Ambiente
Schifani Commissario ai rifiuti per fare il lavoro sporco: costruire due inceneritori in Sicilia

Schifani Commissario ai rifiuti per fare il lavoro sporco: costruire due inceneritori in Sicilia.
Il Presidente della regione Renato Schifani è stato nominato dal Governo Meloni, all’interno di un decreto che si occupava di tutt’altro, Commissario straordinario sul ciclo dei rifiuti in Sicilia.
Un cumulo di incarichi finalizzato, nemmeno tanto velatamente, a costruire due inceneritori in Sicilia. Con questa nomina il Commissario/Presidente potrà così derogare a numerose leggi sulla tutela ambientale e del paesaggio nonché aggirare il codice degli appalti. In più, si garantisce al Commissario/Presidente completa immunità da responsabilità civile e danno erariale con la possibilità di tenere una contabilità speciale che non può essere sottoposta al controllo della Corte dei conti.
Un fatto gravissimo e che ci fa sospettare un’enorme operazione clientelare visto che ci sono in ballo 800 milioni di euro e che il Presidente Schifani avrebbe avuto tutti gli strumenti ordinari per potere realizzare e implementare un Piano dei rifiuti regionale, anche se non avrebbe avuto le mani libere. Purtroppo, tali strumenti in deroga alla legge e ai processi democratici sono ampiamente usati da centrosinistra e centrodestra, basti pensare al Sindaco di Roma nominato Commissario per avviare la costruzione di uno dei più grandi inceneritori d’Europa contro la volontà dei cittadini.
La soluzione al problema dei rifiuti però non è l’incenerimento o il conferimento in discarica ma la realizzazione di un ciclo dei rifiuti virtuoso incentrato sul riuso, sul riciclo e sul recupero, in un contesto di economia circolare.
È fondamentale, infatti, spezzare il legame tra gestione dei rifiuti e profitti affidando direttamente ad una società di diritto pubblico, che risponde delle sue azioni direttamene ai cittadini, l’intero ciclo dei rifiuti. Il Governo e il Presidente siciliano hanno invece scelto di incenerire i rifiuti con i cosiddetti termovalorizzatori, andando contro la storia e la volontà della popolazione. Gli inceneritori rappresentano una modalità obsoleta e altamente inquinante, che stanno dismettendo in tutta Europa, e che non affronterà nemmeno l’emergenza in quanto serviranno decenni per la loro realizzazione.
Una soluzione concreta e immediata invece sarebbe la differenziazione tra il secco e l’umido, con la creazione di un circolo virtuoso di riuso e riciclo di molti materiali dismessi, che consentirebbe di dimezzare subito la produzione di rifiuti, ma così si farebbero gli interessi generali della collettività e non delle varie clientele. E il Governo e il Presidente della regione se ne guardano bene dal farlo.
Nicola Candido, Segretario Regionale della Sicilia
Elena Mazzoni, Responsabile nazionale Ambiente
Partito della Rifondazione Comunista – Sinistra Europea
Ambiente
Pantelleria, sospensione distribuzione acqua nel Capoluogo

Il Comune di Pantelleria ha emesso avviso pubblico per informare che l’erogazione di acqua, oggi, in paese/capoluogo è sospesa, causa guasto nella rete idrica. Non si ha notizia su tempi per il ripristino del servizio idrico.
Ambiente
Marettimo, Guardia Costiera sequestra 3,5 quintali di prodotti ittici e rete a strascico

