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Salute

Positivi dopo la vaccinazione: tra varianti e reale efficacia dei vaccini

Giuliana Raffaelli

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Con il procedere della campagna vaccinale contro il Covid-19, si stanno moltiplicando anche i casi di persone che risultano positive dopo essere state vaccinate. Tutto previsto. Non c’è da allarmarsi.

È successo qualche giorno fa a Milano, all’ospedale Abbiategrasso: sette infermieri sono risultati positivi al Coronavirus nonostante a gennaio avessero ricevuto la doppia dose di vaccino Pfizer. Solo uno di loro è grave e ricoverato in ospedale, mentre gli altri hanno presentato solo sintomi lievi. In una Rsa (residenza sanitaria assistenziale) di Cremona quindici persone sono risultate positive dopo aver completato (tra gennaio e febbraio) la medesima vaccinazione. Attualmente in provincia di Forlì sono attivi cinque focolai in diverse strutture sanitari (case di riposo e strutture di accoglienza), nelle quali la campagna vaccinale è già conclusa.

Dunque, non deve meravigliare ciò che sta accadendo se si conoscono a fondo problematiche e numeri. Ecco infatti i numeri ufficiali dell’efficacia dei vaccini fino ad ora approvati e pubblicati sul sito dell’Iss (Istituto superiore di sanità, al link https://www.epicentro.iss.it/vaccini/covid-19). Il vaccino Pfizer immunizza al 95%. Il vaccino Moderna al 94%. Il vaccino Janssen (della Johnson & Johnson) dal 66,9% all’85,4%. Il vaccino AstraZeneca dal 59,5 al 62,6%. L’Ema (l’agenzia europea per i medicinali) sta eseguendo verifiche sul vaccino russo Gam-Covid-Vac, meglio conosciuto come Sputnik V. Secondo i dati ufficiali, pubblicati nella rivista di medicina The Lancet, l’efficacia di tale vaccino dopo le due dosi è del 91,6%. Sembra inoltre non aver causato alcun evento avverso grave, ma solo lievi reazioni come sintomi simil-influenzali, dolore al sito di iniezione e debolezza. Ricordiamo peraltro che il vaccino russo è quello su cui punta il governatore della Sicilia Nello Musumeci per andare avanti con successo nell’immunizzazione dei suoi concittadini.

Quindi, perché tanto clamore se dopo il vaccino una fetta di popolazione risulta ancora positiva al Covid? Facciamo chiarezza. Ecco alcuni semplici calcoli ed esempi. Possiamo dire, senza commettere errori, che su 100 persone vaccinate con Pfizer o Moderna, circa 5 risulteranno ancora vulnerabili al virus e, quindi, potranno potenzialmente risultare positive ai test anche dopo essere state vaccinate. E, fatto più preoccupante, infettare inconsapevolmente. Passiamo ad AstraZeneca: su 100 soggetti vaccinati sale a circa 40 il numero di coloro ai quali sarà stato come somministrare acqua fresca. Tutto normale quindi. Questi sono numeri, non interpretazioni. E i numeri non mentono.

Passiamo ora ai fatti. C’è un’altra gravosa problematica che sta allarmando e che deve essere considerata molto seriamente. Si chiama “variante”. Le varianti (o mutazioni) del virus sono osservate speciali da parte dell’Iss: esse destano molta preoccupazione perché più contagiose (ma il virus, nel tempo, non doveva perdere un po’ della sua virulenza?). In Italia ne stanno circolando tre: l’inglese, la brasiliana e la sudafricana. La variante inglese ha quasi “sostituito” totalmente il vecchio ceppo: è infatti arrivata all’86,7% di prevalenza e ha una capacità diffusiva maggiore del 37% rispetto al ceppo originario. Allarma anche la variante brasiliana, che sta circolando maggiormente nell’Italia centrale, e che ha una diffusione poco inferiore a quella inglese (con punte del 20%). Ed è appena arrivata la notizia della scoperta di una nuova variante identificata in una donna di 50 anni del novarese: una mix tra nigeriana (per l’80%) e inglese (per il 20%).

