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Cronaca

Marsala – Omicidio Titone, arrestata presunta complice a Favignana

Matteo Ferrandes

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Nel pomeriggio di sabato 10 giugno, gli operatori della Squadra Mobile della Questura di Trapani e i militari del Comando Compagnia Carabinieri di Marsala, unitamente agli agenti del locale Commissariato di P.S. e ai carabinieri della Stazione di Favignana, hanno dato esecuzione ad un’ordinanza di custodia cautelare in carcere, emessa dal GIP di Marsala, nei confronti di una trentenne marsalese, ritenuta responsabile dei delitti di omicidio e rapina, ai danni di TITONE Antonino, commessi a Marsala il 26 settembre 2022, in concorso con altro soggetto, già tratto in arresto lo stesso giorno del fatto ed attualmente detenuto.

I fatti

Nella circostanza, secondo la ricostruzione degli inquirenti, l’uomo, nel corso di una rapina scaturita da questioni legate allo spaccio di stupefacenti, avrebbe ucciso la vittima colpendola ripetutamente alla testa utilizzando un oggetto contundente opportunamente modificato per l’offesa e si sarebbe poi allontanato unitamente alla donna, che, secondo le dichiarazioni rese da lei e dal coindagato, sarebbe rimasta fuori dall’abitazione durante le fasi culminanti dell’omicidio.

Le indagini

Le indagini, compendiatesi in complesse attività tecniche, coordinate dalla Procura della Repubblica di Marsala ed eseguite congiuntamente dai tre Uffici investigativi, con il supporto dei Gabinetti Provinciale e Regionale della Polizia Scientifica per la Sicilia Occidentale, nonché del Servizio Polizia Scientifica, hanno consentito di raccogliere rilevanti elementi probatori in ordine alla responsabilità della donna che, secondo gli accertamenti degli investigatori, sarebbe entrata nell’abitazione rivestendo un ruolo attivo nella vicenda omicidiaria.

L’arresto

L’indagata, localizzata e rintracciata dagli agenti della Polizia di Stato e dai militari dell’Arma dei Carabinieri sull’isola di Favignana, dove si trovava per ragioni lavorative, è stata ristretta presso la casa circondariale Pagliarelli di Palermo, a disposizione dell’A.G.

Cronaca

Strage Toyota, Ugl Metalmeccanici:”Investire sulla sicurezza nei luoghi di lavoro”

Redazione

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“Serve realmente impegno per la sicurezza, attraverso lo sviluppo di una cultura organizzativa orientata alla prevenzione e alla formazione. Tragedie come quella accaduta a due operai di 34 e 37 anni che hanno perso la vita a seguito dell’esplosione alla Toyota Material Handling di Borgo Panigale nel Bolognese non devono ripetersi mai più e per questo occorre agire sulla prevenzione, implementando procedure di sicurezza efficaci, aggiornando costantemente i macchinari e formando adeguatamente il personale”.

E’ quanto dichiara il Segretario Nazionale dell’Ugl Metalmeccanici, Antonio Spera unitamente a Maurizio Boschi, Segretario UglM Bologna e Andrea Spettoli, Vice Segretario della federazione Provinciale commentando la morte sul lavoro di due operai per i quali, “una enumerazione che non è per niente ammissibile. La scarsa o inesistente attenzione al tema della sicurezza sul lavoro, che viene messa in atto in ogni singola attività lavorativa, è un tratto comune che lega la maggioranza dei casi. Come Ugl Metalmeccanici riteniamo che vada intensificato il lavoro fra istituzioni, parti sociali e datoriali per definire le proposte volte a implementare gli investimenti sulla sicurezza, potenziare il coordinamento delle banche dati e degli organi di vigilanza e aumentare l’organico del personale ispettivo indispensabile per effettuare i controlli a 360°. Una strage, quella alla Toyota, che accende drammaticamente il faro sulla sicurezza dentro le fabbriche. O non si rispettano le norme e i protocolli, o questi non ci sono. In entrambi i casi non si può parlare di fatalità: a tutti noi italiani – aggiungono i sindacalisti – il Presidente della Repubblica Sergio Mattarella ci dà insegnamento sostenendo che, le morti sul lavoro siano un oltraggio alla convivenza civile, e per l’UglM è così. Da anni attraverso manifestazioni e mobilitazioni, l’Ugl porta all’attenzione dell’opinione pubblica e delle istituzioni il drammatico fenomeno delle cosiddette ‘morti bianche’ e per dire basta infortuni mortali sul lavoro. Il tema della sicurezza – concludono  Spera, Boschi e Spettoli –  deve continuare ad essere sempre al centro dell’agenda politica e rappresentare la priorità in un Paese che fonda la propria Costituzione sul diritto al lavoro. Alle famiglie di Lorenzo Cubello e Fabio Tosi vanno le nostre più stringenti e sentite condoglianze, ai 15 feriti giungano gli auguri di pronta guarigione”.

