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Cultura

Successo per la mostra fotografica “I Misteri di Trapani – La passione vista dai grandi fotografi della Magnum Photos”

Redazione

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Fruibile fino al 31 maggio, sarà aperta tutti i giorni dalle 10.00 alle 13.30 e dalle 15.30 alle 20.00.

 

Successo di pubblico nello spazio artistico in Corso Vittorio Emanuele 127, a Trapani, per la mostra “I Misteri di Trapani – La passione vista con gli occhi dei grandi fotografi della Magnum Photos”, organizzata da 122 Ricami Art Boutique in collaborazione con la Magnum Photos e aziende del territorio, con il patrocinio dell’Instituto Cervantes di Palermo. Suggestivi scatti fotografici di Ferdinando Scianna, Bruno Barbey, Cristina Garcia Rodero, Leonard Freed. La processione dei Misteri di Trapani dagli anni ‘50 fino alle più recenti edizioni. I simboli e le emozioni che emergono dagli scatti. selezionati ed esposti. esprimono l’umanità di una tradizione, con uno sguardo eterno. Numerosi gli eventi collaterali organizzati da 122 Ricami Art Boutique, che ha stretto una forte collaborazione con il Gruppo dell’Addolorata.

Fino al 25 aprile, negli spazi in Corso Vittorio Emanuele 122, è stata allestita l’installazione “Fazzoletti e Ciaccole”. Uno sguardo ravvicinato ai ricordi e alle storie legate ai cimeli più caratteristici della tradizione dei Misteri. Protagonisti dell’installazione sono stati numerosi fazzoletti con merletti rifiniti a motivi floreali all’Addolorata ed ancora le “ciaccole”, strumento chiave della Processione dei Misteri di Trapani.

Lo scorso weekend si è svolta la performance teatrale “Le Donne dell’Addolorata: racconti di dolore, fede, speranza”, interpretata da Josephina Torino e Teresa Priulla, accompagnate da Rosalia Catalano al flauto. Uno spettacolo dal forte coinvolgimento emotivo, che ha dipinto il ritratto di alcune donne senza mai svelarlo se non attraverso la loro storia e la loro trama narrativa di identità femminile: storie di donne che hanno perso figli, mariti, madri.

La mostra fotografica, che risulta un affresco composito coinvolgente e affascinante dei Misteri di Trapani, sarà fruibile fino al 31 maggio, per permettere ai turisti che giungeranno a Trapani di scoprire la tradizione millenaria trapanese. Sarà aperta tutti i giorni dalle 10.00 alle 13.30 e dalle 15.30 alle 20.00.

Per informazioni consultare le pagine social di 122 Ricami Art Boutique, il sito web www.122ricami.com, o chiamare al numero +39 320 240 8333.

Spettacolo

Barcello Pozzo di G. (ME), “Il Giocattolaio” al Teatro Mandanici: Francesca Chillemi protagonista di thriller psicologico mozzafiato

Redazione

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Un viaggio nell’oscurità della mente umana tra manipolazione, inganno e tensione estrema. Con Francesca
Chillemi e Kabir Tavani, per la regia di Enrico Zaccheo.

10 febbraio 2025 – Martedì 25 febbraio 2025, il Teatro Placido Mandanici di Barcellona Pozzo di
Gotto (ME) ospiterà un appuntamento imperdibile per gli amanti del thriller psicologico: Il
Giocattolaio, con Francesca Chillemi e Kabir Tavani, per la regia di Enrico Zaccheo. Uno
spettacolo che promette di tenere il pubblico con il fiato sospeso, in un crescendo di tensione e colpi
di scena che scardinano ogni certezza.
Adattamento teatrale del celebre testo di Gardner McKay, tradotto da Giovanni Lombardo
Radice, Il Giocattolaio esplora i lati più oscuri della psiche umana, indagando il potere della
manipolazione, la fragilità dell’identità e il confine sottile tra vittima e carnefice.

