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Cultura

Pantelleria e la prigionia inglese

Redazione

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Nella vittoriosa battaglia di Pantelleria o di Mezzo Giugno (12 giugno – 16 giugno 1942), in cui vincemmo alla grande la Royal Navy inglese, numerosi naufraghi delle navi britanniche affondate furono sbarcati, prigionieri, a Pantelleria.

A raccogliere quegli sventurati in balia delle onde, non sempre tranquille del Canale di Sicilia, furono la piccola nave ospedaliera “Meta” e alcuni mezzi navali salpati prontamente dal porto di Pantelleria.

Successivamente la nave Meta, sovraccarica di naufraghi, fu costretta a trasbordarne un congruo numero sulla nave ospedaliera “Città di Trapani”. Da precisare che durante le operazioni di soccorso la “Meta” era stata oggetto, malgrado le grandi croci rosse dipinte sulle fiancate, di un attacco aereo, a tutt’oggi non è stato chiarito se da parte tedesca, come sembra più probabile, o da parte inglese.

Il bollettino di guerra N. 749 del Comando Supremo Italiano

Al riguardo il bollettino di guerra n° 749 del Comando Supremo italiano recitava: “…Nel tratto di mare del canale di Sicilia, dove si svolse la vittoriosa battaglia aeronavale che prenderà il nome da Pantelleria, sono state raccolte alcune centinaia di ufficiali e marinai inglesi appartenenti alle navi da guerra e mercantili incendiate o affondate; tra essi un centinaio sono più o meno gravemente feriti…”.

220 naufraghi inglesi – Testimonianza di Pino Ferrara

A Pantelleria, il 17 giugno, la “Meta” e le altre imbarcazioni, salpate dall’isola, sbarcarono circa 220 naufraghi inglesi, tra cui il comandante del cacciatorpediniere britannico Bedouin affondato, capitano di fregata Bryan Gouthwaite Scurfield.

Sulla vicenda del salvataggio dei naufraghi riportiamo la testimonianza di Giuseppe Ferrara detto Pino nel suo “Memorie di un 2° Capo della Regia Marina / con il saggio aggiuntivo La resa di Pantelleria. Storia di un enigma” (Aviani & Aviani Editori, Udine, 2011):

“Anch’io feci la mia piccola parte in quei giorni. Dal Comando ricevetti l’ordine d’imbarcarmi su un veliero per andare a raccogliere dei naufraghi nel Canale di Sicilia. Quando giungemmo sul posto ne prendemmo parecchi, erano tutti marinai inglesi. Offrii una sigaretta ad un ufficiale medico, che aveva delle brutte bruciature al volto e che doveva soffrire molto per il dolore. Ma la rifiutò sdegnoso, evidentemente non aveva ancora digerito la sconfitta. Mentre stavamo sulla rotta del ritorno, nell’oscurità della notte, un caccia inglese ci tagliò la strada, stava quasi per speronarci. Ricordo ancora il grido del capitano siciliano del veliero: bedda Madre Santissima. Il nemico non si accorse di noi, era troppo occupato a scappare.

Appena sbarcati a Pantelleria, i marinai inglesi prigionieri furono rifocillati con un piatto caldo di pastasciutta. Non abituati a quel tipo di mangiare, presero una violenta diarrea. Apriti cielo. I responsabili furono messi agli arresti per ordine diretto dell’ammiraglio in capo Cesarano. L’episodio provocò malcontento tra i nostri marinai. In quel periodo cominciarono a circolare strofette del tipo: ammiraglio Cesarano più inglese che italiano. Qualcuno andò oltre, parlando di disfattismo dei nostri vertici militari. Non credei a quelle voci. A perenne ricordo della bella vittoria delle armi italiane, che passò alla storia con il nome di battaglia di Pantelleria o di Mezzogiugno, si eresse a Beccimursà un’edicola, in maiolica policroma, a devozione della Madonna quale Stella Maris protettrice dei marinai”.

Sembra che la moglie del Cesarano sia stata di nazionalità inglese. Per meglio comprendere il personaggio, ovvero il contrammiraglio Amilcare Cesarano, raccontiamo il seguente episodio. Nei giorni della battaglia di Pantelleria il Cesarano ordinò a quattro MAS della XIV Squadriglia, di stanza a Pantelleria, di prendere il mare e fornire protezione ai cacciatorpediniere Vivaldi, Premuda e Malocello.

Il comandante di quest’ultimo, il pluridecorato capitano di vascello Mario Leoni, incazzatissimo, disse ai comandanti dei MAS di andare piuttosto ad attaccare le navi del convoglio inglese. La risposta fu disarmante, non se ne parlava proprio perché gli ordini del Cesarano erano categorici: fornire soltanto la scorta ai cacciatorpediniere. Intanto l’ammiraglio Cesarano si ritagliava la sua parte di gloria, senza eccessivi pericoli, andando incontro al Vivaldi colpito dal nemico e ricevendo per questo una medaglia di bronzo al valore, con la seguente lunga e dettagliata motivazione: a Cesarano Amilcare Contrammiraglio, nato a Ponza (Latina) il 5-9-1881 “sul campo”.

