Sociale
Lavoro straniero regolare: esperienze e buone prassi all’incontro in Assemblea Regionale Siciliana

IL LAVORO STRANIERO REGOLARE: ESPERIENZE E BUONE PRASSI” È IL TEMA DELL’INCONTRO PROMOSSO DA ALS – MCL SICILIA E ARS CHE SI SVOLGERÀ A PALERMO, MERCOLEDÌ 6 LUGLIO 2022, ALLE ORE 10.30, PRESSO L’ASSEMBLEA REGIONALE SICILIANA, A PALAZZO REALE.
“Il lavoro straniero regolare: esperienze e buone prassi” è il tema dell’incontro che si svolgerà a Palermo, mercoledì 6 luglio 2022, alle ore 10.30, presso l’ARS (Assemblea Regionale Siciliana), a Palazzo Reale, in Piazza del Parlamento (Sala Gialla “Piersanti Mattarella”). Ad aprire i lavori sarà il dott. Paolo Ragusa (Presidente Regionale ALS – Associazione Lavoratori Stranieri – MCL Sicilia). E dopo gli indirizzi di saluto dell’on. Gianfranco Miccichè (presidente dell’Assemblea Regionale Siciliana) e del dott. Mario Emanuele Alvano (segretario Generale ANCI Sicilia), seguiranno le presentazioni di: “Play to Work” – Attività di prevenzione e contrasto del fenomeno del Caporalato, a cura della dott.ssa Emanuela Scebba; “In… tasca”, il vocabolario del lavoratore straniero, a cura dell’avv. Angelo Raneli; “L’esperienza di integrazione e lavoro a Marsala”, a cura del dott. Vito Tumbarello; La collaborazione con Openjobmetis tra i vincitori del premio “UNCHR – Welcome Working for refuge integration”, a cura del dott. Giovanni Cappuzzello. Interverranno : il sen. Antonio Scavone (Assessore alla Famiglia, alle Politiche Sociali e al Lavoro della Regione Siciliana); la dott.ssa Michela Bongiorno (Dirigente dell’Ufficio Speciale Immigrazione – Regione Siciliana); il dott. Giorgio D’Antoni (Presidente Regionale MCL Sicilia); il dott. Cipriano Sciacca (Segretario Regionale CONFSAL Sicilia); dott. Felice Coppolino (Presidente Regionale UNICOOP Sicilia). Le conclusioni sono state affidate all’avv. Maria Rosaria Pila (Presidente Nazionale ALS – Associazione Lavoratori Stranieri – MCL) e al dott. Alfonso Luzzi (Consigliere CNEL – Consiglio Nazionale dell’Economia e del Lavoro.
L’ALS MCL Sicilia è un’organizzazione di promozione sociale aderente ad una rete associativa nazionale inserita nel sistema del MCL – Movimento Cristiano Lavoratori. L’associazione persegue lo scopo di sostenere i lavoratori stranieri, sia dipendenti che autonomi, e le loro famiglie nell’ inserimento sociale e lavorativo nel territorio siciliano.
Negli ultimi anni ha intensificato il proprio impegno nella prevenzione e nel contrasto del fenomeno del caporalato, partecipando nel 2019 anche allo start up del campo di accoglienza per lavoratori immigrati stagionali in Cassibile nell’ambito del “Progetto SU.PR.EME. ITALIA”, gestito dalla Regione Siciliana e cofinanziato a valere sul Fondo asilo, Migrazione e Integrazione (FAMI 2014-2020).
Ha anche sperimentato buone prassi come il “Play to work“, consistente in un’attività educativa e formativa rivolta agli immigrati presenti sul territorio nazionale. Il progetto, con nota del 17 febbraio 2021, ha ricevuto l’apprezzamento dall’Assessorato della Famiglia, delle Politiche sociali e del Lavoro della Regione Siciliana, e il 6 luglio 2021 è stato inserito nella raccolta delle buone pratiche per la prevenzione e il contrasto allo sfruttamento lavorativo in agricoltura promosso dal Ministero del Lavoro e delle Politiche Sociali.
Insieme all’Agenzia per il Lavoro “Openjobmetis” sono stati già sperimentati percorsi innovativi di formazione e lavoro nel settore agricolo che hanno portato anche all’assunzione di persone titolari di protezione internazionale in uscita dai centri di accoglienza SAI presso aziende agricole di lavorazione del ficodindia nella città di San Cono. A Marsala un nostro circolo ormai da oltre un decennio accompagna lo sviluppo di diverse decine di imprese agricole condotte da imprenditori stranieri che a loro volta impiegano centinaia di braccianti agricoli sempre di origine straniera. Con questo evento l’ALS – MCL Sicilia si mette al servizio delle istituzioni regionali per offrire, in una logica di sistema, esperienza e strumenti innovativi utili a rendere il lavoro straniero regolare una risorsa per la società e l’economia regionale.
Palermo, 4 luglio 2022
Sociale
Cibo cotto e non somministrato, enti del trapanese in sinergia per distribuzione a persone indigenti

