Salute
Vaccini Covid-19: la prima dose è già efficace, ma solo se la risposta immunitaria è forte
A pochi giorni dalla Circolare del Ministero della Salute firmata da Giovanni Rezza che autorizza chi ha già contratto il Covid-19 a ricevere una sola somministrazione di vaccino (facendo risparmiare preziose dosi in un periodo di “scarsità”) e, in un momento in cui l’orientamento politico sembra spingere nella direzione di una maggiore distanza tra una dose di vaccino e l’altra, uno studio pubblicato dalla prestigiosa rivista Science chiarisce che dilatare il tempo tra le due dosi può effettivamente portare benefici, ma solo se la risposta immunitaria è forte.
L’articolo, uscito in pre-print on-line il 9 marzo 2021 (“Spacing COVID-19 vaccine doses has benefits, but longer-term outcomes depend on robust immunity”) è il risultato di una ricerca condotta da un gruppo internazionale di ricercatori provenienti da alcuni tra i più prestigiosi atenei al mondo, primo tra tutti l’americana Princeton a cui afferisce Chadi M. Saad-Roy, primo autore firmatario. Il team ha puntato il focus sui tre vaccini a oggi maggiormente utilizzati (Pfizer-BioNTech, Moderna e Astrazeneca) chiarendo come sia possibile aumentare il tempo tra le due somministrazione ottenendo degli effettivi benefici, ma che questi perdurano solo nel breve termine e nei soggetti che hanno sviluppato una forte immunità relativa.
Il paper arriva in un momento piuttosto delicato della crisi pandemica in cui la carenza di dosi e le sfide logistiche fanno propendere per varie strategie volte ad aumentare i livelli di immunità della popolazione al SARS-Cov-2. I ricercatori sottolineano come il tempo di consegna della seconda dose giochi un ruolo importante sia sulle dinamiche di infezione sia sulle prospettive per l’evoluzione della fuga immunitaria virale attraverso un accumulo di individui parzialmente immuni. Entrambi dipendono dalla robustezza della risposta immunitaria suscitata da una sola dose nel singolo soggetto, rispetto all’immunità naturale e a due dosi. L’uso dei vaccini SARS-Cov-2 nei prossimi mesi orienterà fortemente le traiettorie epidemiologiche post-pandemiche e le caratteristiche dell’immunità accumulata dalla popolazione. I regimi di dosaggio dovrebbero, quindi, cercare di indirizzarsi verso compromessi immunologici ed epidemiologici esistenti tra individui e popolazioni.
Sulla base di un modello immuno-epidemiologico, gli autori hanno riscontrato che a breve termine, concentrandosi su una dose, in genere diminuisce l’infezione, ma i risultati a lungo termine dipendono dalla “robustezza” immunitaria relativa acquisita.
Gli autori esplorano quindi tre scenari principali di selezione e scoprono che una politica a dose unica può aumentare il potenziale di evoluzione antigenica in determinate condizioni di immunità parziale della popolazione.
In linea con l’intuizione, la diffusione di dosi singole in ambienti di emergenza (cioè, in quelli con infezioni in aumento) è utile a breve termine e riduce la prevalenza. Inoltre, se l’immunità dopo una singola dose è forte, allora ritardare la seconda dose è anche ottimale per una prospettiva epidemiologica a lungo termine. Al contrario, se l’immunità vaccinale con una dose è debole, il risultato potrebbe essere negativo. In particolare, infatti, una strategia vaccinale con un periodo di interdizione tra le due dosi molto lungo potrebbe portare a benefici marginali a breve termine a costo di un maggiore carico di infezione a lungo termine e di una maggiore possibilità di evoluzione virale.
Il problema è molto sentito in quei paesi, come Regno Unito e Canada (e pare anche l’Italia) che hanno dichiarato di voler ritardare la somministrazione delle seconde dosi di vaccini Covid-19 in risposta alla carenza delle forniture, ma anche nel tentativo di aumentare rapidamente il numero di persone immunizzate.
“I primi studi clinici sui vaccini, più la successiva epidemiologia, sono abbastanza ottimisti per quanto riguarda l’efficacia della prima dose” ha dichiarato il primo autore Chadi M. Saad-Roy, Ph.d. dell’Istituto Lewis-Sigler di Princeton nel campo della genomica integrata. “Tuttavia, siamo ancora incerti se la forza e la durata dell’immunità dopo una singola dose persisterà o meno nel lungo termine rispetto all’intero ciclo di due dosi o all’infezione naturale”.
Un altro importante risultato associato alla risposta immunitaria “imperfetta” è il potenziale di fuga immunitaria virale. Per iniziare ad affrontare questa complessa questione, gli autori hanno adattato un semplice modello “filodinamico” esistente per la fuga immunitaria virale sviluppato dai alcuni dei co-autori e altri collaboratori non direttamente coinvolti nella pubblicazione.
La teoria della fuga immunitaria virale prevede che, in individui con immunità parziale, una pressione di selezione moderata combinata con una sufficiente trasmissione virale potrebbe guidare l’evoluzione virale. Gli autori esplorano questa possibilità insieme a una serie di altri scenari, tra cui il caso più ottimistico di potenziale minimo di adattamento in ospiti con immunità bassa a seguito di una o due dosi di vaccino.
