Cultura
Sebastiano Tusa, luoghi della cultura gratuiti ed eventi al 5° anniversario della sua scomparsa. Schifani e Scarpinato “Celebriamo il suo talento”

A cinque anni dalla scomparsa di Sebastiano Tusa, la Regione Siciliana ricorderà il grande archeologo e assessore ai Beni culturali con un’intera giornata dedicata al suo straordinario contributo al patrimonio archeologico e artistico.
Domenica 10 marzo, infatti, tutti i luoghi della cultura saranno aperti gratuitamente e proporranno diverse iniziative per celebrare il ricordo e apprezzare l’eredità del grande studioso siciliano, tragicamente scomparso in un disastro aereo avvenuto in Etiopia il 10 marzo 2019.
«𝑃𝑒𝑟 𝑙𝑎 𝑆𝑖𝑐𝑖𝑙𝑖𝑎 𝑒̀ 𝑢𝑛 𝑑𝑜𝑣𝑒𝑟𝑒 𝑚𝑜𝑟𝑎𝑙𝑒 𝑐𝑒𝑙𝑒𝑏𝑟𝑎𝑟𝑒 𝑙𝑎 𝑓𝑖𝑔𝑢𝑟𝑎 𝑑𝑖 𝑆𝑒𝑏𝑎𝑠𝑡𝑖𝑎𝑛𝑜 𝑇𝑢𝑠𝑎 – dichiara il presidente della Regione, Renato Schifani – 𝐸 𝑎𝑙𝑡𝑟𝑒𝑡𝑡𝑎𝑛𝑡𝑜 𝑑𝑜𝑣𝑒𝑟𝑜𝑠𝑜 𝑒̀ 𝑑𝑎𝑟𝑒 𝑙’𝑜𝑝𝑝𝑜𝑟𝑡𝑢𝑛𝑖𝑡𝑎̀ 𝑎 𝑞𝑢𝑎𝑛𝑡𝑖 𝑝𝑖𝑢̀ 𝑐𝑖𝑡𝑡𝑎𝑑𝑖𝑛𝑖 𝑝𝑜𝑠𝑠𝑖𝑏𝑖𝑙𝑒 𝑑𝑖 𝑝𝑜𝑡𝑒𝑟 𝑎𝑚𝑚𝑖𝑟𝑎𝑟𝑒, 𝑐𝑜𝑛 𝑔𝑖𝑜𝑟𝑛𝑎𝑡𝑒 𝑐𝑜𝑚𝑒 𝑞𝑢𝑒𝑙𝑙𝑎 𝑑𝑒𝑙 10 𝑚𝑎𝑟𝑧𝑜, 𝑙’𝑖𝑛𝑒𝑠𝑡𝑖𝑚𝑎𝑏𝑖𝑙𝑒 𝑡𝑒𝑠𝑜𝑟𝑜 𝑐𝑢𝑙𝑡𝑢𝑟𝑎𝑙𝑒 𝑐ℎ𝑒 𝑙𝑢𝑖 𝑠𝑡𝑒𝑠𝑠𝑜 ℎ𝑎 𝑐𝑜𝑛𝑡𝑟𝑖𝑏𝑢𝑖𝑡𝑜 𝑎 𝑟𝑖𝑝𝑜𝑟𝑡𝑎𝑟𝑒 𝑎𝑙𝑙𝑎 𝑙𝑢𝑐𝑒 𝑒 𝑎 𝑣𝑎𝑙𝑜𝑟𝑖𝑧𝑧𝑎𝑟𝑒. 𝐼𝑛𝑣𝑖𝑡𝑖𝑎𝑚𝑜 𝑡𝑢𝑡𝑡𝑖 𝑞𝑢𝑎𝑛𝑡𝑖 𝑎 𝑐𝑜𝑔𝑙𝑖𝑒𝑟𝑒 𝑞𝑢𝑒𝑠𝑡’𝑜𝑐𝑐𝑎𝑠𝑖𝑜𝑛𝑒 𝑝𝑒𝑟 𝑎𝑝𝑝𝑟𝑒𝑧𝑧𝑎𝑟𝑒 𝑢𝑛 𝑝𝑎𝑡𝑟𝑖𝑚𝑜𝑛𝑖𝑜 𝑠𝑡𝑜𝑟𝑖𝑐𝑜-𝑎𝑟𝑡𝑖𝑠𝑡𝑖𝑐𝑜 𝑐ℎ𝑒 𝑎𝑝𝑝𝑎𝑟𝑡𝑖𝑒𝑛𝑒 𝑎𝑙𝑙𝑎 𝑆𝑖𝑐𝑖𝑙𝑖𝑎 𝑒 𝑎𝑙 𝑚𝑜𝑛𝑑𝑜 𝑖𝑛𝑡𝑒𝑟𝑜.»
