Segui i nostri social

La voce dei lettori

Pantelleria, dall’incidente alla bambina presso Pompieropoli agli attacchi su facebook

Redazione

Pubblicato

-

La voce dei lettori

 

Riceviamo e pubblichiamo lettera aperta di Michela Silvia a seguito delle polemiche innescate sui social, relativamente alla notizia dell’incidente accorso alla bambina di 11 anni nel complesso di Pompieropoli.

Le mie considerazioni Su quel tragico 23 ottobre 2021 Avevo pensato di non scrivere nulla, perché la chat su Facebook che molti hanno potuto leggere si commenta da sola.

Ma ho cambiato idea, dopo aver letto l’ultimo commento del “comune di Pantelleria” (pagina Facebook) con cui il portavoce degli amministratori comunali( ovviamente con identità nascosta) ha voluto non solo zittire chi in quel momento stava commentando da libero cittadino un fatto realmente accaduto e che ha sconvolto i panteschi, ma ha rimosso decine di commenti che io stessa, ma anche altre persone avevano pubblicato.

Accusata di aver far fatto sciacallaggio su un fatto che, da mamma di coetaneo della minore vittima dell’incidente accaduto in data 23/10/2021 in piazza Cavour di Pantelleria durante l’evento denominato”pompieropoli”, mi aveva scossa. Con chiaro intento intimidatorio, il portavoce del comune di Pantelleria, mi accusava di strumentalizzare l’accaduto per dar sfogo a chissà quale astio nei confronti del comune.

Ebbene, nessuno dei miei commenti dal comune cancellati conteneva offese mirate a persone o cose, cancellati dal titolare legale del profilo Facebook soltanto per gusto e piacimento personale, giustificando la sua scelta mettendo in evidenza il rispetto nei riguardi della famiglia vittima dell’ incidente. Mi chiedo, se lo stesso portavoce del comune di Pantelleria, abbia pensato, prima di pubblicare il post commentato, di aver un minimo di decenza nel descrivere l’accaduto.

Ricordo che il testo pubblicato, informava i cittadini dell’incidente in modo talmente superficiale, tanto da utilizzare la forma scritta “non grave”, quando in quel momento si conoscevano già le condizioni della bambina, e di non grave non vi era nulla. Al dì là se le notizie divulgatesi fossero ufficiali o meno, ritengo che quando si parla di incidenti avvenuti a bambini o ragazzi minorenni, bisognerebbe ponderare forma e contenuti, senza dar pareri o esprimersi cercando di nascondere i reali fatti. 

Eppure, anche dopo il pacato mio commento con cui affermavo che era fuori luogo quella descrizione dei fatti, il portavoce non ha avvertito il pudore del silenzio o il coraggio di rimuovere quell’espressione e di chiedere scusa ai lettori e alla famiglia vittima. Così, evidenziò la persistenza di volontà nel produrre una campagna di denigrazione contro la mia persona, diffamandomi perché in quell’istante mi accusò di far sciacallaggio, strumentalizzazione, e di apparire poco sensibile perché irrispettosa nei confronti della bimba, intimidendomi e suggerendomi di far silenzio.

Arrivo nei fatti più importanti : Gli occhi di molti, hanno letto anche commenti che sollevavano ciò che avevo messo in evidenza, anche professionisti del settore sanitario, (operatori 118)intervenivano in mia difesa, ma tutto, veniva rimosso nell’arco di 5secondi. Addirittura, il portavoce del comune di Pantelleria, ha inviato proprio ieri sera 24/10/2021,dei messaggi privati via messenger ad un mio carissimo amico, che in quel momento non solo mi difese ma diede il suo parere da professionista nel settore sanitario quale è. I messaggi erano intimidatori, lo accusavano di aver rivelato prognosi della bambina, quando invece erano i giornali a parlarne da una giornata intera e con superiorità gli suggerì di zittirsi altrimenti avrebbe denunciato sia all’ASP di riferimento e sia a nome dei genitori della bimba. Intimidazione da vero hater seriale?

