Cultura
La cannella, la spezia mutlitasking: istruzioni d’uso
Proprietà e usi della cannella, la spezia ricca di gusto e benefici
Alla scoperta dei molteplici usi e dei benefici della cannella, una spezia versatile di Filomena Fotia da Meteoweb.eu
La cannella è nota per i suoi molteplici benefici per la salute. È apprezzata per le sue proprietà antiossidanti, che possono aiutare a combattere lo stress ossidativo e ridurre il rischio di malattie croniche. Può supportare il controllo dei livelli di zuccheri nel sangue, favorendo una migliore sensibilità all’insulina e regolando i livelli di glucosio. Inoltre, può avere effetti antinfiammatori, contribuendo a ridurre l’infiammazione nel corpo. La cannella è stata collegata anche a benefici per la salute cardiaca, poiché può aiutare ad abbassare il colesterolo LDL (“cattivo”) e la pressione sanguigna. Alcune ricerche suggeriscono che potrebbe avere effetti positivi sulla funzione cerebrale, migliorando la memoria e l’attenzione. Inoltre, le sue proprietà antimicrobiche potrebbero contribuire a combattere le infezioni. È importante notare la cannella offre diversi vantaggi per la salute, ma è consigliabile consultare un medico per dubbi specifici sul suo utilizzo, soprattutto in caso di condizioni mediche preesistenti o interazioni con farmaci.
Scopriamo quindi, in dettaglio, quali sono benefici, proprietà ed eventuali controindicazioni di questa spezia, tante curiosità e info utili.
Cos’è la cannella
La cannella è una spezia pregiata ottenuta dalla corteccia interna di alberi appartenenti al genere Cinnamomum. Questi alberi appartengono alla famiglia delle Lauraceae e sono originari delle regioni tropicali dell’Asia, come Sri Lanka, Indonesia e India. La pianta è un sempreverde, che può raggiungere un’altezza variabile dai 5 ai 15 metri. I suoi rami e foglie giovani hanno un colore verde brillante, ma è la corteccia interna, di colore marrone scuro, che viene raccolta per produrre la spezia.
La coltivazione della pianta di cannella richiede un clima caldo e umido, spesso in aree tropicali o subtropicali. Le piante preferiscono suoli ben drenati e possono essere coltivate sia in piantagioni dedicate che in modo selvatico. La raccolta della corteccia avviene solitamente quando la pianta ha raggiunto una maturità sufficiente, generalmente dopo 2-3 anni di crescita.
Per produrre la spezia, gli agricoltori staccano con cura strisce sottili di corteccia dai rami della pianta. Questa corteccia viene poi lasciata ad asciugare al sole, durante il processo di essiccazione le strisce si arricciano e assumono la forma a “bastoncino”. Dopo l’essiccazione, la corteccia viene lavorata ulteriormente: le strisce possono essere arrotolate per formare i classici bastoncini o macinate per ottenere la cannella in polvere.
L’aroma e il sapore distintivo della cannella sono dovuti a composti aromatici come il cinnamaldeide. Questi composti conferiscono alla cannella il suo profumo caldo e dolce, insieme a un tocco leggermente piccante. Grazie alle sue caratteristiche sensoriali uniche, la cannella è ampiamente utilizzata in cucina per aromatizzare dolci, bevande calde, piatti salati e persino profumi.
Benefici e proprietà della cannella
La cannella vanta una serie di benefici e proprietà per la salute:
Antiossidante: è ricca di composti antiossidanti che aiutano a combattere lo stress ossidativo nel corpo, riducendo il rischio di danni cellulari e malattie croniche;
Controllo del glucosio: può migliorare la sensibilità all’insulina e aiutare a regolare i livelli di zuccheri nel sangue, contribuendo al controllo dei livelli di glucosio, particolarmente utile per le persone con diabete di tipo 2;
Anti-infiammatorio: contiene agenti antinfiammatori naturali che possono aiutare a ridurre l’infiammazione nel corpo, fornendo un supporto generale alla salute;
Salute cardiaca: alcune ricerche suggeriscono che possa abbassare i livelli di colesterolo LDL (“cattivo”) e trigliceridi, contribuendo a migliorare la salute del cuore e delle arterie;
Effetti antimicrobici: contiene composti che hanno dimostrato di avere proprietà antimicrobiche, aiutando a combattere batteri, funghi e infezioni;
Miglioramento cognitivo: alcuni studi indicano che i composti della cannella possono migliorare la funzione cerebrale, inclusa la memoria, l’attenzione e la capacità di apprendimento;
Riduzione del rischio di malattie neurodegenerative: gli antiossidanti presenti nella cannella possono svolgere un ruolo protettivo contro malattie come l’Alzheimer e il Parkinson;
Regolazione dell’appetito: può contribuire a controllare l’appetito, stabilizzando i livelli di zuccheri nel sangue e promuovendo una sensazione di sazietà;
Supporto digestivo: può aiutare a migliorare la digestione, ridurre il gonfiore e favorire la regolarità intestinale;
Potenziale anti-cancro: alcuni studi preliminari suggeriscono che i composti della cannella possano avere effetti inibitori sulla crescita delle cellule tumorali, anche se, però, sono necessarie ulteriori ricerche.