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Salute

Safina (PD): “Sanità siciliana sull’orlo del collasso: il governo regionale intervenga subito!”

Redazione

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Nel biennio 2023-2024, quasi il 25% dei medici assunti dall’ASP di Trapani ha rassegnato le dimissioni

 

Trapani, 24 ottobre 2024 – La sanità siciliana è in una situazione sempre più critica, e il deputato regionale Dario Safina (Partito Democratico) lancia un accorato appello al Presidente della Regione, Renato Schifani, e all’Assessore alla Salute, Giovanna Volo, affinché intervengano immediatamente. “Siamo a un passo dal collasso”, afferma Safina.

“Nel biennio 2023-2024, quasi il 25% dei medici assunti dall’ASP di Trapani ha rassegnato le dimissioni. La carenza di personale sta paralizzando l’intero sistema sanitario. Ma la vera emergenza si avvicina: a dicembre 2024 scadranno i contratti degli specializzandi, risorsa fondamentale per il nostro sistema. Se non verranno create le condizioni per trattenerli, andranno via”.

“Dati aggiornati alla mano – spiega Safina – dei 312 medici assunti a vario titolo dall’ASP di Trapani negli ultimi due anni, solo 226 risultano ancora in servizio, mentre in 73 hanno già lasciato il loro incarico. Le strutture amministrative stanno facendo il possibile per gestire la situazione, ma i loro sforzi rischiano di essere vanificati da un sistema ormai al collasso”, denuncia Safina.

“La mancanza di incentivi per i giovani medici, una volta completata la specializzazione, li spinge a cercare opportunità migliori altrove. Turni insostenibili e stipendi più bassi rispetto al settore privato li costringono a lasciare. Se non agiamo subito per migliorare le loro condizioni di lavoro e offrire prospettive stabili, continueremo a perdere risorse preziose”.

Nel frattempo, i cittadini siciliani pagano il prezzo di questa crisi. “Nel 2023, il 7% dei siciliani ha rinunciato alle cure mediche per difficoltà economiche o per le lunghe liste d’attesa, mentre il 50% ha preferito farsi curare fuori dall’isola, generando un debito di oltre 230 milioni di euro per il sistema sanitario regionale,” aggiunge Safina.

 

Nonostante i tentativi dell’ASP di Trapani di ridurre le liste d’attesa, la situazione resta allarmante. Safina sollecita il governo regionale a prendere provvedimenti urgenti per garantire a tutto il personale sanitario le condizioni necessarie a rimanere in Sicilia e assicurare così un futuro al sistema sanitario pubblico dell’isola. “Se non si agisce subito, il collasso sarà inevitabile”, conclude Safina.

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Cronaca

Incendio sfiorato su traghetto Genova Palermo. Nave bloccata in porto

Direttore

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Un principio di incendio, ieri sera, è stato sventato sul traghetto della compagnia Grandi Navi Veloci (GNV), diretto a Palermo.
Secondo le prime ricostruzioni, l’incendio sarebbe divampato poco prima della partenza delle ore  23 di ieri, in prossimità degli scarichi dei fumi.

Immediatamente il personale di bordo si è reso conto di cosa stesse accadendo ed è intervenuto per estinguere le fiamme.

La nave, sottoposta ai controlli della Guardia Costiera e del Rina, è ferma nel porto di Genova e tutti i passeggeri sono ancora a bordo, ignari di quando potranno raggiungere Palermo.

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