Devo però dire grazie a questo suo messaggio inviato, perché solo così siamo riusciti a comprendere chi si cela dietro il profilo istituzionale social del comune di Pantelleria. Un’ assessora! Non servono parole, mi chiedo soltanto come possa accadere una cosa del genere. Come in una pagina istituzionale di un comune, si possa gestire tutto come fosse pagina personale. Perché questo è accaduto, chi stava al di là dello schermo comunale, nei miei confronti aveva messo in atto un odio evidente a tutti. E premetto, che in quell’istante ero Michela Silvia, una mamma e cittadina pantesca e non la componente di un partito politico, che come tutti sanno, rappresento sull’isola.

Nei miei commenti non ho minimamente offeso l’animo di nessuno, in quell’istante mi sentivo io stessa offesa da quell’ affermazione scritta dal comune Pantelleria, offesa nei riguardi di noi cittadini che speriamo sempre di poter leggere sulla pagina del comune informazione vera e relativa al territorio… Non del giornalismo e neanche dei link che ti indirizzano ad un giornale, come se il comune desse l’esclusiva delle informazioni ad un testata giornalistica dal gestore preferita. È vero : commenti contenenti insulti, minacce, parole offensive devono essere rimossi, e quindi in questo caso i commenti del portavoce comunale sarebbero dovuti sparire nell’arco di pochi secondi. Io venivo accusata di sciacallaggio, il mio amico infermiere di aver divulgato dati sensibili, mi chiedo però chi avesse autorizzato in quell’istante il gestore della pagina comunale a definire le condizioni della bimba “non gravi”

Esiste autorizzazione da parte di qualche familiare che in quel momento aveva riferito condizioni “non gravi” ? Mi chiedo inoltre, viste le dinamiche : È normale che la lotta politica possa esaltare della istigazione all’odio?? È normale che chi fa politica debba esonerarsi dal dare giudizi in veste di semplice cittadino, perché , inesorabilmente, qualsiasi opinione data verrebbe definita “attacco politico”??? Beh, in ogni caso, in politica puoi anche avere avversari ma non dovresti mai avere “nemici”, il cui scalpo viene offerto in pasto a una claque insulsa dì beoti plaudenti. Sempre più insulsa e (numericamente) sempre meno claque.

Tuttavia, adesso è molto più chiaro lo scopo di quella pagina Facebook, mantenere in piedi soltanto consensi, e bloccare o eliminare ciò che non regala applausi e lusinghe alla persona che gestisce questa stessa pagina. Forse qualcuno in cerca di notorietà sempre sognata! Il tutto condito di odio, mistificazione, volgarità.

Non si può utilizzare un ruolo istituzionale per scopi personali, non pensavo vi fossero persone in grado di utilizzare la politica in modo così basso.

Racconto lungo il mio, ma utile, spero, a trarre delle conclusioni. Pantelleria è una terra difficile e ha bisogno di amministratori onesti politicamente e capaci. I panteschi giudicheranno fra 2 anni e sapranno chi promuovere e chi bocciare.

Si combatte con le armi della politica criticando l’avversario POLITICAMENTE, ma non cercando di etichettarlo nel peggiore dei modi per splendere e così apparire migliori. Chi non lo capisce non è degno di rappresentare i cittadini panteschi… Chi usa l’arroganza contro gli altri, non è in pace con sé stesso.

Michela Silvia MAMMA E CITTADINA PANTESCA STANCA DI QUESTI SCHIAFFI CHE L’AMMINISTRAZIONE DÀ ALLA CITTADINANZA

 

Foto di repertorio

La voce dei lettori

Trapani, Italia Celere segnala mancata corresponsione di buoni pasto o tiket agli operatori di polizia

Redazione

Pubblicato

il

Notizie sulla provincia di Trapani - Il giornale di Pantelleria

Riceviamo e pubblichiamo integralmente

ART. 3 COSTITUZIONE: “Tutti i cittadini hanno pari dignità sociale e sono eguali davanti alla legge, senza distinzione di sesso, di razza, di lingua, di religione, di opinioni politiche, di condizioni personali e sociali.”…tranne gli operatori di Polizia

 

In un Paese ove ci si preoccupa GIUSTAMENTE di assicurare un pasto ed opportuni generi di conforto a chi, pur facendo ingresso irregolare nel territorio dello Stato, si trova a dover passare ore all’interno di strutture dell’Amministrazione, dobbiamo purtroppo constatare che pari trattamento non viene garantito agli Operatori di Polizia che, a causa di servizi di O.P. e straordinario emergente, si trovano ad operare presso gli uffici di Polizia anche in orari che sono normalmente deputati alla consumazione dei pasti.

