Segui i nostri social

Cultura

Pane e panettieri d’Italia 2024: la nuova guida del Gambero Rosso è giovane e donna

Marilu Giacalone

Pubblicato

-

La Sicilia spicca con 4 Tre Pani, che crescono equamente distribuiti in tutte le regioni.

Tre i premi speciali: Bakery dell’anno a Brescia con Forner; Panettiere emergente è Giulia Busato de Il Tocio di Noale (VE) e Napoli si aggiudica lo scudetto di Pane e Territorio con Antica Forneria Molettieri

Roma,

14 giugno 2023 – Riparte dall’abc Gambero Rosso, lanciando l’ennesima provocazione: “Il pane è oro”.

Radice vera dell’alimentazione umana, metafora al cuore di tanti modi di dire e di celebri aforismi, il pane è – insieme al latte – uno degli alimenti più sprecati nel nostro mondo nonostante la sua maestosa storia plurimillenaria.

Lo spiega bene Laura Mantovano, Direttore delle guide nella sua prefazione della nuova Guida Pane e panettieri d’Italia 2024 giunta alla sua quinta edizione e sostenuta dalla partnership con Petra: “Massimo Bottura dice tutto con il dessert che chiude il menu degustazione 2023 della sua Francescana, che si chiama appunto Il Pane è oro: un invito a non sprecare e ad utilizzare la propria creatività, dando forma a un futuro migliore in cui etica ed estetica siano una cosa sola. Mettendo quindi al centro sostenibilità ambientale, economica e benessere di chi opera, con passione, cultura e profondo rispetto in questo mondo sacro”.

Parlare di pane oggi significa in primis allargare il raggio: panifici che radicano in aziende agricole, bakery moderne che vedono il pane protagonista di infinite sperimentazioni e trasformazioni in piatti capaci di fare felici da mattina a sera, micropanifici laboratorio in cui le mani all’impasto sono di veri talenti, e luoghi ancora saldamente ancorati alla tradizione. Con una circolarità che vede le donne tornare protagoniste di un lavoro che avevano “abbandonato” un compito così sacro e tradizionalmente loro nell’industrializzazione del settore.

“Siamo stati tra i primi a credere e a sostenere la rinascita della panificazione artigianale” aggiunge Piero Gabrieli di Petra Molino Quaglia. “La trasformazione culturale deve passare dalla sostituzione del prezzo del pane con il valore del pane. Il primo pesa sulle tasche dei consumatori, il secondo li fa sentire parte attiva di una filiera sostenibile economicamente per tutti i suoi attori e rispettosa della salute dell’ambiente e dell’uomo. Come gli eccellenti esempi che animano questa Guida dimostrano”.

Sono 61 quest’anno i Tre Pani che svettano quasi in ogni regione italiana, a segnare quanto il pane sia un valore ubiquo, tra tradizione ed innovazione, in tutta Italia.

Tra le new entry, migliora il Piemonte con due nuovi ingressi e l’Abruzzo, la Campania, il Friuli, la Lombardia e il Veneto con uno. La tendenza che si fa largo scorrendo le pagine è di nuovi ingressi di giovani di grandissimo talento e più spesso donne.

Un segno tangibile di quanto l’oro del biondo grano sia davvero una scelta sempre più vincente per le generazioni di sempre e per quelle nuove.

Le tre menzioni speciali

Brescia merita il riconoscimento speciale di Bakery dell’anno con l’ottimo lavoro del Forner con i due fratelli Andrea e Paolo Piantoni, che continuano, rendendola contemporanea, la storia avviata da papà Davide con una suddivisione dei compiti che vede il primo con un ruolo commerciale, e il secondo alla produzione. Sei oggi i punti vendita di questo piccolo impero, con shop on line, nato nel 1937 in cui il lievito madre la fa da padrone fecondando farine di qualità, come nel caso del miscuglio evolutivo di grano tenero Solibam per trasformarsi in infinite proposte, dal filone di semola di grano duro al cereali e malto d’orzo, da Tuttograno da macinatura a pietra al soffice con germe di mais e semi di girasole, fino ai mitici tigrati alla farina di riso (i panini simbolo della casa, spennellati di burro fuso).

Non da meno le focacce, i crackers e i grissini e la sezione dolce.

