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Politica

Pantelleria, sulla conferenza di Cattani in Aula Consigliare le perplessità di Michela Silvia (Diventerà Bellissima)

Redazione

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Caro direttore, sono lieta di leggera che il Prof. Maurizio Cattani dell ‘Università di Bologna, lunedì 18 illustrerà in sede di conferenza, gli sviluppi dei sui scavi sul sito archeologico di Mursia, Pantelleria.

Conferenze di questa portata sono sempre state presenti sull’ isola, grazie all’impegno del Centro Cult. Giamporcaro di Pantelleria, che proprio nella propria sede culturale, ha sempre accolto panteschi e non, per trattare di archeologia, avvalendosi della massima disponibilità del Prof. Cattani.

Vorrei rivolgermi agli organizzatori e anche all’amministrazione, chiedendo come mai quest’anno la conferenza si svolgerà in aula consiliare, ma soprattutto come mai, visto che la conferenza coinvolgerà un ente istituzionale, quale è il Comune, nessuno abbia pensato di render partecipe il parco archeologico di Selinunte , Cave di Cusa e Pantelleria, perché, da ciò che si evince, nessun rappresentate del parco Archeologico sarà presente.

 

È una domanda lecita la mia, considerando che i siti archeologici sono di gestione del Parco sopra citato, ma soprattutto perché quest’anno come sede è stata scelta una location istituzionale come quella del comune. Ci tengo a precisare che non è polemica la mia, perché qualsiasi, domanda venga posta viene sempre presa come accusatoria, ma vorrei comprendere le motivazione di tale scelta organizzativa.

 

La ringrazio per lo spazio concessomi, e le auguro buon lavoro. Michela Silvia Coordinatrice Movimento Politico “Diventerà Bellissima’’

Politica

Pantelleria – Tassa di sbarco, Tremarco “Strumenti, scelte e responsabilità: una riflessione doverosa.”

Redazione

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Vi sono circostanze nella vita amministrativa di una comunità in cui si rende necessario chiarire, non tanto per rispondere a chi articola accuse o insinuazioni, ma per ristabilire una corretta interpretazione del rapporto tra il dire e il fare, tra l’azione pubblica e la sua rappresentazione.

Accade infatti che, in un passaggio non secondario dell’ultimo dibattito consiliare di oggi, durante la lettura delle comunicazioni, sia stato evocato dalla Consigliera Mariangela Silvia un presunto cambio di approccio nell’ambito della mia delega alla comunicazione che sarebbe maturato in seguito a pressioni o stimoli dell’opposizione.

Si tratterebbe, secondo questa lettura, di un’inversione di rotta, un passo indietro rispetto a una linea iniziale giudicata poco aperta al confronto.
Mi permetto di osservare, con la pacatezza che si addice alla funzione che ricopro, che tali valutazioni appaiono superficiali nella forma e infondate nella sostanza.
La comunicazione istituzionale, quando è autenticamente orientata al servizio dell’interesse generale, non può né deve soggiacere alla logica della reattività immediata, della replica istintiva, dell’emotività del momento.
È semmai figlia di un processo lento, riflessivo, a tratti persino faticoso, in cui si misura la qualità della relazione tra chi governa e la cittadinanza.
Che io abbia sempre avvertito la necessità di un confronto costruttivo tra i consiglieri non è né una novità né un segno di cedimento.

È l’espressione coerente di un metodo di lavoro che ha sempre privilegiato il dialogo serio rispetto alla polemica gratuita, la sostanza dei problemi rispetto al loro riflesso mediatico.
L’equilibrio tra ascolto e responsabilità, tra apertura e fermezza, non si improvvisa: si costruisce giorno dopo giorno, nell’esercizio silenzioso e spesso invisibile della mia azione amministrativa.

La tassa di sbarco

Vengo ora al tema che è stato richiamato in modo forse ancora più esplicito: quello della tassa di sbarco.

È stato affermato, con una certa enfasi dalla Consigliera Mariangela Silvia, che gli attuali eventi e politiche turistiche trovino fondamento in quella misura adottata a suo tempo da chi oggi siede tra i banchi dell’opposizione, la Consigliera Siragusa.

Anche in questo caso, il rischio di confondere la causa con l’effetto, il mezzo con il fine, è evidente.
Istituire la tassa di sbarco – come ogni atto normativo – è un’operazione amministrativa. Necessaria, talvolta doverosa. Ma non sufficiente.

Ciò che distingue l’ordinaria amministrazione dalla visione politica è la capacità di tradurre una norma in una leva di sviluppo. La tassa di sbarco è stata per anni uno strumento latente, la cui potenzialità è rimasta in gran parte inespressa.
Grazie a una precisa volontà di pianificazione e indirizzo della nostra amministrazione, essa è stata trasformata in risorsa utile a costruire un’offerta turistica integrata, a sostenere iniziative in grado di coniugare identità e attrattività, a disegnare una traiettoria che guarda oltre i confini stagionali.