Dal mese di Novembre 2020 l’Amministrazione non corrisponde al proprio personale il corrispettivo sostitutivo dei cosiddetti “generi di conforto” previsti nei servizi di O.P. e, dal mese di Marzo 2021, non corrisponde il corrispettivo dei cosiddetti “buoni pasto o Ticket” sostitutivi della mensa obbligatoria di servizio.

Nel settore privato, alla base di ogni azienda vi è la programmazione degli obiettivi e delle esigenze future e non di rado, se qualche Manager non è in grado di programmare, prevedere o gestire tali bisogni, saltano le sedie. Ma NOI non operiamo nel settore privato, così capita che ogni anno si ripetano sempre le stesse emergenze (che ormai da emergenze si sono trasformate in cattive consuetudini) e pertanto il Personale che per legge “veglia al mantenimento dell’ordine pubblico, alla sicurezza dei cittadini, alla loro incolumità e alla tutela della proprietà; cura l’osservanza delle leggi e dei regolamenti generali e speciali dello Stato, delle province e dei comuni, nonché delle ordinanze delle autorità; presta soccorso nel caso di pubblici e privati infortuni” sia costretto a subire l’inefficienza di taluni MANAGER che provoca un trattamento disparitario anche nei confronti di chi si trova sul territorio Nazionale in virtù di una violazione di legge.

Per quanto sopra, questa O.S. chiede che si provveda in tempi certi alla corresponsione di quanto dovuto al Personale, non escludendo di promuovere azioni volte al recupero dei crediti vantati dai colleghi, nelle opportune sedi.

Leggi la notizia

Ambiente

Pantelleria, Via Kazzen ripulita dalle erbacce. Ci scrive una lettrice

Redazione

Pubblicato

il

Ci scrive una lettrice per la pulitura di Via Kazzen. Riportiamo integralmente il messaggio:

“Tramite Il Giornale di Pantelleria a nome dei residenti di Via Kazzen voglio ringraziare il Comune per aver finalmente ripulito la strada! E comunque ritengo che determinati interventi vanno fatti prima di adesso.”

Il messaggio della lettrice prosegue con: “Su questo marciapiede fino a ieri mattina non si poteva nemmeno salire”.

 

Rimanete aggiornati con Il Giornale di Pantelleria su tutti i fatti di cronaca, cultura, attualità, politica, sport e altro ancora.

Per contatti: ilgiornaledipantelleria@gmail.com ovvero tramite Whatsapp al numero: 3332715327.

Leggi la notizia

La voce dei lettori

Pantelleria, disagi con il servizio idrico a Kaffefi. Ci scrive un lettore

Redazione

Pubblicato

il

Riceviamo e pubblichiamo integralmente

 

Buongiorno,

mi permetto di scrivere pubblicamente questa mail alle vostre testate, dopo ponderata e lunga riflessione sull’opportunità di farlo. Ma, come capirete leggendo nel seguito, l’esperienza che sto vivendo ormai da 4 mesi con i responsabili del servizio idrico comunale, ha fatto sì che la misura raggiungesse il colmo e che pertanto non fosse più possibile non rendere pubblica una vicenda che sta ormai assumendo aspetti paradossali.

Provo a riassumere brevemente:

Io e mia moglie Ilaria Piscitelli, siamo proprietari di un dammuso in Contrada Kaffefi allacciato all’acquedotto gestito dal servizio idrico comunale (Codice Cliente 3646 intestato a mia moglie Ilaria Piscitelli).