È importante notare che, nonostante la cannella offra diversi benefici, è necessario consultare un medico se si sta considerando l’assunzione di quantità elevate o se hanno condizioni mediche preesistenti.
Le controindicazioni
Il consumo di cannella è generalmente considerato sicuro se avviene in quantità moderate, come quelle utilizzate per aromatizzare cibi e bevande. Tuttavia, ci sono alcune controindicazioni da tenere a mente:
Allergie: alcune persone possono essere allergiche e manifestare reazioni allergiche come prurito, gonfiore o eruzione cutanea. È importante prestare attenzione a qualsiasi segno di reazione allergica dopo l’assunzione;
Irritazione gastrointestinale: l’olio di cannella o grandi quantità di cannella in polvere possono irritare lo stomaco e l’intestino, causando disagio, bruciore di stomaco o nausea;
Interazioni farmacologiche: può interagire con alcuni farmaci, in particolare quelli che influenzano i livelli di zuccheri nel sangue o la coagulazione del sangue. Le persone che assumono farmaci dovrebbero consultare un medico prima di utilizzare supplementi di cannella;
Livelli di cumarina: la cannella di tipo cassia, spesso utilizzata in cucina, può contenere livelli significativi di cumarina, una sostanza che in quantità elevate può essere tossica per il fegato. Le persone con problemi epatici o che consumano grandi quantità di cannella dovrebbero fare attenzione a questa sostanza;
Gravidanza e allattamento: l’uso di grandi quantità di questa spezia durante la gravidanza e l’allattamento potrebbe comportare rischi, poiché contiene composti che potrebbero avere effetti sul corpo. È meglio consultare un medico prima di farne un uso eccessivo;
Sensibilità cutanea: l’applicazione diretta di olio essenziale di cannella sulla pelle può causare irritazione o reazioni allergiche. L’olio è molto concentrato e deve essere usato con cautela e diluito adeguatamente;
Problemi di coagulazione: a causa delle proprietà anticoagulanti, chiunque abbia problemi di coagulazione del sangue o stia assumendo farmaci anticoagulanti dovrebbe evitare grandi quantità di questa spezia;
Malattie autoimmuni: alcuni studi suggeriscono che la cannella potrebbe influenzare il sistema immunitario, quindi le persone con malattie autoimmuni dovrebbero consultare un medico prima di utilizzare la spezia in quantità elevate.
È sempre consigliabile parlare con un professionista medico prima di apportare modifiche significative alla tua dieta o di utilizzare grandi quantità di cannella, specialmente se hai condizioni mediche preesistenti o stai assumendo farmaci.
E’ vero che la cannella fa male al cuore?
La cannella non è generalmente dannosa per il cuore se consumata moderatamente. Studi suggeriscono benefici antiossidanti e antinfiammatori. Tuttavia, alcune varietà di cannella possono contenere cumarina, che in quantità elevate può essere dannosa per il fegato. Chi ha condizioni mediche o assume farmaci dovrebbe consultare un medico. La cannella può influenzare livelli di zuccheri nel sangue, quindi chi ha diabete dovrebbe fare attenzione. Reazioni allergiche sono rare ma possibili. Insomma, consumata con moderazione come parte di una dieta equilibrata, la cannella di solito non rappresenta un rischio per il cuore.
L’uso in cucina
La cannella è una spezia versatile in cucina. Aggiungetela a dolci come torte, biscotti e yogurt per un tocco caldo e dolce. Mettetene un pizzico su cappuccino, cioccolata calda o latte per un aroma avvolgente. Mescolatela nella farina d’avena o nei cereali per arricchirne il sapore. Aggiungete una punta di cannella alle salse per carni arrosto o piatti a base di curry per una profondità di gusto.
