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Cultura

Comune Favignana in convenzione con Unipa: raccolta toponomastica non cartografata Isole Minori

Matteo Ferrandes

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I luoghi parlano.
I loro nomi, significativi e non casuali, raccontano storie di popolazioni, identitร  culturali e sociali. Un patrimonio che va tutelato e salvaguardato. Il Comune di Favignana ha sottoscritto una convenzione con lโ€™Universitร  di Palermo e il Centro di studi filologici e linguistici siciliani per lโ€™avvio di un’importante ricerca.

Il progetto, che coinvolge tutte le comunitร  delle isole minori e degli arcipelaghi della Sicilia, mira a raccogliere toponomi tradizionali delle contrade, della costa, delle porzioni di mare, ovvero quel repertorio microtoponomastico isolano non cartografato nelle carte ufficiali che vive soltanto nelle pratiche di denominazione e nellโ€™oralitร  degli abitanti del luogo, gli anziani, i pastori, i contadini ma, soprattutto, i pescatori locali.

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Cultura

Pantelleria – Il Presepe del Gadir, grande consenso anche per la replica

Direttore

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SI pensa giร  a future edizioni –ย  Fย  Oย  Tย  O

Un grande consenso nelle “recensioni” del pubblico che ha visitato il secondo pomeriggio de “Il Presepe a Gadir, ieri pomeriggio, 29 dicembre 2025.

Tantissimi sono letteralmente accorsi curiosi di scoprire la bellezza della rappresentazione religiosa in quel contesto cosรฌ raccolto e accogliente della cala.

Si รจ trattata di una impresa di non poco valore e impegno, che la PGS Madonna della Pace ha affrontato con eleganza, maestria e capacitร  aggregativa.ย 

Grazie al patrocinio del Comune di Pantelleria, della Zio Tano Academy, dellโ€™Ente Parco che ha โ€œmesso a disposizioneโ€ due splendidi esemplari di asini dellโ€™allevamento San Matteo di Erice. Importante il supporto della Polizia Municipale, Vigili del Fuoco e Capitaneria di Porto, di diversi volontari e de Il Coro, e tante altre non meno importanti entitร  che hanno reso possibile tutto ciรฒ.

Infatti, in piรน occasioni, l’associazione organizzatrice ha manifestato gratitudine e compiacimento per il lavoro svolto ad iniziare da ciascun singolo attore, tecnico, agli abitanti del borgo che hanno messo a disposizione le proprie dimore e i propri spazi, con slancio e piacere di contribuire.

La PGS Madonna della Pace ha cosรฌ commentato: “Vorremmo ringraziare ย tutti i collaboratori e in particolare Eddy Famularo del Dive-x, Maria e Pino D’Amico – u Biondo, Valentina Salern, Luca e Katia D’Amico, Aldo Salerno – Canneddra e Andrea Rizzo. Visto il brutto tempo abbiamo preparato il tutto la mattina del 28 dicembre stesso e quelle poche costruzioni che avevamo fatte il vento di levante ce le ha distrutte. Grazie all’aiuto di tanti volontari abbiamo realizzato il tutto. Noi si cerca sempre la collaborazione e l’inclusione รจ il nostro obiettivo. La comunitร  di Gadir pensiamo abbia accolto di buon grado. Pensiamo di farlo diventare tradizione, ma ogni due anni.

Tra i visitatori, Tommaso Zorzi.
Noi ringraziamo sentitamente il fotografo dell’intero servizio, Simone Raffaele, per averci concesso l’uso dei suoi mirabili scatti.

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Cultura

Pantelleria, grande successo per “Il Presepe a Gadir”: uno spettacolo nello spettacolo

Direttore

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Oggi si ripete con gli oltre 60 figuranti, meteo permettendo –ย  F O T O


Ieri 28 dicembre, alle suggestive ore del crepuscolo, Gadir si รจ animato e illuminato di arte, passione e partecipazione, grazie alla regia della PGS Madonna della Pace.
L’antico borghetto marinaro si presenta giร  come uno spettacolare presepe ogni giorno dell’anno, ma ieri vederlo animato di cosรฌ tante persone, nelle ore del crepuscolo, con quell’accenno di rigore invernale รจ stato come vivere sospesi nel tempo. Il tutto allietato dalle melodie di mirabile zampognaro, come tradizione vuole.


Ottima l’organizzazione, i cui fautori si sono armati di forza e pazienza, dovendo fronteggiare anche le bizze del maltempo.
Tutti si sono impegnati anche oltre il dovuto, sapendo che cosรฌ si fa se si vuole lasciare il segno in una piccola ma grande impresa come Il Presepe a Gadir.

