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Cultura

Usi e benefici dell’olio essenziale di limone

Redazione

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Usi e benefici dell’olio essenziale di limone: dalla cura della pelle alla pulizia della casa, come sfruttarne al meglio le proprietà di Filomena Fotia da Meteoweb.eu

 

 
 
L’olio essenziale di limone, estratto dalla buccia del frutto, è noto per i suoi numerosi benefici. Ricco di vitamina C, agisce come potente antiossidante, rafforzando il sistema immunitario e migliorando la salute della pelle. Il suo profumo fresco e agrumato ha proprietà energizzanti e riduce lo stress. Aggiunto all’acqua, può favorire la digestione e depurare l’organismo. In ambito cosmetico, è utilizzato per tonificare la pelle e schiarire le macchie scure. Nella pulizia domestica, svolge un ruolo disinfettante. Da diffondere nell’ambiente o massaggiato sulla pelle, l’olio di limone offre un’esperienza aromaterapica rinfrescante e rivitalizzante.

  
 

Cos’è l’olio essenziale di limone

L’olio essenziale di limone è una miscela complessa di composti volatili ottenuta dalla buccia del frutto Citrus limon. La sua composizione chimica comprende principalmente monoterpene idrocarburi come limonene, seguiti da altri composti quali β-pinene, γ-terpinene e α-pinene. Gli aldeidi, in particolare l’aldeide citronellale, conferiscono il caratteristico profumo di agrumi. L’olio contiene anche flavonoidi e coumarinici, fornendo proprietà antiossidanti. L’alto contenuto di limonene contribuisce a proprietà antibatteriche e antinfiammatorie. Questo olio è oggetto di studio per le sue potenziali applicazioni farmaceutiche, dovute alle sue proprietà bioattive e alla sua complessa composizione chimica.

Come si ottengono gli oli essenziali al limone

Gli oli essenziali di limone vengono estratti dalla scorza del frutto attraverso un processo di distillazione a vapore o pressatura a freddo. Nel metodo a vapore, la buccia del limone viene posta in un’apposita camera di distillazione, dove il vapore acqueo libera gli oli essenziali presenti nella scorza. Successivamente, la miscela di vapore e oli viene raffreddata e separata, lasciando l’olio essenziale di limone. La pressatura a freddo coinvolge la meccanica estrazione degli oli attraverso una pressa idraulica, senza utilizzare calore. Questo metodo conserva la freschezza e il profumo distintivo del limone. Entrambi i processi mirano a ottenere un olio ricco di composti aromatici e terpenici che conferiscono al limone le sue caratteristiche proprietà, aroma e potenziali benefici per la salute.

Proprietà

L’olio essenziale di limone è noto per una serie di proprietà benefiche:

Antiossidante: contiene elevati livelli di vitamina C e limonene, che agiscono come potenti antiossidanti, contrastando i danni causati dai radicali liberi nel corpo;
Antibatterico e antinfiammatorio: grazie al limonene e ad altri composti, l’olio essenziale di limone può avere proprietà antibatteriche e antinfiammatorie, contribuendo alla salute dell’organismo;
Stimolante del sistema immunitario: la presenza di vitamina C e altri composti supporta il sistema immunitario, aiutando a prevenire malattie e migliorando la risposta difensiva dell’organismo;
Energizza e riduce lo stress: il suo aroma fresco e agrumato è noto per alleviare lo stress e stimolare l’energia mentale, favorendo la concentrazione e l’umore positivo;
Depurativo e digestivo: aggiunto all’acqua, può aiutare nella digestione e svolgere un ruolo depurativo, contribuendo alla salute del sistema digestivo;
Cura della pelle: utilizzato in cosmetica, può tonificare la pelle, equilibrare la produzione di sebo e favorire la cicatrizzazione;
Aromaterapia: la diffusione dell’olio nell’ambiente può offrire benefici nell’ambito dell’aromaterapia, creando un’atmosfera rinfrescante e rivitalizzante.
È importante sottolineare che l’olio essenziale di limone deve essere utilizzato con attenzione, evitando l’esposizione diretta al sole a causa della fotosensibilità e diluendolo prima dell’uso sulla pelle per prevenire irritazioni. È fondamentale consultare sempre un esperto prima di utilizzarlo, specialmente in caso di condizioni mediche preesistenti.