Combinata con zucchero o miele, crea condimenti aromatizzati per pancake o frutta. Sperimentate con moderazione, poiché il suo sapore è intenso. Oltre ai dolci, provate ad accostarla anche a piatti salati per un gusto unico.
Cultura
Le piante di fico d’India nella masseria del nonno Turiddu “LA FICURINNIA“
Crisci ‘nta la Sicilia, Amata e cara, un fruttu ch’avi ‘na ducizza rara, ma l’ha tuccari cu’ pricauzioni picchì spini nn’havi a milioni. Me figghiu m’addumanna: “Ma picchì La natura è fatta d’accussi? Un fruttu tantu bonu di mangiari È chinu ‘i spini ca nun si po’ tuccari. “La Ficurinnia”, ci rispunnivi iu, “la fici d’accussì Domini Diu, pi ‘nsignari a tutta la so genti ca i cosi belli nun su’ fatica ‘i nenti. ‘U fattu, poi, ca scelsi la Sicilia Lu fici di prupositu, pi mia, picchì ‘stu fruttu è l’unicu, fra tanti, ca po’ rapprisintari ‘st’abitanti. E’ fattu comu ‘a genti siciliana, ca all’apparenza pari assai luntana, ma s’arrinesci a junciri ‘o so’ cori lu vidi quantu amuri sapi dari”.
Ero appena tornato da Milano. Dopo quella telefonata di mio padre due giorni prima, avevo passato ore d’inferno in quella città fredda del nord (il nonno non stava molto bene…).
Solo l’amore degli zii mi aveva attenuato la tristezza della mia terra lontana e della mia famiglia. Avevo percorso freneticamente avanti e indietro il corridoio della piccola dimora dei miei parenti in cui ero ospite nella periferia di quella grigia città industriale Milano zona Baggio…, decine e decine di volte, nervoso, agitato, pensando a mio nonno, alla sua amata terra, ai suoi alberi, a quello che di poco gli era rimasto e a come si potesse sentire in quei momenti solo in masseria, senza più neanche nonna a calmarlo e tranquillizzarlo. Dovevo assolutamente scendere in Sicilia ed essere al fianco di mio nonno in masseria. Così feci… In una fumata di sigaretta avevo prenotato un biglietto per tornare giù, senza esitare un momento; Il viaggio durò un attimo in realtà, fu un viaggio veloce, se veloce si può definire un viaggio in treno con la freccia del Sud…di ventiquattro ore. Ma ero già lì, seduto sul mio solito muretto a secco che divideva la masseria del nonno da quella di zio Giorgio morto qualche anno prima. Ero seduto sul mio solito pezzettino di muretto a secco, quello che sin da piccolo era diventato il mio personalissimo punto d’osservazione sul mondo che mi circondava. Nessuno ci si poteva sedere o avvicinare perché ne ero gelosissimo. Da lì si riuscivano a vedere tutti gli angoli della masseria, non sfuggiva nulla al mio occhio attento. Riuscivo a vedere anche gli anfratti più nascosti accovacciato su quelle pietre. Ora però Il mio sguardo da bambino innamorato della sua terra si era fatto adulto. Avevo lasciato la mia amata Sicilia, quella che mi saziava ogni giorno, per seguire un sogno. Un capriccio per i miei.
Volevo studiare scienze politiche, mi ero iscritto da qualche anno ad un corso di laurea a Catania appunto, ma in realtà ero chiuso in un pastificio da cinque anni e quel viaggio di piacere alla fine mi avvalorava l’idea che la mia terra era sì la mia prigione ma anche la mia culla… dove potevo assopire tutti i miei semplici sogni di gioventù.
Mi mancava la terra rossa sotto i piedi però, sono sincero. Quella terra rossa che profumava di fichi d’india, delle polpette al sugo della domenica. Mi mancava mangiare i fichi ancora acerbi direttamente dall’albero. Assaggiare il loro latte aspro appena staccati dalla pianta. Mi mancava correre per ore in mezzo al grano più alto di me. Mi mancava il vento addosso, quel vento che portava con sé tutto il gusto di una terra bellissima. Mi mancava guardare il nonno raccogliere le olive, la nonna cucinare il pane fatto da lei nel forno a legna proprio fuori il casolare. Ricordo come fosse oggi l’odore della farina, della legna bruciata, dei panetti appena sfornati e lasciati a raffreddare sul marmo bianco del tavolo in legno che era in veranda.
