Cultura
Proverbi marinareschi a Pantelleria / 6: “Dammi sortì e jèttami a mmari”
Cù avi rinari fa varchi e navi
Chi ha denari costruisce barche e navi.
Soltanto chi ha soldi può permettersi di costruire barche e
navi, manufatti marinari sempre costosi. Essere armatori nel passato (ma anche oggi) poteva
permetterselo solo chi avesse molti “piccioli”. Comunque l’investimento, seppure rischioso, poteva
portare anche cospicui guadagni. Si dice, per traslazione, anche di chi fa o intraprende cose o
imprese grazie alle sue ricchezze e che ad altri, senza capitali disponibili, non è possibile. E’ sempre
citato con tono indispettito e un pochino invidioso.
Cu mari e cu venti ‘un tti fa valenti
Con il mare e con i venti non essere spavaldo.
Il mare e i venti che lo plasmano continuamente e quotidianamente non permettono arroganza di sorta. Di fronte agli elementi marini i patrun di un tempo si ponevano sempre con umiltà e rispetto. Questo è dunque il proverbio marinaresco del rispetto. Essere spavaldo e incosciente in mare porta alla fine solo disgrazie. Un arcaico detto napoletano è più esplicativo, infatti sentenzia, senza tema di smentite, che “nu’ ‘nce stà marenaro c’ ‘a mmare nun pò affocà” (non c’è marinaio che a mare non può affogare).
Cu va pì stu mari sti pisci pigghia
Chi va per questo mare questi pesci prende.
E’ troppo noto per essere commentato estesamente, diciamo soltanto che quando si fanno delle scelte avventate si devono poi mettere in conto anche le dannose conseguenze. Non si raccoglie altro che quello che si è seminato.
Grecu e livanti, acqua darreri e acqua davanti
Greco e levante, acqua da dietro e acqua davanti.
Il grecale o greco è un vento forte mediterraneo che soffia da nord-est ed è sempre associato a tempo perturbato. Scorre lungo le coste della Sicilia orientale. Il levante soffia nella direzione da est a ovest ed è apportatore di pioggia. In antico il levante veniva chiamato Apeliote, un dio minore figlio Astreo e di Eos. Dai contadini era particolarmente amato in quanto portava la pioggia sui campi aridi, per questo veniva raffigurato come un giovane dai fluenti capelli ricciuti vestito di verde e con in mano frutta e grano quale segno di abbondanza. Nel canale di Sicilia l’unione del grecale col levante significava sicura e forte tempesta per i velieri in quel momento in mare.
Cu avi lingua passa ‘u mari
Chi ha lingua attraversa il mare ovvero può raggiungere con facilità qualsiasi destinazione.
Chi ha la padronanza della lingua e quindi una buona oratoria può cavarsela in ogni circostanza. Il proverbio citato però è molto più profondo in quanto intende sottolineare l’importanza di porsi delle domande e cercare di avere spiegazioni allorché ci si trovi in situazioni complesse da superare o ci si avventura in zone o territori fino a quel momento sconosciuti. Fa il paio con il vecchio detto napoletano “Chi tene ‘a lengua va ‘n Sardegna” (Chi ha la lingua va in Sardegna e quindi attraversa anche il mare). Qui la Sardegna è metafora di luogo lontano e sconosciuto al di là del mare.
Cu paga avanti mancia pisci fitusi
Chi paga avanti mangia pesci marci.
Non si deve essere precipitosi e imprudenti nel pagare subito e avanti perché le brutte sorprese (i pisci fitusi) sono lì ad aspettarti. Bisogna essere quindi sempre cauti e prudenti, soppesare i pro e i contro, negli affari che si intraprendono.
Dammi sortì e jèttami a mmari
Dammi fortuna e gettami a mare.
Un detto che a me personalmente piace moltissimo. Qua “sorti” non è usato come sorte o destino, ma come fortuna e il mare è visto come pericolo estremo. Eppure anche quest’ultimo si può superare agevolmente quando si ha la fortuna dalla propria parte. D’altronde il grande Napoleone Bonaparte soleva ripetere che era meglio avere generali fortunati piuttosto che bravi. I marinai siciliani hanno poi coniato tutta una serie di detti rafforzativi del proverbio di cui sopra, quali “Dammi fortuna e jèttami a mmari, ca niesciu cu li taschi chini de pisci” (Dammi la fortuna e gettami a mare, che ne esco con le tasche piene di pesci). Oppure “E’ accussì furtunatu chi si cari a mari nesci cu la ghiotta ‘nsacchetta”, questo è veramente superlativo in quanto il soggetto si salva dai marosi con in tasca addirittura la zuppa di pesci (ghiotta) già bella e pronta e quindi non resta che mangiarla e gustarla. In ultimo “Ogni calata nu purpu” (Ogni immersione in mare, un polipo preso), c’è da restare allibiti di fronte a persone così sfacciatamente baciate dalla fortuna. Sì, anche quando si tratta di soli polipi.