Il recupero degli alimenti prodotti nel punto cottura del presidio ospedaliero di Salemi, e non somministrati, e l’erogazione come pasti gratuiti a cittadini che si trovano in situazione di fragilità socio-economica.
E’ questo il frutto di un accordo di collaborazione tra l’ASP di Trapani, il Comune di Salemi e la Fondazione San Vito Onlus, per la realizzazione di questo progetto di recupero degli alimenti prodotti e la loro distribuzione a fini di solidarietà sociale, siglato oggi dal direttore amministrativo dell’Azienda sanitaria, Danilo Palazzolo, dal sindaco della cittadina belicina, Vito Scalisi, e dal presidente della fondazione, Vito Puccio.
Il progetto pilota, autorizzato con delibera del Commissario straordinario dell’ASP Sabrina Pulvirenti, di durata annuale, prevede il recupero dei pasti in esubero, prodotti presso il punto cottura dell’ospedale di Salemi, da destinare a soggetti bisognosi di assistenza economica, individuati dai Servizi sociali del comune.
Nel punto cottura, gestito da una ditta esterna, vengono preparati tutti i pasti destinati ai pazienti, oltre del presidio di Salemi, anche per gli ospedali di Alcamo, Marsala, Castelvetrano e Mazara del Vallo.
Con la supervisione della U.O.C. Igiene degli alimenti e della nutrizione, diretta da Sebastiano Corso, gli alimenti non consumati verranno ritirati da volontari della Fondazione, formati dall’ASP, Fondazione che provvederà alla distribuzione degli alimenti in favore dei cittadini beneficiari, sia presso la sede che direttamente a domicilio.
“Si tratta – commenta il Commissario straordinario – di una lodevole iniziativa di recupero e redistribuzione degli alimenti, che evita gli sprechi di cibo da un lato, e dall’altro sostiene famiglie che si trovano in situazioni di indigenza”.
La somministrazione partirà già dal mese di ottobre, e inizialmente sono stati già individuati una decina di nuclei familiari.
In copertina immagine da facebook
Cultura
Divieto dei cellulari a scuola, le reazioni degli studenti di Pantelleria

Sul non uso dei telefoni in classe: interviste a Filippo Maccotta e Emanuele Pinna
Tra le diverse novità che interessano il mondo scolastico, dal 15 settembre 2025 per la Regione Siciliana, tra i banchi delle scuole di ogni ordine e grado è vietato l’utilizzo cellulare.
Figli e famiglie sono divisi: c’è chi la ritiene una strategia formativa e chi, invece, non è d’accordo.
Abbiamo così voluto conoscere la reazione degli studenti di Pantelleria, su questa novità che tanto clamore ha riscontrato.
Sono stati scelti a campione due giovani di diversi contesti scolastici. Si tratta di studenti modello, molto impegnati e maturi per l’età e l’epoca storica che stanno vivendo.
Filippo Maccotta
Il primo, Filippo Maccotta, 15enne al II anno di liceo scientifico, ci ha innanzitutto spiegato che attualmente nel suo istituto i cellulari verranno conservati negli zaini, per tutto l’arco della giornata scolastica e non potranno essere usati nemmeno durante la ricreazione. Nel caso non dovesse funzionare, i docenti o chi per loro provvederanno a requisire gli smartphone.
“Anche prima durante le lezioni il telefono non si poteva utilizzare e sono d’accordo, ma il divieto di utilizzarli durante la ricreazione mi sembra esagerato. L’anno scorso, nonostante si potesse usare durante la ricreazione, stavamo in gruppo e non solamente al telefono. Reputo che sia un po’ inutile proibirlo durante la ricreazione e credo peggiori la situazione perché ci si sente più incatenati. “
Emanuele Pinna
La seconda testimonianza ci arriva da Emanuele Pinna, in classe terza media
Emanuele, cosa ne pensi di questa nuova normativa? “Sono d’accordo con questa nuova normativa perché permette a tutti noi studenti, soprattutto a quelli meno responsabili, di non usare il telefono a scuola. Siamo tutti più coscienti, sapremo quando è corretto utilizzarli e quando no. Sono favorevole al divieto.”
Giada Zona
Economia
Oltre 1,5 milioni ai centri antiviolenza. Albano: «Promuoviamo la cultura del rispetto»

Oltre un milione e mezzo di euro per la gestione dei centri antiviolenza iscritti all’albo regionale o che hanno ottenuto l’autorizzazione al funzionamento. L’assessorato della Famiglia e delle politiche sociali ha emanato un decreto, rivolto ai Comuni, per erogare i contributi destinati a coprire i costi sostenuti, o ancora da sostenere, delle strutture nel periodo tra novembre 2024 e ottobre di quest’anno. Le risorse provengono dalla quota assegnata alla Sicilia dal governo nazionale del Fondo per le politiche relative ai diritti e alle pari opportunità. Per accelerare il trasferimento delle somme, l’assessorato ha deciso di avvalersi delle amministrazioni comunali.
«Investire sulle strutture e sui servizi di supporto è un passo essenziale per promuovere una cultura del rispetto e della tutela dei diritti di tutte le donne – dice l’assessore Nuccia Albano – contribuendo a costruire una comunità più sicura, inclusiva e solidale. Considerato che i costi dei centri antiviolenza possono differenziarsi a seconda dell’area geografica e della loro attività, abbiamo ritenuto opportuno acquisire il fabbisogno delle spese relative a un preciso periodo, fermo restando il limite massimo di contributo di 50 mila euro per ciascuna struttura. Il governo Schifani continuerà a lavorare con impegno affinché ogni donna possa trovare un riferimento stabile e una rete di protezione efficace, perché nessuno debba più subire in silenzio violenza o discriminazione».
Ciascuna amministrazione comunale dovrà presentare un prospetto delle spese redatto dal centro antiviolenza presente sul proprio territorio, così da consentire al dipartimento della Famiglia e delle politiche sociali di procedere al riparto delle somme. I Comuni dovranno trasmettere la documentazione tramite Pec, entro il prossimo 15 ottobre, all’indirizzo: dipartimento.famiglia@certmail.regione.sicilia.it.
Il decreto è disponibile sul sito istituzionale della Regione Siciliana a questo indirizzo
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