«𝑄𝑢𝑒𝑠𝑡𝑜 𝑒𝑣𝑒𝑛𝑡𝑜 𝑠𝑝𝑒𝑐𝑖𝑎𝑙𝑒 – afferma l’assessore ai Beni culturali e all’identità siciliana, Francesco Paolo Scarpinato – 𝑜𝑓𝑓𝑟𝑒 𝑎 𝑡𝑢𝑡𝑡𝑖 𝑙’𝑜𝑝𝑝𝑜𝑟𝑡𝑢𝑛𝑖𝑡𝑎̀ 𝑑𝑖 𝑟𝑖𝑓𝑙𝑒𝑡𝑡𝑒𝑟𝑒 𝑠𝑢𝑙𝑙’𝑖𝑚𝑝𝑜𝑟𝑡𝑎𝑛𝑧𝑎 𝑑𝑒𝑙𝑙𝑎 𝑐𝑜𝑛𝑠𝑒𝑟𝑣𝑎𝑧𝑖𝑜𝑛𝑒 𝑑𝑒𝑙 𝑝𝑎𝑡𝑟𝑖𝑚𝑜𝑛𝑖𝑜 𝑐𝑢𝑙𝑡𝑢𝑟𝑎𝑙𝑒 𝑒 𝑑𝑖 𝑜𝑛𝑜𝑟𝑎𝑟𝑒 𝑙𝑎 𝑚𝑒𝑚𝑜𝑟𝑖𝑎 𝑑𝑖 𝑢𝑛𝑎 𝑓𝑖𝑔𝑢𝑟𝑎 𝑐𝑜𝑠𝑖̀ 𝑖𝑛𝑓𝑙𝑢𝑒𝑛𝑡𝑒 𝑛𝑒𝑙 𝑐𝑎𝑚𝑝𝑜 𝑑𝑒𝑙𝑙’𝑎𝑟𝑐ℎ𝑒𝑜𝑙𝑜𝑔𝑖𝑎 𝑒 𝑑𝑒𝑙𝑙𝑎 𝑣𝑎𝑙𝑜𝑟𝑖𝑧𝑧𝑎𝑧𝑖𝑜𝑛𝑒 𝑑𝑒𝑖 𝑏𝑒𝑛𝑖 𝑐𝑢𝑙𝑡𝑢𝑟𝑎𝑙𝑖».
Le iniziative programmate includono visite guidate, conferenze, mostre e altre attività dedicate alla promozione della cultura e della storia, valori ai quali Sebastiano Tusa ha dedicato l’intera vita e tutta la sua professione.
Per conoscere le iniziative e i siti che aderiscono è possibile consultare la sezione Eventi del portale regionale Sicilia Archeologica
(https://parchiarcheologici.regione.sicilia.it/) oppure le pagine web delle singole istituzioni culturali. Tra gli eventi più rappresentativi si segnalano:
𝐀𝐠𝐫𝐢𝐠𝐞𝐧𝐭𝐨
• Al 𝑴𝒖𝒔𝒆𝒐 𝑨𝒓𝒄𝒉𝒆𝒐𝒍𝒐𝒈𝒊𝒄𝒐 𝑹𝒆𝒈𝒊𝒐𝒏𝒂𝒍𝒆 “𝑷𝒊𝒆𝒕𝒓𝒐 𝑮𝒓𝒊𝒇𝒇𝒐” del capoluogo alle 19 è prevista una visita didattica a cura degli archeologi di CoopCulture.
• Successivamente, alle 20, si terrà in 𝒔𝒂𝒍𝒂 𝑪𝒂𝒗𝒂𝒍𝒍𝒂𝒓𝒊 il concerto “Prima dei greci” con composizioni originali e standard jazz del pianista Roberto Macrì. Necessaria la prenotazione.
• Nella 𝑽𝒂𝒍𝒍𝒆 𝒅𝒆𝒊 𝑻𝒆𝒎𝒑𝒍𝒊 alle 10 e alle 11.15 sono previste visite didattiche ai percorsi sotterranei e alle catacombe dei primi cristiani.
• Alle 12.15 all’𝒂𝒈𝒐𝒓𝒂̀ 𝒅𝒆𝒍 𝑮𝒊𝒂𝒓𝒅𝒊𝒏𝒐 𝒔𝒆𝒏𝒔𝒐𝒓𝒊𝒂𝒍𝒆 è in programma “Itinerari Siciliani”, concerto di Eleonora Tabbì (voce) e Mauro Cottone (violoncello) su musiche originali e di autori siciliani.
• Nell’𝒂𝒓𝒆𝒂 𝒂𝒓𝒄𝒉𝒆𝒐𝒍𝒐𝒈𝒊𝒄𝒂 𝒅𝒊 𝑬𝒓𝒂𝒄𝒍𝒆𝒂 𝑴𝒊𝒏𝒐𝒂 alle 10.30 i bambini tra i 4 e i 10 anni saranno protagonisti di “FacciaNatura”, laboratorio dedicato a come realizzare un mini orto fai da te.