Le controindicazioni

L’olio essenziale di limone è generalmente considerato sicuro se usato correttamente, ma presenta alcune controindicazioni che è importante considerare:

Fotosensibilità: può rendere la pelle più sensibile ai raggi solari, aumentando il rischio di scottature o discromie cutanee. Evitare l’esposizione diretta al sole dopo l’applicazione sulla pelle;
Irritazioni cutanee: può causare irritazioni cutanee, specialmente se utilizzato non diluito. È consigliabile fare una prova cutanea o diluire l’olio con un olio vettore prima dell’applicazione sulla pelle;
Controindicato in caso di alcuni disturbi della pelle: le persone con dermatiti, eczemi o altre condizioni cutanee dovrebbero evitare l’uso diretto di olio essenziale di limone, in quanto potrebbe peggiorare tali condizioni.
Reazioni allergiche: individui sensibili agli agrumi potrebbero manifestare reazioni allergiche all’olio essenziale di limone. È consigliabile fare un test di sensibilità prima dell’uso esteso;
Evitare il contatto con gli occhi e le mucose: l’olio essenziale può causare irritazioni agli occhi e alle mucose. Evitare il contatto diretto e lavare accuratamente le mani dopo l’uso;
Non raccomandato in gravidanza e allattamento: non è raccomandato l’uso di oli essenziali, compreso quello di limone, durante la gravidanza e l’allattamento senza consultare un professionista della salute;
Interazioni farmacologiche: chi assume farmaci dovrebbe consultare un esperto prima di utilizzare olio essenziale di limone, poiché potrebbero verificarsi interazioni.
È fondamentale consultare un medico prima di utilizzare oli essenziali, specialmente in caso di condizioni preesistenti o durante la gravidanza. Gli oli essenziali vanno utilizzati con cautela e nel rispetto delle indicazioni di diluizione e applicazione.

Olio essenziale di limone, come usarlo

L’olio essenziale di limone offre diverse modalità di utilizzo grazie alle sue molteplici proprietà. In aromaterapia, diffondendolo nell’ambiente, crea un’atmosfera energizzante e rinfrescante, favorendo la concentrazione e alleviando lo stress. Quando applicato sulla pelle, va diluito in un olio vettore per evitare irritazioni, e può essere utilizzato per tonificare la pelle, bilanciare la produzione di sebo e promuovere la cicatrizzazione. Tuttavia, è essenziale evitare l’esposizione diretta al sole dopo l’applicazione a causa della fotosensibilità.

Aggiungere alcune gocce di olio essenziale di limone all’acqua potabile può favorire la digestione e offrire un effetto depurativo. È fondamentale assicurarsi che l’olio sia di tipologia terapeutica e sicura per il consumo interno, e la quantità deve essere moderata.

Nel campo della cosmesi, può essere integrato in prodotti per la cura della pelle, come creme e lozioni, per beneficiare delle sue proprietà tonificanti e antiossidanti. Tuttavia, va sempre diluito e testato su una piccola area della pelle per prevenire reazioni indesiderate.

In casa, l’olio essenziale di limone può essere aggiunto a detergenti per il suo potere antibatterico e al fresco aroma che conferisce agli ambienti. La sua versatilità si estende anche alla cucina, dove poche gocce possono essere utilizzate per aromatizzare piatti e bevande.

Prima di utilizzare l’olio essenziale di limone o qualsiasi altro olio essenziale, è cruciale consultare un esperto, specialmente in caso di gravidanza, allattamento o condizioni mediche preesistenti. La diluizione e l’attenzione alle controindicazioni sono essenziali per garantire un uso sicuro ed efficace.