(6 – continua)
Orazio Ferrara
Cultura
Pantelleria a Vins Extrêmes , il salone internazionale della viticoltura eroica
Un’importante vetrina di promozione del territorio. Presenti Parco e Comune di Pantelleria
Pantelleria e la sua viticoltura eroica sono stati protagonisti della 33esima edizione del salone internazionale (Mondial des Vins Extrêmes) di Forte di Bard (Aosta).
L’evento, promosso da Cervim (Centro di ricerca per la viticoltura montana) in collaborazione con l’Assessorato Agricoltura e Risorse Naturali della Regione Valle d’Aosta, la Chambre valdôtaine e l’Associazione Forte di Bard, ha avuto l’obiettivo di valorizzare la viticoltura eroica quale presidio produttivo, paesaggistico e culturale, sostenendo modelli agricoli capaci di generare valore economico e servizi ecosistemici.
Il salone ha accolto più di 50 aziende, provenienti da 11 regioni italiane e da diverse realtà europee (come Albania, Germania e Svizzera) e ha avuto come ospiti 5 delegazioni “eroiche” tra cui Pantelleria, a fianco di Svizzera (Lavaux), Abruzzo (Consorzio Vini), Spagna (Lugo -Galizia) e Francia (Côte Vermeille–Banyuls).

L’Ente Parco Nazionale e il Comune della Perla Nera hanno presentato le loro tipicità enologiche in uno stand nel quale, grazie alla presenza del giovane Maitre e Sommelier Pantesco Gaspare Basone (membro FISAR,Federazione Italiana Sommelier Albergatori Ristoratori delegazione di Roma), sono stati descritti e fatti degustare vini, vini passiti e aromatizzati accompagnati da alcuni prodotti gastronomici d’eccellenza (come olio, patè, mieli di nicchia) offerti dalle Aziende Agricole del territorio che hanno aderito all’iniziativa.
La delegazione Pantesca ha avuto a disposizione, oltre allo stand, anche un corner point che ha permesso di narrare l’isola dal punto di vista dell’agricoltura e delle sue tipicità non solo enologiche ma anche turistiche.
Momento importante della manifestazione è stata la cerimonia di premiazione del Concorso enologico internazionale dedicato ai vini prodotti da viticoltura eroica. Alla giuria (composta da 50 tecnici degustatori internazionali) sono pervenuti 1001 vini di 372 aziende provenienti da 17 paesi del mondo. 
Tra le medaglie assegnate sono presenti due cantine pantesche: Medaglia D’Oro alla Cantina Basile, per il suo vino bianco Pantelleria DOC Sora Luna 2024, ottenuto con uve zibibbo in purezza, e per il Passito DOC Shamira 2020, e Medaglia D’Oro alla cantina Pellegrino per il Pantelleria DOC Isesi 2023, anche questo bianco ottenuto da uve zibibbo in purezza.

Parco e Comune ringraziano tutti i produttori che hanno messo a disposizione i loro prodotti per fare conoscere il territorio in una importante vetrina internazionale: Basile, Pellegrino, Donnafugata, Antonio Gabriele, I giardini di Tanit, D’Ancona, Gotha, Khattibuale, Marthingana, Almanza.
Spettacolo
“Pluribus” e il ritorno di “Now You See Me” guidano lo streaming in Italia – Classifica JustWatch
L’ultima classifica inerente a top film e serie TV più gettonate in Italia nell’ultima settimana: https://www.justwatch.com/it/streaming-charts

Per i film, questa settimana Now You See Me – I maghi del crimine sale di una posizione e conquista il primo posto probabilmente spinto dalla recente uscita nelle sale di Now You See Me 3. I migliori illusionisti del mondo vengono reclutati da un misterioso benefattore per mettere in scena rapine straordinarie, regalando il bottino agli spettatori come se fossero parte dello spettacolo. Sulle loro tracce si mettono un agente dell’FBI e un detective dell’Interpol, determinati a smascherare il trucco dietro ai colpi impossibili del gruppo.
Al secondo posto debutta After the Hunt – Dopo la caccia, nuova entrata firmata da Luca Guadagnino e presentata all’ultimo Festival di Venezia. Julia Roberts interpreta una professoressa universitaria alle prese con una studentessa modello (Ayo Edebiri) che muove delle accuse verso un suo collega (Andrew Garfield). Quando un segreto del passato della docente riaffiora, la sua vita privata e professionale rischia di crollare. Un dramma psicologico sull’etica, il potere e la verità, con un cast di alto livello e una tensione crescente.
Al terzo posto scende Frankenstein, che perde due posizioni dopo due settimane consecutive in vetta. Diretto da Guillermo del Toro e presentato al Festival di Venezia, il film segna il ritorno del regista premio Oscar al gotico, con una nuova versione del celebre romanzo di Mary Shelley. Victor Frankenstein (Oscar Isaac), ossessionato dall’idea di riportare in vita i morti, sfida i limiti della scienza fino a dare forma a un essere mostruoso e mai visto prima.