Dalla Lombardia, si arriva al Veneto con il secondo riconoscimento speciale: Panettiere emergente è Giulia Busato di Tocio, che ha portato un profumo nuovo di pane molto speciale nelle vie di Noale (Ve). Giovane e brillante, una laurea in legge e un passaggio a Masterchef nel 2019, ha finalmente capito di essere innamorata del pane, “il pane come una volta, ma di adesso” racconta, con il sogno di allargarsi, dal laboratorio odierno, ad una solida bottega possibilmente nella amatissima Venezia. Tocio è una “Micro Wild Bakery” della rete PAU (panificatori agricoli urbani), con punti di rivendita nelle piccole botteghe o locali tra Venezia e Treviso, e il resto della produzione per la ristorazione. Pane di sola pasta madre, con tre lieviti madre, e grani di piccoli agricoltori biodinamici, privilegiando vecchie varietà: la pagnotta agricola (da grano tenero e vecchie varietà con aggiunta di segale integrale, cereali e farro monocco), il bauletto saraceno con porridge di avena, il Cacao Meravigliao (con cacao, misto vecchie varietà di grano, cioccolato monorigine e nocciole), Rugbrod (segale e semi in stile danese), Khorapan (Khorasan locale) e tanto altro. Anche gluten free.

Chiude la Campania con il nuovo scudetto biondo grano del premio Pane e Territorio dell’Antica Forneria Molettieri al Vomero: un panificio nato nel ‘59 alle pendici del Vomero. A capo del laboratorio c’è Rodolfo, incessante sperimentatore, capace di attingere alle ricette della storia in primis partenopea, di cui è un grande conoscitore.

Un esempio? Il pane a base di riso nishiki realizzato con acqua di mare, farine agricole e riso bollito e venduto in barchette di bambu; a stupire anche i pani realizzati con lieviti ancestrali, oppure ottenuti tramite infusione (come i grissini all’abete bianco). Apprezzatissime le sfoglie di mais o di ceci e lenticchie. Non meno ricco il fronte dolci presidiato dalla sorella Barbara, mentre la gastronomia è affidata al fratello Marcello, cuoco di lungo corso. Ottimi lievitati da ricorrenza.

È

È chiaro a tutti che il passaggio generazionale nella panificazione moderna stia assumendo tratti di marcata innovazione rispetto al passato. Nuove idee, nuovi modi di vedere, una nuova concezione del ruolo del pane sulla nostra tavola, nuovo il modo di conciliare impegno sul lavoro e vita privata del panificatore artigiano. È tempo che ciò accada e che il valore del pane sia finalmente disgiunto da un’impostazione del lavoro del panificatore fatto di sacrifici e rinunce continui, oggi ingiustificabili grazie alla tecnologia. I più giovani che scelgono questo lavoro sono più concentrati sulla qualità del prodotto e sull’attualità del servizio, hanno compreso che la ricerca dei volumi crescenti di produzione ad ogni costo non ripaga in termini di qualità del pane e del rapporto con il cliente. Dal mio punto di vista, però, tutto ciò non basta. Perchè credo che la rinascita della panificazione artigianale, dalle ceneri di assortimenti senz’anima nè storia, passi necessariamente dalla sostituzione del prezzo del pane con il valore del pane. Il primo pesa sulle tasche dei consumatori, il secondo li fa sentire parte attiva di una filiera sostenibile economicamente per tutti i suoi attori e rispettosa della salute dell’ambiente e dell’uomo.

Aumentano in questa guida prestigiosa di Gambero Rosso, che siamo felici di sostenere, gli esponenti di una nuova panificazione italiana, che rifuggono dalla chimera di scorciatoie produttive e dall’illusione di potersi sostituire agli altri anelli della filiera mantenendo alta la qualità del loro prodotto. Alcuni di loro sono andati oltre, assegnando ad alcuni dei loro pani il ruolo iconico di portatori dei valori di una filiera della quale conoscono personalmente tutti gli attori.