Usi insoliti

Ci sono alcuni usi insoliti e creativi per l’olio essenziale di limone che potrebbero sorprendere:

Rimuovere macchie di pennarello: può essere utilizzato per rimuovere le macchie di pennarello da superfici come plastica o pelle. Applicare delicatamente con un batuffolo di cotone;
Deodorante per frigorifero: mettere qualche goccia di olio essenziale di limone su un batuffolo di cotone e posizionarlo nel frigorifero per neutralizzare odori sgradevoli e conferire un fresco profumo;
Maschera viso illuminante: mescolare una goccia di olio essenziale di limone con argilla o miele per creare una maschera viso illuminante che può contribuire a ridurre l’aspetto di macchie scure e a migliorare la luminosità della pelle;
Deodorante naturale per scarpe: mettere qualche goccia di olio essenziale di limone su un batuffolo di cotone e inserirlo nelle scarpe durante la notte per neutralizzare gli odori e conferire loro un profumo fresco;
Rinfrescare asciugamani e biancheria: aggiungere alcune gocce di olio essenziale di limone in un asciugamano umido nella lavatrice per dare una freschezza naturale alla biancheria;
Repellente naturale per insetti: gli oli essenziali, tra cui quello di limone, possono agire come repellenti naturali per insetti. Mescolare alcune gocce con acqua e spruzzare sulla pelle o intorno all’ambiente;
Lucidare acciaio inossidabile: mescolare olio essenziale di limone con bicarbonato di sodio per creare una pasta che può essere utilizzata per lucidare superfici in acciaio inossidabile, come rubinetti o pentole.
Ricordate sempre di fare una prova su una piccola area prima di utilizzare l’olio essenziale su superfici delicate e di seguire le indicazioni di diluizione per garantire un utilizzo sicuro ed efficace.

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Cultura

Pantelleria, tutti a sgrappolare per il passito. Donne riunite tra uva passa, chiacchiere e cultura

Direttore

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Un gruppo di donne squisitamente tutte pantesche da generazioni, un pomeriggio un pò uggioso, ma tiepido, una tavola ospitale e si va in scena.

Mariuccia, Rosa, Maria, Annita, Anna, Michele e altre signore delle contrade attigue Khamma e Tracino, tra un grappolo e l’altro rievocano ricordi, improvvisano battute, risate, il tutto non con completa leggerezza, bensì con la consapevolezza di stare eseguendo un lavoro dal duplice valore: economico per la produzione del passito e culturale, per il gusto e lo stimolo sempre vivo di mantenere le tradizioni antiche della nostra straordinaria Pantelleria.

Una telefonata e via il gruppo si era creato. Ma anticamente come facevano ad accordarsi con le case distanti, senza mezzi di locomozione? Eppure belli e folti erano i gruppi che si adunavano in una casa per pomeriggio e serate a sgrappolare, tessere mustazzola, e sbucciare uva per la marmellata.
La finalità? Aiutarsi vicendevolmente e ritrovarsi in compagnia.

In tutto questo cast al femminile, l’unica quota azzurra è rappresentata da Michele, un gran signore galante e simpatico, di quelli di altri tempi che, temerariamente è riuscito a reggere e sopportare il chiacchiericcio infinito delle cummari. Le mani sapienti, appiccicose, che sanno di buono.

Il pomeriggio non è bastato poichè il quantitativo di raspi di uva è assai, quindi appuntamento al prima possibile, ma solo dopo aver raccolto le olive, perchè a Pantelleria non ci si ferma mai.
C’è sempre da fare.

Ma cosa accade agli acini appassiti, rigorosamente al sole su stenditoi che rivestono tetti, passiaturi e aie?

Tante le teorie e le modalità, per raggiungere tutti lo stesso risultato, un’eccellenza: il passito di Pantelleria.

Lo zibibbo, una volta essiccato, viene aggiunto al mosto dove riposerà e agirà chimicamente per tre mesi, ma anche su questo ciascun coltivatore ha la sua.
Alcuni, ancora, aggiungono l’uva passa in due o tre soluzioni, step; addirittura  aziende che lo producono con 10 aggiunte.