𝐂𝐚𝐥𝐭𝐚𝐧𝐢𝐬𝐬𝐞𝐭𝐭𝐚
• Al 𝑷𝒂𝒓𝒄𝒐 𝒂𝒓𝒄𝒉𝒆𝒐𝒍𝒐𝒈𝒊𝒄𝒐 𝒅𝒊 𝑮𝒆𝒍𝒂 dalle 9 alle 17 ingresso gratuito al sito di Molino a Vento e alle mura timoleontee. Stessa iniziativa dalle 9 alle 14 nel 𝒄𝒐𝒎𝒑𝒍𝒆𝒔𝒔𝒐 𝒎𝒊𝒏𝒆𝒓𝒂𝒓𝒊𝒐 𝒅𝒊 𝑻𝒓𝒂𝒃𝒊𝒂 𝑻𝒂𝒍𝒍𝒂𝒓𝒊𝒕𝒂.
𝐌𝐞𝐬𝐬𝐢𝐧𝐚
• Al 𝑷𝒂𝒓𝒄𝒐 𝒂𝒓𝒄𝒉𝒆𝒐𝒍𝒐𝒈𝒊𝒄𝒐 𝒅𝒊 𝑻𝒊𝒏𝒅𝒂𝒓𝒊 dalle 9 alle 15 l’iniziativa “Alla scoperta dei siti archeologici di Tindari e di Patti Marina” proporrà visite guidate con personale specializzato.
• Il 𝑷𝒂𝒓𝒄𝒐 𝒂𝒓𝒄𝒉𝒆𝒐𝒍𝒐𝒈𝒊𝒄𝒐 𝑵𝒂𝒙𝒐𝒔 𝒅𝒊 𝑻𝒂𝒐𝒓𝒎𝒊𝒏𝒂 organizza, all’interno del museo omonimo, l’incontro pubblico “Il Castello di Schisò: da roccaforte a museo, mille storie da scoprire” per illustrare i lavori di recupero, restauro e rifunzionalizzazione della fortezza diventerà il futuro polo museale di Giardini Naxos. L’inizio è previsto per le 17.
𝐏𝐚𝐥𝐞𝐫𝐦𝐨
• Nel capoluogo, il 𝑴𝒖𝒔𝒆𝒐 𝒂𝒓𝒄𝒉𝒆𝒐𝒍𝒐𝒈𝒊𝒄𝒐 𝑺𝒂𝒍𝒊𝒏𝒂𝒔 e il 𝑴𝒖𝒔𝒆𝒐 𝒅’𝒂𝒓𝒕𝒆 𝒄𝒐𝒏𝒕𝒆𝒎𝒑𝒐𝒓𝒂𝒏𝒆𝒂 𝑹𝒊𝒔𝒐 avviano un dialogo comune a partire dalle rispettive collezioni. Si tratterà di uno scambio temporaneo: un’iscrizione funeraria della metà del V secolo a.C. lascerà le teche del Salinas per il Riso e, viceversa, l’opera “Rosso Verde” di Carla Accardi, della collezione contemporanea, arriverà al museo archeologico.
• Il 𝑪𝒆𝒏𝒕𝒓𝒐 𝒓𝒆𝒈𝒊𝒐𝒏𝒂𝒍𝒆 𝒑𝒆𝒓 𝒍𝒂 𝒑𝒓𝒐𝒈𝒆𝒕𝒕𝒂𝒛𝒊𝒐𝒏𝒆 𝒆 𝒊𝒍 𝒓𝒆𝒔𝒕𝒂𝒖𝒓𝒐 di Palermo dalle 9 alle 13 aprirà le porte della propria sede di palazzo Montalbo per una visita guidata alla biblioteca e ai laboratori di diagnostica e restauro.
• A 𝑴𝒐𝒏𝒓𝒆𝒂𝒍𝒆 dalle 11 alle 12 si terrà una visita tematica al Chiostro dei Benedettini e alle 10.30 un laboratorio creativo per bambini dai 5 anni in su, che potranno mettersi alla prova nella realizzazione di un particolare manufatto decorato con tessere colorate apprendendo le caratteristiche artistiche e tecniche del mosaico.
𝐓𝐫𝐚𝐩𝐚𝐧𝐢
• Il 𝑴𝒖𝒔𝒆𝒐 𝑹𝒆𝒈𝒊𝒐𝒏𝒂𝒍𝒆 “𝑨𝒈𝒐𝒔𝒕𝒊𝒏𝒐 𝑷𝒆𝒑𝒐𝒍𝒊” ospiterà alle 10.30 l’evento “Venus Erycina” con la presentazione e l’esposizione della moneta raffigurante il tempio di Venere a cura di Paolo Barrese.
• Al 𝐏𝐚𝐫𝐜𝐨 𝐀𝐫𝐜𝐡𝐞𝐨𝐥𝐨𝐠𝐢𝐜𝐨 𝐝𝐢 𝐒𝐞𝐥𝐢𝐧𝐮𝐧𝐭𝐞 visite guidate tematiche alle 11.45 e alle 12. Previsto alle 10.30 anche un laboratorio per bambini che, partendo dal racconto di Demetra e Kore, celebrerà l’arrivo della primavera con la realizzazione di tanti coloratissimi fiori di carta.
