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Meteo

Meteo, ultime piogge poi torna l’alta pressione

Giovanni Di Micco

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PERTURBAZIONE IN ALLONTANAMENTO: OGGI ULTIME PIOGGE SU MEDIO ADRIATICO E SUD, DA DOMANI RINFORZA L’ALTA PRESSIONE
 
 
La perturbazione numero 7 di marzo ha raggiunto le regioni meridionali, e nel corso della giornata di oggi si allontanerà gradualmente dal nostro Paese. Alle sue spalle si estende un promontorio di alta pressione, che assicurerà tempo prevalentemente soleggiato e stabile nella parte centrale della settimana, con temperature in aumento e di stampo pienamente primaverile.
Solo il Nord rimarrà più ai margini dell’area anticiclonica – avvertono i meteorologi di Meteo Expert – e venerdì potrà essere lambito dalla coda meridionale di una debole perturbazione atlantica in transito sull’Europa centrale.
 
 
LE PREVISIONI PER LE PROSSIME ORE
 
Al mattino cielo nuvoloso lungo il medio versante Adriatico e su gran parte del Sud, con piogge o rovesci sparsi in Puglia, piogge isolate su Molise, Abruzzo, Basilicata, Irpinia e nord della Calabria. Nel resto d’Italia maggiori schiarite, ma con la tendenza a velature al Nord-Ovest e iniziale presenza di qualche nebbia sulla pianura veneta e nel Polesine. Nel pomeriggio poche piogge residue su Puglia, Basilicata e Calabria, cielo da poco a parzialmente nuvoloso altrove.
 
Temperature massime in calo su Puglia, Lucania e nord della Calabria, quasi ovunque in rialzo altrove con punte di 17-19 gradi.
Venti localmente moderati settentrionali su medio Adriatico, Tirreno occidentale e Canale di Sicilia; per lo più deboli altrove. Mosso il Canale di Sicilia, localmente mossi anche medio Adriatico, Tirreno sud-occidentale e Canale di Sardegna; per lo più calmi o poco mossi gli altri bacini.
 
 
LE PREVISIONI PER DOMANI
 
Al mattino residue nubi sparse su Salento, Calabria e Isole, per lo più poco nuvoloso nel resto d’Italia con velature tra il Nord-Est e il resto del Centro-Sud e qualche banco di nuvole basse o locale nebbia in diradamento lungo le coste dell’alto Adriatico. Nel pomeriggio possibili annuvolamenti lungo le Prealpi centro-orientali, l’Appennino centro-meridionale, il sud della Calabria, la Sicilia e il sud-est della Sardegna; cielo sereno o poco nuvoloso altrove. Verso sera tendenza a un aumento delle nuvole lungo le Alpi e al Nord-Ovest.
 
Temperature in lieve calo nelle minime e in rialzo nelle massime sul medio Adriatico e al Sud; altrove valori pressoché stazionari.
Residuo Maestrale moderato sul basso Adriatico; venti per lo più deboli altrove. Mossi il basso Adriatico e localmente al largo lo Ionio e il Canale di Sicilia; calmi o poco mossi gli altri bacini.
 
 
LE PREVISIONI PER GIOVEDÌ
 
Nuvolosità sparsa e variabile al Nord-Ovest, nel settore intorno al Ligure e lungo le Alpi, a tratti anche nell’entroterra delle Venezie; non si esclude qualche sporadica pioviggine sulla Liguria centrale. Sul resto d’Italia prevarrà un cielo sereno o poco nuvoloso o temporaneamente velato. Nel primo mattino possibili banchi di nebbia nelle valli della Toscana e della Campania settentrionale. In serata qualche goccia di pioggia possibile in Ossola.
 
Temperature minime per lo più in lieve aumento. Massime in lieve calo tra Liguria e alta Toscana, stabili o in lieve aumento altrove; valori in generale superiori alla norma con punte oltre i 20 gradi. Venti deboli, con rinforzi di Libeccio nel Mar Ligure occidentale che tenderà a divenire mosso; calmi o poco mossi i restanti mari.
 

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Attualità

Meteo Sicilia, allerta maltempo: temporali e neve dai 1300 metri

Redazione

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Temporali, accompagnati da grandine e forti raffiche di vento, saranno possibili lungo la fascia orientale dell’isola. Sui Nebrodi e sull’Etna sono previste nevicate copiose, che inizieranno a partire dai 1400-1300 metri di quota

di Angelo Ruggieri  da Meteoweb.eu

 

Immagine a scopo illustrativo realizzata con l’Intelligenza Artificiale © MeteoWeb
La Sicilia si prepara ad affrontare un netto peggioramento delle condizioni meteorologiche nei prossimi giorni, a causa dell’isolamento di una depressione fredda sul Mar Tirreno. Questa configurazione atmosferica favorirà l’afflusso di masse d’aria più fredde dai Balcani verso i settori centro-settentrionali, contribuendo a un’ondata di maltempo particolarmente intensa sul basso Mediterraneo. La circolazione di bassa pressione, alimentata da un nucleo di aria fredda in quota, porterà precipitazioni localmente abbondanti sull’isola.