Premesso che non risiediamo stabilmente a Pantelleria ma veniamo spesso nel corso dell’anno e non soltanto nel periodo estivo, intorno alla metà di Aprile 2022 siamo stati avvisati da amici panteschi che nella nostra proprietà era venuta a mancare l’acqua. In data 18 Aprile (martedì dopo Pasquetta) ci siamo attivati cercando di contattare telefonicamente l’ufficio del Servizio Idrico del Comune. Dopo ripetuti tentativi andati a vuoto siamo riusciti, dopo qualche giorno, a parlare solo con l’ufficio amministrativo, che nulla sapeva del guasto e che si è limitato a prendere nota della segnalazione affermando che l’avrebbe trasmessa alla sezione tecnica. Nei giorni successivi, non ricevendo alcuna notizia, abbiamo ripetutamente provato a chiamare e, visti i continui fallimenti, abbiamo inviato una mail per sollecitare informazioni in merito alla segnalazione effettuata.

Inutile dire che la mail non ha mai ricevuto risposta.

Non ci siamo arresi e abbiamo continuato a telefonare, quasi ogni mattina. La nostra speranza era che almeno qualcuno ci dicesse cosa stava succedendo e perché l’acqua non arrivava. Lungi da noi l’idea che si fosse proceduto alla riparazione, ci bastava sapere che qualcuno fosse per lo meno a conoscenza del problema.

Nemmeno questo siamo riusciti ad ottenere.

Non sapendo più a chi rivolgerci abbiamo deciso di inviare una nuova mail, questa volta mettendo in copia anche il sindaco, denunciando la gestione assolutamente inefficiente del servizio idrico che, a un mese dalla prima segnalazione, non è stato in grado di fornire alcun tipo di informazione, né sui tempi di risoluzione del problema, né sul fatto che si sia proceduto o meno a verifiche tecniche volte a valutare la natura e l’entità del problema stesso.

Anche questa volta la mail non ha avuto la benché minima replica da parte di nessuno.

Non vorrei farla troppo lunga ma le telefonate e le mail sono continuate sempre più pressanti, anche perché verso la fine di Maggio saremmo dovuti arrivare a Pantelleria.

Avendo a disposizione una riserva di circa 30 quintali di acqua siamo arrivati a Pantelleria con l’ansia di risolvere il problema prima che si dovesse procedere al ripristino dell’acqua mediante autobotte che, data la ridotta carreggiata dello sterrato che giunge alla nostra proprietà, non poteva che essere di dimensioni ridottissime (non più di 10 quintali di acqua per volta).

Al secondo giorno di permanenza a Pantelleria (e dopo quasi 2 mesi dalla prima segnalazione) siamo riusciti a sapere da un tecnico del Comune che il problema era noto: sulla nostra linea si era formata una grossa perdita e quindi per evitare sprechi di acqua, nell’attesa di riparare la perdita, la linea sarebbe stata attivata solo una volta a settimana (il sabato per l’intera giornata) per consentire alle varie utenze di fare scorta per la settimana successiva.

In effetti così è stato e per i 2 sabati successivi abbiamo constatato che l’acqua veniva resa disponibile per circa una ventina di ore.

Al terzo sabato (4 Giugno 2022) l’acqua non è più arrivata.

Il tecnico del Comune che per la prima volta ci aveva avvisati della perdita, ci aveva anche fornito il nominativo e il recapito di una persona da contattare in caso di problemi (Il signor Pirreca Maurizio) che successivamente abbiamo scoperto essere un privato al quale il Comune ha appaltato una parte del servizio di manutenzione della rete. Contattato, si è immediatamente attivato (lui sì) per capire il problema. Ha tentato di risolverlo ma invano. La questione pare fosse legata al fatto che la perdita sulla linea era ormai talmente grande che l’acqua non riusciva ad avere sufficiente pressione per raggiungere la nostra utenza posta più a monte. A questo punto la palla passava di nuovo al Comune che avrebbe dovuto, giocoforza, riparare la perdita.

Io e mia moglie nel frattempo siamo stati costretti a lasciare l’isola non potendo più continuare a rimanere con la spada di Damocle dell’acqua portata in cisterna a 10 quintali alla volta. Oltretutto, avremmo dovuto rivolgerci al Comune per avere questo servizio sostitutivo di erogazione dell’acqua. Cioè lo stesso Comune che non risponde!!!