Ma ciò che preoccupa di più delle varianti è che stanno circolando soprattutto tra bambini e adolescenti. Essi si infettano facilmente ma non mostrano sintomi, diventando potenziali terribili untori inconsapevoli. Ciò potrebbe (ma non è ancora stato accertato) comportare un aumento dell’espressività e della gravità clinica della malattia. Secondo gli attuali studi, i bambini in età scolare possono arrivare ad aumentare l’indice di trasmissione del 25%. Ecco perché alcuni noti virologi si sono scagliati contro la decisione del Governo di riaprire le scuole fino alla prima media, ora che le vacanze di Pasqua sono passate. Decisione chiaramente presa per alleggerire il lavoro dei genitori piuttosto che per contrastare efficacemente la diffusione del virus.

Proprio a causa della circolazione delle varianti (a maggior trasmissibilità), che abbiamo capito essere ormai dominante nel nostro Paese, non è possibile pensare oggi a una riduzione delle misure di restrizione, anche se l’indice Rt nazionale è sceso a 0,98, quindi sotto la soglia di allarme fissata a 1.

E il grosso problema oggi è questo: sempre maggiori sono le segnalazioni di persone che si sono vaccinate ma che si ammalano ugualmente con la variante inglese, trasmessa in genere (sembra nella maggior parte dei casi) dai bambini. E i vaccini non coprono dall’infezione delle varianti.

L’allarme, anche per i vaccinati, è quindi sempre molto alto: i vaccini servono a non rendere grave e letale il contagio dovuto alle varianti, che non portano all’ospedalizzazione. Ma il contagio continua anche tra i vaccinati e sono sempre più le segnalazioni.

Si apre inevitabilmente quindi una grossa e spinosissima problematica: se con il vaccino ci si contagia lo stesso, anche se per fortuna (nella maggior parte dei casi) in modo più lieve e, per sfortuna, in genere in modo asintomatico, il reale rischio è che i vaccinati diffondano il virus senza saperlo.

Un vero macigno sull’obbligo vaccinale appena stabilito per tutto il personale sanitario e per i farmacisti.

E una domanda sorge davvero spontanea: se anche i vaccinati possono contagiare, su quale base si può punire chi non si sottopone al vaccino?

(Credit immagine: Pixabay Licence)

Giuliana Raffaelli

Laureata in Scienze Geologiche, ha acquisito il dottorato in Scienze della Terra all’Università di Urbino “Carlo Bo” con una tesi sui materiali lapidei utilizzati in architettura e sui loro problemi di conservazione. Si è poi specializzata nell’analisi dei materiali policristallini mediante tecniche di diffrazione di raggi X. Nel febbraio 2021 ha conseguito il Master in Giornalismo Scientifico all'Università Sapienza di Roma con lode e premio per la migliore tesi. La vocazione per la comunicazione della Scienza l’ha portata a partecipare a moltissime attività di divulgazione. Fino a quando è approdata sull’isola di Pantelleria. Per amore. Ed è stata una passione travolgente… per il blu del suo mare, per l’energia delle sue rocce, per l’ardore delle sue genti.

Cronaca

Zingaro (TP), turista francese infortunato: intervento Soccorso Alpino a Cala Capreria

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Zingaro, intervento per un turista francese infortunato a Cala Capreria I tecnici del Soccorso Alpino e Speleologico Siciliano sono intervenuti nella Riserva Naturale Orientata dello Zingaro (Trapani) per un turista francese che si era infortunato nei pressi di Cala Capreria. L’uomo, 47 anni, stava percorrendo il sentiero costiero con alcuni familiari quando è scivolato rovinosamente procurandosi la sospetta frattura della caviglia destra che gli ha impedito di proseguire.

Allertato il numero di emergenza del Soccorso Alpino, in funzione 24 ore su 24, da Palermo sono partite due squadre con un medico che hanno raggiunto a piedi il luogo dell’incidente dall’ingresso lato sud, hanno stabilizzato il ferito, lo hanno immobilizzato e caricato su una barella per trasportarlo a spalle per circa un chilometro e mezzo consegnandolo all’ambulanza del 118 che, intanto, era arrivata all’ingresso.

