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Cultura

Pantelleria in mostra a Milano nell’esposizione “Angela” alla MyOwnGallery

Giuliana Raffaelli

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Sarà inaugurata domani 8 marzo alle ore 18 negli spazi della MyOwnGallery di Milano la mostra “Angela” dell’artista Angela Carrubba Pintaldi.

L’esposizione riunisce per la prima volta non solo le opere pittoriche più recenti della poliedrica artista, ma anche i suoi famosi gioielli-scultura realizzati nell’ultimo periodo e le foto fatte da e con Giovanni Gastel.

In questa mostra verrà esposta per la prima volta un’opera realizzata interamente a Pantelleria l’anno scorso, dal nome evocativo “Rinascita”.

“Rinascita” a Pantelleria

Pantelleria è diventata set dell’ultima performance di Angela nel settembre 2021. Il video aveva suscitato alcune polemiche per il presunto danno ambientale causato dalla dispersione del pigmento impiegato (su battigia e “acqua” del Lago) a causa del vento che aveva imperversato nei giorni delle riprese. Questo “imprevisto” aveva fatto scattare una denuncia all’artista con richiesta di risarcimento danni.

Ma torniamo al progetto. Questo prende forma tra le pietre vulcaniche dell’isola, luogo che nel corso degli anni è diventato il più vicino all’espressione dell’arte di Angela. In molti ricorderanno il precedente video dell’artista girato proprio qui, tra le pietre nere dell’isola, nel 2016 e la sua personale esposta al castello Barbacane e in Mediateca.

Questa nuova opera, oltre ad esprimere la sua anima, diventa risultato artistico della necessità universale di rinascita, resurrezione e rivoluzione. L’opera ha infatti il titolo evocativo “Rinascita” e vuole essere simbolo di rinascita dell’arte.

Ma non solo. Angela, camminando su una tela bianca, nella cornice del meraviglioso e unico Lago Specchio di Venere, dipinge e lascia le tracce degli effetti della pandemia: la perdita di cari affetti, un silenzio assordante, una solitudine universale.

    

(Sopra alcune immagini suggestive del video. Foto di Sofia Tumminia)

L’opera diventa un rito tramite il quale l’artista realizza ciò che è stato, costruendo delle nuove basi per il presente. Infine essa si fa augurio e messaggio di speranza per l’intera umanità.

La Pintaldi, durante la performance, è stata ripresa e diretta dal noto regista Juan Diego Puerta Lopez che l’ha immortalata come una semidea mentre si incammina verso la rinascita.

Inedito anche l’accompagnamento musicale, appositamente composto del grande musicista Nacho Sotomayor, che arricchisce ulteriormente questa nuova creazione.

L’opera potrà essere apprezzata a Milano fino al 20 marzo. Verrà poi spostata in altre città italiane per fare tappa in Sicilia a maggio, nella splendida cornice dello Spasimo di Palermo.

Focus sugli artisti

Il video è un omaggio a Giovanni Gastel, amico di Angela e tra i più grandi fotografi italiani del secolo, che ci ha lasciati a marzo dell’anno scorso. Con lui la Pintaldi ha intrattenuto una profonda e sincera amicizia che nel corso degli anni si è trasformata in un rapporto di fratellanza tra anime, sempre basato su comprensione e rispetto reciproci. Noto soprattutto per le sue fotografie di moda scattate per le più importanti maison italiane ed estere (ricordiamo Versace, Missoni, Tod’s, Trussardi, Krizia e Ferragamo, ma anche Dior e Guerlain) negli ultimi anni si era dedicato ai ritratti. Aveva immortalato personaggi del mondo della cultura, del design, dell’arte (tra cui la stessa Pintaldi), della moda, della musica, dello spettacolo e della politica. Da Barack Obama a Maradona, Johnny Depp, Fiorello, Pino Daniele. Uno sguardo acuto rivolto non solo ai volti, ma soprattutto all’animo dei personaggi. Una indagine della forza morale, dell’impegno e della tenacia che ha condotto queste persone verso il successo.

Angela Carrubba Pintaldi, siciliana di nascita, assorbe da questa terra potente l’energia, che le dona uno spirito eclettico e vulcanico, passionale ed esuberante. Dalla terra natia, luogo di incontro tra poliedriche culture, cattura il lato cosmopolita, che la rende libera da qualsiasi pregiudizio, che esso sia etnico, culturale o religioso. Una principessa scalza che, attraversando il mondo alla scoperta di nuove ispirazioni, pietre, medagliette e fili da intrecciare, ha scelto Pantelleria da più di vent’anni, come luogo di intima ispirazione. Silenziosamente interagisce con le sue opere, diventando con loro un tutt’uno, facendole parlare con una muta ma intensa narrazione che giunge dritta all’animo.

La Pintaldi è stata diretta da Juan Diego Puerta Lopez, regista e coreografo colombiano, che abbiamo conosciuto due anni fa a Pantelleria nella direzione della toccante pièce teatrale “Contro. Rita Atria, morte per solitudine”. Un artista deciso, forte ma sensibile, che si è sempre dedicato a temi sociali e ai giovani. Dopo i tanti successi ottenuti nei teatri della penisola (ricordiamo “Occidente solitario” con Claudio Santamaria e Filippo Nigro ed “End of the Rainbow” con Monica Guerritore) crea una sua compagnia proprio per sostenere i giovani talenti. L’anno scorso ha vigorosamente contribuito al successo del PEF, il premio dedicato ai giovani emergenti legato al nome di Ennio Fantastichini, amante della nostra isola, decretato come il suo “luogo dell’anima”. Nella seconda edizione, che si è tenuta a Palermo, ha ideato un concorso dedicato proprio ai giovani, tra 18 e 30 anni, impegnati nella realizzazione di un cortometraggio nell’arco di sole 24 ore. E a vincere sono state tre ragazze siciliane con un intenso e tormentato corto sul tema del coraggio.