Ogni postazione aveva il suo perchรจ, non era messa lรฌ come riempitivo e ciascun figurante ha animato con maestria e leggerezza la simpaticamente definita Betlemme marinara.


L’evento รจ supportato dal Patrocinio del Comune di Pantelleria, della Zio Tano Academy, dell’Ente Parco che ha “messo a disposizione” due splendidi esemplari di asini dell’allevamento San Matteo di Erice. Importante il supporto della Polizia Municipale, Vigili del Fuoco e Capitaneria di Porto, di diversi volontari e de Il Coro, che si รจ prestato ad una foto insieme ad un impareggiabile Aldo Salerno, improvvisato castagnaro.

E in un andirivieni amicale e festoso, di gente che si conosce da sempre e riunita in un contesto simile, si intravede la capanna della nativitร , con tanto di bambinello vero e proprio, di nome Francesco.

Tra le postazioni, vi era quella del gioco dei dadi, della lavanderia, del fornaio che offre squisite e biscotti, fino anche del barbiere, del fabbro e del pastore, per menzionarne solo alcuni. Si รจ pensato a tutto per rendere Gadir un presepe vivente memorabile, con gli oltre 60 attori in scena.

Domani, 29 dicembre, dalle ore 17.00 alle ore 20.00, si replica, meteo permettendo, per permettere a quanta piรน gente possibile di assistere ad uno spettacolo nello spettacolo, nella graziosa e amena Gadir.

In copertina foto di Simone Raffaele

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Cultura

Radici di pietra e di cielo: Lorenzo Reina, lโ€™uomo che ha ascoltato la sua terra

Laura Liistro

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Santo Stefano Quisquina saluta Lorenzo Reina non solo come il creatore del Teatro Andromeda, ma come un artista totale, capace di restituire senso, bellezza e dignitร  a un territorio e ai suoi simboli piรน profondi. La sua opera non si limita a un capolavoro architettonico incastonato tra i monti Sicani: รจ una visione del mondo che intreccia arte, natura e spiritualitร .
Lโ€™arte di Lorenzo Reina nasce da un rapporto intimo con la terra e con il tempo naturale.
Le sue sculture, le installazioni e le architetture non impongono una presenza, ma sembrano emergere dal paesaggio stesso.
Pietra, luce, silenzio e cielo diventano materia artistica. Ogni gesto รจ misurato, essenziale, come se lโ€™opera fosse il risultato di un ascolto profondo del luogo.
Il Teatro Andromeda rappresenta la sintesi piรน alta di questa ricerca: una scultura abitabile, unโ€™opera totale in cui convergono arte visiva, architettura, astronomia e filosofia.
Ma Andromeda รจ anche il cuore di unโ€™esperienza rituale che Reina ha saputo riportare in vita, restituendo dignitร  ai riti dei solstizi e ricreando quel filo antico tra lโ€™uomo e la natura.
Con le celebrazioni del solstizio dโ€™estate e del solstizio dโ€™inverno, Lorenzo Reina ha trasformato il teatro in uno spazio sacro laico, dove il passaggio delle stagioni viene celebrato attraverso la luce, la musica e la danza.

Eventi intensi e sospesi nel tempo, capaci di generare unโ€™atmosfera definita da molti come โ€œmagicaโ€.
Il momento culminante รจ lโ€™ingresso del sole nella โ€œMaschera della Parolaโ€, un gesto simbolico in cui la luce diventa messaggio, โ€œparola di luceโ€, sintesi perfetta della sua poetica.
Questi riti, che attirano visitatori da tutta Italia e dallโ€™estero, non sono semplici spettacoli, ma esperienze collettive di contemplazione e consapevolezza.
Lo dimostrano anche iniziative recenti come il โ€œSolstizio di Pace 2025โ€, che hanno rafforzato il valore spirituale e universale di Andromeda, rendendolo un luogo di incontro tra culture, sensibilitร  e pensieri diversi.
Nella cosiddetta โ€œSicilia freddaโ€, spesso relegata ai margini, Reina ha costruito unโ€™estetica della resistenza e della lentezza.
Ha dimostrato che la bellezza non ha bisogno di clamore, ma di radicamento.
Il vero tesoro che lascia a Santo Stefano Quisquina รจ una visione: lโ€™idea che lโ€™arte possa ricucire il rapporto tra uomo e natura, tra passato e futuro, tra materia e luce.
Oggi, tra i Sicani, la sua opera continua a parlare.
Non come monumento immobile, ma come esperienza viva.
Lorenzo Reina ha saputo materializzare la bellezza e trasformarla in rito, in comunitร , in memoria condivisa.
Quella luce, diventata parola, continua a illuminare chi sa fermarsi ad ascoltare.

Laura Liistro

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