Il turista è stato quindi trasferito all’ospedale di Alcamo. Fondamentale la collaborazione del personale della Riserva.

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Salute

Trapani, dialogo tra l’On. Bica e il Comm. Croce: progetti e potenziamenti nella sanità della provincia

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Sviluppi nel settore sanitario: dialogo tra l’On. Giuseppe Bica e il commissario straordinario dell’Asp di Trapani, Ferdinando Croce, su progetti e potenziamenti della sanità in provincia

Trapani, 18 aprile 2024 – Questa mattina, l’On. Giuseppe Bica, deputato regionale di Fratelli d’Italia, ha incontrato il Commissario straordinario dell’Azienda Sanitaria Provinciale (Asp) di Trapani, Ferdinando Croce.

Durante il confronto, aperto e produttivo, è stato ribadito che la realizzazione della radioterapia a Trapani nella nuova struttura che sorgerà a fianco dell’Ospedale “Sant’Antonio Abate” e che accoglierà anche il complesso operatorio, diventerà presto una realtà, rappresentando un passo avanti significativo nel migliorare l’accesso ai trattamenti oncologici nella nostra comunità. Inoltre, è stato approfondito il progetto per l’ospedale di Alcamo, che, nonostante un finanziamento parziale dallo Stato, richiede ulteriori 30 milioni di euro per essere completato. È evidente che questo tema sarà oggetto di particolare attenzione politica.
E’ emersa anche l’urgente necessità di ampliare e potenziare il personale dell’Ospedale “Sant’Antonio Abate” di Trapani. Si è discusso della fattibilità di istituire Poli di alta specializzazione nel territorio, al fine di fornire cure più avanzate e mirate ai pazienti.

“Ribadisco il mio impegno a monitorare da vicino gli sviluppi e a lavorare con determinazione per garantire che le necessità sanitarie del nostro territorio siano soddisfatte. È essenziale collaborare con tutte le parti interessate per realizzare questi importanti progetti e migliorare significativamente l’assistenza sanitaria”, così conclude Bica.

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Salute

On. Giuseppe Bica: “Un passo avanti per la sanità: radioterapia a Trapani e attenzione sull’Ospedale di Alcamo”

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Trapani, 17 aprile 2024 – “Un importante passo avanti per la sanità trapanese: grazie all’impegno del governo Schifani, la radioterapia sarà presto una realtà nell’Ospedale “S. Antonio Abate” di Trapani. Finalmente, dopo anni di attesa, Trapani avrà accesso alla radioterapia direttamente sul territorio. Il progetto, riconosciuto tra i migliori del settore, è stato interamente finanziato con un budget di 10 milioni di euro. Ma le buone notizie non finiscono qui: la procedura per l’appalto è in fase avanzata, con i lavori previsti per essere consegnati entro settembre 2025”. Lo ha annunciato oggi Giuseppe Bica, deputato regionale di Fratelli d’Italia, dopo un’audizione sulla programmazione e attuazione del Piano Nazionale di Ripresa e Resilienza (PNRR) per interventi sanitari in Sicilia, tenutasi presso la Commissione UE.
Parallelamente all’approvazione del progetto per Trapani, l’attenzione si concentra sul nuovo Ospedale di Alcamo.
“Per quanto riguarda Alcamo, il governo è consapevole della necessità di una copertura finanziaria parziale per il progetto ospedaliero. Attualmente, si sta valutando il bilancio regionale per individuare le migliori opzioni. Tra queste, si sta considerando anche la possibilità di realizzare l’ospedale per fasi funzionali, per garantire una soluzione tempestiva e efficiente” – così continua Bica.
“Continuerò a monitorare da vicino i progressi e ad agire con determinazione per assicurare che le necessità sanitarie del territorio siano soddisfatte” – così conclude Giuseppe Bica, deputato regionale.

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