Cultura
Sicilia, Parco Archeologico di Segesta: ritrovati ingresso monumentale e base di statua perfettamente conservata
PARCO ARCHEOLOGICO DI SEGESTA: PRESENTATI GLI ENTUSIASMANTI RISULTATI DELL’ULTIMA CAMPAGNA DI SCAVI. OLTRE AL MONUMENTALE INGRESSO ALL’AGORÀ RITROVATA LA BASE DI UNA STATUA, PERFETTAMENTE CONSERVATA
Palermo 21 maggio 2021 – Al Parco Archeologico di Segesta, diretto dall’archeologa Rossella Giglio, si conclude il fruttuoso ciclo di ricerche condotte con la Scuola Normale Superiore di Pisa, con la quale si consolida una più che decennale e fruttuosa collaborazione.
La sessione di scavi, avviata il 3 maggio, ha visto in campo l’équipe della Scuola Normale di Pisa, con studenti specializzandi e dottorandi provenienti da varie università.
In particolare sono riprese le indagini nell’Agorà con i suoi edifici pubblici dove sono stati fatti importanti ritrovamenti. Le indagini sono state dirette dalle Prof.sse Anna Magnetto (Direttrice Laboratorio SAET, Scuola Normale Superiore) e Maria Cecilia Parra (docente di Archeologia della Magna Grecia e della Sicilia antica, Università di Pisa) e coordinate sul campo dal Dott. Riccardo Olivito (ricercatore IMT di Lucca); Carmine Ampolo, Professore Emerito della Scuola Normale, è stato presente, come già in passato, per lo studio del materiale epigrafico e degli aspetti storici.
Gli esiti di quest’ultima fruttuosa campagna sono stati illustrati questa mattina nel corso di una conferenza stampa che si è tenuta all’interno del Parco di Segesta.
“La collaborazione tra istituzioni da sempre buoni frutti. Lo sperimentiamo quotidianamente nel corso delle molte attività in cui cerchiamo di realizzare l’impresa più difficile in Sicilia: riuscire a realizzare reti di collaborazione. La decennale collaborazione tra il Parco di Segesta e la Scuola Normale di Pisa – sottolinea l’assessore dei Beni culturali e dell’Identità siciliana, Alberto Samonà – è testimonianza concreta di una relazione che quest’anno si è rivelata particolarmente fruttuosa e ricca di importanti scoperte: l’ingresso del monumentale accesso all’agorà con l’iscrizione rinvenuta qualche settimana fa e, da ultimo, la base di una statua perfettamente conservata e leggibile, sono elementi molto interessanti che invitano a proseguire nella strada di ricerca intrapresa, e brillantemente condotta, dall’entusiasta direttrice del Parco, Rossella Giglio”.
I ritrovamenti sono visitabili anche grazie alle opere di miglioramento e ai nuovi camminamenti realizzati all’interno del Parco durante il periodo di chiusura.
La piazza – Agorà – fu costruita, dal II secolo a.C., su tre terrazze digrandanti rifacendosi a modelli urbanistici e monumentali diffusi nelle città e nei santuari del Mediterraneo, dall’Asia Minore all’area egea e a quella italica.
Lo scavo è stato condotto sul versante meridionale della grande piazza, dove un portico (stoà) monumentale chiudeva l’agorà. Il portico è stato realizzato facendo grandi tagli nella roccia con possenti opere di sostruzione lungo il pendio, un complesso imponente quanto quello sul lato nord riportato alla luce negli anni passati. Un portico superiore si affacciava sulla piazza e un corpo monumentale aveva una facciata a livello inferiore su un percorso viario. Qui si apriva un’ampia porta d’accesso, con vani che avevano un’importante funzione pubblica.
