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Sanità

Vaccinati con AstraZeneca: attenzione a questi sintomi

Giuliana Raffaelli

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Mentre si attende per domani giovedì 18 marzo il risultato dell’indagine dell’Ema (l’Agenzia europea per i medicinali), che dovrà chiarire definitivamente se vi sia o meno un nesso causale tra somministrazione del vaccino e morti per eventi avversi tromboembolici, le autorità danesi del farmaco inviano una lettera ai loro cittadini già vaccinati.

Ricordiamo che la Danimarca è stato tra i primi a sospendere il vaccino anglo-svedese, seguito poi da quasi la metà dei paesi europei. Una sospensione precauzionale e temporanea”, come affermano tutti gli Stati (tra cui l’Italia) che hanno adottato questa politica.

Ieri la Danish medicines agency (l’agenzia del ministero danese della salute e della prevenzione il cui scopo è garantire che i medicinali usati in Danimarca siano di qualità soddisfacente, sicuri e con effetto desiderato) ha deciso di indirizzare una lettera aperta ai suoi cittadini che hanno ricevuto la dose di vaccino AstraZeneca negli ultimi 14 giorni. Tale agenzia, in sinergia con l’Ema, sta “studiando alcuni casi, molto rari ma seri, di persone che hanno riportato sintomi concomitanti, come livello basso di piastrine nel sangue, emorragie e coaguli di sangue dopo aver ricevuto il vaccino AstraZeneca”.

La lettera vuol chiarire quali siano i principali sintomi cui prestare attenzione dopo la vaccinazione, anche se chiarisce fin da subito che al momentonon ci sono prove che questi problemi siano connessi alla vaccinazione”. Inoltre, prima di soffermarsi ad elencare i sintomi, l’Agenzia premette che “è normale provare dolore e arrossamento nel sito dell’iniezione, affaticamento, mal di testa, dolori muscolari e articolari, brividi e febbre dopo la vaccinazione. … Quando un vaccino attiva il sistema immunitario molte persone possono avere sintomi simili a quelli dell’influenza. Questo è del tutto normale ed è segno che il sistema immunitario sta reagendo. Tali reazioni si verificano con la maggior parte dei vaccini e di solito scompaiono entro un paio di giorni. Si può formare anche un livido nel sito di iniezione”.

Quindi non c’è da preoccuparsi se si avvertono questi sintomi: mal di testa, febbre, dolore a ossa e muscoli, brividi. Sono perfettamente normali dopo qualsiasi vaccinazione e indicano che il sistema immunitario si è attivato.

Ma quali sono i segnali che devono far allarmare, cioè quelli legati all’alterazione della coagulazione del sangue, da mettere in relazione con la trombosi? Vediamoli insieme. Solo se questi si verificano bisogna immediatamente chiamare il medico.

I segnali allarmanti sono: sanguinamento della pelle o delle mucose sotto forma di lividi che si formano facilmente, piccole macchie rosse sulla pelle o sanguinamento che non si ferma, forte e persistente mal di testa o mal di stomaco, una gamba che diventa fredda, difficoltà respiratorie, paralisi di un lato del corpo.

Questi sono i segnali che riferiscono di un inizio di trombosi e possono colpire varie zone del corpo: testa, polmoni, apparato digerente.

Nel caso in cui questi sintomi si verifichino e persistano a lungo dopo la vaccinazione (cioè per più di 3 giorni) o se peggiorano o se ne compaiono di nuovi dopo la scomparsa di quelli transitori più comuni, solo in tali casi l’autorità del farmaco consiglia di consultare immediatamente il medico.

(Credit immagine: Unsplash Licence)

Giuliana Raffaelli

Laureata in Scienze Geologiche, ha acquisito il dottorato in Scienze della Terra all’Università di Urbino “Carlo Bo” con una tesi sui materiali lapidei utilizzati in architettura e sui loro problemi di conservazione. Si è poi specializzata nell’analisi dei materiali policristallini mediante tecniche di diffrazione di raggi X. Nel febbraio 2021 ha conseguito il Master in Giornalismo Scientifico all'Università Sapienza di Roma con lode e premio per la migliore tesi. La vocazione per la comunicazione della Scienza l’ha portata a partecipare a moltissime attività di divulgazione. Fino a quando è approdata sull’isola di Pantelleria. Per amore. Ed è stata una passione travolgente… per il blu del suo mare, per l’energia delle sue rocce, per l’ardore delle sue genti.

