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Cronaca

Salemi, con obbligo di dimora sorpreso ad Erice. Arrestato dai Carabinieri

caterina murana

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SORPRESO IN TRASFERTA AD ERICE IN VIOLAZIONE DELL’OBBLIGO

DI DIMORA A SALEMI. ARRESTATO

I Carabinieri delle Stazioni di Erice e di Salemi hanno arrestato un 41enne salemitano,
gravato da pregiudizi di polizia, in ottemperanza al provvedimento emesso dal Tribunale di
Sciacca che ha disposto la sostituzione dell’obbligo di dimora con gli arresti domiciliari.
La misura di aggravamento disposta dal Tribunale di Sciacca scaturisce dall’attività
d’indagine condotta dai militari della Stazione Carabinieri di Erice che, nel corso di servizio
di pattuglia sul territorio, si sono insospettiti nel notare una autovettura che girovagava in
quel centro abitato a bassissima velocità.
Dalla targa dell’autovettura e dalla visione delle immagini di videosorveglianza sul territorio
si risaliva al conducente: un 41enne di Salemi sottoposto all’obbligo di dimora in quel
comune poiché presunto autore di furti di ceramiche e maioliche nella provincia di
Agrigento.
La presenza nel territorio di Erice, che già di per sé costituiva una violazione dell’obbligo di
dimora a cui era sottoposto, è stata prodromica allo svolgimento di ulteriori accertamenti in
ordine a possibili analoghi episodi di furti in quel comune. In particolare, in una
circostanza, è stato identificato quale autore di un tentativo di furto a Erice non andato a
buon fine perché, scoperto dal proprietario, si era dato alla fuga.
A seguito di perquisizione domiciliare presso la sua abitazione di Salemi sono state
rinvenute oltre 500 mattonelle antiche ed oggetti di antiquariato per i quali sono in corso
ulteriori accertamenti per stabilirne la provenienza.

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Ambiente

Black Friday: quando lo shopping diventa un incubo ambientale 

caterina murana

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Sono 429 mila le tonnellate di CO2 prodotte nel 2021 in occasione del Black Friday. La popolarità della giornata di sconti per eccellenza continua a crescere, e con essa il numero di acquisti effettuati. L’obiettivo è quello di adottare misure più green da parte dei clienti e degli e-commerce per mitigare l’impatto ambientale

Comportamenti d’acquisto: confronto tra Italia, Spagna e Francia

Mentre il Black Friday continua a guadagnare terreno come appuntamento irrinunciabile per i consumatori in tutto il mondo, è interessante osservare le differenze tra i comportamenti d’acquisto tra Italia, Francia e Spagna. Nel 2021 in Italia si sono spesi 3 miliardi di euro, di cui 1,8 miliardi derivanti da acquisti online. Questo ha registrato un notevole aumento del 21% rispetto all’anno precedente. In Francia la popolarità del Black Friday è in costante crescita, con un aumento del 25% rispetto all’anno precedente. Anche in Spagna, la tendenza all’acquisto è in aumento, con un incremento del 18% rispetto all’anno precedente.

È interessante notare che in tutti e tre i paesi, l’entusiasmo per il Black Friday è maggiormente condiviso tra i giovani della Generazione Z, mentre la generazione dei Baby Boomer mostra un interesse inferiore. Infine, solo una piccola percentuale, rispettivamente il 12% in Italia, l’11% in Spagna e il 17% in Francia, considera seriamente l’impatto ambientale degli acquisti durante questa giornata di sconti.

Quanto CO2 produce la giornata di sconti?

Il Black Friday porta con sé una serie di conseguenze negative per l’ambiente. L’incremento delle vendite online e l’utilizzo di materiali non sostenibili per la logistica, come imballaggi non riciclabili, contribuiscono all’aumento dell’inquinamento. Uno studio britannico del 2020 ha stimato che nel Regno Unito il Black Friday ha comportato un’impressionante emissione di circa 429 mila tonnellate di CO2, che si va ad aggiungere ad altri gas, equivalente a 435 voli di andata e ritorno tra Londra e New York. 

Inoltre, il problema dell’obsolescenza programmata fa sì che molti prodotti perfettamente funzionanti vengano abbandonati in favore degli ultimi modelli disponibili, generando ingenti quantità di RAEE (Rifiuti di apparecchiature elettriche ed elettroniche). Questi rifiuti sono difficili da smaltire in modo sostenibile.

Soluzioni per mitigare l’impatto ambientale

Per ridurre l’impatto ambientale del Black Friday, è importante adottare un approccio più responsabile. Ecco alcune soluzioni:

1. Compensare le Emissioni: Se non è possibile rinunciare a un determinato acquisto, è possibile acquistarlo da aziende che finanziano progetti ecosostenibili per compensare le proprie emissioni di CO2 e altri gas nocivi. 

2. Ridurre gli Imballaggi: Favorire l’acquisto presso negozi locali per evitare l’uso di imballaggi inutili e inquinanti durante la spedizione. Inoltre, quando si effettua un acquisto online, verificare se è disponibile un packaging 100% sostenibile.

