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Sociale

Palermo – Antimafia: presentato in aula il bilancio dell’attività della commissione a un anno dal suo insediamento

caterina murana

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Dal presidente Cracolici la proposta di un Osservatorio per monitorare gli appalti e il pericolo di infiltrazioni nei subappalti 

 

Sono state 55 le sedute tenute dalla Commissione regionale Antimafia, 14 le inchieste avviate, 70 le audizioni, 9 gli incontri con i prefetti e i comitati per l’ordine e la sicurezza pubblica, 302 gli incontri con gli amministratori locali

 
Ci sono segnali che ci preoccupano: mai come adesso in molti territori si è diffuso il possesso di armi, persino in ambienti insospettabili. La cronaca ci consegna un pericoloso modello di comportamento anche tra i giovanissimi, come il caso di un 17enne che prima di andare in discoteca si è munito di una pistola. Si diffonde la mafiosità come stile di vita”. Lo ha detto il presidente della commissione regionale Antimafia, Antonello Cracolici, in un passaggio della sua presentazione in aula, all’Ars, della relazione sull’attività della commissione a un anno dal suo insediamento e che restituisce uno spaccato drammatico della Sicilia. Sono state 55 le sedute tenute dalla Commissione regionale Antimafia, 14 le inchieste avviate, 70 le audizioni, 9 gli incontri con i prefetti e i comitati per l’ordine e la sicurezza pubblica, 302 gli incontri con gli amministratori locali, due le risoluzioni approvate e la stipula di un protocollo d’intesa con la Cesi.

L’intervento del presidente Cracolici si è svolto in aula alla presenza del presidente della Regione, Renato Schifani, del presidente dell’Assemblea, Gaetano Galvagno, dei parlamentari, dei prefetti dell’Isola, del commissario dello Stato per la Regione e di una cinquantina di studenti del liceo linguistico Ninni Cassarà di Palermo.

 

“In settanta sedute la commissione ha affrontato singole questioni come i casi di corruzione alla Motorizzazione civile di Palermo, la gestione del 118 e lo scandalo delle invalidità civili e il Consorzio autostrade siciliane – ha aggiunto Cracolici – su questo la commissione ha suggerito una serie di provvedimenti per spersonalizzare il più possibile la gestione delle pratiche e garantire la tracciabilità degli interventi. Abbiamo anche promosso dei confronti tesi a rafforzare il ruolo della Regione Siciliana in materia di appalti e del contrasto alla diffusione del crack”.

L’altro dato allarmante è quello che riguarda le aziende confiscate: “In Sicilia c’è una mortalità delle imprese confiscate alla mafia – ha detto il presidente Cracolici – che è pari al 98%: un dato inaccettabile. Il modello organizzativo dell’Agenzia nazionale dei beni confiscati non funziona. La gran parte del territorio siciliano è gestito dagli uffici che hanno sede in Calabria, mentre Palermo, Trapani e Agrigento fanno riferimento alla sede dell’Agenzia che è a Palermo, con modelli amministrativi che in alcuni casi differiscono l’uno dall’altro. E’ un tema da affrontare, occorre sistematizzare e affrontare i nodi di difficoltà amministrativa”.

 

“La mafia sa tutto, sa per esempio quando e dove si svolgono le gare d’appalto – ha proseguito Cracolici – Allora la creazione di un Osservatorio per monitorare  il pericolo di infiltrazioni nei subappalti è necessaria, non è tempo di arretrare, è tempo di rilanciare la lotta alla mafia. La nostra sfida è far sentire il fiato sul collo alla mafia, far sapere che siamo attenti, che non cediamo alla rassegnazione. Abbiamo bisogno di rafforzare il tessuto associativo nel territorio: entro fine anno faremo una sorta di Stati generali dell’antiracket siciliano, anche per superare divisioni e lacerazioni che ci sono anche in quel mondo”.

 

In allegato la relazione integrale in pdf della commissione.

 

Sul sito dell’assemblea regionale Siciliana il video integrale dell’intervento in aula del presidente Cracolici.

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Cultura

Pantelleria, 9 ottobre incontro “Patto educativo di comunità” con genitori, docenti, istituzioni

Direttore

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Mercoledì 9 ottobre alle ore 16.00, presso i locali della scuola media incontro organizzato da Resilea e Associazione A Sud

Per crescere ci vuole tutta l’isola  – Incontro aperto sui patti educativi di comunità “Per crescere un bambino ci vuole l’intero villaggio”, è un antico proverbio africano che illustra la necessità di mettere insieme una pluralità di soggetti diversi che interagiscono e collaborano nella delicata azione di prendersi cura ed educare un bambino, anche uno solo.

Mercoledì 9 ottobre alle ore 16.00, presso i locali della scuola media, ti invitiamo al primo incontro tra genitori, docenti, associazioni e istituzioni verso un “Patto educativo di comunità”, che, con al centro il benessere dei più piccoli e la valorizzazione del patrimonio ambientale ed agroecologico dell’isola, sappia costruire sinergie e interventi per migliorare l’offerta socio educativa di Pantelleria.