“Ammiraglio comandante di base marittima, in zona avanzata di operazioni, ne organizzava e potenziava con competenza e tenace fermezza gli apprestamenti difensivi e offensivi. Venuto a conoscenza che una silurante gravemente colpita durante una battaglia aeronavale tentava di raggiungere la base, si portava a bordo di un MAS incurante degli attacchi aerei, presso l’unità in preda alle fiamme, e, assunta con tempestività ed energia la direzione delle operazioni, ordinava il difficile rimorchio della nave in rada, realizzando con pieno successo, dopo lunghe ore di lotta con le fiamme, la salvezza dell’unità. Canale di Sicilia, 15 giugno 1942”.

Come una staffilata, giusta e sacrosanta, la pagina, sull’episodio del “salvataggio” del Vivaldi da parte del Cesarano, scritta da Enzo Girone, ufficiale medico direttore dell’ospedale militare di Kamma durante la guerra, e riportata nel suo libro di memorie ” (Milano, Ariminum, 1946) pubblicato appena un anno dopo la fine del conflitto mondiale.
E’ da gustare, sentiamola: “Il Vivaldi, una nostra nave da guerra è in fiamme a poca distanza dall’isola e allora l’ammiraglio si piazza in testa l’elmo fatidico e accompagnato da un fotografo dilettante e chirurgo, s’imbarca su un motoscafo sanitario e fa il giro dell’isola. Avrebbe, è vero, potuto andare in comoda vetturetta 1500 perché il Vivaldi bruciava quasi sotto costa, ma egli non avrebbe potuto, se avesse preferito l’auto, radiotelegrafare ai comandi superiori: mi imbarco per andare a salvare il Vivaldi.

Naturalmente non ha salvato nulla ma la filiera variopinta delle sue decorazioni si è arricchita di un nastro azzurro. Pare che anche il chirurgo fotografo si sia guadagnato una medaglia di bronzo per aver…. fotografato i relitti di una nave in fiamme”.

Così andavano le cose in certi vertici della Regia Marina nell’ultimo conflitto. Perché poi meravigliarsi del singolare (?) comportamento di Gino Pavesi, l’ammiraglio della subitanea resa dell’isola nel giugno del ‘43? Il Pavesi, poco prima della sua ignominiosa resa, venne addirittura proposto da Mussolini (quanta leggerezza e superficialità!) per il conferimento della Croce di Cavaliere dell’Ordine militare di Savoia, una delle più alte onorificenze militari del Regno d’Italia. Fortunatamente poi non se ne fece niente e la predetta onorificenza non fu mai concessa.

L’interrogatorio dei prigionieri

Fu cosa saggia, almeno evitammo di coprirci di ridicolo davanti al mondo intero. Ritornando ai prigionieri inglesi sbarcati a Pantelleria, essi vennero interrogati dai nostri servizi, ma non si riuscì a cavarne che il classico “ragno dal buco”, soltanto si venne a conoscenza che il cacciatorpediniere affondato era il Bedouin. A quel punto l’occhiuto e sospettoso OBS (Oberkommando Süd) tedesco chiese di essere presente agli interrogatori con un suo elemento, pertanto ne fece formale richiesta al Marinekommando di Messina. E anche questo episodio la dice lunga sulla superficialità con cui conducevamo la guerra, che, per gli altri, diveniva ogni giorno di più senza quartiere e senza pietà per gli avversari. Orazio Ferrara

Cultura

Pantelleria, 7 dicembre cerimonia di svelamento del busto in bronzo in memoria del Dott. Michele Zurzolo

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Opera del M° Michele Cossyro

La nota del nostro Sindaco Fabrizio D’Ancona

Alla cittadinanza, Il Sindaco comunica che il 7 dicembre, alle ore 16:00, in Piazza Perugia, nella contrada Tracino, avrà luogo la cerimonia di svelamento del busto in bronzo dedicato al Dott. Michele Zurzolo, medico che ha segnato in maniera indelebile la storia umana e sanitaria della nostra isola.

Originario della Calabria, il Dott. Zurzolo scelse di restare sull’isola, facendo della professione medica una vera e propria vocazione al servizio della comunità.Per decenni è stato un punto di riferimento costante per intere famiglie, raggiungendo anche le zone più difficili dell’isola con spirito di sacrificio, senso del dovere e profonda umanità. Il suo operare è stato caratterizzato da una presenza discreta ma instancabile, sempre vicino ai più fragili, spesso senza badare al compenso, ma solo al bisogno delle persone.

La realizzazione del busto rappresenta un segno concreto di riconoscenza pubblica verso un uomo che ha interpretato la medicina non solo come professione, ma come autentico servizio alla collettività, lasciando un’eredità morale che ancora oggi vive nella memoria dei panteschi.