La Guardia Costiera sequestra due attrezzi irregolari e circa tre quintali e mezzo
di prodotto ittico ad unità da pesca a strascico
Nei giorni scorsi un’importante operazione di polizia marittima a tutela dell’ambiente
marino e del rispetto delle leggi sulla pesca marittima, sotto il coordinamento del 12°
CCAP della Direzione Marittima di Palermo, è stata portata a termine dalle donne e
dagli uomini della Guardia Costiera nell’ambito del Compartimento Marittimo di
Trapani coinvolgendo il personale dell’Ufficio Circondariale Marittimo di Marsala e di
quello dell’Ufficio Locale Marittimo di Marettimo.
Grazie al sistema di monitoraggio satellitare V.M.S., la Sala Operativa della
Capitaneria di Porto di Trapani individuava alcune unità da pesca a strascico attive
all’interno della zona GSA 16 (area geografica sud occidentale della Sicilia, istituita per
monitorare lo stress di cattura di alcuni stock ittici) nonostante nel mese di settembre
sia in vigore il fermo pesca regionale, misura essenziale per garantire il ripopolamento
delle specie e l’equilibrio biologico.
Prontamente venivano inviate in zona la M/V (CP) 770 della Capitaneria di porto di
Trapani e il G.C. B 166 dell’Ufficio Locale Marittimo di Marettimo, che intercettavano a
sud-ovest di Marettimo un peschereccio della marineria di Porticello; l’imbarcazione,
oltre a operare in periodo vietato, utilizzava una rete non conforme alla normativa
comunitaria, con maglie inferiori al consentito e, quindi, altamente dannose per
l’ecosistema perché in grado di catturare anche esemplari giovani.
L’utilizzo di reti non conforme è particolarmente dannoso per l’ecosistema e per le
specie ittiche in quanto la non conformità della dimensione delle maglie che
compongono gli attrezzi da pesca ne modifica significativamente la selettività e
permette, dunque, la cattura di esemplari di taglia inferiore a quella consentita anche
in fase di crescita e riproduzione.
L’attrezzatura e quasi mezzo quintale di pescato venivano, così, sequestrati e al
comandante dell’unità venivano contestate due sanzioni amministrative per un totale
di 4.000 euro per aver violato il periodo di interruzione della pesca come disposto dalla
normativa regionale e per avere pescato con un attrezzo da pesca non consentito.
Contemporaneamente, un’altra unità da pesca della stessa marineria, già monitorata
dai sistemi della sala operativa della Capitaneria di porto di Trapani, veniva
ispezionata al porto di Marsala dal personale dell’Ufficio Circondariale Marittimo di
Marsala accertando anche in questo caso un’attività di pesca a strascico nella zona
GSA 16 in periodo vietato.
Sono scattati, quindi, il sequestro della rete e di circa tre quintali di pescato, oltre a una
sanzione amministrativa pari a 2.000 euro.
Tutto il pescato sequestrato, complessivamente circa tre quintali e mezzo, è stato
devoluto in beneficenza.
L’attività’ svolta dagli uomini della Guardia Costiera si inserisce nella quotidiana
vigilanza svolta su tutto il Compartimento marittimo di giurisdizione, che viene
assicurata, in orari diurni e notturni, dal personale a terra ed imbarcato sulle
motovedette in servizio presso tutti gli uffici marittimi dislocati sul litorale e presso le
Isole Egadi al fine di controllare il rispetto delle norme di settore.
Trapani 15.09.2025
Ambiente
Pantelleria, dal 17 settembre riprendono le visite agli asini panteschi: Ettore ci aspetta

Dopo un dovuto e meritato riposo, da mercoledì 17 sarà possibile visitare il piccolo nucleo di asini panteschi presenti sull’isola. Vi aspettiamo alle ore 16:00 in via Madonna del Rosario( chiesetta di Sibà).
Dopo una passeggiata per un breve sentiero, raggiungeremo la residenza degli asini, dove non solo vi parleremo del progetto di tutela e riproduzione messo in atto dal Dipartimento dello sviluppo rurale e territoriale ( servizio 17 per il territorio di Trapani) ma vi faremo interagire con gli asinelli, soprattutto con il piccolo e socievole Ettore di Sibà, primo esemplare di asino pantesco nato sull’isola di Pantelleria dopo 35 anni di assenza della razza.
Per info e adesioni contattate il num. 3295613829
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