I patti educativi di comunità sono strumenti adottati dal 2020 dal Ministero dell’Istruzione che favoriscono l’incontro tra le scuole e i territori per dare vita a uno spazio collettivo e aperto, nel quale diversi attori che partecipano alle attività formative possono cooperare in modo dinamico e flessibile. Questo primo incontro ci permetterà di conoscere alcune esperienze di patti realizzati in diversi luoghi d’Italia e ragionare insieme sui bisogni formativi e sociali che vengono percepiti dai partecipanti.

Il percorso è promosso dall’associazione Resilea con la partecipazione dell’Associazione A Sud, impegnata a promuovere educazione ecologica in diversi luoghi italiani ed è aperto alla partecipazione di chiunque interessato.

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Sociale

Disabili gravi, 23 mln per i piani personalizzati. Albano: «Strumenti per individui e famiglie»

caterina murana

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Presidenza della Regione
Ventitré milioni di euro ai distretti socio-sanitari dell’Isola per l’erogazione dei contributi ai disabili gravi. A disporre il pagamento delle risorse stanziate a livello nazionale, a valere sul “Fondo per la disabilità e per la non autosufficienza”, è l’assessorato regionale della Famiglia e delle politiche sociali.

«Si tratta – dichiara l’assessore Nuccia Albano – di interventi finalizzati allo sviluppo della piena potenzialità della persona e alla piena integrazione nella scuola e nella società. Azioni particolarmente preziose per tutte le famiglie impegnate nell’assistenza di un congiunto disabile, che possono usufruire così di piani di assistenza domiciliare o educativa, con il duplice scopo di supportare la persona nell’acquisizione di autonomia e competenze e di alleggerire il carico assistenziale dei familiari».

L’impegno finanziario è di circa 11,5 milioni di euro per l’adozione dei piani personalizzati dei soggetti maggiorenni affetti da disabilità grave, sulla base del censimento numerico della popolazione riferito all’anno 2023, e altri 11,5 milioni per quelli relativi ai soggetti minori, sempre con disabilità grave, sulla base del censimento numerico dei minori relativo all’anno 2020.

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Sociale

Palermo, I segretari nazionali di NSC Megna e Tullio incontrano assessore Alaimo: “17 Stazioni Carabinieri, centri d’ascolto per riscatto dei palermitani onesti”

Marilu Giacalone

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I segretari nazionali di NSC Toni Megna e Igor Tullio incontrano l’assessore alla Legalità del Comune di Palermo Brigida Alaimo: “Le diciassette Stazioni Carabinieri in città, centri d’ascolto per il riscatto dei palermitani onesti”

L’attività svolta dalle Stazioni Carabinieri a Palermo, per garantire sicurezza e ascolto ai cittadini.

Questo il tema principale dell’incontro tenutosi tra i segretari nazionali del Nuovo Sindacato Carabinieri Toni Megna e Igor Tullio, entrambi palermitani, e l’assessore comunale alla Legalità Brigida Alaimo.

Un confronto sui prossimi impegni ma anche e soprattutto un’occasione per dare risalto al ruolo di primo piano svolto dalle Stazioni Carabinieri nel Comune di Palermo: diciassette in tutto, da Mondello a Brancaccio, dislocate nel territorio.

“Si tratta – spiegano Toni Megna e Igor Tullio – di Reparti centrali per l’Arma, a Palermo come nel resto del Paese: la loro funzione è ascoltare, rassicurare, stimolare la fiducia e la collaborazione della gente”.

Durante l’incontro con l’assessore, i due esponenti sindacali hanno inoltre sottolineato il ruolo centrale ricoperto dai militari di servizio alla Caserma, sotto i Comandanti, dagli addetti alla ricezione delle denunce e da quelli impiegati nel controllo del territorio, primo punto d’ascolto per la cittadinanza.

“Sia massimo – affermano i segretari nazionali del Nuovo Sindacato Carabinieri – il sostegno da parte delle Amministrazioni e dei cittadini al lavoro che tutte le Forze di Polizia svolgono quotidianamente”.

“La costruzione di un rapporto positivo tra cittadinanza e Forze dell’Ordine – aggiungono – con un impegno congiunto tra istituzioni, comunità e Forze di Polizia deve rappresentare la vera sfida per la piena affermazione della legalità”.

“Altrettanto fondamentali – osservano – sono la promozione della comunicazione tra le varie parti e il coinvolgimento attivo dei cittadini nelle politiche di sicurezza urbana, ascoltando le loro preoccupazioni e collaborando per individuare soluzioni efficaci”.

I due segretari hanno inoltre avanzato la richiesta di protocollare gli incontri tra le parti.

“Ringraziamo l’assessore Brigida Alaimo – concludono Toni Megna e Igor Tullio – per la sua apertura al dialogo e al coinvolgimento delle parti”.

 

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