“Una campagna entusiasmante e ricca di preziose rivelazioni, come testimonia la direttrice del Parco di Segesta Rossella Giglio. Grazie alle nuove scoperte sappiamo oggi che chi entrava poteva leggere su una base, che è stata conservata al suo posto originario, il nome e le opere di un personaggio di spicco a Segesta, uno di quelli che, tra II e I sec. a.C. sostennero finanziariamente e curarono monumentali opere di edilizia pubblica. Si tratta della base, che nel corso degli scavi è stata ritrovata in buono stato e leggibile, di una delle statue fatte erigere da Diodoro, già noto per aver fatto realizzare la statua della sorella, sacerdotessa di Afrodite Uranìa, rinvenuta presso il tempio dorico nel XVII secolo”.
Un’altra iscrizione greca, riemersa durante gli scavi in prossimità della porta, arricchisce il quadro delle testimonianze di munificenza per la comunità (evergetismo) della Segesta ellenistico-romana: vi compare lo stesso nome che era iscritto su una base di statua (che oggi si trova a Palermo) nel teatro di Segesta, forse quello del suo finanziatore. Tutte queste testimonianze mostrano chiaramente il ruolo che avevano le grandi famiglie nella storia della Sicilia antica.
Marina Cozzo
Cultura
Raccontare e vivere Pantelleria con un nuovo strumento digitale
Martedì 16 dicembre 2025, alle ore 11.00, presso l’Aula Consiliare, si terrà la presentazione della piattaforma digitale APP pensata per la valorizzazione del turismo locale e del patrimonio culturale dell’isola.
Un progetto che mette in connessione cittadini e visitatori, raccogliendo informazioni, servizi ed eventi in un unico spazio digitale, con l’obiettivo di rendere il territorio sempre più accessibile e riconoscibile.
L’incontro è aperto a tutti coloro che desiderano conoscere il progetto e partecipare.
Cultura
LA DIREZIONE INVESTIGATIVA ANTIMAFIA PRESENTA IL CALENDARIO ISTITUZIONALE
2026
L’11 dicembre 2025, alle ore 11.00, presso Villa Ahrens, sede del Centro Operativo della DIA di Palermo, i Capi Centro e i Capi Sezione Operativi della DIA dislocati in Sicilia, presentano il Calendario istituzionale 2026 della Direzione Investigativa Antimafia.
L’odierna presentazione segue quella tenutasi a Roma il 5 dicembre 2025, presso Palazzo San Macuto, alla presenza del Direttore della DIA, Gen. C.A. della Guardia di Finanza, Michele CARBONE, evento strutturato in una tavola rotonda moderata dalla giornalista Francesca FAGNANI, con l’intervento dell’On. Chiara Colosimo, Presidente della Commissione Parlamentare Antimafia, della Dott.ssa Lia SAVA, Procuratore Generale presso la Corte d’Appello di Palermo, prima donna a ricoprire tale incarico, della Dott.ssa Lorena DI GALANTE, Vice Direttore Operativo della DIA, nonché della Dott.ssa Elena FERRARO, imprenditrice del trapanese nota per essersi opposta a richieste estorsive dei Messina Denaro, finita per questo motivo sotto scorta. I lavori sono stati conclusi da un intervento del Dott. Giovanni MELILLO, Procuratore Nazionale Antimafia e Antiterrorismo.
Il Calendario Storico della Direzione Investigativa Antimafia del 2026 è dedicato alle donne della legalità. Donne che, spesso in silenzio ma sempre con assoluta determinazione, hanno rotto con il passato, hanno sfidato il peso della cultura mafiosa, hanno scelto – con sacrificio e lucidità – di stare dalla “parte giusta”. Questa edizione vuole essere non soltanto un racconto iconografico, ma un percorso di memoria civile, un tributo a un coraggio che ha cambiato e continua a cambiare il nostro Paese. Il calendario conferma la sua natura di strumento istituzionale prezioso, non solo per il significato simbolico che porta con sé, ma per il valore identitario che rappresenta per tutto il personale della DIA. E in questa edizione, più che mai, le donne emergono come protagoniste assolute, capaci di intrecciare – nelle istituzioni, nella società civile, nell’arte, nella politica e nella vita quotidiana – la trama viva della speranza e della legalità.
