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Comunità

Pantelleria, l’intervento di Rosanna Gabriele, ieri sera alla manifestazione contro la fusione con Sicilia

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Di seguito il testo integrale del discorso di Rosanna Gabriele, presidente del Comitato de I Viddrani, avverso la fusione della Doc Pantelleria con Sicilia.

 

Buona sera a tutti, vorrei iniziare il mio intervento con la lettura della Petizione che noi Viddrani abbiamo inoltrato on-line alle Autorità competenti, e che grazie anche a Voi, ha superato un migliaio di firme. Essa è stata intestata:

Al Ministro dell’Agricoltura

On. Gian Marco Centinaio – ROMA

All’Assessore Regionale all’Agricoltura

On. Edy Bandiera – PALERMO

Al Capo Dipartimento dell’ICQRF

Dott. Stefano Vaccari – ROMA

Al Presidente del Consorzio di Tutela della Denominazione “Pantelleria”

Dott. Benedetto Renda – Marsala

PANTELLERIA 10 luglio 2019

Oggetto: modifiche al disciplinare della Denominazione “Pantelleria” con aggiunta dell’unità geografica superiore “Sicilia”.

I sottoscritti firmatari della petizione,

premesso che:

  • nei giorni scorsi l’assemblea dei soci del Consorzio di Pantelleria, contro la volontà dell’intera comunità pantesca e contro la proposta del Governo Regionale di concertare con tutti i portatori di interesse le eventuali modifiche da approvare, ha deliberato alcune modifiche al Disciplinare di produzione e in particolare il cambio di denominazione aggiungendo a “Pantelleria” il nome geografico più ampio “Sicilia”;
  • l’aggiunta di “Sicilia” snatura, contro qualunque principio di marketing, l’unicità del brand “Pantelleria” e ne deprezza i prodotti;
  • Pantelleria vanta due riconoscimenti Unesco legati alla coltivazione della vite (“la pratica agricola della coltivazione dell’alberello pantesco” e “l’arte dei muretti a secco”), in più l’inserimento nel Registro Nazionale dei “paesaggi rurali storici”, e un Parco Nazionale nato per salvaguardare l’azione dell’eroico viticoltore pantesco nel modellare il paesaggio dell’Isola;

considerato che:

1. Il consorzio non è democratico:

Con i suoi associati – 325 viticoltori e 8 cantine – il Consorzio Vini Doc di Pantelleria rappresenta l’85% della produzione Doc dell’isola (vendemmia 2018), per cui apparentemente rappresenta la stragrande maggioranza della produzione dell’Isola.

Ma certamente non può definirsi democratico e rappresentativo un Consorzio in cui il voto delle due principali cantine “pesa” di più del voto dei 325 viticoltori e delle restanti 6 cantine messe assieme.

Le posizioni dominanti possono sfociare in abusi quando le decisioni vengono “consigliate” ai viticoltori dall’unico soggetto (Cantina Pellegrino ndr) che compra le loro uve.

2. Il Consorzio non tutela:

la denominazione “Pantelleria” non viene tutelata dal Consorzio. Come dimostrato nelle immagini seguenti, tratte dal profilo facebook dello stesso Consorzio, durante la seconda edizione del “Corso di avvicinamento ai vini di Pantelleria” sono stati degustati vini di altre denominazioni che in maniera ingannevole vengono proposti ai consumatori come prodotti di Pantelleria. Infatti i due vini in questione, leggendo le retroetichette o le schede tecniche, sembrano in tutto e per tutto vini di Pantelleria, salvo poi scoprire che uno è IGT Terre Siciliane Zibibbo e l’altro DOC Sicilia Zibibbo. Gibelè IGT Terre Siciliane Zibibbo – Cantina Pellegrino, e Lighea DOC Sicilia Zibibbo – Cantina Donna fugata.

3. Il Consorzio non promuove:

il Consorzio di tutela della denominazione “Pantelleria” nasce nel 1997 e, malgrado 20

anni di attività, l’unica iniziativa promozionale degna di nota è la prima edizione del

Pantelleria Doc Festival” che si è tenuta nel 2018. Iniziativa che tra l’altro ha di fatto

annullato l’unica iniziativa promozionale che si era svolta svolta negli ultimi anni, a cura

del Comune di Pantelleria, denominata “Passitaly”;

Tutto quanto premesso e considerato

CHIEDONO

ai destinatari della petizione di intervenire, ognuno per le proprie competenze, affinché:

  • le modifiche approvate dall’assemblea del Consorzio di tutela della denominazione “Pantelleria” non vengano ratificate dagli organi preposti;

  • venga tutelato il principio della rappresentatività ed evitato l’abuso di posizione dominante;

  • venga disposta un’ispezione per verificare le attività di tutela e di promozione della denominazione “Pantelleria” che il Consorzio ha posto in essere dalla sua costituzione, avvenuta nel 1997, ad oggi.

