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Pantelleria

Oggi si festeggia San Giovanni Battista. A Pantelleria tanti omonimi: noi parleremo di Giovanni Cozzo

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Alcuni colleghi di redazione mi hanno chiesto di onorare la festività odierna, raccontando di Giovanni Battista Cozzo, mio padre.

Non nascondo la difficoltà nel mettermi alla tastiera e scrivere estraniandomi da figliare sentimentalismo e orgoglio, ma ci proviamo.

Giovanni Battista Cozzo era unico figlio di Fortunato e Rosa, nato a Khamma  in una delle “cellette” dell’alveare del casato.

Nel  circondario di casa si era ritrovato a condividere il primo nome di battesimo con diversa gente. Così nel giro di pochi metri, trovavamo Mastro Giovanni Ferrandes, grande artista della cannizza e della nassa, Giovanni Petrillo, detto l’avvocato ma tale non era. Insegnò lingue straniere a lungo e poi ricoprì la carica di primo cittadino dell’isola. Poi ancora, Giovanni Battista Cozzo. Voi direte: “è uno scherzo?” No, assolutamente! Dietro casa nostra abitava suo cugino di primo grado, anch’egli figlio unico e fratello di latte di mio padre.

Questo cappello spero sia di aiuto a comprendere l’importanza che il nome Giovanni abbia ricoperto nell’isola e nella mia vita (il mio primogenito si chiama Giovanni) anche perchè seguire talune tradizioni di trasmissioni dei nomi penso che dia il senso di eternità di una persona e mio padre merita di essere eterno nella memoria dei suoi cari e della sua Pantelleria.

Infatti, quando venne a mancare l’8 gennaio 2016, addirittura si tenne una doppia commemorazione funebre: una in  Aprilia, sua città di adozione, e una in contemporanea a Pantelleria nella chiesa di San Francesco di Khamma. Due comunità scosse e addolorate gremivano le due chiese a distanza di oltre 1000 chilometri per la morte di uno degli avvocati più importanti e noti del sud Pontino e dell’isola siciliana.

Dietro a tanto seguito e tanto dolore vi erano stima e affetto per Giovanni Cozzo, uomo generoso e amabile, simpatico e intelligente capace di entrare nel cuore di chiunque lo conoscesse anche per poco tempo. Era di quelle persone rare, capaci sempre della giusta parola, del giusto gesto e difficilmente si trovava in contrasto con qualcuno, perché, come spiegava sapeva cogliere anche in un avversario o in un cliente difficile, il lato giusto e valorizzarlo, insomma era un nobile diplomatico.

foto papa 2 E, in effetti, l’avvocato Cozzo aveva questa ambizione, inizialmente: la carriera di ambasciatore.

Nato a Pantelleria il 22 dicembre 1933, vi cresceva con tante e inimmaginabili difficoltà del dopo bombardamento simulato dagli Americani, che rase al suolo il centro isolano, alla fine della Seconda Guerra Mondiale.

Studi liceali in collegio tra Trapani e Erice, nel 1960, appena laureato in Scienze Politiche a Palermo, lasciava definitivamente l’isola, dopo gli anni vissuti a Londra e a Parigi per essere padrone delle lingue e raggiungeva la Roma delle chimere e delle speranze con un bagaglio semplice ma imponente, contenente 4 indumenti che non ha mai dismesso: tenacia, audacia, studio e nobiltà.

Mentre alla Farnesina cominciava a farsi un nome per realizzare il sogno di diventare un diplomatico, sposava l’eterna fidanzata Anita, di Khamma Fuori, per ricevere due figlie Rossana e Marina.

Insegnando lingue straniere alle Giuseppine di Albano, acquistava un terreno che trattorava durante i ritagli delle lunghe giornate di lavoro. Ma le ore notturne non le dedicava al meritato riposo, bensì allo studio di giurisprudenza, perché intanto gli balenava l’idea di dirottare le tue capacità verso una professione che non lo portasse lontano da casa: l’avvocato.