• Anche al 𝑷𝒂𝒓𝒄𝒐 𝑨𝒓𝒄𝒉𝒆𝒐𝒍𝒐𝒈𝒊𝒄𝒐 𝒅𝒊 𝑺𝒆𝒈𝒆𝒔𝒕𝒂 sono previste visite guidate: alle 11 partirà un percorso tematico che si snoderà attraverso il teatro, l’agorà, il tempio dorico e la zona della moschea. Per i bambini, alle 10.30, oltre a una visita delle installazioni della mostra Elyma di Gandolfo Gabriele David, è previsto un laboratorio sui pani votivi di San Giuseppe.
• Al 𝐏𝐚𝐫𝐜𝐨 𝐀𝐫𝐜𝐡𝐞𝐨𝐥𝐨𝐠𝐢𝐜𝐨 𝐋𝐢𝐥𝐢𝐛𝐞𝐨 𝐝𝐢 𝐌𝐚𝐫𝐬𝐚𝐥𝐚 l’iniziativa “Alla scoperta dei tesori” proporrà dalle 10.30 alle 12.30 visite guidate per conoscere il patrimonio meno conosciuto, ma non per questo meno importante, custodito nei ricchi depositi del museo.
Da ©FondazioneSebastianoTusa
Cultura
Pantelleria, due importanti appuntamenti nel fine settimana all’UNIPANT di cultura, sport e sociale

Parte venerdì 16 maggio il primo dei seminari del ciclo Storia delle Religioni e sabato 17 maggio proiezione del film-documentario Quattro Quinti sulla prima squadra di calcio per non vedenti
Anche questo fine settimana, come sarà fino a fine giugno, l’Unipant offre due importanti appuntamenti per tutti i cittadini e gli ospiti di Pantelleria, presso la sua sede in Via San Nicola, 42 a Pantelleria Centro. Gli eventi sono gratuiti grazie al Progetto ‘Panteschità 2: L’Isola del Sapere’ della Democrazia Partecipata 2024.
Inizierà venerdì 16 maggio alle ore 18.30 con L’EBRAISMO, il ciclo di seminari gratuiti di STORIA DELLE RELIGIONI che si svilupperà in 5 appuntamenti fino al 24 giugno, tenuti da Francesca Marrucci, giornalista e Presidente Unipant.
Questo ciclo di seminari, già proposto più volte nel Lazio negli anni passati, in origine era composto da 10 appuntamenti, ma visti i tempi a disposizione, saranno esaminate nei successivi appuntamenti monografici solo ISLAMISMO, BUDDHISMO, INDUISMO e PROTESTANTESIMO.
Un’occasione di approfondimento culturale importante che sarà riproposta anche in estate, ma a pagamento.
Nel seminario sull’EBRAISMO che si terrà venerdì, sarà illustrata la ricca tradizione culturale, storia e religiosa della religione ebraica, andando oltre gli stereotipi per comprendere meglio le radici di molte culture occidentali. Un’occasione importante anche per leggere quanto sta accadendo in Israele e per marcare la differenza tra la religione ebraica e lo Stato d’Israele stesso, spesso confusi nella narrazione dell’attualità.
Sabato 17 maggio, invece, alle ore 19.30, ci sarà la quinta proiezione della serie dei Cineforum, ma stavolta vedremo insieme un film-documentario dal titolo QUATTRO QUINTI del regista Stefano Urbanetti.
L’evento sarà condotto da Giacomo Policardo, neo-Responsabile del Dipartimento Inclusione e Disabilità dell’Unipant e a sua volta non vedente. Sarà presente il regista in collegamento e Italo Cucci che porterà la sua testimonianza proprio di una telecronaca fatta in tandem con un ragazzo non vedente.
Un appuntamento importante che è volto a dimostrare che la disabilità non deve essere intesa come un ostacolo, ma come uno stimolo a trovare nuove possibilità, come lo stesso Giacomo con questo incarico sta dimostrando.
L’ingresso gratuito sarà fino ad esaurimento posti.
Cultura
Luoghi Giubilari per un giorno: da Marsala a Vita passando per Pantelleria l’indulgenza del Vescovo

LUOGHI GIUBILARI PER UN GIORNO: DA MARSALA A VITA
IL VESCOVO CONCEDERÀ L’INDULGENZA PLENARIA AI FEDELI
Sette sono i luoghi di culto individuati in Diocesi per il Giubileo 2025
Sul solco del cammino giubilare, nelle prossime settimane, in alcuni luoghi di culto della Diocesi (non inseriti tra quelli già indicati a inizio anno giubilare), sarà concessa l’indulgenza plenaria in occasione di particolari momenti di festa e solo per un giorno. Lo scorso 8 maggio il Vescovo monsignor Angelo Giurdanella ha concesso l’indulgenza plenaria presso il Santuario Maria Ss. della Tagliata a Castelvetrano. I prossimi appuntamenti saranno al Santuario Nostra Signora di Fatima di contrada Birgi a Marsala, martedì 13 maggio, in occasione della festa della Madonna di Fatima. Domenica 25 maggio, l’indulgenza plenaria sarà concessa presso la parrocchia San Francesco di Paola di Salemi, in occasione dei festeggiamenti per il Santo. Domenica 1° giugno, indulgenza plenaria presso la parrocchia Maria Ss. di Tagliavia, in occasione dell’omonima festa.