Si resta in attesa di un pronto intervento.

I firmatari

 

La nota che ho appena letto è il testo della petizione … e tutti ormai conosciamo a memoria le motivazioni che ci spingono ad agire, sia per situazioni vissute in passato, sia per l’ultima trovata, proposta, e approvata …

Ma noi, da panteschi, innamorati della nostra terra, vogliamo rivolgerci ai nostri concittadini con il cuore in mano, inserendoci dentro ai loro dubbi, alle loro paure, alle loro esitazioni, alla loro sopportazione, al loro senso del rispetto a volte esagerato, alla loro rassegnazione …spesso dovuta alle maldicenze messe in giro ad hoc per farli scoraggiare …

E a giustificazione dell’apatico atteggiamento che ciascuno, influenzandosi a vicenda, assume, vengono ripetute le motivazioni dette e stradette: “tutti i tentativi intrapresi dai Panteschi per realizzare Cooperative, dagli Agricoltori Associati, all’Enopolio, nel giro di pochi anni sono naufragati nel nulla”, e tale risultato ha insinuato negli ex Soci Panteschi la sfiducia in sé stessi e negli altri, tanto che questi continuano a diffondere tale sfiducia a distanza di anni, e tanto che molti di loro si negano alla proposta di fare nuovi tentativi di aggregazione.

Ma se una società fallisce chi impedisce ai singoli di ricominciare? Perché si deve abbandonare un progetto di vita e si resta soli, a causa di ciò che in passato è stato frutto dell’inesperienza, dell’assenza, o di errori di valutazione?

Perché forti dell’esperienza passata non si può ricominciare con più consapevolezza e partecipazione?

Perché gli errori del passato non possono supportare una nuova volontà di riprendere in mano il proprio destino e di collaborare perché tutto possa funzionare meglio?

Nessuno è perfetto, ma perché non pensare e guardare ad esempi positivi, come da noi, in questo momento la Cooperativa Capperi, che ancora resiste e porta avanti i suoi progetti?

Noi del Comitato auspichiamo una Società, una Cooperativa, un’Associazione, in cui le Aziende Pantesche possano riunirsi con delle regole, fatte guardando proprio agli errori del passato, e adeguandole alle nuove situazioni, regole che facciano da base a qualsiasi contesto produttivo, ne cito alcune per esempio:

  • tutti i Soci devono dare il proprio contributo lavorativo e di idee così come fanno per la propria Azienda;

  • devono far scrivere nello Statuto che nelle Assemblee si preveda che ogni socio presente può essere latore di una sola delega;

  • e che la nuova Società deve avere la consapevolezza che con un’agricoltura “eroica e di nicchia”, come la nostra, si deve puntare a produrre qualità e non anonime quantità;

  • devono prevedere, inoltre, che l’uva o i prodotti conferiti debbano provenire da terreni non trattati con diserbanti nocivi alla salute di tutti;

  • devono ribadire il concetto di una filiera di produzione che inizi e finisca nell’Isola di Pantelleria;

  • e che, essendo i vini, i passiti, gli ortofrutticoli, le marmellate ecc. “Prodotti di NICCHIA”, devono proporre agli acquirenti non contratti di fornitura di quantità illimitate, ma contratti di prodotti di quantità limitate, da vendere a prezzi adeguati, dando la garanzia dell’autenticità e dell’alta qualità,.

Queste alcune indicazioni che riteniamo indispensabili e che potrebbero e dovrebbero guidare chi è consapevole del “Tesoro” che la terra di Pantelleria offre, questo il tipo di mercato e business a cui tutti i Panteschi devono mirare, anche con l’aiuto delle Istituzioni Politiche e dell’Ente Parco!

Ciascuno di noi, dopo le esperienze passate, naufragate in quanto non è stata curata la vera identità e la qualità, deve ispirarsi a queste Regole essenziali che, se non previste e rispettate, come in altre situazioni passate e presenti, causano accentramento di potere da parte di chi si abitua a decidere da solo o con pochi soci, mentre gli altri soci, latitanti, si lamentano nei caffè! …

Noi Panteschi, quando vogliamo, sappiamo dare il meglio, e utilizzare una dote innata in noi in quanto Isolani, la forza della “Resilenza”, sempre presente quando sopportiamo le avversità pur di raggiungere il nostro obiettivo, sempre presente quando ricominciamo a lavorare la terra dopo un’annata inclemente che non ci ha dato il frutto sperato, sempre presente quando facciamo sacrifici per curarci altrove e non sappiamo quando possiamo ritornare a casa!

