Ambiente
Pantelleria esempio mondiale di sostenibilità, dieci anni dopo il riconoscimento Unesco
Una celebrazione che resterà viva nel cuore della comunità pantesca e di tutti coloro i quali
hanno partecipato alle iniziative di settembre a Pantelleria per il decennale del riconoscimento
Unesco della vite ad alberello patrimonio immateriale dell’umanità. Italo Cucci, commissario
straordinario e Sonia Anelli, direttrice dell’Ente Parco di Pantelleria, tirano le somme della
settimana di eventi, di cui il Parco ha curato la regia, e si dicono soddisfatti del lavoro di squadra
fatto con il Comune, con il Consorzio dei Vini Doc Pantelleria, con l’Irvo istituto regionale vini e oli
di Sicilia, la Regione Siciliana e tutte le cantine e i produttori agricoli dell’isola. Una collaborazione
che ha definito i dettagli del programma e poter accogliere, nella sua prima in visita in Italia, la
segretaria della convenzione Unesco 2003, Fumiko Ohinata; l’ambasciatore Unesco a Parigi,
Liborio Stellino, e il sottosegretario di Stato Claudio Barbaro.
Alla loro presenza sono stati acclamati e premiati gli agricoltori eroici di Pantelleria, custodi
di un patrimonio di tradizioni identitarie e preziose tali da consentire l’inserimento dell’agricoltura
fra i settori della cultura che fanno parte della Lista dei patrimoni immateriali dell’umanità; ciò ha
fatto di Pantelleria esempio mondiale di resilienza e di tutela della biodiversità. Durante queste
giornate celebrative è giunta la comunicazione del direttore generale del dipartimento regionale
Agricoltura, Dario Cartabellotta, sull’approvazione di un provvedimento, lungamente atteso e ben
accolto, a favore dell’agricoltura eroica nelle isole minori che prevede l’aumento delle giornate
lavorative per colture dei vigneti, frutteti, oliveti e orti terrazzati. Un segnale di grandesensibilità
alle esigenze dei produttori agricoli locali di cui il Parco si è fatto portavoce.
Nel corso della settimana, l’appuntamento serale presso il tradizionale Circolo Trieste, in
contrada Khamma, è stato dedicato ai racconti dei vitivinicoltori, nella prospettiva di tre
generazioni a confronto con le voci di Emanuela Bonomo, Filippo De Nunzio e Francesco Ferreri.
Nella stessa serata, che ha rappresentato anche un importante momento di incontro fra le
istituzioni internazionali, nazionali e territoriali, il prof. Pier Luigi Petrillo, il viticoltore Salvatore
Murana e l’agronoma Graziella Pavia hanno ricevuto la scultura dell’alberello in segno di
ringraziamento per aver compilato il dossier di candidatura.
Durante queste giornate sono state organizzate le degustazioni dei vini con le masterclass, nel
Castello di Pantelleria, e condotte dall’enologo Irvo Gianni Giardina, ambasciatore dei vini estremi
del mondo. In questa circostanza la vite ad alberello ha incontrato i paesaggi rurali storici, con la
presenza della presidentessa dell’associazione Pris, associazione dei Paesaggi Rurali di Interesse Storico Patrizia Lusi, e le colline della Valdobbiadene con la presenza di Giuliano Vantaggi, direttore dell'Associazione per il Patrimonio delle Colline di
Conegliano e Valdobbiadene UNESCO, nella ricorrenza dei loro cinque di riconoscimento Unesco.
Un significativo momento ha dato spazio ai giovani studenti che sono stati coinvolti
nell’incontro organizzato dalle Cattedre Unesco della rete Recui, per presentare loro i percorsi di
studio dedicati alla valorizzazione e salvaguardia dei patrimoni Unesco.
Fra i tanti siti aperti ai visitatori per conoscere l’isola, anche il vivaio Paulsen di Ghirlanda con l’accoglienza del personale
della Regione Siciliana per scoprire tecniche e attività di ricerca delle coltivazioni vitivinicole
dell’isola. A chiudere la settimana è stato il Cappero Fest, evento dedicato ad un altro prodotto
identitario dell’Isola, organizzato dall’associazione Barbacane con il contributo della Regione
Siciliana – assessorato dell’agricoltura, dello sviluppo rurale e della pesca mediterranea.
Ambiente
Pantelleria, al via realizzazione sede Protezione Civile, Scuola educazione ambientale e foresteria
Intervento di qualificazione dell’immobile comunale in località Buccuram per la realizzazione della sede della Protezione Civile comunale, della Scuola di educazione ambientale e forestale e della foresteria
il Sindaco comunica che la Giunta Municipale ha approvato il progetto di fattibilità tecnica ed economica relativo all’intervento di qualificazione attraverso la demolizione e ricostruzione dell’immobile di proprietà comunale sito in località Buccuram, destinato alla realizzazione della sede della Protezione Civile comunale, della Scuola di educazione ambientale e forestale e della foresteria.
Il progetto prevede la rifunzionalizzazione dell’immobile comunale mediante un intervento strutturale complessivo, finalizzato all’adeguamento dell’edificio alle esigenze operative della Protezione Civile e alle attività di formazione previste, nel rispetto della normativa vigente. L’intervento è inserito nell’ambito della programmazione dell’Ente ed è coperto da risorse finanziarie già individuate, come risultante dagli atti amministrativi approvati, con l’avvio delle successive fasi procedurali demandato ai competenti uffici comunali.