«Come ogni anno la festa di Nostra Signora di Fatima è un momento di grande grazia e misericordia che i numerosi pellegrini sperimentano con viva partecipazione e commozione – spiega padre Antonio Criscuolo, rettore del Santuario di Marsala – sono particolarmente grato al Vescovo per aver concesso al nostro Santuario diocesano di essere chiesa giubilare in questo giorno solenne».
Sono sette, tra Santuari e parrocchie, i luoghi giubilari che il Vescovo monsignor Angelo Giurdanella ha indicato per il Giubileo 2025 nella Diocesi di Mazara del Vallo. Fino al 28 dicembre 2025 sono «da considerarsi luoghi giubilari» il Santuario Maria Ss. del Paradiso di Mazara del Vallo, il Santuario Maria Ss. della Cava di Marsala, chiesa della Tagliata a Castelvetrano, Santuario Madonna della Libera di Partanna, parrocchia Maria Ss. della Confusione di Salemi, Basilica Cattedrale di Mazara del Vallo e Santuario Maria Ss. della Margana a Pantelleria.
Cultura
Pantelleria, salvata femmina di piccione viaggiatore, messaggeri ed eroi nella storia

L’incredibile e affascinante storia dei piccioni viaggiatori
Cari della redazione e cari lettori, qualche tempo fa il caro Ispettore Forestale Paolo
Landolina ha soccorso e recuperato una femmina di piccione viaggiatore in
difficoltà, era stremata, denutrita e zoppicante e prontamente me l’ha consegnata qui,
in quello che negli anni è ormai diventato l’unico e del tutto casalingo centro di
soccorso per l’avifauna di Pantelleria.
Dall’anello identificativo siamo risaliti ai proprietari, regolarmente iscritti alla
Federazione di piccioni da corsa di Malta e sono stati contattati dalla nostra
Associazione L’Avamposto per l’eventuale ritorno a casa della nostra amica.
Anche se non si tratta di una specie selvatica protetta e quasi tutte le associazioni di
protezione della fauna non si fanno carico di questi animali, abbiamo deciso di
prendercene cura ugualmente.
Proprio perché consci e consapevoli dell’incredibile e importante relazione storica tra
colombi ed esseri umani, intendiamo onorarne la memoria, oltre che per un fattore
prettamente umano.
Ma come facevano i piccioni viaggiatori a consegnare i messaggi e ad essere cosi
efficienti nella corrispondenza dei tempi passati?
Ad oggi gli scienziati non hanno pienamente compreso come facciano, ma si pensa
che queste creature, come molte specie di uccelli migratori siano dotate di un Geo –
Recettore interiore, una sorta di bio rivelatore del campo magnetico terrestre e la
nostra stella Sole che gli permette di tracciare con precisione la rotta verso casa.
Ma c’è dell’altro, infatti tutti i columbidi si affezionano cosi tanto al luogo dove sono
nati, che ovunque essi vengano rilasciati faranno di tutto per ritornare al nido del
cuore.
Ciò permetteva agli addestratori e ai ricognitori di trasportare i piccioni verso gli
avamposti fuori dai propri confini, per esempio per seguire gli spostamenti
dell’esercito nemico o sulle coste marine per l’avvistamento di pirati e altri
aggressori, per poi essere rilasciati e consegnare ai luoghi d’origine i preziosi
dispacci.
Ma i piccioni possono affezionarsi anche ad un secondo luogo se lo trovano di loro
gradimento, cosi questa loro peculiarità permetteva di inviare messaggi non solo in
entrata, ma anche in uscita da un centro all’altro in tempi brevissimi per l’epoca.
Tutti sanno che le colombe formano delle coppie per la vita, ciò mi fa pensare che
questi messaggeri alati siano custodi di un profondo e speciale legame con il loro
nido e con la loro comunità.
QUali altri super poteri hanno i piccioni viaggiatori?
Ma vediamo oltre a queste capacità, quali sono gli altri super poteri di cui sono
dotati i nostri amici.
In primo luogo c’è da dire che questi animali possono vivere fino a 25 anni e volare
ad una velocità minima di 100 km orari e raggiungere una velocità massima di 185
km orari (record in orizzontale tra tutte le specie di uccelli) e può percorre ben 1000
km (Catania – Firenze) in solo 12 ore.
Questi tempi di consegna non erano minimamente paragonabili a qualsiasi mezzo di
comunicazione via mare o via terra, che in passato richiedeva settimane o addirittura
mesi per percorrere la stessa distanza ed erano tanto sicuri e con un tale livello di
riservatezza da fare imbarazzare i più sofisticati sistemi tecnologici di oggi.