Dobbiamo essere, in questo momento particolarmente critico, come in tutti i momenti critici della nostra esistenza di Isolani, come “l’Araba Fenice”, che rinasce dalle proprie ceneri dopo la morte, e proprio per questo motivo simboleggia anche il potere della “Resilenza” ovvero

La capacità di far fronte in maniera “positiva” alle avversità

coltivando le risorse che si trovano dentro di noi!

La resilenza è infatti la capacità di non lasciarsi abbattere dalle difficoltà della vita, di reagire, e di rialzarsi più forti di prima. Possiamo resistere al vento e alle tempeste imparando dagli alberi, cioè sviluppando dei rami flessibili e delle radici forti per mantenerci ancorati a terra,

ma, allo stesso tempo,

dobbiamo anche imparare ad adattarci ai cambiamenti!

La morte può rappresentare un fallimento, la resurrezione dalle ceneri non è altro che la ripartenza.

Le persone resilenti sanno che è importante coltivare l’autostima, ed importantissimo, circondarsi di persone positive, che non buttano zizzania, ma soprattutto, sanno che devono imparare ad accettare qualsiasi situazione, anche scomoda,

per poter reagire e poi rialzarsi, pronti ad affrontare il problema e risolverlo.

E, dopo questa situazione che ci è piovuta addosso a completamento di un progetto, tramato fin dall’inizio alle spalle dei Panteschi, a nessuno deve balenare in mente il pensiero che

tutto ritornerà come prima!

Non si torna indietro quando non ci sono prospettive di crescita!

Non si torna indietro quando si va incontro ad arroganza e sfruttamento!

Ogni azione, ogni parola incide nell’animo umano, modificandone i pensieri e i comportamenti, ed anche se questo messaggio, che da giorni sta passando attraverso la partecipazione, lo scambio di opinioni, la diffusione delle immagini, seguito da molte persone fra agricoltori ed attività indotte, dovesse essere accolto, soltanto da poche decine di persone resilenti che, arricchite di nuove “motivazioni” lo fanno proprio, queste persone, inconsapevolmente, lo sapranno trasmettere agli altri, con le parole, ma soprattutto con i fatti concreti, a cui tutti dobbiamo puntare!

Il nostro Comitato vuole avere come OBIETTIVO quello di “sensibilizzare”

le coscienze, arrivare alle menti, e raggiungere il cuore di tutti voi …

SI

il Cuore

dove l’amore per la nostra terra rimane sopito …

ma sempre pronto a risvegliarsi!

Marina Cozzo è nata a Latina il 27 maggio 1967, per ovvietà logistico/sanitarie, da genitori provenienti da Pantelleria, contrada Khamma. Nel 2007 inizia il suo percorso di pubblicista presso la testata giornalistica cartacea L'Apriliano - direttore Adriano Panzironi, redattore Stefano Mengozzi. Nel 2014 le viene proposto di curarsi di Aprilia per Il Corriere della Città – direttore Maria Corrao, testata online e intraprende una collaborazione anche con Essere Donna Magazine – direttore Alga Madia. Il 27 gennaio 2017 l'iscrizione al Consiglio dell'Ordine dei Giornalisti nel Lazio. Ma il sangue isolano audace ed energico caratterizza ogni sua iniziativa la induce nel 2018 ad aprire Il Giornale di Pantelleria.

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2 Comments

2 Comments

  1. Avatar

    Lina Ricciardello

    22:23 - Luglio 29, 2019 at 22:23

    BRAVA ROSANNA!
    In Te batte un cuore di vera Pantesca!
    Auguro che gli obiettivi che Vi siete posti, possano essere raggiunti

  2. Avatar

    Salvina Brignone

    15:30 - Luglio 30, 2019 at 15:30

    Brava Rosanna….mi sono commossa leggendo le tue parole dettate dal cuore di una vera pantesca……purtroppo, devo ammetterlo,non siamo un popolo unito……ci facciamo sviare facilmente……ma è l’ora di svegliarci !!!! Conosco tante persone ,venute da ogni parte d’Italia,che Pantelleria la amano…hanno casa qui e portano lustro alla nostra amata isola( vedi Armani) però ce ne sono altre che purtroppo si stanno arricchendo alle nostre spalle ,togliendoci quel po’ di notorietà ottenuta con i nostri prodotti che i nostri avi hanno saputo così pazientemente e duramente coltivare……dobbiamo dare una svolta………