Obiettivo 24 Novembre: rendere il Black Friday più Green

In conclusione, mentre il Black Friday offre vantaggi economici ai consumatori, è essenziale portare alla luce l’impatto ambientale di questa giornata di shopping intensivo. Adottando misure responsabili, come il supporto di aziende sostenibili e l’adozione di pratiche di acquisto più eco-friendly, si può contribuire a mitigare l’impatto ecologico, riducendo le emissioni di CO2 e altri gas, così come la produzione di rifiuti. In questo modo, è possibile rendere il Black Friday non solo un momento di opportunità economiche, ma anche di sostenibilità ambientale.

Fonte: https://www.contatti-energia.it/news/black-friday/ 

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Politica

Rifondazione Comunista Sicilia aderisce alla manifestazione contro la base di Sigonella

Matteo Ferrandes

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Rifondazione Comunista Sicilia aderisce alla manifestazione che si terrà a Sigonella il il 19 novembre ore 9:30 per la Pace, contro l’espansionismo NATO e la militarizzazione della Sicilia.
La presenza di una base militare statunitense a Sigonella è una minaccia per la pace e la sicurezza del nostro territorio, del bacino del Mediterraneo e del Medioriente. La base e il MOUS sono perno logistico per le operazioni di sorveglianza elettronica in Ucraina e per la fornitura di armi ad Israele che sta massacrando il popolo palestinese e il diritto internazionale e rappresentano un pericolo concreto e costante per la popolazione siciliana.
La militarizzazione della Sicilia è un processo che va avanti da decenni: logisticamente costruendo basi ed installazioni militari, culturalmente reclutando ed esaltando la professione militare nelle scuole. Un inganno pericoloso che fa immaginare la guerra come un normale mestiere o addirittura un’opportunità di occupazione in una regione dove la mancanza di lavoro, l’assenza di politiche sociali e di sostegno ai giovani sono croniche. I miliardi di euro destinati dal Governo italiano alle guerre e alla costruzione di nuove armi si dovrebbero investire per dare lavoro e scuole decenti, invece di costringere le ragazze e i ragazzi all’emigrazione o al mestiere della guerra. Un dato per tutti, l’abbandono scolastico in Sicilia è arrivato al 21% e le classi pollaio si sono moltiplicate in ogni Istituto.
Chiediamo, perciò, a tutte le forze democratiche e pacifiste di partecipare a questa manifestazione, per dire no alla guerra e alla militarizzazione della Sicilia e per costruire un futuro di pace e di giustizia per il nostro territorio e per il Popolo palestinese massacrato sotto le bombe israeliane fornite dagli statunitensi. 

Nicola Candido, Segretario Regionale della Sicilia

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Economia

Trapani, presentata strategia West Sicily 2034

caterina murana

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Una vision strategica e una stabile rete territoriale per la pianificazione del futuro dell’Area Vasta: presentata la strategia West Sicily 2034

Oltre 30 eventi tra incontri territoriali e tematici, eventi formativi, laboratori di progettazione partecipata, più di 8 mila contatti sui social, 132 le presenze registrate da parte di rappresentanti di enti pubblici, 17 per le associazioni di categoria, 15 per istituzioni educative e culturali, 9 per enti o associazioni ambientali, 44 le partecipazioni da parte di organismi di inclusione o promozione sociale, più di 500 pagine di documenti e allegati relativi alla strategia.  

Sono questi alcuni dei numeri del progetto West Sicily 2034, che ha coinvolto tutti i 25 comuni del trapanese per la progettazione e pianificazione di una vision territoriale di medio periodo che sia da matrice per progetti e investimenti futuri, in un’ottica di rete nell’intero territorio provinciale.

Il Comune di Trapani, infatti, insieme ad un più vasto partenariato che comprende tutti i comuni e vari stakeholder provinciali, è stato selezionato fra le 12 città pilota in Italia, per la realizzazione del progetto “MediAree Next Generation City”, che ha previsto una progettazione partecipata per lo sviluppo di una pianificazione di medio periodo, con l’obiettivo migliorare e rafforzare competenze e strumenti di attuazione di progetti e investimenti nel territorio dell’Area Vasta trapanese.

Giovedì scorso, nella sede di Sicindustria, il team di esperti incaricato da ANCI, per il progetto a regia del Dipartimento della Funzione Pubblica, ha presentato una sintesi della Strategia, il documento consegnato e simbolicamente “siglato” da parte dei presenti, con l’intento di mantenere quell’impegno di attuazione e collaborazione verso obiettivi comuni.

Fra i presenti anche Raffaella Florio, Responsabile della Consulta Città Medie e Pianificazione Strategica di ANCI, che ha sottolineato il valore della costituzione di una rete solida tra enti pubblici e stakeholder per la realizzazione di strategie di sviluppo fattibili e concrete, capaci di affrontare le tante sfide future.

Ma West Sicily 2034 non termina qui, prossima tappa è la costituzione di un ufficio unico sovracomunale, con il compito di coordinare i processi di programmazione, progettazione, valutazione e monitoraggio per proseguire nel percorso di governance multilivello per la realizzazione di interventi in diversi ambiti tematici (digitalizzazione e competitività, cultura e turismo, transizione ecologica, mobilità sostenibile, istruzione e ricerca, coesione e inclusione e salute). 

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