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Salute

AstraZeneca, l’EMA “I benefici del vaccino superano i rischi”

Giuliana Raffaelli

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I Paesi europei sono in attesa. Una attesa impaziente della giornata di oggi, 18 marzo, in cui l’Ema chiarirà, definitivamente, se vi sia o meno un nesso causale (non solo temporale) tra somministrazione del vaccino AstraZeneca e morti per eventi tromboembolici.

Nell’attesa, la stessa agenzia europea ha indetto due giorni fa una inaspettata conferenza stampa che ha messo tutti in fibrillazione. Chi sperava di ricevere già i primi risultati è rimasto fortemente deluso perché nulla di nuovo è stato comunicato, anche se alcuni importanti concetti sono stati chiariti.

“Prendiamo molto seriamente la situazione e la nostra priorità è garantire la sicurezza dei vaccini”, ha affermato Emer Cooke, direttore esecutivo dell’Ema.

L’Agenzia europea per i medicinali non è tuttavia giunta ancora a una conclusione. L’Agenzia specifica che la sospensione decisa da alcune autorità regolatorie europee “è una precauzione presa alla luce della loro situazione nazionale mentre l’Ema indaga su una serie di eventi di coaguli di sangue in persone che avevano ricevuto il vaccino, di cui alcuni con caratteristiche insolite come un basso numero di piastrine, che si sono verificati in un numero molto limitato di persone che hanno ricevuto il vaccino”.

L’Ema sta lavorando a stretto contatto con l’azienda farmaceutica, con gli esperti in malattie del sangue e con le altre autorità sanitarie nazionali, tra cui la Mhra del Regno Unito (il Medicines and healthcare products regulatory agency, ossia l’agenzia regolatrice dei farmaci inglese), che ha maggiore esperienza rispetto agli altri Stati avendo già vaccinato 11 milioni di persone.

Per il momento gli esperti stanno quindi valutando se i casi possano essere dovuti alla vaccinazione stessa o se si tratti di una coincidenza. In dettaglio Peter Arlett, capo del dipartimento di farmacovigilanza ed epidemiologia dell’Ema, ha spiegato che le indagini svolte attualmente si basano sia su dati statistici, epidemiologici, sia sull’analisi dei singoli casi. Si stanno quindi valutando le condizioni cliniche dei pazienti e le tempistiche di insorgenza degli eventi tromboembolici rispetto alla somministrazione del vaccino.

Gli esperti stanno anche prendendo in considerazione la possibilità che, se venisse davvero riscontrato un problema di relazione diretta tra vaccino e morti, questo possa comunque riguardare solo singoli lotti o aspetti particolari legati alla produzione in Europa.

Mentre l’indagine è in corso, l’Ema rimane dell’opinione che “i benefici del vaccino AstraZeneca nella prevenzione del Covid-19, con il rischio associato di ospedalizzazione e morte, superano i rischi di effetti collaterali”.

Ma perché affermano questo? Di quali numeri si parla?

Al 10 marzo, in Europa, sono stati segnalati 30 casi di tromboembolia su 5 milioni di vaccinazioni con AstraZeneca. Si tratta quindi di 0,6 casi su 100 mila vaccinati.

Questi casi, spiega l’Associazione italiana di epidemiologia (Aie) “si verificano non certo per effetto del vaccino ma per effetto della normale incidenza della malattia”. Quindi i numeri, almeno dal punto di vista statistico, sarebbero in linea con il normale verificarsi della trombosi nello stesso campione di persone.

Il dato tuttavia è in continuo aggiornamento. Dopo che la questione è stata messa sotto i riflettori, infatti, le persone che hanno ricevuto il vaccino prestano certamente più attenzione agli effetti collaterali segnalati e quindi i casi potrebbero aumentare.

L’Ema, per ora, tende a precisare attraverso i suoi portavoce che “Dai vasti trial clinici condotti non è emerso questo effetto collaterale e l’incidenza osservata in seguito ai vaccini non è superiore a quella di eventi tromboembolici nella popolazione generale”. Senza contare che “molte migliaia di persone sviluppano coaguli di sangue ogni anno in Europa, per molte ragioni diverse”.

Ricordiamo inltre che l’ultimo Rapporto di farmacosorveglianza sui vaccini anti-Covid pubblicato dall’Aifa (aggiornato al 26 febbraio, con cadenza mesile), la frequenza delle reazioni avverse di tutti i vaccini per combattere il Covid-19 (quindi Pfizer, Moderna e AstraZeneca) è in linea con quella osservata negli studi clinici e riportata nella documentazione presentata per la richiesta di approvazione dalle case farmaceutiche.

Più in dettaglio, quasi tutte le segnalazioni (circa il 93%) riguardano eventi lievi o moderati. Le segnalazioni gravi, invece, hanno registrato, indipendentemente dalla marca del vaccino e dalla dose, un tasso di 44 eventi gravi ogni 100mila dosi somministrate.

I dati statistici ad ora non creano alcun allarme.

Attendiamo comunque di conoscere i risultati delle indagini in corso da parte dell’Ema che verranno comunicati oggi con una conferenza stampa. Ma visti i dati ufficiali (provenienti da tutta Europa) sembra chiaro che si vada verso lo sblocco. E le vaccinazioni con AstraZeneca potranno riprendere. Tutto probabilmente si risolverà solo con un grande pasticcio della politica. Ed è giustoche si faccia chiarezza anche su questo e che qualcuno risponda per l’allarme procurato.