Cavalcava le aule di tutti i Tribunali di Italia riscontrando sempre successi nei processi e stima inalienabile di magistrati e avversari che affrontava sempre con eleganza, preparazione e simpatia, insomma come avrebbe detto lui, con stile.

Nella foto: papà e dietro di lui sulla destra, io.

Tra le innumerevoli cause penali, che lo hanno visto come attore-protagonista, con le sue arringhe da vecchia scuola forense di Porzio e De Marsico, cui egli si ispirava: alla fine degli anni ’80 l’avvocato difendeva A.S. per il matricidio, avvenuto nell’abitazione di via dei Laurei di Aprilia -15 coltellate inferte nel corpo di una madre. La seminfermità dimostrata dal difensore ha scampato il reo dall’ergastolo. Poi vi fu l’infanticidio di Artena commesso da un nonno S.S. che voleva proteggere il decoro della propria figlia, con il favoreggiamento di quest’ultima e della moglie. Nel ’98 difese con grande successo professionale S.A., che dopo aver ucciso la propria fidanzata sulla Via Campoleone-Cisterna, infierì sul suo corpo investendolo ripetutamente con l’autovettura. Anche in questi ultimi tempi, il legale inondava le cronache giudiziarie con difese come l’equipe medica del Centro di Emodialisi di Aprilia, denunciata per il contagio di epatite virale; poi la “pequita guitarra” di Picasso contesa tra un imprenditore di Pomezia e gli eredi di un museo storico del Nord Italia: la bilancia della giustizia ha dato ragione al primo, difeso dall’avvocato Cozzo; da pochi mesi l’ultima vittoria prima della sua morte, con l’assoluzione con formula piena di un medico della ASL di Aprilia. E la sua carriera lavorativa ancora continuava, con altri processi da preparare e curare, se non fosse stato per… La sua personalità, la sua generosità e affabilità, il suo attaccamento al lavoro, alla sua professione di giureconsulto erano formidabili e di esempio: lucido, pronto e preparato fino agli 82 anni compiuti con eleganza innata, insomma con stile.

Da quel giorno nefasto, che ha segnato la mia vita, in tanti, a Pantelleria mi fermano per dirmi: “vogliamo fare intestare una strada a tuo padre. Quando lui veniva a Pantelleria a centinaia venivamo a trovarlo e lui si manifestava un benefattore: mai un centesimo aveva chiesto a qualcuno di noi, difendendoci anche nei processi più complessi e dispendiosi, perchè lui era uno di noi e per noi, Giovanni l’avvocato, dava tutto di sè”.

 

M.

 

 

 

 

 

Marina Cozzo è nata a Latina il 27 maggio 1967, per ovvietà logistico/sanitarie, da genitori provenienti da Pantelleria, contrada Khamma. Nel 2007 inizia il suo percorso di pubblicista presso la testata giornalistica cartacea L'Apriliano - direttore Adriano Panzironi, redattore Stefano Mengozzi. Nel 2014 le viene proposto di curarsi di Aprilia per Il Corriere della Città – direttore Maria Corrao, testata online e intraprende una collaborazione anche con Essere Donna Magazine – direttore Alga Madia. Il 27 gennaio 2017 l'iscrizione al Consiglio dell'Ordine dei Giornalisti nel Lazio. Ma il sangue isolano audace ed energico caratterizza ogni sua iniziativa la induce nel 2018 ad aprire Il Giornale di Pantelleria.

Pantelleria

Pantelleria, il Circolo Velico annuncia il calendario della stagione 2022: tanti eventi e tanto mare tutto da vivere

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Lance Pantesche

Lo scorso anno conquistava il 58° posto sui 751 club italiani e il 4° tra le scuole della Sicilia

 

Il Circolo Velico Isola di Pantelleria, alla sua terza stagione velica, annuncia il calendario delle attività marinare, per l’anno in corso 2022.

Si è cominciato dal mese di aprile, per chiudere con le ultime regate nel mese di novembre.