Inoltre tutti i columbidi sono dotati di un ottima vista, che gli permette di vedere
tutto lo spettro dei colori e perfino la luce ultravioletta, oltre che dotati di un olfatto
finissimo e una memoria fotografica formidabile.
Se non è intelligenza naturale questa…
La nostra storia è colma di interessantissimi aneddoti e avvenimenti tanto
straordinari che ci riportano a questo antico legame, da meritare di essere ricordati.
Infatti…
Tanto tempo fa nelle torri di ogni regno e città v’erano i mastri addestratori di
piccioni, che con una vasta e ben organizzata rete di apposite postazioni, detti anche
“Centri Oracolari” garantivano la fondamentale comunicazione nelle epoche antiche.
Non si sa con precisione, quando le comunità umane iniziarono a usare colombe,
tortore e più raramente altri uccelli come cornacchie e corvi per comunicare e
scambiare messaggi, ma esistono riferimenti a tale pratica perfino nelle tavolette
sumeriche di 5-6 mila anni fa.
Gli studi e le scoperte archeologiche testimoniano che la profonda relazione tra
umani e colombi era presente in quasi tutte le grandi civiltà del passato.
Infatti gli antichi egizi, greci, persiani, assiri. romani, arabi, celti, cristiani e saraceni,
cosi come i grandi imperi e le dinastie dell’antica Cina, della Russia, dell’India e
della Mongolia, facevano ampio uso di questi simpatici aviatori per potere
comunicare in maniera veloce ed efficiente.
Tanto che ad essi, con un intricata rete di comunicazione era affidato il servizio
postale delle antiche civiltà.
Oggi, vista l’estrema adattabilità di questa specie, siamo abituati a vederli un po
ovunque, sono comuni e numerosissimi anche negli ambienti urbani e spesso sono
ignorati o considerati un problema per gli escrementi che imbrattano i monumenti.
Ma probabilmente se non ci fossero stati i piccioni viaggiatori a venirci in soccorso
fino all’epoca moderna e più precisamente fino al 1950, dopo la seconda guerra
mondiale, tutta la storia che narriamo oggi sarebbe stata completamente diversa.
E chissà senza il loro memorabile aiuto in quali meandri oscuri sarebbe giunto
l’epico racconto dell’umana esperienza su questo pianeta…
Proviamo a immaginare per un attimo tutti gli intrighi di corte, gli attacchi
pirateschi, gli assedi delle città o di interi regni, i disperati dispacci arrivati a
destinazione, le delicatissime missioni che hanno contribuito a salvare milioni, se
non più di vite umane, grazie a queste mirabili creature.
Nonostante la colomba viene considerata da sempre simbolo di pace e fedeltà e viste
le straordinarie capacità e lo spiccato coraggio di questi messaggeri del cielo e data
la contraddittoria natura umana, questi animali non poterono esimersi dal loro uso in
ambito militare ed ogni armata ed esercito di tutte le epoche del passato possedeva
intere divisioni di addestratori e piccioni che garantivano la comunicazione sui
territori da conquistare o da difendere.
I piccioni e i grandi condottieri della storia
Ogni grande condottiero e conquistatore della storia; da Alessandro Magno a Dario il
Grande, da Giulio Cesare ad Annibale, da Gengis Kan a Pietro il Grande,
riconosceva il valore intrinseco di questi particolari messaggeri per la buona riuscita
di qualsiasi operazione militare.
Da ricordare l’assedio di Parigi durante la guerra Franco – Prussiana (1870 – 1871) in
cui i Parigini riuscivano a comunicare con l’esterno della città grazie a questi leali
messaggeri. (Durante l’assedio di Parigi, quando la fotografia era agli albori si potè
ridurre le pellicole in microfilm, cuciti alle penne della coda, in modo che ogni
piccione potesse consegnare un testo scritto contenente fino a un milione di parole.
Durante l’assedio vennero inviati con questo sistema 150.000 messaggi governativi,
militari e segreti e oltre un milione di missive private). Fonte 1
Nonostante l’avvento del telegrafo e delle successive stazioni radio, i piccioni
vennero ampiamente usati anche nel più recente passato, proprio durante i due
conflitti mondiali, poiché si rivelavano fondamentali in caso di distruzione delle
stazioni radio da parte del nemico.
Così, fin dalla fine della guerra Franco – Prussiana i piccioni viaggiatori
cominciarono ad essere usati su vasta scala e nei più svariati utilizzi in tutta l’Europa,
non solo per la comunicazione, ma anche come veri e propri droni ricognitori in
grado di fotografare le posizioni e gli spostamenti dell’avversario, e perfino per
intercettare gli equipaggi dispersi in mare, tanto che l’aviazione inglese riporta che
un equipaggio su sette abbattuto dall’artiglieria nazista e disperso in mare, veniva
salvato grazie ai fidi pennuti.