Il tentativo di attribuire retroattivamente a chi ha previsto uno strumento – ma non ne ha sfruttato le possibilità – il merito dei risultati successivi, equivale a ritenere che piantare un seme sia sufficiente per raccogliere il frutto, anche se nessuno si è preso cura della terra, della luce, dell’acqua. Non è così. E chi amministra lo sa.

Per queste ragioni, ritengo sia giusto e doveroso restituire al dibattito un minimo di rigore e di onestà. Non si tratta di rivendicare successi, ma di evitare che la narrazione politica diventi un racconto distorto dove i ruoli si confondono e le responsabilità si cancellano.
Le scelte fatte in questi due anni, spesso in condizioni difficili, sono il frutto di una visione precisa, che ha posto il turismo non come ambito da gestire, ma come campo da ripensare, da valorizzare, da rendere generativo.
Chi ha contribuito a quel processo di istituzione della tassa di sbarco merita rispetto. Ma chi lo ha guidato non può accettare che il proprio impegno venga ridotto a una semplice conseguenza di decisioni altrui.
Nella storia politica, come nella vita, il merito non è mai solo nella premessa, ma soprattutto nel percorso.

Federico Tremarco

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Elezioni

Pantelleria – Referendum 8 e 9 giugno, previsto trasporto ai seggi per elettori disabili

Direttore

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Si rende noto che, in previsione delle consultazioni referendarie, fissate per le giornate di domenica 8
e lunedì 9 Giugno p.v., sarà disponibile un SERVIZIO DI TRASPORTO specificatamente
destinato agli elettori diversamente abili e/o con problemi di deambulazione, al fine di facilitarne
il raggiungimento del seggio elettorale di relativa appartenenza.
A tal fine, si precisa che:
IL SERVIZIO SARA’ SVOLTO
con le modalità di seguito meglio specificate:
il servizio verrà attivato previa personale richiesta di prenotazione da parte degli elettori
interessati, entro la giornata precedente alle consultazioni elettorali (sabato 07/06/2025),
nella fascia oraria dalle ore 08,00 alle ore 14,00 e dalle ore 16,00 alle ore 19,00;
il Comune, tramite contatto telefonico 0923/695047, provvederà a raccogliere le
prenotazioni e a inoltrare le stesse all’operatore affidatario del servizio con tempestività,
unitamente all’elenco dei nominativi e relativi indirizzi degli elettori richiedenti;
il servizio di trasporto sarà effettuato nelle giornate delle consultazioni elettorali di
domenica 08 Giugno p.v., dalle ore 09,00 alle ore 20,00 e di lunedì 09 Giugno p.v.,
dalle ore 09,00 alle ore 13,00.

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Elezioni

Safina (PD): “Un collegio elettorale unico per le isole minori. Diamo voce e dignità a territori troppo spesso dimenticati”

Marilu Giacalone

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Trapani, 13 maggio 2025 – “L’istituzione di un collegio elettorale unico che rappresenti tutte le Isole minori della Sicilia è il tema di un disegno di legge che ho presentato nei giorni scorsi all’Assemblea regionale siciliana. Una proposta che nasce dall’ascolto diretto degli amici di Favignana e Pantelleria, e dal confronto con amministratori locali come il candidato sindaco alle Egadi Giuseppe Pagoto. L’obiettivo è chiaro: dare voce e dignità a comunità che troppo spesso vengono marginalizzate e dimenticate”.

Lo dichiara il deputato regionale del Partito Democratico, Dario Safina, illustrando il contenuto della proposta di modifica alla legge regionale 20 marzo 1951, n. 29, in materia di elezione dei deputati dell’Assemblea Regionale Siciliana.

“Con questo intervento legislativo – spiega Safina – proponiamo di aumentare di uno i seggi attribuiti con il sistema proporzionale, portandoli da 62 a 63. Conseguentemente, il numero dei candidati della lista regionale sarà ridotto da sette a sei. Una modifica necessaria per garantire una rappresentanza parlamentare stabile e diretta agli abitanti delle Isole minori, territori con caratteristiche socio-economiche specifiche e fragilità strutturali particolarmente gravi”.

La marginalità geografica – aggiunge il deputato dem – incide profondamente sulla vita quotidiana dei cittadini isolani: mobilità, diritto alla salute, istruzione, accesso ai servizi essenziali. Le difficoltà nei collegamenti, l’approvvigionamento idrico, la gestione dei rifiuti sono solo alcune delle sfide che queste comunità affrontano ogni giorno. Una rappresentanza diretta in Assemblea può contribuire concretamente a colmare questo divario”.

Safina conclude con un appello:Mi auguro che i colleghi deputati, a prescindere dallo schieramento politico, accolgano favorevolmente questa proposta. È il momento di dare alle Isole minori una voce autorevole e permanente nelle istituzioni regionali. Perché la Sicilia è una sola, e non può permettersi di lasciare indietro nessuno”.

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