Ecco il calendario nel dettaglio:

L’associazione sportiva già solo nel secondo anno di attività mieteva successi straordinari, indirettamente goduti dall’intera isola di Pantelleria

Riportando un nostro articolo del scorso anno, ricordiamo  che  il Circolo si è posizionato

“al 58° posto sui 751 club italiani e al 4° tra le scuole veliche di tutta la Sicilia.

Grandi numeri, grandi risultati che così commenta il suo presidente, Daniele Alongi: “A soli due anni di attività abbiamo raggiunto un risultato incredibile, che ci rende molto orgogliosi e soddisfatti, ma sappiamo che c’è ancora molto da fare.

“Numeri importanti, anzi impressionanti, specie per una realtà poco strutturata coma quella di Pantelleria. Abbiamo realizzato 150 corsi vela, con una sessantina di ragazzi alla settimana che frequentavano i vari corsi. Abbiamo partecipato a due gare fuori dall’isola a Marsala e Favignana.”

Numeri e piazzamenti straordinari ottenuti con grande sforzo e lavoro da parte di tutto il direttivo e gli istruttori, ma anche agli allievi giovani e non che si sono appassionati a questo meraviglioso sport che porta ogni volta a misurarsi, ad impegnarsi divertendosi.

 * * * * * * * * * *

Per contatti con il Circolo Velico Isola di Pantelleria  web: www.circolovelicoisoladipantelleria.it email: circolovelicopantelleria@gmail.com Cell. 348 3316 117 – 366 9548 647 

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Pantelleria

Pantelleria, Intervista doppia a Parisi e Ferrante, pronti per la Marathon di Milano – Video

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Li abbiamo catturati e sequestrati  i due corridori di Pantelleria e, nei locali concessici graziosamente da Il Tikirriki, li abbiamo sottoposti a intervista doppia.

Simone Parisi e Dario Ferrante si sono prestati con la loro verve, il loro sorriso che li accomuna e quella nota di riservatezza che viene davanti ad una telecamera.

Con l’aiuto prezioso del Presidente della Pantelleria Outdoor, Gianfranco Misuraca, abbiamo condotto questo confronto divertendoci e immaginando i nostri incredibili atleti con le loro pettorine, insieme allo start,  il 3 aprile prossimo nella 20ª Marathon di Milano.

Una decina di domande semplici, biografiche e secche, fino all’ultima: “Chi vincerà dei due la gara?”

Ma seguite il video per arrivare alla risposta.

 

 

Marina Cozzo

 

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Ambiente

Pantelleria, Carabinieri Forestali intensificano i controlli: elevate sanzioni

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PANTELLERIA: STRETTA SUI RIFIUTI. CONTROLLI E SANZIONI DEI

CARABINIERI FORESTALI

Si intensificano i controlli del Carabinieri Forestali di Pantelleria a contrasto dell’abbandono di rifiuti sul territorio dell’isola. Nelle ultime settimane sono stati perlustrati diversi siti, alcuni ricadenti in aree di elevato pregio ecologico e naturalistico, deturpati dalla presenza di cumuli di rifiuti di vario genere, quali scarti di lavorazioni edili, buste in plastica, parti di suppellettili, elettrodomestici vetusti rientranti nella categoria R.A.E.E., rottami ferrosi e lamierati, etc.

L’attenta ispezione dei materiali rinvenuti sommata ad ulteriori elementi indiziari raccolti dai militari, consentivano di rintracciare i soggetti che, a vario titolo, risultavano responsabili dell’abbandono di rifiuti urbani e speciali sul suolo, nei cui confronti sono scattate le sanzioni. Nell’ambito della stessa attività si rivenivano anche diverse carcasse di autoveicoli in evidente stato di abbandono, depositate in modo incontrollato sul suolo, il cui mancato conferimento presso un centro di raccolta autorizzato ai sensi del D. Lgs. 209/2003 comportava l'applicazione della sanzione ai rispettivi proprietari.

Per tutti i soggetti coinvolti, infine, scatteranno i provvedimenti delle autorità, che si tradurranno nell’obbligo di ripristino dello stato dei luoghi a spese degli stessi trasgressori. Le indagini degli inquirenti proseguono al fine di raccogliere ulteriori riscontri investigativi.

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