“La teoria sottolinea che l’evoluzione e la trasmissione di varianti da parte di ospiti infetti con livelli intermedi di immunità può essere rilevante”, ha aggiunto Bryan T. Grenfell, membro associato della facoltà della HMEI (High Meadows Environmental Institute) della stessa Princeton. “Quindi, sia la forza che la durata dell’immunità, in particolare l’effetto di questi sulla ritrasmissione, sono parametri chiave che devono essere determinati”.
Andare avanti nella ricerca, sarà fondamentale per ottenere una migliore comprensione della problematica e per la conseguente gestione politica della sanità pubblica.
Gli autori sottolineano con forza l’importanza del monitoraggio dei risultati delle campagne di vaccinazione attraverso la misura dei carichi virali e dei marcatori immunitari negli individui vaccinati. Altresì importante è l’equa distribuzione globale del vaccino in quanto la fuga immunitaria in un luogo si diffonderà rapidamente altrove.
I modelli applicati sono abbastanza semplici sotto il profilo concettuale, ma illustrano la complessità del problema e mettono in luce le sfide che dovranno essere affrontate in caso di nuove pandemie, sottolineando anche alcune importanti lacune la cui conoscenza giocherà un ruolo chiave per la loro risoluzione.
Giuliana Raffaelli
Salute
E’ emergenza donazioni in Sicilia. Si importa sangue anche da fuori regione
E’ emergenza sangue in Sicilia
Si sono svolti presso la Prefettura di Catania, in intesa con il Prefetto e l’Assessorato regionale della
Salute (DASOE, Servizio 6- Centro Regionale Sangue e Trasfusionale) due incontri istituzionali ai quali hanno dedicati alla carenza di sangue e plasma che stanno interessando i maggiori ospedali della città metropolitana di Catania ed in particolare il Garibaldi ed in parte anche il Policlinico.
Le amministrazioni dei Comuni presenti all’incontro hanno garantito, consapevoli in quanto massime Autorità Sanitarie competenti per territorio, l’impegno istituzionale sensibilizzando la popolazione e coadiuvando le attività di raccolte di sangue nei propri comuni.
Durante gli incontri, si è rilevato come l’emergenza di sangue si è palesata, imprevista ed imprevedibile, sugli ospedali nè i dati di raccolte, a livello regionale e provinciale, costantemente
monitorati, non lasciavano presagirla.
Infatti, dai dati relativi al periodo gennaio-luglio 2024/2023, in Sicilia emerge un notevole incremento pari al 2,7 % (118.582/115.469), che porta la Regione al settimo posto in Italia in termini di incremento di produzione; mentre sulle unità di emazie i dati collocano la Sicilia al terzo posto.
La particolare emergenza sangue che si è registrata su Catania ha reso indispensabile il ricorso all’importazione, anche extraregionale, di quasi un migliaio di unità di emazie concentrate, per garantire i Livelli Essenziali di Assistenza trasfusione dipendenti.
Salute
Palermo, aperte le iscrizioni per la Pigiama Run di Lilt per i bambini oncologici
Aperte le iscrizioni per la Pigiama Run di Lilt Palermo per i bambini oncologici
Venerdì 20 settembre, dalle ore 18,30 sul lungomare di Mondello e, in contemporanea, in 40 città di Italia. Testimonial la youtuber Lucilla
Rigorosamente in pigiama, per essere solidali con i piccoli pazienti che sono costretti ad indossarlo nei reparti oncologici, tutto il giorno. Si correrà il prossimo venerdì 20 settembre, dalle ore 18,30 sul Lungomare di Mondello, la Pigiama Run 2024 di Lilt, l’associazione che da un secolo si dedica alla lotta contro i tumori. Sarà la quarta edizione per Palermo, la quattordicesima dal suo inizio a Milano. Si svolgerà in contemporanea in 40 città di Italia e Palermo sarà il quarto hub nazionale, collegato attraverso un maxischermo in diretta con Roma, Milano e Bari. Per partecipare ci si può iscrivere attraverso il sito www.pigiamarun.it/palermo o direttamente in sede, in via Thaon de Revel, 10, alle spalle della caserma Cascino.
Lo scopo solidale della Pigiama Run 2024
Settembre è il mese del Gold Ribbon, dedicato ai tumori pediatrici. La Pigiama Run, è un evento sociale e solidale per raccogliere fondi per i bambini dei reparti di oncoematologia di Italia. A Palermo a beneficiarne sarà l’Arnas Civico, diretto dal primario Paolo D’Angelo. Con quanto raccolto negli scorsi anni è stato anche creato un fondo destinato ai viaggi dei bambini che devono sottoporsi a cure e terapie che sono fatte solo al di fuori della Sicilia. I testimonial nazionali sono Giuliana Moreira ed Edoardo Stoppa. In questa edizione madrina a Palermo sarà Lucilla, star del web, il cui canale YouTube vanta oltre 1 milione di iscritti, che taglierà il nastro e si esibirà in due canzoni per la gioia dei più piccoli.