È con questi coraggiosi artigiani del forno, che si sono spinti fino all’adozione di un raccolto fin dalla sua semina, è stato un privilegio, come azienda e come individui, condividere pochi giorni fa, insieme ai contadini, a giornalisti ed a studiosi votati alla tutela della biodiversità agricola, l’emozione di respirare i profumi del campo e toccare con mano le spighe delle popolazioni evolutive siciliane sopravvissute alla metereologia avversa di questa annata straordinaria, con la sola forza del sacrificio delle varietà più deboli. (Piero Gabrieli – direttore marketing Petra Molino Quaglia)

Petra® è la farina, macinata a pietra e a cilindri, nel secolare molino della famiglia Quaglia, in un piccolo borgo tra tre vie d’acqua nella campagna padovana, sullo sfondo dei Colli Euganei, dove la tradizione di famiglia alimenta la tecnologia molitoria più avanzata d’Italia, applicata ai migliori grani italiani e comunitari. Petra® è, nello stesso tempo, un progetto culturale, che si alimenta delle idee e dei contributi di un collettivo appassionato, il cui lavoro è ampiamente documentato in rete e nei social network più frequentati.

Partner: Petra Molino Quaglia

Pubblicità
Clicca per commentare

Leave a Reply

Il tuo indirizzo email non sarà pubblicato. I campi obbligatori sono contrassegnati *

Cultura

Marina di Ragusa, 26 agosto inaugurazione della mostra “Mazzareddi oggi: luci, ombre…” di Salvo Miccichè

Direttore

Pubblicato

il

La mostra “Mazzareddi oggi: luci, ombre, mare e magia” di Salvo Miccichè sarà aperta dal 26 al 31 agosto 2023, dalle 19 alle 23, con ingresso libero da via Augusta, nel Giardino delle Suore del Sacro Cuore, a Marina di Ragusa.

Inaugurazione 26 agosto alle ore 21

Mazzareddi oggi: luci, ombre, mare e magia Una “Mazzareddi” (Marina di Ragusa, splendida borgata marinara di Ragusa) raccontata attraverso l’obiettivo di una macchina fotografica che non si limita ad immortalarla nella sua quotidianità ma che va alla ricerca di quelle luci e ombre che la caratterizzano, tratteggiando le sue peculiarità, insomma che la possano rendere più “luogo” da apprezzare, amare, vedere.

Nell’immagine c’è anche la magia dello scatto che talora si immerge nel profumo della salsedine del mare. La fotografia (che si avvicina molto all’architettura dell’occhio) è l’arte di creare immagini che resistano nel tempo, registrando la luce. È un tramite, un mezzo potente per informare, raccontare e, soprattutto, trasmettere emozioni. Queste saranno percepite e vissute in modo differente da ogni persona che guarda l’immagine.

Tutto ciò rappresenta uno dei tanti parametri di lettura della mostra fotografica “Mazzareddi oggi: luci, ombre, mare e magia” che verrà inaugurata sabato 26 agosto (alle 21.00), presso il giardino delle suore del Sacro Cuore, promossa dalla Proloco Mazzarelli, con il patrocinio del Comune di Ragusa, nell’ambito delle iniziative culturali di Liolà. Autore dei tantissimi scatti è Salvo Micciché che – oltre ad essere scrittore di non pochi saggi storici e libri di poesia – coltiva da oltre quattro decenni la sua accesa passione di fotoreporter (svolta anche per varie agenzie, nazionali e internazionali, in parallelo con altre professioni). È anche direttore editoriale di Ondaiblea.it (rivista del Sudest).

Per la Pro Loco Mazzarelli (con il patrocinio del Comune di Ragusa e di Ondaiblea) presenta una mostra di 60 scatti (bianco e nero e colore) dedicati agli ultimi 20 anni della borgata marinara di Ragusa (Mazzareddi, o Mazzarelli, dall’arabo marsay ‘aridah, “porto grande”, nome con cui gli arabi indicavano una vasta zona che va dall’Irminio, ai confini con Scicli, in Contrada Maulli all’attuale Marina). «Conosco e amo Mazzareddi – ci racconta Salvo Micciché – Ogni anno trovo spunti nuovi per fotografare, scegliere angolature, aspetti, composizioni, temi da proporre a chi guarda le mie foto, sempre con l’obiettivo di essere fotoreporter a casa, perché è difficile ma anche bellissimo scoprire quanto spesso sia magico trovare e creare immagini belle, affascinanti, anche senza viaggiare. In particolare, non ho voluto proporre la Marina del “come eravamo”, ma la Marina del “come siamo”, noi residenti e domiciliati insieme a turisti e forestieri, noi qui immersi in questa bellissima borgata marinara, con il Mare attorno a noi, la Luce e le Ombre, la Magia della sera, del giorno e di sempre».