A Pantelleria vi sono varie zone, sia a livello di latitudine che di altitudine e l’esposizione incide sulla dolcezza dell’uva.

Adesso le cantine hanno la tecnologia che permette per esempio di  fare un mosto, metterlo in un serbatoio, refrigerarlo quindi a 5-6 gradi  per evitare che fermenti e poi quando si ha l’uva secca, si unisce. Partita la fermentazione, questo mosto  si ottiene il grado alcolico desiderato.
Si pensi che alcuni passiti sono sui 20 gradi di zucchero, che si ottengono aggiungendo 200 grammi di zibibbo appassito.

Il passito di Pantelleria è un gran prodotto che richiede molto lavoro, sacrificio, le cui origini risalgono all’antichità e che tutto il mondo corteggia.

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Cultura

Pantelleria e l’asso degli aerosiluranti a Margana: Guido Robone

Orazio Ferrara

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Dai primi di maggio e per tutta l’estate dell’anno 1941 fu dislocata all’aeroporto di Margana la 278a Squadriglia Autonoma Aerosiluranti al fine di contrastare i convogli navali britannici

Dai primi di maggio e per tutta l’estate dell’anno 1941 fu dislocata all’aeroporto di Margana la 278a Squadriglia Autonoma Aerosiluranti al fine di contrastare i convogli navali britannici, che andavano a rifornire l’isola di Malta ridotta ormai allo stremo dal lungo assedio delle forze dell’Asse.

La 278a era dotata del velivolo Savoia-Marchetti S.M.79 detto Sparviero, un aereo trimotore ad ala bassa multiruolo. Si riconosceva immediatamente per la tipica “gobba” dietro l’abitacolo di volo, gobba in cui alloggiavano mitragliere Breda-SAFAT da 12,7 mm. Per tale tipicità era denominato dagli avieri scherzosamente anche col nomignolo di “gobbo maledetto”.
Distintivo della 278a: quattro gatti, due bianchi e due neri. Motto: “Pauci sed semper immites” (Pochi ma sempre implacabili). Uno degli S.M.79 di stanza a Margana, identificato con il numero “278-1”, era l’aereo dal tenente pilota Guido Robone da Como. Il Robone, quand’era ancora un giovane sottotenente, era stato uno dei pochi ad aver superato la durissima selezione di piloti, che il 25 luglio 1940 a Gorizia erano andati a costituire il primo “Reparto Sperimentale Aerosilurante”.
Di quel gruppo ristretto faceva parte anche l’allora tenente Carlo Emanuele Buscaglia, che sarà poi uno dei più famosi aviatori nella specialità degli aerosiluranti, riuscendo ad affondare oltre 100 000 tonnellate di naviglio nemico. Le onorificenze concesse al Buscaglia testimoniano del suo indomito valore: Medaglia d’oro, ben sei Medaglie d’argento, Croce di Ferro di 2ª Classe, due avanzamenti di gradi per merito di guerra. E scusate se è poco. In molte missioni di guerra Robone fu gregario di Buscaglia Da sottolineare che anche Buscaglia avrà modo di operare, col suo aerosilurante, da Pantelleria nel giugno del 1942 al tempo della vittoriosa battaglia di “Mezzo giugno”, in cui la Royal Navy inglese subirà una pesante e umiliante sconfitta. Quando il tenente pilota Guido Robone giunse a Margana in quella calda estate del ‘41, lo precedeva la fama di asso, come confermavano i nastrini azzurri appuntati sul petto di due medaglie d’argento.

Le medaglie

Motivazione della prima medaglia: “Capo equipaggio di apparecchio aerosilurante già provato per ardimento in molteplici rischiose e difficili azioni di guerra, il giorno 14 ottobre in ore notturne raggiunta una formazione navale nemica,

nonostante violentissima reazione contraerea, la attaccava decisamente riuscendo a colpire un incrociatore.
Confermava cosi le sue elevate doti di combattente, alto senso del dovere e sprezzo del pericolo Cielo del Mediterraneo, 14 ottobre 1940-XVII”.