Il protagonista è un serial killer soprannominato Il Giocattolaio, che non uccide le sue vittime,
ma le seduce e le lobotomizza, trasformandole in bambole viventi, immobili su una sedia a rotelle e
pronte a soddisfare ogni suo desiderio. Sul suo caso sta indagando Maude, una giovane psicologa
criminale da poco trasferitasi in un cottage isolato alla periferia di Los Angeles.
Una notte, un motociclista bussa alla sua porta chiedendo di poter usare il telefono. Dopo
un’iniziale diffidenza, Maude decide di farlo entrare. Ma presto si rende conto di aver commesso un
grave errore: e se quell’uomo fosse proprio il Giocattolaio? Quella che sembra un’interazione
casuale si trasforma rapidamente in un duello psicologico inquietante, in cui i ruoli si ribaltano e il
confine tra vittima e carnefice si fa sempre più sfumato.
Il testo, denso e penetrante, porta in scena una riflessione profonda sulla capacità umana di
mentire, di manipolare e di accettare l’orrore finché non ci tocca da vicino. Il pubblico sarà
trascinato in una spirale di tensione, in cui nulla è come sembra e ogni certezza viene
progressivamente erosa.
«Il Giocattolaio è uno spettacolo che non lascia scampo: avvolge, inquieta, scuote. È una scelta
artistica audace che abbiamo fortemente voluto per offrire al nostro pubblico un’esperienza
teatrale fuori dal comune, capace di far riflettere e di lasciare un segno profondo. Francesca
Chillemi, in un ruolo nuovo rispetto ai suoi personaggi più noti, dimostra ancora una volta la sua
versatilità e intensità interpretativa. Vi invitiamo a vivere con noi questa serata unica, in cui la
tensione sarà palpabile dall’inizio alla fine» – dichiara Fabio Portaro, Direzione Artistica.
Un thriller claustrofobico che mette a nudo le debolezze umane e la pericolosa attrazione per
l’ignoto. Un’occasione imperdibile per gli amanti del teatro e delle emozioni forti.

Dettagli evento

Titolo: Il Giocattolaio
Dove: Teatro Placido Mandanici – Via Primo Levi, 98051 Barcellona Pozzo di Gotto (ME)
Quando: Martedì 25 febbraio 2025, ore 21:00
Regia: Enrico Zaccheo
Con: Francesca Chillemi, Kabir Tavani
Produzione: Stefano Francioni Produzioni, Sava’ Produzioni Creative
Biglietti: Disponibili online su www.tickettando.it e al botteghino del teatro

Nuovi orari botteghino Teatro Mandanici
Lunedì, mercoledì, venerdì: 9:30 – 12:30
Martedì, giovedì: 9:30 – 12:30 / 15:00 – 17:30
Per informazioni: 331 6703392

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Cultura

Pantelleria, le Prof. Prestano e Policardo avviano indagine su benessere psicologico sull’isola – Intervista

Direttore

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Le docenti universitarie Claudia Prestano e Giulia Policardo invitano i cittadini a partecipare al test sul benessere psicologico e sul senso di comunità. Ecco come

Negli ultimi anni sono aumentati gli studi dedicati alla salute e al benessere psicologico, ma si sa ancora poco di come questi aspetti si manifestino nelle comunità di piccole isole lontane dalla terraferma.
Vivere in un contesto insulare come Pantelleria può infatti influire sul senso di appartenenza e sulla percezione di vicinanza tra i membri della comunità, oltre che sui livelli di distress psicologico: secondo la ricerca attuale, tali dimensioni risultano centrali per un equilibrato bilancio di benessere individuale e collettivo.

Per questo motivo, la Professoressa Claudia Prestano (Università Niccolò Cusano – Roma) e la Professoressa Giulia Policardo (Università degli Studi di Firenze) hanno avviato uno studio rivolto ai residenti panteschi di età compresa tra 18 e 69 anni. Entrambe le docenti conoscono a fondo la realtà dell’isola: la Professoressa Policardo è pantesca di nascita e la Professoressa Prestano vi ha vissuto per dieci anni, svolgendovi la professione di psicoterapeuta. Il loro obiettivo è indagare sia il ruolo del senso di appartenenza alla comunità sia i livelli di distress psicologico, così da comprendere meglio le dinamiche del benessere individuale e collettivo sul territorio insulare.

Il progetto, di recente presentato ai referenti istituzionali e approvato dal Comitato Etico dell’Università, è finalizzato a raccogliere dati fondamentali per individuare punti di forza e possibili criticità nella popolazione pantesca. I cittadini che desiderano partecipare alla ricerca possono compilare il questionario totalmente anonimo disponibile al seguente link: Benessere nelle piccole isole.

