soprattutto per quanto riguarda la normativa sui luoghi dove è consentito installare gli impianti.
Ma c’è ancora speranza. Al The Energy Transition Expo a Rimini, i maggiori fornitori di eolico, fotovoltaico, biogas e idroelettrico hanno confermato che se l’Italia spingesse sulle energie rinnovabili al ritmo di 20 GW all’anno si potrebbe raggiungere una sostanziale indipendenza dal punto di vista elettrico entro il 2030. Questo traguardo non solo apporterebbe un notevole beneficio al’ambiente ma ridurrebbe anche i costi in bolletta per le famiglie Italiane.
Nonostante ciò, per riuscire a mantenere un ritmo di 20 GW all’anno occorre in primis tagliare la burocrazia con il supporto di Regioni e Soprintendenze affinché anch’esse diventino anch’esse promotrici dell’indipendenza energetica italiana.
Fonte: https://energia-luce.it/news/burocrazia-blocca-rinnovabili/
Economia
Trapani, Giuseppe Messina nominato responsabile sviluppo dell’Ist. Milton Friedman

Giuseppe Messina Responsabile Sviluppo dell’Istituto Milton Friedman Trapani e Provincia
Il Dott. Giuseppe Messina ha ricevuto la nomina di Responsabile per lo Sviluppo dell’Istituto Milton
Friedman per la città di Trapani e Provincia.
La nomina è stata ufficializzata da Ninni Petrella,
Advisor e Responsabile della Regione Sicilia, dopo un consulto preliminare con il Direttore
Esecutivo dell’Istituto Milton Friedman Alessandro Bertoldi.
L’incarico è stato affidato al Dott. Giuseppe Messina in considerazione dell’impegno professionale e politico, per i valori morali e umani da tempo dimostrati. “Ringrazio il Dott. Giuseppe Messina per aver accettato un incarico così importante e delicato. Non è stata una scelta casuale. La professionalità, le qualità culturali e umane, gli ideali dimostrati nel tempo e la cultura politica rappresentano fattori determinanti.
Con le competenze del Dott. Messina l’Istituzione si arricchisce di una personalità di spessore, che di certò contribuirà alla crescita e alla coesione della nostra realtà in Sicilia” – Afferma Ninni Petrella.
“Sono onorato della nomina e ringrazio l’Avv. Petrella e il Dott. Bertoldi per la fiducia. Condivido pienamente i valori dell’Istituto Friedman, – dichiara il Dott. Giuseppe Messina che aggiunge – i valori liberali e liberisti che hanno ispirato il pensiero del professore Friedman, oggi più che nel passato, sono necessari ad una terra, la Sicilia, che ha necessità di risalire la china, dopo anni di declino, costruendo un nuovo sistema economico produttivo ed un nuovo modello sociale in linea con le nuove regole imposte dalla transizione ecologica. Rigenerare il mercato puntando sulla salvaguardia delle libertà individuali e la sburocratizzazione delle procedure amministrative, necessarie agli investimenti produttivi, sono alcuni dei temi sui quali il mio impegno sarà costante. La scommessa della Sicilia passa dalla centralità dell’Isola nel quadrante Mediterraneo, naturale hub energetico e digitale. In tal senso, i principi e i valori perseguiti dall’Istituto sono una garanzia per sostenere la crescita umana e sociale dei siciliani, puntando sulla formazione specialistica e qualificante, guardando soprattutto alle giovani generazioni, ai nuovi mestieri ed alle nuove professioni”.
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