Motivazione della seconda: “Capo equipaggio di apparecchio aerosilurante, di provato valore guidava il proprio apparecchio all’attacco di formazioni navali nemiche in mare aperto ed in munitissime basi riuscendo a colpire col siluro tre unità.

II giorno 11 gennaio 1941 al rientro da una lunga azione di ricognizione offensiva condotta in mare aperto con condizioni atmosferiche proibitive, a causa di perdita di benzina si ritrovava senza carburante lontano dalla base su zona montagnosa. Anziché affidare la propria salvezza al paracadute, preferiva effettuare un pericolosissimo atterraggio notturno di fortuna con siluro a bordo riuscendo a portare in salvo l’equipaggio, l’arma e parte del materiale. Nel nobile tentativo restava ferito. Cielo del Mediterraneo, 2 novembre 1940-11 gennaio 1941-XIX”.
Dalle motivazioni precedenti si può comprendere bene quale tempra d’uomo e di pilota fosse il Robone. D’altronde quest’ultimo, al suo arrivo a Pantelleria, era appena reduce da un altro successo, conseguito nei mari prospicienti l’Africa Settentrionale decollando dal campo di Berka (Bengasi).
Infatti alle ore 19:25 del precedente 21 aprile 1941, aveva attaccato con la solita determinazione e con il consueto indomito coraggio una formazione navale britannica, silurando, malgrado la furiosa contraerea, la petroliera British Lord di 6.000 tonnellate e danneggiandola gravemente.
Dell’efficacia del siluramento si ebbe poi conferma anche dagli inglesi.

Orazio Ferrara
(1 – continua)

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Cultura

Formazione professionale torna a Pantelleria: nuovi Tecnici dell’Accoglienza Turistica per l’isola

Redazione

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 L’Amministrazione Comunale di Pantelleria esprime grande soddisfazione per la conclusione del corso di formazione professionale “Tecnico dell’Accoglienza Turistica”, promosso nell’ambito dell’Avviso 7/2023 e tenutosi presso l’Istituto Omnicomprensivo “V. Almanza – A. D’Ajetti”.

Venerdì 24 ottobre si sono infatti svolti gli esami finali del percorso formativo, che ha visto la partecipazione di nove allievi, i quali hanno conseguito la qualifica professionale riconosciuta dalla Commissione d’esame presieduta dalla Dott.ssa Rosalia Scafidi del Dipartimento Regionale alla Formazione.

Il progetto, realizzato da EFAL Trapani, ha avuto come obiettivo l’accrescimento dell’occupabilità e delle competenze nel settore turistico, in linea con la strategia regionale di valorizzazione delle specificità economiche e territoriali della Sicilia.

“Si tratta di un risultato importante per la nostra comunità – dichiara il Sindaco Fabrizio D’Ancona – perché consente a Pantelleria di formare in loco nuove figure professionali necessarie al nostro sistema turistico, valorizzando al contempo il capitale umano e offrendo nuove prospettive occupazionali ai giovani dell’isola.”

Il Sindaco ha inoltre rivolto un sentito ringraziamento a tutti coloro che hanno contribuito alla realizzazione e al successo dell’iniziativa:

la Dirigenza scolastica dell’Istituto “V. Almanza – A. D’Ajetti”, per la disponibilità dei locali e la collaborazione attiva;
il Dott. D’Antoni Giorgio, Presidente EFAL Trapani, Ente attuatore del progetto, per l’impegno e la professionalità;
la Dott.ssa Rosalia Scafidi, per la supervisione e l’attenzione alla qualità della formazione;
i Servizi Sociali del Primo Settore del Comune di Pantelleria, per il supporto logistico e organizzativo;
tutti i Docenti e il Sociologo Vincenzo De Caro, tutor del percorso formativo.
“Il successo di questo corso – conclude D’Ancona – rappresenta un modello virtuoso di collaborazione tra istituzioni e realtà formative, che auspichiamo possa essere replicato per altre professionalità strategiche per lo sviluppo di Pantelleria. L’obiettivo è rendere possibile, sempre più, formarsi e lavorare direttamente nella nostra isola.”

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