Ambiente
Pantelleria, cimice asiatica, avvistamenti e preoccupazione degli agricoltori. Ne parliamo con Giovanni Bonomo
La cimice asiatica appassionata del cappero pantesco
E’ già da qualche tempo che la cimice asiatica, nome scientifico halys halyomorpha, è sopraggiunta sull’isola, manifestando subito la sua nefasta essenza. Come le diverse specie aliene, o comunque tali per l’isola, essa rappresenta una preoccupazione per l’agricoltura, e visti i recenti workshop realizzati sull’isola, abbiamo voluto approfondire l’argomento.
Un riferimento prezioso da cui attingere nuove notizie è senza dubbio Giovanni Bonomo, agricoltore per professione e per passione, con quel piglio per la conoscenza a largo raggio che lo induce ad approfondimenti e studi continui.
Reduce dall’organizzazione del corso “Agricoltura Bionaturale”, realizzato con il Centro Culturale Giamporcaro, Bonomo ha avuto modo di farsi una idea sulla presenza della cimice asiatica a Pantelleria e possibili soluzioni per allontanarla dalle coltivazioni.
Signor Bonomo, questo insetto ha dei periodi in cui è più aggressiva e di cosa si nutre? “I periodi in cui la si vede più spesso sono le stagioni della primavera e dell’estate. Si nutre suggendo le piante, i frutti e le foglie dei capperi.
Prima avevamo la Bagrada Ilaris, che si era allocata a Scauri, Rekhale e zone limitrofe.
Qui a Pantelleria, invece, l’asiatica è stata vista dal professore Bruno Massa e un testimone l’ha vista in una pianta di cappero nel capoluogo. E non si limita ai capperi, ma aggredisce anche piante da frutta e tutte quelle piante coltivate e non, insomma quelle spontanee. Ed è attraverso proprio la frutta che deve essere arrivata, così come tanti altri insetti.”
Questa cimice non fa la schizzinosa, in buona sostanza. Come allontanarla, allora? “Esatto, le piace tutto. Per allontanarla, dobbiamo ricorrere a metodi naturali e il corso che abbiamo tenuto ad ottobre è stato illuminante. Luigi Rotondo ha spiegato che un buon “repellente” è il carbonato di calcio addizionato con un tot di mandarino ed è un composto a largo spettro, coinvolgendo diversi insetti. Un altro esperto suggerisce l’uso del sapone molle, come il Marsiglia, con cui fare trattamenti, per i quali ci vuole molto tempo e fatica. Ma la cosa urgente è cominciare ad organizzarci e forse il Parco e il Comune in sinergia posso vedere se si può trovare il sistema per una “lotta biologica”.
Siamo in pieno inverno, fine dicembre, ma la primavera arriva in un attimo e con essa il risveglio di tutta la primavera e dei suoi componenti, tra cui anche la cimice asiatica.
Ambiente
Lampedusa, riapre il Centro di Recupero delle Tartarughe
Sindaco Mannino “𝗨𝗻𝗮 𝗴𝗿𝗮𝗻𝗱𝗲 𝘃𝗶𝘁𝘁𝗼𝗿𝗶𝗮 𝗽𝗲𝗿 𝗟𝗮𝗺𝗽𝗲𝗱𝘂𝘀𝗮, 𝗽𝗲𝗿 𝗶𝗹 𝗺𝗮𝗿𝗲 𝗲 𝗽𝗲𝗿 𝗶𝗹 𝗳𝘂𝘁𝘂𝗿𝗼”
Dopo circa due anni di lavoro, di sinergia e di collaborazione concreta, oggi possiamo finalmente annunciare una notizia che riempie il cuore di orgoglio: 𝗿𝗶𝗮𝗽𝗿𝗲 𝗶𝗹 𝗖𝗲𝗻𝘁𝗿𝗼 𝗱𝗶 𝗥𝗲𝗰𝘂𝗽𝗲𝗿𝗼 𝗱𝗲𝗹𝗹𝗲 𝗧𝗮𝗿𝘁𝗮𝗿𝘂𝗴𝗵𝗲, che avrà la sua sede nei locali dell’Area Marina Protetta di Lampedusa.
Un centro che in passato non era stato messo nelle condizioni di proseguire il proprio prezioso lavoro e che oggi torna finalmente ad essere operativo, restituendo al nostro territorio un presidio fondamentale di tutela, ricerca e cura.
Questo centro non è solo un luogo di scienza e protezione, dove ogni giorno si lavora per salvaguardare una specie simbolo del Mediterraneo come la Caretta caretta.
È anche un segno concreto dell’identità di Lampedusa: un’isola che difende il suo mare, la sua biodiversità e guarda al futuro con responsabilità.
La riapertura rappresenta inoltre una straordinaria opportunità turistica e culturale, un’attrazione di primo livello capace di raccontare ai visitatori il valore del nostro patrimonio naturale e l’impegno che mettiamo nella sua difesa.
Un ringraziamento sentito all’Associazione Caretta Caretta e a Daniela Freggi, al mio Assessore Pietro De Rubeis che ha seguito tutti i passaggi amministrativi, e a tutti coloro che hanno creduto in questo percorso, lavorando con passione, competenza e visione.
Oggi Lampedusa compie un passo importante. Per il mare. Per le tartarughe. Per la nostra comunità.
Bentornato, Centro di Recupero delle Tartarughe.
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