Sabato 11 gennaio sarà una giornata di relativa calma, con cieli poco nuvolosi o velati al mattino e un progressivo aumento della copertura nuvolosa nel pomeriggio e in serata. Le temperature massime toccheranno valori primaverili, superando i 18-19°C in molte località e raggiungendo punte di oltre 20°C lungo la costa ionica. I venti saranno deboli da nord nelle prime ore, per poi disporsi da sud nel pomeriggio e rimanere deboli per tutta la giornata.

Domenica 12 gennaio segnerà l’arrivo della depressione sul territorio siciliano, portando un rapido peggioramento del tempo. Le prime piogge e rovesci interesseranno il Messinese già dalla mattinata, per poi intensificarsi nel pomeriggio e colpire in modo significativo lo Stretto e l’area ionica. Temporali, accompagnati da grandine e forti raffiche di vento, saranno possibili lungo la fascia orientale dell’isola. Sui Nebrodi e sull’Etna sono previste nevicate copiose, che inizieranno a partire dai 1400-1300 metri di quota.

I venti, inizialmente deboli da sud-est, si intensificheranno nel corso del pomeriggio, con una ventilazione sostenuta da est che interesserà lo Ionio, in particolare l’area taorminese, dove le raffiche potranno raggiungere i 40-50 km/h. Nelle ore serali, forti raffiche di grecale colpiranno l’arcipelago delle Eolie, rendendo il quadro meteorologico ancora più turbolento.

L’inizio della prossima settimana sarà caratterizzato da condizioni di marcata instabilità, con piogge e rovesci diffusi, che si concentreranno soprattutto sull’area ionica

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Meteo

In Sicilia una delle nevicate più abbondanti degli ultimi decenni

Redazione

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In Sicilia una delle nevicate più abbondanti degli ultimi decenni. E i catastrofisti del cambiamento climatico sono spariti
Le grandi nevicate dei giorni scorsi in Sicilia e la latitanza dei catastrofisti del cambiamento climatico: che fine hanno fatto i tragediatori del clima?
di Peppe Caridi da Meteoweb.eu
 

Immagine a scopo illustrativo realizzata con l’Intelligenza Artificiale © MeteoWeb
La Sicilia ha vissuto nei giorni scorsi una delle nevicate più importanti degli ultimi decenni, non tanto per l’abbondanza della neve in una singola località, quanto per l’estensione delle nevicate che hanno interessato in modo molto significativo un po’ tutta l’isola, per giunta in un periodo insolito, nei giorni immediatamente precedenti al Natale e cioè ancora a dicembre, in un’area climatica come quella siciliana in cui la neve cade copiosamente a gennaio, febbraio e marzo, e soltanto più raramente in modo così precoce.

Gli accumuli nevosi sono stati abbondanti ovunque: i dati ufficiali riportano soltanto quelli noti nella stazioni nivometriche della protezione civile, che purtroppo sono pochissime. Quelle regolarmente funzionanti sono soltanto cinque, ma già emblematiche:

71cm ai 1.737 metri del Rifugio Citelli (Etna)
63cm ai 1.486 metri della Grotta Intraleo (Etna)
56cm ai 1.313 metri di Mandria del Conte (Madonie)
47cm ai 1.128 metri di Santa Domenica Vittoria (Nebrodi)
28cm ai 1.031 metri dell’eliporto della Forestale di San Fratello (Nebrodi)
Ha nevicato in modo ancor più abbondante tra Madonie e Nebrodi, ma anche sui Peloritani. La mappa con gli accumuli pluviometrici del peggioramento di Natale evidenzia in modo più chiaro le aree interessate dalle precipitazioni, che oltre i 500–600 metri di altitudine si sono rivelate nevose ovunque:

Come abbiamo già evidenziato negli ultimi giorni, la pioggia e la neve ha ulteriormente contribuito ad archiviare l’episodio di siccità dello scorso anno. Tra l’autunno piovosissimo e adesso quest’inizio d’inverno così eccezionalmente nevoso, Madre Natura ha smentito in un solo colpo tutti gli allarmismi e i catastrofismi dei soliti noti urlatori di tragedie. Coloro, cioè, che raccontavano qualche mese di ciclica siccità come l’inizio della desertificazione; e che avevano frainteso l’anomalia di una stagione mite e secca come quella dello scorso inverno, con la fine perenne degli inverni siciliani. Dicevano che freddo, neve e piogge non sarebbero tornati mai più e invece la scienza chiariva il contrario.