La sua ultima creazione in ordine di tempo è il pluripremiato corto “TRENTACINQUE, Numero provvisorio”, sugli omicidi transfobici. Presentato a Roma a metà dicembre 2021 (con serate sold out) è stato giudicato migliore cortometraggio italiano al Festival Internazionale “Venice Film Week 2020”.

Al video arte “Rinascita” hanno inoltre collaborato Ruben Monterosso, direttore della fotografia, Sofia Tumminia, fotografa di scena, Paolo Calvaruso, assistente alla regia e Giovanni Bardinella, produzione esecutiva.

(Credit immagine: Sofia Tumminia)

Giuliana Raffaelli

Laureata in Scienze Geologiche, ha acquisito il dottorato in Scienze della Terra all’Università di Urbino “Carlo Bo” con una tesi sui materiali lapidei utilizzati in architettura e sui loro problemi di conservazione. Si è poi specializzata nell’analisi dei materiali policristallini mediante tecniche di diffrazione di raggi X. Nel febbraio 2021 ha conseguito il Master in Giornalismo Scientifico all'Università Sapienza di Roma con lode e premio per la migliore tesi. La vocazione per la comunicazione della Scienza l’ha portata a partecipare a moltissime attività di divulgazione. Fino a quando è approdata sull’isola di Pantelleria. Per amore. Ed è stata una passione travolgente… per il blu del suo mare, per l’energia delle sue rocce, per l’ardore delle sue genti.

Cultura

Pantelleri in fermento per la Festa di San Fortunato. Si comincia il 13 ottobre con i riti religiosi

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Officerà la santa Messa sua eminenza il Vescovo Angelo Giurdanella

Si scaldano i motori, in onore del Santo Patrono dell’isola: Fortunato protettore di Pantelleria e dalla singolare e toccante storia, di questo parleremo in un altro momento.

Quattro giorni di celebrazioni, a partire dal 13 al 15 ottobre, ore 17.30 con rosario e messa. Il 16 ottobre, giornata dedicata, sarà il nostro vescovo Angelo Giurdanella ad officiare il rituale, proseguendo con la processione e l’imbarco del Santo.

A presto aggiornamenti per gli altri intrattenimenti dedicati al Santo, ma possiamo anticipare che si svolgerà sicuramente la regata delle lance pantesche, che sarà anche l’ultimo appuntamento per il 2025.

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Cultura

Ultima Ora – Pantelleria, avvio lezioni al Liceo Scienze Umane

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Il dirigente dell’Istituto Omnicomprensivo Almaza D’Ajetti, il Prof. Fortunato Di Bartolo, rende noto che l’avvio delle lezioni nella classe prima B del Liceo delle Scienze Umane, composta da 16 studentesse/studenti, a far data da lunedì 6 ottobre 2025.

La classe prima A del Liceo Scientifico prosegue il regolare svolgimento dello specifico percorso formativo, nella composizione di 12 studentesse/studenti.

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Cultura

Pantelleria, Festa di San Francesco a Khamma: un grande successo previsto – V I D E O e F O T O

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Si è celebrata ieri la Festa di San Francesco, il patrono di Khamma, con momenti legati alla chiesa e altri laici e leggeri, come vuole la nostra tradizione.

A fare gli onori di casa e allestire tutta l’intera manifestazione culturale, la Chiesa Forania SS Salvatore, l’Associazione OPG Madonna della Pace e il Circolo Trieste. 

Dopo la processione, partita da Piazza Perugia per raggiungere la Chiesa di San Francesco, una sentita messa è stata celebrata da Don Ramesh Katta, che ha sottolineato l’importanza della figura di San Francesco, che Pio XII, nel 1939, lo proclamò patrono d’Italia. Dopo un periodo di pausa, dal 4 ottobre 2026, il poverello autore del Cantico dei Cantici, tornerà a ricoprire quel ruolo imponente di protettore della nostra nazione.

 

La chiesa era gremita di osservanti attenti e partecipi di ogni passaggio saliente, scadenzato spesso dal coro parrocchiale.

Dopo la messa rituale, tutti in Piazza San Francesco, agghindata come una bomboniera di bandierine colorante e sfavillanti lucette, pronte a creare uno scenario di incanto per la moltitudine di persone che si sono riunite davanti ai gazebi de La Mulattiera, che si è occupata come di consueto e con grande capacità, di rifocillare panteschi, ma soprattutto turisti.

Infatti, si è notata una grande affluenza di forestieri, piacevolmente intrattenuti fino a tardi anche dal ballo sulle note dell’impareggiabile Francki Bri e dalle esibizioni di giocoleria di Francesco Campo.

Grande la soddisfazione dell’infaticabile, vulcanica e creativa Rosanna Petrillo, presidente della OPG Madonna della Pace, che come in ogni occasione mette tutta se stessa per la buona, anzi ottima, riuscita degli eventi, con le sue capacità anche di coinvolgere le persone, oltre che di fattiva organizzazione

Ma Khamma è nota per le sue infinite risorso, specie culturali che fanno volare la mente e la memoria alle tradizioni. Il Circolo Trieste Stella, infatti, si è trasformato, come spesso accade grazie al suo presidente Eduardo Raffaele, in un piccolo museo dell’artigianato sartoriale e non solo, dove spiccavano oltre che qualche mobilio tanti capi in cotone sapientemente arricchito di pizzo e trine.

 

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