Mi mancava assaggiare i pelati caldi appena cotti da zia Maria, ci immergevo le dita senza che nessuno se ne accorgesse. Mi mancava il vino bevuto di nascosto dietro la grande poltrona che puzzava di naftalina piazzata proprio di fronte al camino. L’uva rubata sotto il filare mentre Inseguivo le lucertole con mia cugina Giovanna. Mi mancava contare tutti gli ulivi del nonno messi in fila di fronte a me. Erano tantissimi, bellissimi. Secolari. Il nonno ricordo ancora che spesso mi raccontava la loro storia e che alcuni di quegli alberi erano lì da centinaia di anni. Mi mancava tutto questo e tanto altro ancora. Tanto tanto altro ancora. Ero seduti lì, sul muretto a secco fatto di pietre tipiche ragusane, ben incastonate nel paesaggio, il mio personalissimo punto di vista sul mondo che mi circondava e non sentivo la stanchezza di un viaggio fatto in fretta e furia, preoccupato per mio nonno.
Ero seduto lì a guardare quello che succedeva ma in realtà ero tornato indietro con gli anni e mi ero isolato nei miei ricordi di bambino felice e sazio della sua amata terra, dei suoi mille odori, delle sue fragranze tutte diverse, dei suoi colori, quelli che mi nutrivano ogni santo giorno, con la loro storia, il loro gusto. Ero tornato quello che amava la ricotta forte e i pomodorini freschi sulle bruschette calde della nonna. Le melanzane sott’olio, i carciofini freschi. Sarei dovuto tornare il lunedì successivo a Milano per un colloquio di lavoro, ma quello era l’ultimo dei miei pensieri in quel momento. L’ultimo dei problemi.
Il Richiamo…
“Titì, Titììììì” gridò mia mamma (solo mia madre mi chiamava in quel modo…). Tutto d’un tratto, e
di colpo tornai a quella triste realtà che era proprio sotto i miei occhi adulti ormai, abbandonando i
ricordi d’infanzia. Una realtà fatta di troppe “x” rosse sui tronchi d’ulivo secolari del nonno, tornai
a guardare le lacrime grosse che vedevo scendere sul suo viso rigato dal tempo. E allora: ” Dimmi,
mamma, dimmi” risposi indispettito.
“Dimmi dai” continuai.
Lei si avvicinò in fretta, appoggiò le labbra vicino al mio orecchio e disse: “Il nonno è andato dalla
nonna Marianna…ma prima di sospirare mi ha dato un biglietto che teneva sotto il cuscino…” A
Titì… presi il biglietto e corsi sopra il mio muretto davanti ai fichi d’india piantati dal nonno quando
ero nato io… lo aprii e lessi: Caro Titì… lo so, sei sopra il nostro muretto e forse avrai qualche
lacrima che ti sta solcando il volto… non ti rammaricare, sto andando dalla mia amata sposa, tua
nonna Marianna, custodisci queste piante e quando mangerai i suoi frutti… beh ti ricorderai di me
e di quanto Ti ho voluto bene… sappi che questo frutto oltre a tenerci legati per tutta la vita ha
una leggenda che compari Linguanti mi raccontava prima che scegliessi quale piante dovevo
piantare nel muretto di recinzione intorno alla masseria alla notizia di un futuro erede in casa
Battaglia.
La leggenda raccontava che “lu peri di ficurinia” in origine era una pianta velenosa, portata in Sicilia dai Turchi per uccidere i siciliani e che il buon Dio, che tanto amava i siciliani, li avrebbe resi dolcissimi ed anche benefici per la salute… e fu così che scelsi di piantare i Fico d’india… abbine cura. Per non dimenticare… A Miniminagghia Ci tagghiu a testa, ci tagghiu a cura, ci spaccu a panza e nesci a signura… (il fico d’india)
Salvatore Battaglia
Presidente Accademia delle Prefi
Cultura
A Pantelleria nasce la nuova ProLoco, presidente Michela Silvia. Ecco tutto il direttivo
E’ nata la nuova ProLoco di Pantelleria, dopo 10 anni di assenza. Ecco tutto il direttivo
Dopo quasi dieci anni di assenza dallo scenario isolano si torna finalmente a parlare della
nuova Pro-Loco di Pantelleria.