Ed è proprio attraverso questo spirito che possiamo leggere il calendario mese per mese: come una grande narrazione corale, che dà volto e voce alle donne che hanno inciso, e continuano a incidere, nella storia antimafia. Palermo, 11 dicembre 2025
Cultura
Pantelleria, dal 13 dicembre “Zero”, Mostra Arte Concettuale di Alice Bernardo
La personale di Alice Bernardo si profila come un viaggio dell’artista e dell’osservatore
Dal 13 al 23 dicembre 2025, in Via Napoli 2, verrà allestita “Zero” la mostra arte concettuale firmato Alice.
Alice Bernardo torna ad esporre i propri lavori dopo dieci anni, invitando i visitatori a compiere un viaggio.
Con il titolo “Zero” si profila il nuovo cammino di Alice nel mondo e nell’arte.
L’autrice, infatti, ci spiega che Zero non è una mostra da sfiorare con lo sguardo: non entri, guardi due quadri, commenti al volo e poi esci. Zero è un viaggio, prima di tutto per chi l’ha creata.
Dopo dieci anni senza pennelli, l’autrice si ferma, respira, conta fino a dieci e mentre lo fa ripercorre la sua storia.
Nel 2014 espone *VIVI* al Castello di Pantelleria.
Nel 2015 *SEMEN* alla Mediateca.
Due mostre che, nonostante la poca notorietà, hanno lasciato il segno.
Poi inizia un nuovo cammino: prima creativa artigiana, poi commerciante fuori dagli schemi.
Nel 2018 apre il suo primo negozio, piccolo ma ricco di idee.
Vende abbigliamento per bambini, fa dirette sui social, usa la sua arte per dare forma al commercio.
Nel 2019 si sposta in un locale più grande.
Pochi mesi dopo arriva la pandemia.
La crisi economica la travolge, ma lei tiene duro: lavora più di dodici ore al giorno, pensa solo al negozio.
Fino a quando… fino a quando, nel 2023 il corpo si ferma: venti chili in più, notti senza sonno, pressione altissima, pronto soccorso.
Lì capisce che ha perso il suo riflesso. Capisce che non si vede più, che ha smesso di esistere per sé stessa.
Decide di combattere.
Comincia a guardarsi con sincerità: quel negozio le stava portando via tutto, soprattutto il tempo:
il tempo per essere sé stessa, per conoscersi, per amare.
Ci vogliono due anni per accettare la verità e per cambiare strada, con passi lenti ma chiari
Due anni fa incontra Tania.
Prima concorrenti, poi alleate che scoprono di avere lo stesso sogno e mettono insieme le forze.
Nasce *B_ART* (Bernardo – Alice – Rizzo – Tania), un piccolo negozio a Scauri che parla di resilienza, di cura e di amore per l’isola.
Ad oggi: Alice sta chiudendo un capitolo di dieci anni e torna a contare.
Tira fuori tutto quello che ha tenuto sospeso.
Ogni percorso ha un senso, ogni fine porta nuovi inizi, nuove possibilità, dove lo zero è la ripartenza è il punto da cui ricominciare.
Nella locandina leggiamo la frase “Chi entra porta luce” ma per capirla davvero bisogna entrare dentro: nello spazio, nelle opere, in sé stessi.
Nelle tele tornano i semini, tornano le impronte della sua mano: ognuno dovrebbe lasciare un segno, un’impronta vera, vissuta, felice o dolorosa.
Dietro il niente ci siamo noi, il nostro riflesso. e i dieci giorni di mostra vogliono far entrare dentro, e far entrare dentro di sé.
Un luogo che non è luogo, dove l’arte diventa voce e le possibilità diventano infinite.
Dal 13 al 23 dicembre, ogni giorno dalle 18 alle 23, imperdibile evento a Pantelleria.
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