Il percorso e il village a Mondello della Pigiama Run 2024
La Pigiama Run si può percorrere a piedi, in bici, sui pattini o in monopattino, purché in pigiama. La partenza sarà dall’ingresso del Club Canottieri Roggero di Lauria, dove sarà allestito un village con gazebo espositivi e di intrattenimento. Il percorso si svolgerà fino all’Hotel La Torre di Capo Gallo e ritorno. Per i bambini ci saranno anche attività organizzate da Radici, piccolo museo della natura e Circ’opificio a partire dalle 16,30. Dj set di Mirko Speciale di Cartoonia e spettacolo di balli di gruppo e zumba a cura di Giulietta Pedone al termine della gara. Ogni partecipante, per un importo di 15 euro, che andrà interamente nel fondo destinato ai bambini, riceverà un pacco gara con prodotti di sponsor nazionali e locali. Pagheranno solo gli adulti e ai bambini sarà omaggiata anche la pettorina per correre e il pacchetto ristoro. I pacchi gara si possono ritirare alla sede della Lilt Palermo oppure nei gazebi del village di Mondello, il giorno dell’evento.
Il commento degli organizzatori della Lilt Palermo
“Per Lilt Palermo la Pigiama Run è un appuntamento imperdibile, perché si condivide un’esperienza emotivamente unica che supporta i bambini del reparto di oncoematologia pediatrica del dott. D’Angelo e le loro famiglie. Invitiamo tutti a partecipare perché crediamo fermamente che donare e donarsi sia il modo migliore di stare vicino a chi più ha bisogno” ha affermato la presidente di Lilt Palermo, Francesca Glorioso. Coordinatrice della Pigiama Run è Letizia Davì, direttore generale Lilt Palermo, responsabili dell’evento Federica Caravello e Melania Lo Bello.
I partner che hanno reso possibile la Pigiama Run 2024
La manifestazione ha ricevuto il patrocinio dell’assessorato allo Sport del Comune di Palermo, del Comune di Bolognetta, Comune di Cinisi, Comune di Isola delle Femmine e Comune di Misilmeri. Tra i partner tecnici: ANPAS, Autosystem, AVES, Associazione Regalami un sorriso, Biscottificio Paolo Forti, Cartoleria Carta e Matita, CESVOP, Coalma, ConCura, Dea Medical, Diventa Evento, Domia, Drops ODV, Giuliani, Guccione Viaggi, I Cuochini, I Peccatucci Di Mamma Andrea, Leone Calzature, Leggo e Gioco, Mamam, Marco Lantieri, Farmacie Maymone, Mercato Maqueda, Negozio Leggero, Prezzemolo & Vitale, Quickoffee, Rilastil, Santamarina Luxury Suite, Scatassa, Seristampa, Tomarchio tortine.
Partner non tecnici: Accendi il sorriso, ACSI, Ape Pina, CEIPES, Circ’opificio, Dudi, Giulietta Pedone, Himera, Life e Life, LIONS, Mondello Italo-Belga, Movimento per la salute dei giovani, Pharmapoint, Associazione Polizia Municipale, Pro Loco Mondello, Radici, Vivisano.
Salute
Lavoro – 150 posti nella sanità siciliana. Domande entro 19 settembre
Al via la presentazione delle domande al concorso per 150 posti di ruolo nelle varie discipline del Comparto all’Asp di Siracusa, scadenza il 19 settembre 2024
Siracusa 21 agosto 2024 – Sono stati pubblicati nella G.U.R.I. 4° Serie Speciale Concorsi ed Esami n. 67 del 20 agosto 2024 i due concorsi pubblici per titoli ed esami, indetti dall’Asp di Siracusa, per l’assunzione a tempo indeterminato di 150 unità di vari profili professionali. Ne dà notizia il direttore generale dell’Asp di Siracusa Alessandro Caltagirone.
Le domande di partecipazione dovranno essere presentate entro il 19 settembre 2024.
I bandi integrali con tutte le informazioni dettagliate relativamente ai requisiti richiesti e alle modalità di partecipazione e di presentazione delle domande sono consultabili nel sito internet aziendale www.asp.sr.it nella sezione Bandi di Concorso.
I posti di Comparto a concorso riguardano:
- 20 operatori socio sanitari (OSS),
- 4 posti di Infermiere,
- 64 di Infermiere di famiglia e di Comunità,
- 3 di Infermiere Pediatrico,
- 11 di Ostetrica,
- 4 posti di Dietista,
- 1 Tecnico Sanitario di Laboratorio biomedico,
- 1 Tecnico Sanitario di Radiologia Medica,
- 2 Tecnici di Neurofisiopatologia,
- 1 Tecnico della fisiopatologia cardiocircolatoria e perfusione cardiovascolare,
- 12 posti di Fisioterapista,
- 3 di Tecnico riabilitazione psichiatrica,
- 10 posti di Tecnico della prevenzione nell’ambiente e nei luoghi di lavoro,
- 2 di Educatore professionale,
- 2 di Assistente Sanitario,
- 1 Ortottista,
- 2 posti di Logopedista,
- 7 posti di Assistente Sociale.
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