Su MeteoWeb, infatti, in tempi non sospetti, già lo scorso 8 luglio, in piena estate, evidenziavamo quando, come e perchè la siccità sarebbe finita, seguendo semplicemente l’abc della meteorologia e della climatologia.

Adesso se ne rendono conto tutti, finalmente, e i  catastrofisti del cambiamento climatico sono spariti. Vivaddio!

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Meteo

Sicilia divisa in due: piogge record sulla fascia etnea, ma l’interno resta in crisi

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Da un lato, si sono registrati eventi di pioggia eccezionali, come quello del 13 novembre nella fascia costiera etnea, dall’altro, il deficit pluviometrico nelle aree interne ha continuato ad aggravarsi

di Angelo Ruggieri da Meteoweb.eu
11 Dic 2024 | 10:02
 
Il mese di novembre 2024 ha mostrato in Sicilia un quadro meteorologico estremamente variabile, con situazioni climatiche opposte che si sono verificate a pochi chilometri di distanza. Da un lato, si sono registrati eventi di pioggia eccezionali, come quello del 13 novembre nella fascia costiera etnea, che ha rappresentato uno degli episodi più estremi degli ultimi anni in Italia per intensità e quantità di precipitazioni. Dall’altro, il deficit pluviometrico nelle aree interne ha continuato ad aggravarsi, con gravi ripercussioni sulle attività agricole e zootecniche.

Nonostante una generale instabilità atmosferica, in particolare durante la seconda decade del mese, le precipitazioni hanno spesso avuto un impatto limitato a zone circoscritte, con una netta predominanza sulle aree costiere rispetto alle regioni interne. Questo scenario ha contribuito a mantenere elevato il divario tra i territori. In alcune aree interne, come testimonia la stazione SIAS di Paternò, i valori di precipitazione negli ultimi 12 mesi sono rimasti al di sotto dei 300 mm, con soli 236 mm registrati dal 1° dicembre 2023.

Precipitazioni novembre 2024 in Sicilia – dati SIAS
L’evento del 13 novembre sull’area etnea orientale ha segnato record significativi. La stazione SIAS di Riposto ha registrato un totale giornaliero di 288,6 mm, il massimo accumulo in 24 ore dalla sua istituzione nel 2002. A livello mensile, Riposto ha raggiunto i 634 mm, mentre la vicina stazione DRPC di Giarre ha totalizzato un incredibile accumulo giornaliero di 518 mm e mensile di 1067 mm. Quest’ultimo dato è particolarmente impressionante, considerando che nel 2023, anno eccezionalmente asciutto, la stessa stazione aveva registrato solo 423 mm in tutto l’anno. La peculiarità di tali eventi risiede anche nell’intensità delle precipitazioni orarie, che sia a Riposto sia a Giarre ha superato i 110 mm/ora.

Nonostante queste piogge eccezionali, il bilancio pluviometrico regionale di novembre rimane al di sotto della norma. I dati SIAS indicano una media di 73 mm, 29 mm in meno rispetto alla media storica per il periodo 2003-2022. Le aree interne, in particolare, hanno registrato accumuli molto bassi, spesso inferiori a 50 mm, con punte minime di meno di 20 mm in alcune zone del Ragusano, pari a meno del 20% delle precipitazioni normali.

Il numero medio di giorni piovosi si è attestato a 7,8, inferiore alla norma di 9,4. Tuttavia, vi sono state significative differenze tra le stazioni: mentre Cesarò Monte Soro (ME) ha registrato 16 giorni di pioggia, Mazzarrone (CT) ne ha contati solo 3. Questo squilibrio evidenzia ulteriormente le profonde differenze pluviometriche tra le aree costiere e interne. Al termine del mese, la carenza di precipitazioni nelle zone interne ha acuito un deficit idrico già grave, mentre le aree costiere, pur beneficiando di piogge abbondanti, non riescono a compensare la mancanza di riserve idriche significative.

Con un accumulo medio regionale di circa 510 mm dall’inizio dell’anno, il 2024 si avvia a chiudersi come il terzo anno consecutivo con un pesante bilancio negativo per le precipitazioni, confermando una tendenza che mette a dura prova la resilienza del territorio e delle sue attività economiche.

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