Leggi la notizia

Personaggi

E’ morto Toto Cotugno, “un italiano vero” di origini siciliane

Direttore

Pubblicato

il

E’ morto a Milano, all’età di 80 anni il cantautore Toto Cutugno.

La notizia è stata girata da ANSA dal manager Danilo Mancuso che così ha annunciato il lutto nel mondo della canzone italiana:  ”dopo una lunga malattia, il cantante si era aggravato negli ultimi mesi”.

Classe 1941, era nato a Fosdinovo (MS), è stato  cantautore, compositore, paroliere e conduttore televisivo italiano.

Con oltre 100 milioni di copie vendute, si stima sia tra gli artisti musicali italiani di maggior successo[1]. Ha raggiunto la vetta delle classifiche, sia come interprete dei propri brani, sia come produttore e autore di canzoni per altri, in particolare per Adriano Celentano, negli anni settanta e ottanta.

Ha partecipato, da solista, in coppia o insieme a un gruppo, a 15 edizioni del Festival di Sanremo, vincendolo una volta nel 1980 con Solo noi, giungendo sei volte secondo, una volta terzo e due volte quarto; riguardo a tale manifestazione ha inoltre piazzato nei primi tre posti anche alcuni brani scritti per altri artisti. Nel 1990 ha vinto l’Eurovision Song Contest con il brano Insieme: 1992, secondo dei tre artisti italiani di sempre a riuscirci, dopo Gigliola Cinquetti nel 1964 e prima dei Måneskin nel 2021.

È uno dei 5 artisti a detenere il record di partecipazioni al Festival di Sanremo (gli altri 4 sono Al Bano, Peppino di Capri, Milva e Anna Oxa).

Nato a Tendola, frazione di Fosdinovo (MS), insieme ai fratelli Rosanna e Roberto, figli di un Sottufficiale di Marina originario di Barcellona Pozzo di Gotto (ME), Domenico, e di una casalinga, Olga, cresce a La Spezia, dove la sua famiglia s’era stabilita per ragioni di lavoro a pochi mesi dalla sua nascita, e che perciò considererà quale proprio luogo d’origine. Sarà il padre, suonatore di tromba, ad avvicinarlo alla musica; a nove anni suona il tamburo nella stessa banda di La Spezia in cui suona il padre.

Il passaggio alla batteria, da autodidatta, avviene poco dopo. A tredici anni partecipa a un concorso regionale dove arriva terzo. Passa poi alla fisarmonica visto che non può permettersi un piano.

Una vita di sacrifici, ma anche di grandi e meritati successi che l’hanno reso stella del firmamento della musica italiana, perchè era “un italiano vero”.

In copertina immagina da facebook

Leggi la notizia

Cultura

Pantelleria, novità dall’Aeronautica Militare: ogni mercoledì Hangar Nervi e distaccamento aperti al pubblico

Direttore

Pubblicato

il

L’AERONAUTICA MILITARE APRE LE PORTE AL PUBBLICO: VISITE GUIDATE AL DISTACCAMENTO AEROPORTUALE DI PANTELLERIA ED ALL’HANGAR NERVI.

Nell’anno del Centenario della propria fondazione, l’Aeronautica Militare di Pantelleria apre le proprie porte a tutta la popolazione su base regolare.

Ogni mercoledì di Agosto e di Settembre, alle ore 10.00 sarà possibile effettuare un percorso guidato all’interno del Distaccamento Aeroportuale mirato alla conoscenza dei compiti della Forza Armata e della storia dell’aviorimessa protetta, conosciuta come “Hangar Nervi”.

Sarà inoltre possibile visitare la nuova aerea espositiva recentemente allestita.
L’accesso all’installazione, in via Madonna della Margana 78, è consentito dalle ore 10.00 alle ore 10.15, solo tramite prenotazione sul sito

https://www.comunepantelleria.it/evento/visite-guidate-hangar-nervi/. fino al raggiungimento del limite dei 50 posti.

La durata della visita è di circa 1h30.
A partire dal mese di Ottobre le visite saranno effettuate con cadenza mensile ogni primo mercoledì del mese.

Leggi la notizia

Seguici su Facebook!

Cronaca

Cultura

Politica

Meteo

In tendenza