Intervista doppia alle Prof. Prestano e Policardo

Abbiamo chiesto alle docenti Claudia Prestano, di Palermo, e Giulia Policardo, di Pantelleria, qualche approfondimenti, per comprendere a fondo del loro lavoro patrocinato dalle Università di Firenze e Cusano di Roma

Come e da chi nasce l’idea di questa indagine? “L’esigenza di condurre lo studio nasce dal desiderio di approfondire, da una prospettiva clinica e sociale, il tema del benessere psicologico in contesti insulari, un ambito ancora poco esplorato nella letteratura scientifica. Dare voce ai cittadini di Pantelleria permette di raccogliere informazioni reali e contestualizzate, contribuendo a far emergere bisogni e risorse direttamente da chi vive quotidianamente l’isola.”

Ci sono stati degli eventi in particolare che hanno come innescato la miccia in voi a perlustrare la psiche di un isolano? “In verità no – afferma la Prestano – “L’idea nasce da me e, conoscendo la collega Policardo da quando era giovanissima, ho voluto coinvolgerla.

“Ho lavorato 10 anni come psicoterapeuta sull’isola ed ero l’unica. In quel lasso di tempo, ho visto tanto disagio: dall’umore depresso, agli attacchi d’ansia, alle fobie. A poco a poco, la popolazione ha iniziato a fidarsi, vista la mia permanenza continuativa a Pantelleria. Ho anche avuto pazienti maschi, cosa che su isola piccola è davvero difficile. Conoscendo bene il malessere psicologico che è presente all’interno dell’isola, mi è venuta l’idea di dimostrarlo anche scientificamente. A breve, peraltro uscirà un libro, dove viene inserita l’esperienza clinica di Pantelleria, che coprirà un capitolo intero.”

Come pensate venga accolta l’iniziativa dai panteschi?  “Prevediamo un riscontro positivo, poiché la ricerca offre l’opportunità di condividere esperienze personali in forma anonima, garantendo così la massima riservatezza. Confidiamo che partecipare a un progetto di ricerca su questi temi possa essere percepito come un’opportunità per valorizzare ulteriormente il patrimonio umano e culturale dell’isola, e fornire spunti utili sia agli abitanti sia a chi lavora sul territorio (questo rispetto al fatto che una volta raggiunto un ampio numero di rilevazioni condivideremo i risultati con la comunità). Inoltre ci piacerebbe valorizzare tematiche spesso legate dallo stigma soprattutto in contesti sociali ristretti come quelli insulari.”

 
Per partecipare, clicca sul link: Benessere nelle piccole isole.

 

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Cultura

A Solarino (SR) una testimonianza storica di una donna: Carmela Gozzo ricercatrice e medico nei primi del 1900

Laura Liistro

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Oggi 11 novembre si celebra la Giornata mondiale delle donne e delle ragazze nella scienza
istituita dall’Assemblea generale delle Nazioni Unite nel dicembre del 2015 e patrocinata dall’UNESCO.
Sulla costa orientale siciliana, a Solarino, paese incastonato tra gli Iblei con lo sguardo verso l’antico porto di Siracusa, terra sacra devota a San Paolo e antico feudo settecentesco de Requesens , può vantare la memoria di una concittadina Donna STEM.


Solarino ha dato i natali a diversi uomini illustri che hanno operato in vari settori scientifici sia in terra natia che lontano ma la Dottoressa Carmela Gozzo, classe 1905, laureata in Medicina e Chirurgia presso l’Università di Catania il 2 dicembre nel 1937, testimonia la sana realtà culturale della comunità solarinese all’inizio del novecento.
Con la collaborazione dell’Archivio Storico dell’Università di Catania e’ stato possibile ricostruire la carriera universitaria e comprendere gli interessi scientifici della Dottoressa Carmela Gozzo rivolti verso la ricerca sulla Biopsia della cute con tecnica della Colorazione Rosso Congo per la diagnosi e il monitoraggio di una delle patologie causali nelle colite amebiche croniche.
Ad attestare la laurea ottenuta è la pergamena valorizzata dalle storiche firme del preside della R.Università di Catania Prof. Orazio Condorelli e dal preside S. Cutelli preside della facoltà di medicina che “accorda alla Signorina Gozzo” la tesi sperimentale.
La Storia della Dottoressa Gozzo che accresce l’elenco delle donne siciliane laureate alla fine degli anni ‘30, quarta donna medico in Sicilia e primo medico donna a Solarino ,è una testimonianza di determinazione femminile in un periodo storico in cui tutto era complicato per una liceale che si affacciava al mondo ma che vantava un grande interesse alla scienza e alla costruzione di quella società tanto sognata.

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