Per comprendere quanto fu indispensabile e determinante l’utilizzo dei piccioni
soldato nella prima e seconda guerra mondiale, basti sapere che gli eserciti alleati di
Stati Uniti, Gran Bretagna, Russia, Italia. Francia, Belgio e altri Stati europei,
durante il primo conflitto possedevano più di 400.000 mila piccioni soldato a fronte
dei 150.000 dell’esercito tedesco.
Per rimediare a questo divario numerico i nazisti si avvalsero dei famigerati falchi da
guerra per intercettare e ghermire i piccioni messaggeri e le truppe avevano l’ordine
di sparare a vista su ogni pennuto avvistato.
Le ordinanze dei nazisti
I Nazisti emisero perfino ordinanze specifiche per consegnare e requisire le
piccionaie private nei territori occupati, di conseguenza furono centinaia le condanne
per fucilazione dei trasgressori partigiani e combattenti tra gli stati alleati.
(La mancata consegna era spesso punita con la morte. Proprio per questo un giovane
russo di Rostov sul Don, Viktor Cherevichkin di soli 16 anni, il 28 novembre 1941
fu fucilato per aver nascosto gli uccelli.
I tedeschi utilizzavano anche dei falchi addestrati per intercettare i piccioni sovietici;
esiste addirittura un documento sul drammatico destino del piccione N.48, che fu più
volte attaccato da un falco, ma alla fine riuscì a tornare a casa: “Verso il crepuscolo,
il volatile N. 48 è caduto ai piedi dell’addestratore di piccioni Popov. Aveva una
zampa rotta ed era attaccata al resto del corpo solo da un sottile strato di pelle. Il suo
petto era coperto di sangue secco. Il piccione respirava pesantemente e a fatica, con
il becco aperto, fu operato da un veterinario e riuscì a salvarsi”.
Nel 1944, il 2° Fronte Baltico fece addestrare una speciale squadra di piccioni
postali: 500 volatili, sotto la supervisione di 80 addestratori, furono addestrati a
volare in 22 direzioni in un raggio di 10-15 km. In sei mesi, consegnarono più di
4.000 piccionigrammi. L’esercito sovietico dei piccioni subì enormi perdite durante
la Seconda guerra mondiale. Tuttavia, riuscì a dare un contributo significativo alla
vittoria, assicurando la consegna di decine di migliaia di messaggi importanti ai loro
destinatari). Fonte 2
Proprio in questi giorni (dall’8 all’11 maggio) in Russia si celebra la vittoria sul
nazifascismo, dove si onora la memoria dei caduti e l’eroica Armato Rossa, il
Reggimento Immortale che fu determinante nella sconfitta del nazifascismo.
E sembra davvero inconcepibile e insano che nella votazione delle Nazioni Unite del
17 dicembre 2024, svoltasi contro la glorificazione del nazismo e del neo – nazismo,
siano state tutte le nazioni dei cosiddetti paesi occidentali, quali Germania, Stati
Uniti, Francia, Polonia, Ucraina, Canada, Regno Unito, Italia ecc. a votare contro.
Fortunatamente la risoluzione è passata con 119 voti a favore, 53 contrari 10 Stati
astenuti.
Ma fa davvero rabbrividire che queste 63 nazioni, che sarebbero dovute essere in
prima linea a favore di tale risoluzione, abbiano invece votato contro per mero
interesse politico.
L’Armata Rossa e l’intero popolo russo in quell’oscuro periodo fece ampio uso dei
piccioni soldato, tanto che alla fine del conflitto vennero insigniti della medaglia al
valore ben 30 addestratori e relativi piccioni.
Va ricordato che l’allora Unione Sovietica fu teatro della più sanguinosa e spietata
aggressione delle armate naziste, dove si ebbe il più alto numero di vittime; circa 27
milioni tra civili e soldati.
La resistenza più straordinaria si ebbe nelle città di Stalingrado, Leningrado e
Mosca, dove in quest’ultima l’esercito nemico si spinse fino a soli 32 km dalla Piazza
Rossa, per poi essere sconfitto e inseguito dall’Armata Rossa fino a Berlino, facendo
capitolare il 3° Reich e liberando in seguito i famigerati campi di sterminio e
concentramento di Auschwitz, Kulmhof, Dachau, Buchenwald, Sachsenhausen e
tanti altri.

dal sito Top War
Naturalmente anche dall’altro fronte occidentale le forze alleate si avvalsero del
prezioso contributo dell’esercito dei piccioni per fare fronte comune alla minaccia
del nazismo.