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Sociale

Pantelleria ricorda il 33° anniversario della Strage di Via D’Amelio su lungomare Borsellino

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Il Comune di Pantelleria, in occasione del 33° Anniversario della Strage di via D’Amelio, intende onorare la memoria del giudice Paolo Borsellino e degli agenti della sua scorta – Emanuela Loi, Agostino Catalano, Walter Eddie Cosina, Vincenzo Li Muli e Claudio Traina – barbaramente assassinati il 19 luglio 1992 per mano della mafia.

Appositamente, la cerimonia di commemorazione si terrà sabato 19 luglio 2025 alle ore 10.00, presso il Lungomare Paolo Borsellino, nella zona antistante il Castello di Pantelleria.
La massima partecipazione della popolazione dà il segnale giusto in manifestazioni simili, che voglio no ricordare eccidi abominevoli e al contempo tenere lontana la mafia. 
Ricordare personaggi che sono morti per quest’ultima è il modo per rendere onore al loro impegno e non vanificare il sacrificio delle loro vite.

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Cultura

Pantelleria ispirazione e creatività: Alberto Matano torna sull’isola con il suo libro “L’amore è più grande…”

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Magari presenta il libro a Pantelleria? Ci starebbe tutta

Il posto del cuore e dell’ispirazione del giornalista del momento, Alberto Matano, potrebbe essere la nostra isola.
Così su facebook, scrive: “Un anno fa qui a Pantelleria scrivevo un pezzo di #vitamia. Tornare con il libro tra le mani è a tratti incredibile…
Buona domenica!”

Pantelleria non è solo fonte di ispirazione, ma vita stessa, carica, energia. Molte persone lo capiscono, isolani o forestieri, molti non comprendono nemmeno di cosa si parla, perchè si pongono con un atteggiamento di distacco, con il pensiero che basti il mare, un tuffo e un’insalata per fare vacanza. Ma Pantelleria è ben altro, è profondità, filosofia, lirica.

Matano, adesso ospite del Pantelleria Dream, l’ha capito, con sensibilità e attenzione e ha imbastito qui il suo libro “L’amore è più grande di ogni definizione”, capendo il privilegio, carpendo la melodia del vento, l’umore del vento e della terra, l’arte del sole di scolpire la vita.

In copertina immagini da facebook

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Cultura

Rotary Foundation – Grance concerto di Noa, il 2 agosto a Palermo al Teatro Verdura

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Una rappresentanza del Rotary Club  Pantelleria sarà presente 

E’ attesa con grande fermento la serata del 2 agosto, presso il Teatro Verdura di Palermo, che vede protagonista Noa.
Si tratta di un concerto di solidarietà pro Rotary Foundation, organizzato dal Rotary Distretto 2110.
Il Governatore Sergio Malizia ha voluto fortemente coinvolgere per la causa rotariana, l’artista israeliana, ospite illustre a Sanremo 2025.  Il Teatro Verdura con questa iniziativa riecheggerà di tripudi alla musica, all’arte, alla bellezza e alla solidarietà.

La canzone che l’ha resa popolare 

Sul palco vedremo una meravigliosa Noa: con il testo Beautifull the way  mise la voce a quel successo mondiale della colonna sonora tutta italiana di Nicola Piovani. Parliamo del  film La vita è bella (1997), che valse l’Oscar a Roberto Benigni.

Con quello sguardo magnetico, l’incarnato ambrato, la voce che modula come un arpeggio lirico e la profondità dell’interpretazione è capace di far volteggiare l’ascoltatore in un incanto immaginifico.

Noa, pseudonimo di Achinoam Nini, è Tel Aviv il 23 giugno 1969 da una famiglia di ebrei dello Yemen costretti a fuggire dal loro Paese a causa dell’ostilità dopo la proclamazione dello Stato d’Israele. Così a due anni si trasferisce con la famiglia a New York, dove il padre esercita la sua professione di  docente universitario.
La straordinaria interprete all’età di 17 anni, a seguito di una profonda crisi d’identità  decide di tornare  in Israele, dove presta servizio militare obbligatorio per due anni.
In seguito, Noa ricorderà spesso lo smarrimento di quel periodo: «ero sola, in mezzo a ragazze che parlavano un ebraico che non capivo, si dormiva col fucile sotto il letto».

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