Nata con Atto Costitutivo il 16 dicembre dello scorso anno
ed inserita all’UNPLI (Unione Nazionale Pro Loco d’Italia), è stata ufficializzata presso
l’Agenzia delle Entrate nello stesso giorno e a costituirla sono stati i seguenti soci
fondatori:
Il direttivo
Michela Silvia (Presidente), Giuseppe Palermo (Vice Presidente), Erik Vallini
(Segretario), Damiano Cracolici (Tesoriere), Stefano Ruggeri, Davide Valenza e Giuseppe
Maccotta (Consiglieri), Caterina Costa e Anna Rita Gabriele (Soci sostenitori).
Le Pro-Loco (dal latino, letteralmente «a favore del luogo») sono associazioni senza scopo
di lucro, nate con scopi di promozione e sviluppo del territorio. Norme di carattere
regionale ne stabiliscono l'appartenenza o meno all'albo della propria regione e si
prefiggono di affiancare i Comuni nella promulgazione della loro immagine, valorizzandone
tradizioni, usanze, costumi e folclore.
La nostra neonata Pro-Loco non sarà da meno e, contando sul fattivo appoggio di nuovi
soci che ci auguriamo possano arricchire ulteriormente il già nutrito parterre di
protagonisti, riuscirà a sviluppare un contesto promulgativo importante e sfatare una volta
per tutte l’dea di Pantelleria come “l’isola che non si conosce”.
Auspichiamo dunque che tutti gli operatori del comparto turistico e non possano far parte
di questa nuova realtà associativa e dare così sprone al turista a fidelizzarsi, giocando sul
mantra ideale che a Pantelleria non si deve arrivare per caso ma si deve ritornare con
desiderio.
Stefano Ruggeri
Socio fondatore Pro-Loco Pantelleria
Cultura
L’impronta di mille persone, omaggio allo Sbarco, nella nuova opera all’aeroporto di Trapani Birgi
Realizzata dall’artista e architetto mazarese Gerry Bianco insieme ai mille partecipanti ad una manifestazione a Mazara del Vallo
È stata svelata nella zona Imbarchi dell’aeroporto Vincenzo Florio di Trapani Birgi, davanti al gate numero 9, la tela “II tocco dei Mille”, realizzata e donata dall’artista e architetto mazarese, Gerry Bianco. Presenti all’avvenimento, oltre all’artista il presidente di Airgest, Salvatore Ombra e Francesco Foggia dell’Associazione di volontariato Unac che ha realizzato, a Mazara del Vallo, sul lungomare Mazzini, la Festa del Pane e della Pasta, Spring Edition 2024, in occasione della quale mille commensali hanno lasciato, letteralmente, la propria impronta in una fascia attorno all’opera, grande tre metri per due. Anche il presidente Ombra ha apposto nel retro della tela la sua firma, insieme a quella di Bianco e degli altri mille partecipanti.
Il senso dell’opera dell’artista Gerry Bianco
“Un’iniziativa culturale e artistica – ha sottolineato Gerry Bianco – per evidenziare come l’arte sia momento aggregativo e di condivisione. Abbiamo vissuto un’emozione collettiva nella quale mille persone si sono sentite protagoniste e partecipi nella realizzazione di un quadro, imprimendo la loro identità. È nostra intenzione donarlo all’aeroporto di Trapani Birgi per condividere il valore culturale, umano e demografico della stessa. Perché, è un luogo dove passa tanta gente, con diverse storie ed emozioni e – ha concluso –, come nell’impresa garibaldina, vogliamo partire alla conquista della vita”.
Il commento del presidente di Airgest, Salvatore Ombra
“Ringrazio il maestro Gerry Bianco – ha commentato il presidente di Airgest, Salvatore Ombra – di aver voluto proporre all’aeroporto di Trapani Birgi, un’opera che vuole omaggiare lo storico sbarco dei Mille del 1860, a Marsala, con la raccolta di questo simbolico numero di impronte e firme. L’aeroporto, oggi, nel terzo millennio, esplica proprio il ruolo di fare transitare, incontrare e ritrovare le persone. Non per niente l’abbiamo voluta posizionare davanti ad un gate, che è una porta di partenza dal nostro territorio verso il mondo”.
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