Ad oggi non siamo ancora tornati e chissà se e quando potremo farlo, visto che il problema non è stato ancora risolto. Nel frattempo essendo riusciti a parlare con il signor Santangelo, responsabile tecnico del servizio, abbiamo avuto le seguenti spiegazioni in rigoroso ordine cronologico e a distanza di tre/quattro giorni una dall’altra:

  1. abbiamo ricevuto segnalazione dal signor Pirreca del problema, in settimana facciamo un sopralluogo per verificare
  2. abbiamo problemi con i tecnici in malattia, contiamo di fare il sopralluogo la settimana prossima
  3. abbiamo fatto il sopralluogo e abbiamo identificato il punto della perdita. Per ripararla ci servono però almeno due persone, probabilmente la settimana prossima riusciamo ad organizzare l’intervento
  4. Per intervenire abbiamo bisogno dello scavatore che sarà disponibile la settimana prossima
  5. Abbiamo fatto un sopralluogo e non riusciamo a trovare il punto esatto della perdita (in contraddizione con il punto 3). Quella linea è un colabrodo e sarà difficile intervenire. Abbiamo deciso di bypassarla e allacciarvi direttamente alla linea nuova che corre sulla strada asfaltata. Per fare questo lavoro è necessario uno scavo per il quale ci stiamo attrezzando
  6. Il Comune non ci fornisce lo scavatore, stiamo provando a reperirlo. Vi faccio sapere fra mezz’ora.

“Vi faccio sapere fra mezz’ora”. Questa è l’ultima comunicazione ufficiale che siamo riusciti ad avere dal Comune.

La mezz’ora ad oggi è diventata 6 giorni. Giorni durante i quali noi non siamo più riusciti a sapere nulla. Ovviamente abbiamo richiamato senza ottenere nessuna risposta se non un sms che ci intimava di non continuare a provare altrimenti ci avrebbero bloccati, visto che quello era un cellulare privato. Che fosse un numero privato il diretto interessato non lo ha mai specificato a voce, lo ha solo insolentemente dichiarato con quell’sms. Abbiamo sempre cercato di contattare Santangelo, rigorosamente in orario di lavoro, usando i tre numeri a nostra disposizione: innanzitutto quello del suo ufficio – pubblico – al Comune e poi, in caso di mancata risposta, i due numeri di cellulare, uno, come abbiamo appena scoperto, privato, e l’altro sempre spento (forse proprio perché di lavoro).

Credo di averla fatta fin troppo lunga. Ma la vicenda richiedeva un seppur essenziale riassunto, anche perché il suo aspetto così kafkiano (in certi punti lo definirei persino comico se non fosse tragicamente reale) mostra lo stato di abbandono e di inefficienza in cui versa un servizio così importante com’è quello dell’acqua pubblica, tanto più in un contesto difficile come può essere quello di Pantelleria. Ma quello che più di ogni altra cosa offende, è l’assoluta mancanza di trasparenza verso l’utente (che peraltro paga bollette che a questo punto definirei inutilmente care visto che non si è in grado nemmeno di fare una lettura corretta dei contatori una volta l’anno) che viene trattato come se fosse un disturbatore e quindi non degno nemmeno di avere un quadro chiaro della situazione.

Un utente che, si badi bene, se correttamente e onestamente informato, sarebbe anche disposto a contribuire a spese proprie all’intervento e quindi a venire incontro all’amministrazione.

L’amara considerazione finale che ci sentiamo di fare è che da questa triste vicenda purtroppo si evince una volta di più che in questo Paese tutto ciò che è amministrazione pubblica è ormai allo sbando più completo. Decenni di saccheggi di risorse pubbliche utilizzate per fini clientelari e politici, hanno condotto ovunque a non poter più contare su infrastrutture pubbliche correttamente progettate ed efficientemente manutenute.

Nel ringraziarvi per l’attenzione e per il tempo che vorrete dedicarmi porgo,

cordiali saluti

Renzo Miglioli

Leggi la notizia

Seguici su Facebook!

Cronaca

Cultura

Politica

Meteo

In tendenza