La scelta di Tracino, luogo in cui il dottore visse e operò, conferisce a questo omaggio un valore ancora più profondo, legato al territorio e alla comunità che più direttamente ha beneficiato della sua dedizione. Un sentito ringraziamento è rivolto al maestro Michele Cossyro, autore dell’opera, che con sensibilità artistica ha contribuito a rendere permanente il ricordo di una figura così significativa per l’isola. La cittadinanza è invitata a partecipare a questo momento solenne di memoria e gratitudine collettiva.

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Cultura

Pantelleria – UNIPANT: nuova convenzione con l’Unione Professionisti per il cashback solidale

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Prosegue l’ampliamento dell’offerta formativa accreditata con i corsi e-learning per gli Ordini Professionali: la formazione certificata che finanzia l’Educazione Informale agli Adulti

L’UNIPANT segna un altro importante passo avanti nella sua missione di arricchimento culturale e professionale del territorio. È stata ufficializzata la convenzione con Unione Professionisti, la piattaforma italiana di riferimento per la formazione tecnica online accreditata.

Questa partnership nasce con un doppio obiettivo: abbattere le barriere geografiche, portando sull’isola percorsi di aggiornamento professionale certificati di alto livello, e sostenere attivamente le iniziative culturali locali.

Formazione tecnica di eccellenza, senza vincoli 

Grazie a questo accordo, i professionisti dell’isola potranno accedere al vasto catalogo di Unione Professionisti: oltre 100 corsi e-learning pensati per Ingegneri, Architetti, Geometri, Periti Industriali e Agrari, Agronomi, Geologi e Avvocati.

L’offerta formativa copre aree strategiche e attuali come Sicurezza, Energia, Progettazione, Transizione Ecologica e Digitale. La modalità è pensata per chi lavora: tutti i corsi sono on demand, senza scadenze né orari fissi. È possibile seguire le video-lezioni, scaricare il materiale didattico e sostenere i test finali in totale autonomia, ottenendo i Crediti Formativi Professionali (CFP) riconosciuti dai principali Ordini.

Un circolo virtuoso per la cultura: il “Cashback Solidale” 

La convenzione non porta solo vantaggi ai singoli professionisti, ma all’intera comunità. Il meccanismo è semplice: per ogni corso acquistato tramite i link forniti da UNIPANT, Unione Professionisti donerà il 20% del valore dell’acquisto all’associazione.

“A te non cambia niente, ma per noi fa la differenza”: il prezzo per l’utente rimane invariato (con corsi a partire da soli 9,95€ e sconti esclusivi), ma quella percentuale permetterà all’UNIPANT di finanziare e offrire gratuitamente nuove attività didattiche informali e attività culturali per tutti gli abitanti dell’isola.

Perché scegliere questa formazione?

·                Accreditamento: Rilascio di CFP validi e certificati riconosciuti.

·                Flessibilità totale: Studio online senza limiti di tempo.

·                Qualità: Materiali allineati alle normative più recenti e tutor dedicati.

·                Convenienza: Prezzi accessibili e supporto diretto alle attività dell’UNIPANT.

Come aderire Per scoprire i corsi in promozione, investire sulla propria crescita professionale e, contemporaneamente, sostenere la cultura sull’isola, è sufficiente visitare la pagina dedicata sul sito ufficiale.

Link alla convenzione e catalogo corsi: https://www.unipant.it/convenzione-unione-professionisti/

Per maggiori informazioni: UNIPANT 331 490 5245 – Email: info@unipant.it – https://www.unipant.it/formazione-certificata/

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Spettacolo

Sanremo, ecco i 30 cantanti in gara al 76° Festival della Canzone

Direttore

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Le date e le 4 nuove proposte

Carlo Conti come annunciato nei giorni, quest’oggi in diretta del Tg1 delle 13:30, ha rso noti i nomi dei 30 big che parteciperanno alla 76ª edizione del Festival di San Remo.

La manifestazione canora  si terrà  dal 24 al 28 febbraio e come  lo scorso anno, ci saranno anche le Nuove Proposte, che saranno però rese note dopo la finale di Sanremo Giovani, in onda  il 14 dicembre su Rai1.

La lista dei cantanti a Sanremo 2026

Tommaso Paradiso
Chiello
Serena Brancale
Fulminacci
Ditonellapiaga
Fedez e Masini
Leo Gassmann
Sayf
Arisa
Tredici Pietro
Sal Da Vinci
Samurai Jay
 Malika Ayane
Luché
Raf
Bambole di Pezza
Ermal Meta
Nayt
Elettra Lamborghini
Michele Bravi
J-Ax
Enrico Nigiotti
Maria Antonietta E Colombre
Francesco Renga
 Mara Sattei
 LDA e Aka7ven
 Dargen D’Amico
Levante
Eddie Brock
Patty Pravo

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