Per le serie TV, stabile in vetta per la terza settimana consecutiva Pluribus. La persona più disperata del pianeta riceve l’assurda missione di salvare il mondo dalla felicità, in una satira filosofica che esplora la tristezza necessaria e il potere di chi non ha più nulla da perdere.
Al secondo posto sale The Beast in Me, che guadagna due posizioni. Una scrittrice famosa si ritrova coinvolta in un gioco manipolativo con il suo potente vicino: un uomo ricco e misterioso, avvolto dal sospetto di un omicidio, che trasforma la sua vita in un intricato gioco psicologico fatto di sotterfugi e tensione.
Guadagna due posizioni anche Welcome to Derry, che si piazza al terzo posto. Prequel di It, la serie è ambientata negli anni ’60 nella cittadina più inquietante del Maine e racconta le origini di Pennywise, il clown simbolo della paura. Un viaggio nel passato che unisce nostalgia e terrore, destinato a conquistare gli amanti dell’horror.
A questa pagina è presente la tabella contenente la classifica completa aggiornata in tempo reale e riferita agli ultimi 7 giorni anche oltre la 10ma posizione.
Questa settimana JustWatch mette in evidenza la sua nuova guida ai migliori adattamenti cinematografici di musical di Broadway, con Wicked (2024), che nell’ultima settimana si è classificato al quarto posto della streaming chart italiana, al centro dell’attenzione. La lista include classici come Cabaret, Chicago e, naturalmente, Wicked, offrendo indicazioni su dove poterli vedere in streaming in Italia. La lista completa dei titoli può essere consultata a questa pagina: https://guides.justwatch.com/it/migliori-film-tratti-da-musical
Cultura
Santo Stefano Quisquina da Comunita’ HONOS 2024 a candidata al Premio Paesaggio del Consiglio d’Europa
SANTO STEFANO QUISQUINA
Tra le pieghe morbide dei Monti Sicani, dove i profili delle colline si inseguono come onde di terra e il vento porta con sé l’eco di antichi mestieri, Santo Stefano Quisquina affida al proprio paesaggio la narrazione di un’identità collettiva che ancora oggi resiste, si rinnova e dialoga con il mondo contemporaneo.
È da questo intreccio di natura, memoria e comunità che nasce la candidatura al Premio Nazionale del Paesaggio, promosso dal Ministero della Cultura nel solco della Convenzione Europea del Paesaggio.
Il paese, immerso in un ambiente che alterna boschi, pascoli e antiche vie di transumanza, conserva un tessuto umano fatto di gesti lenti e consapevoli: il lavoro dei pastori all’alba, il ritorno dei contadini lungo i terreni terrazzati, le donne anziane che raccontano proverbi legati alle stagioni.
Qui il paesaggio non è solo sfondo: è protagonista, compagno quotidiano, matrice culturale che continua a modellare comportamenti, relazioni e linguaggi.
La candidatura si inserisce dunque in una visione ampia, che considera il territorio come eredità viva. Negli ultimi anni Santo Stefano Quisquina ha promosso pratiche di tutela e progetti di valorizzazione che hanno dato nuovo senso a luoghi storici e spazi rurali, mettendo al centro la sostenibilità, la partecipazione e la continuità delle tradizioni. La comunità ha fatto del proprio legame con la terra un principio guida, trasformando antichi saperi in strumenti contemporanei di gestione e cura.
Il dossier presentato — un documento che unisce rigore tecnico e profondità culturale — raccoglie questa lunga relazione tra gli abitanti e il territorio.
Le descrizioni del paesaggio sono punteggiate da fotografie, mappe, testimonianze orali e racconti che restituiscono un mosaico complesso e affascinante: la Quisquina come luogo di incontro tra storia e natura, ma anche come spazio affettivo in cui ciascuno riconosce un frammento della propria identità.
L’Amministrazione Comunale, rappresentata dal sindaco Francesco Cacciatore (nella foto) e dall’assessore al Turismo Anna Chillura, ha espresso profonda gratitudine a chi ha contribuito in modo volontario alla redazione del documento.
La Prof.ssa V. Scavone e le architette E. Lo Sardo, D. Toscano e J. Moscatello hanno intrecciato competenze tecniche e sensibilità territoriale, mentre la Consigliera Comunale Lucia Leto Barone e numerosi cittadini hanno offerto conoscenze, memorie e tempo, trasformando la candidatura in un vero progetto collettivo. L’esito del concorso sarà noto nei prossimi mesi. Tuttavia, per Santo Stefano Quisquina, il senso profondo di questo percorso è già evidente: la consapevolezza di abitare un paesaggio non solo da ammirare, ma da raccontare, custodire e tramandare. In un’epoca di cambiamenti rapidi, il paese rinnova così il suo impegno nel riconoscere il territorio come patrimonio culturale vissuto, luogo di appartenenza e promessa di futuro.
E così, da Comunità Honos capace di prendersi cura del proprio patrimonio umano e ambientale, Santo Stefano Quisquina approda oggi alla scena europea come esempio maturo e luminoso di un territorio che ha saputo trasformare la propria identità in valore condiviso.
Laura Liistro
Foto di Francesco Cacciatore
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