(Credit immagine: Ansa/Epa, Emer Cooke, direttore esecutivo Ema)

Giuliana Raffaelli

Laureata in Scienze Geologiche, ha acquisito il dottorato in Scienze della Terra all’Università di Urbino “Carlo Bo” con una tesi sui materiali lapidei utilizzati in architettura e sui loro problemi di conservazione. Si è poi specializzata nell’analisi dei materiali policristallini mediante tecniche di diffrazione di raggi X. Nel febbraio 2021 ha conseguito il Master in Giornalismo Scientifico all'Università Sapienza di Roma con lode e premio per la migliore tesi. La vocazione per la comunicazione della Scienza l’ha portata a partecipare a moltissime attività di divulgazione. Fino a quando è approdata sull’isola di Pantelleria. Per amore. Ed è stata una passione travolgente… per il blu del suo mare, per l’energia delle sue rocce, per l’ardore delle sue genti.

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Zingaro (TP), turista francese infortunato: intervento Soccorso Alpino a Cala Capreria

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Zingaro, intervento per un turista francese infortunato a Cala Capreria I tecnici del Soccorso Alpino e Speleologico Siciliano sono intervenuti nella Riserva Naturale Orientata dello Zingaro (Trapani) per un turista francese che si era infortunato nei pressi di Cala Capreria. L’uomo, 47 anni, stava percorrendo il sentiero costiero con alcuni familiari quando è scivolato rovinosamente procurandosi la sospetta frattura della caviglia destra che gli ha impedito di proseguire.

Allertato il numero di emergenza del Soccorso Alpino, in funzione 24 ore su 24, da Palermo sono partite due squadre con un medico che hanno raggiunto a piedi il luogo dell’incidente dall’ingresso lato sud, hanno stabilizzato il ferito, lo hanno immobilizzato e caricato su una barella per trasportarlo a spalle per circa un chilometro e mezzo consegnandolo all’ambulanza del 118 che, intanto, era arrivata all’ingresso.

Il turista è stato quindi trasferito all’ospedale di Alcamo. Fondamentale la collaborazione del personale della Riserva.

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Salute

Trapani, dialogo tra l’On. Bica e il Comm. Croce: progetti e potenziamenti nella sanità della provincia

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Sviluppi nel settore sanitario: dialogo tra l’On. Giuseppe Bica e il commissario straordinario dell’Asp di Trapani, Ferdinando Croce, su progetti e potenziamenti della sanità in provincia

Trapani, 18 aprile 2024 – Questa mattina, l’On. Giuseppe Bica, deputato regionale di Fratelli d’Italia, ha incontrato il Commissario straordinario dell’Azienda Sanitaria Provinciale (Asp) di Trapani, Ferdinando Croce.

Durante il confronto, aperto e produttivo, è stato ribadito che la realizzazione della radioterapia a Trapani nella nuova struttura che sorgerà a fianco dell’Ospedale “Sant’Antonio Abate” e che accoglierà anche il complesso operatorio, diventerà presto una realtà, rappresentando un passo avanti significativo nel migliorare l’accesso ai trattamenti oncologici nella nostra comunità. Inoltre, è stato approfondito il progetto per l’ospedale di Alcamo, che, nonostante un finanziamento parziale dallo Stato, richiede ulteriori 30 milioni di euro per essere completato. È evidente che questo tema sarà oggetto di particolare attenzione politica.
E’ emersa anche l’urgente necessità di ampliare e potenziare il personale dell’Ospedale “Sant’Antonio Abate” di Trapani. Si è discusso della fattibilità di istituire Poli di alta specializzazione nel territorio, al fine di fornire cure più avanzate e mirate ai pazienti.

“Ribadisco il mio impegno a monitorare da vicino gli sviluppi e a lavorare con determinazione per garantire che le necessità sanitarie del nostro territorio siano soddisfatte. È essenziale collaborare con tutte le parti interessate per realizzare questi importanti progetti e migliorare significativamente l’assistenza sanitaria”, così conclude Bica.

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On. Giuseppe Bica: “Un passo avanti per la sanità: radioterapia a Trapani e attenzione sull’Ospedale di Alcamo”

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Trapani, 17 aprile 2024 – “Un importante passo avanti per la sanità trapanese: grazie all’impegno del governo Schifani, la radioterapia sarà presto una realtà nell’Ospedale “S. Antonio Abate” di Trapani. Finalmente, dopo anni di attesa, Trapani avrà accesso alla radioterapia direttamente sul territorio. Il progetto, riconosciuto tra i migliori del settore, è stato interamente finanziato con un budget di 10 milioni di euro. Ma le buone notizie non finiscono qui: la procedura per l’appalto è in fase avanzata, con i lavori previsti per essere consegnati entro settembre 2025”. Lo ha annunciato oggi Giuseppe Bica, deputato regionale di Fratelli d’Italia, dopo un’audizione sulla programmazione e attuazione del Piano Nazionale di Ripresa e Resilienza (PNRR) per interventi sanitari in Sicilia, tenutasi presso la Commissione UE.
Parallelamente all’approvazione del progetto per Trapani, l’attenzione si concentra sul nuovo Ospedale di Alcamo.
“Per quanto riguarda Alcamo, il governo è consapevole della necessità di una copertura finanziaria parziale per il progetto ospedaliero. Attualmente, si sta valutando il bilancio regionale per individuare le migliori opzioni. Tra queste, si sta considerando anche la possibilità di realizzare l’ospedale per fasi funzionali, per garantire una soluzione tempestiva e efficiente” – così continua Bica.
“Continuerò a monitorare da vicino i progressi e ad agire con determinazione per assicurare che le necessità sanitarie del territorio siano soddisfatte” – così conclude Giuseppe Bica, deputato regionale.

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