Perfino nel fatidico giorno del D – Day, l’uso dei piccioni viaggiatori fu determinante
per coordinare lo sbarco in Normandia, uno di essi di nome Paddy divenne famoso
per aver consegnato nel Regno Unito il messaggio che riportava la buona riuscita del
famoso sbarco. ( Il nome in codice della missione era “U2” e Paddy si trovò nel bel
mezzo del fuoco nemico quando venne rilasciato in Normandia intorno alle 08.15
del 12 giugno per trasferire messaggi codificati sull’avanzata delle truppe anglo-
americane. Il pennuto dovette far fronte alle pessime condizioni meteorologiche ed
evitare gli agguati dei falchi tedeschi a sua volta addestrati dall’esercito di Hitler per
andare “a caccia” di Paddy e compagni. Il piccione irlandese volò per 240 chilometri
fino all’Hampshire e “atterrò” alla base in quasi 4 ore e 50 minuti. Un’impresa
eroica che gli valse la medaglia “Dickin” il 1° settembre 1944, dal nome della
veterinaria Maria Dickin che aveva lanciato il riconoscimento in onore degli animali
“in armi”.) Fonte 3

dal sito Top War
E’ d’obbligo ricordare anche la famosa Cher Ami (Cara Amica) il piccione che salvò
200 uomini durante la prima guerra mondiale quando il Maggiore Charles White
Whittlesey del Battaglione perduto della 77° divisione, si trovò in una situazione
disperata finiti in una depressione di una collina restarono accerchiati dai tedeschi da
un lato e dall’altro dall’artiglieria amica e affidò all’ultimo piccione il messaggio per
la loro salvezza. (Furono tre i piccioni inviati prima di Cher Ami che furono
abbattuti.. Fu il momento di Cher Ami, ultimo volatile e ultima speranza rimasti al
battaglione. Whittlesey consegnò le sorti dei suoi uomini al piccione che portava il
seguente messaggio: “Ci troviamo lungo la strada parallela alle coordinate 276,4. La
nostra stessa artiglieria sta effettuando uno sbarramento proprio sopra di noi. Per
l’amor di Dio, fermatevi”. Appena spiccato il volo, i tedeschi iniziarono a sparare e
Cher Ami fu colpita al petto, ad una zampa e ad un occhio, ma nonostante questo
continuò a volare e a schivare le pallottole, percorrendo 25 miglia in soli 65 minuti e
consegnando con successo il suo messaggio, salvando una parte degli uomini della
77a divisione. I medici della divisione raccolsero l’uccello completamente coperto di
sangue e fecero di tutto per salvarlo. Cher Ami si salvò ma perse la zampa che fu
sostituita da una protesi di legno. Appena in grado di viaggiare fu imbarcata per gli
Stati Uniti dove ricevette la medaglia Coix de Guerre e la medaglia d’oro dei corpi
organizzati di American Racing Pigeon Fanciers. Furono 12 in totale i viaggi
eseguiti con successo da Cher Ami, che morì il 13 giugno 1919 a causa delle ferite
riportate in battaglia. Il suo corpo imbalsamato è attualmente conservato ed esposto
nel National Museum of American History). Fonte 4
Esistono molti monumenti che onorano la memoria di questi coraggiosi alleati del
cielo, come il monumento esposto a Bruxelles.
I piccioni viaggiatori dopo la Seconda Guerra Mondiale
Terminato il periodo bellico, e perso anche il romanticismo poetico dell’utilizzo di
questi amabili aviatori, oggi come ogni cosa che comprende e fagocita l’odierna
società umana, ha ridotto i piccioni viaggiatori al mero uso ludico e commerciale
nelle competizioni, dove vengono liberati fino a 15.000, 20.000 esemplari a gara e
ormai si svolgono un po in tutto il mondo.
Per avere un idea dell’enorme indotto economico, basti sapere che un imprenditore
cinese di cui non si conoscono le generalità, ha comperato il campione Armando per
1 milione 200 mila euro e la campionessa New Kim per un milione 600 mila euro
per l’accoppiamento. Fonte 5
In Belgio nella gara di piccioni del 2019 il montepremi ammontava a più di 50
milioni di euro.
Adesso che scrivo, la nostra amica che ho chiamato Vittoria, sta meglio, il peggio
sembra passato, ha ripreso le forze e grazie alle cure sembra stia superando pure la
brutta infezione alla zampa destra, che gli ha compromesso un dito.
Ogni uccello che accolgo e cerco di aiutare, mi infonde e trasmette energie e
riflessioni diverse, non avrei mai sospettato che un animale cosi umile e comune
potesse dirmi e donarmi così tanto.
Tanto che sento di poter interpretare il suo messaggio: Restate umani, se ciò vale
ancora qualcosa.
Pantelleria 9 maggio 2025
Anselmo Consolo
Fonte 1: Carabinieri. It https://www.carabinieri.it/media—
comunicazione/silvae/la-rivista/aree-tematiche/storia/il-colombo-viaggiatore-l-eroe-
affidabile
Fonte 2: A.N.C.R Associazione Nazionale Combattenti e Reduci
https://www.combattentiereduci.it/notizie/cos-i-piccioni-viaggiatori-aiutarono-l-
armata-rossa-a-vincere-nella-seconda-guerra-mondiale
Fonte 3: Avvenire https://www.avvenire.it/agora/pagine/in-prima-linea-finirono-
perfino-i-piccioni-e-furono-medagliati
Fonte 4: Keblog https://www.keblog.it/cher-ami-piccione-viaggiatore-prima-
guerra-mondiale/
Fonte 5: Il Post https://www.ilpost.it/2020/11/18/gare-piccioni/
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