Sanità

Lampedusa – Migranti, donne incinta verrebbero in Italia per partorire

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E’ l’ultima notizia che rinveniamo nelle ultime ore, sull’emergenza migranti che sta affliggendo il Sud Italia, in modo particolare Lampedusa.

Attuale stato di Lampedusa

Attualmente nel capoluogo delle Pelage si contano oltre due mila persone sbarcate in meno di 24 ore, l’hotspot è al collasso con quasi 2.500 migranti e  i sanitari sempre più in difficoltà.
Quest’ultima prospettiva della sanità isolana, evidenziata da Il Corriere della Sera, riguarda le clandestine incinte, che partirebbero per l’Italia prossime al parto.

 

Bambini e donne incinta viaggiano gratis

Contattato dal quotidiano milanese,  il direttore del poliambulatorio di Lampedusa Francesco D’Arca così avrebbe dichiarato: “[…] Avviare le donne incinte verso il nostro servizio specialistico di ginecologia partito sabato con il servizio di pediatria. Donne incinte in quantità. Tante, tantissime, troppe. Quasi tutte al terzo o quarto mese. Molte arrivano in procinto di partorire e allora via con l’elisoccorso a Palermo”.

 
 
Il medico di Lampedusa darebbe ad intendere che in Italia stanno sbarcando sempre più donne incinte, invogliate anche da post sui social:  “Viaggi gratis per bambini e donne in gravidanza”, così da accelerare i soccorsi e gli ingressi nella nostra nazione.

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Sanità

Lampedusa, attivato primo intervento pediatrico e ginecologico: due nuove figure nel comparto sanitario locale

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Attivato primo intervento pediatrico e ginecologico: due nuove figure si aggiungo al comparto sanitario locale. Ad annunciarlo il primo cittadino, Filippo Mannino, con un post.

Sin dal primo momento del nostro insediamento ci siamo battuti per avere due servizi che riteniamo di fondamentale importanza per il nostro territorio, ossia il primo intervento pediatrico (che inizia oggi) e quello di ginecologia (che inizia lunedì 27 marzo).
Queste due nuove figure si aggiungono al potenziamento delle ore del radiologo e del tecnico radiologo.
Inoltre, sono iniziati i lavori di ristrutturazione del PTE e nei prossimi mesi inizieranno anche i lavori per la nuova radiologia all’interno della quale ci sarà – tra l’altro – apposita camera e barella dì biocontenimento, oltre ad un locale/astanteria per tenere eventuali pazienti sotto osservazione.
Il nostro obiettivo sarà quello di raggiungere i livelli essenziali di assistenza, e sicuramente siamo sulla buona strada.
Sono risultati che stiamo raggiungendo grazie alla disponibilità delle istituzioni con le quali ci interfacciamo quotidianamente e che vogliamo ringraziare, iniziando dal Presidente della Regione, Schifani, l’Assessore regionale alla Salute, Giovanna Volo, e il commissario straordinario della Asp di Palermo, Daniela Faraoni.
Ed un grazie va anche al nostro Assessore Aldo Di Piazza.

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Sanità

Sanità Sicilia, CIMEST: Da Volo segnale apertura, sospesa manifestazione del 31/3 a Palermo 

Matteo Ferrandes

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  “La stato di agitazione della specialistica accreditata esterna siciliana è sospeso così come la manifestazione prevista per venerdì 31 marzo a Palermo davanti a Palazzo d’Orleans”. Lo affermano i coordinatori del CIMEST (Coordinamento Intersindacale di Medicina Specialistica ambulatoriale di territorio), Salvatore Gibiino e Salvatore Calvaruso, sulla base delle decisioni assunte dall’assemblea dell’Intersindacale della Specialistica Accreditata Esterna, riunitasi nella serata di ieri, a seguito della convocazione ricevuta dall’assessore alla Salute Giovanna Volo per martedì 28.
“L’assessore Volo – proseguono i coordinatori del CIMEST- ha convocato tutti i rappresentanti delle sedici organizzazioni sindacali della specialistica accreditata per un incontro congiunto e riteniamo si tratti di un segnale di apertura per poter riprendere un dialogo costruttivo con il governo regionale, allo scopo di tutelare il diritto alla cura dei siciliani e assicurare la sopravvivenza delle oltre 1800 strutture accreditate che erogano l’80% delle prestazioni del SSR”. 

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