Cronaca
Pantelleria, Assessore Parisi: atto vandalico contro il “Fuck”

Gentile Direttore,
mai avrei pensato che posizionare un’opera d’arte contemporanea che invitava a lanciare un grido di liberazione contro le avversità del mondo (la guerra, la pandemia, le malattie, la fame, la povertà, la mafia, i trafficanti di armi e di uomini, la stupidità umana) ricevesse un attacco così violento a Pantelleria.
Stupisce che questo attacco provenga da chi si definisce artista e che, evidenziando una mancanza di idee e il bisogno di guadagnarsi un po’ di popolarità, non riuscendo a comprendere il significato dell’opera, non trova altro da fare che appropriarsene imbrattandola, così da rendere palese tutta la sua frustrazione ed imporre il proprio punto di vista all’autore, ai fruitori e a chi ha voluto che un’opera d’arte moderna fosse esposta anche a Pantelleria in modo del tutto gratuito.
Cosa spera di ottenere il sig. Panseca con questi gesti?
Pensa forse, così facendo, di fare un favore all’arte?
Questo tipo di azioni mi ricordano tanto le censure punitive di stampo fascista e il reiterare il gesto vandalico, sfidando anche la legge, mi ricorda le intimidazioni che questa terra subisce sin da troppo tempo.
Dopo tali brutali gesti, quale altro artista potrà minimamente pensare di esporre una sua opera a Pantelleria?
È questo che vuole il Sig. Panseca?
È questo ciò che ha insegnato per 30 anni ai suoi allievi dell’Accademia di Brera?
Vuole l’esclusiva dell’arte a Pantelleria, o vuole che anche altri artisti abbiano il diritto di cittadinanza sull’isola?
E se qualcuno pensasse di fare altrettanto con le sue opere?
Comunque sia, sappia che io non mi faccio intimidire o scoraggiare dai suoi atti intimidatori e che, fino a quando avrò un ruolo in questa Amministrazione, continuerò a far sì che sull’Isola si promuova l’arte, anche quella che a lui non piace o che non comprende.
Tra l’altro, visto che l’opera di Accardi viene definita da tutti, anche da chi la denigra come il sig. Panseca, un’opera d’arte, mi piacerebbe conoscere il motivo per cui non possa stare davanti ad un monumento.
Forse il Castello non è una location idonea ad ospitare un’opera di arte contemporanea?
L’opera di Angelo Accardi, oltre alla finalità culturale, aveva anche una finalità sociale che, grazie agli atti vandalici del sig. Panseca e dei suoi accoliti, è passata in secondo piano. Infatti, l’esposizione dell’opera aveva anche la finalità di invitare a devolvere donazioni all’associazione Save the Children. Ma chi se ne è ricordato?
Quell’opera è stata esposta a Milano, Venezia e Palermo senza che artisti molto più noti e prestigiosi del sig. Panseca compissero atti di questo tipo. Forse il motivo sta proprio nel fatto che quegli artisti non hanno bisogno di imbrattare le opere altrui per farsi conoscere. Forse perché quegli artisti rispettano il lavoro dei colleghi, anche quando non lo condividono. Forse perché quegli artisti si esprimono con le loro opere e non hanno bisogno di appropriarsi delle opere altrui.
Quell’opera è stata patrocinata, tra gli altri, dal Comune di Palermo, dalla Fondazione Federico II e dall’Assemblea Regionale Siciliana. Perché il Comune di Pantelleria non avrebbe dovuto fare altrettanto?
Solo a Pantelleria, però, ha trovato la “mente eccelsa” che ha avuto l’ardire di imbrattarla perché non ne capiva il significato e dietro quel “FUCK” vedeva un insulto rivolto alla propria persona. Credo che per il Sig. Panseca sia arrivato il momento di scendere dal piedistallo in cui si è posto e tornare con i piedi per terra. Lui non è il detentore della verità assoluta, non è il censore del mondo e nemmeno il professore che deve correggere gli altri.
Dice che l’opera fa discutere? E qual è il problema? L’arte deve colpire gli animi, trasmettere qualcosa e fare discutere, altrimenti non sarebbe arte.
Tutti gli artisti sono stati criticati e avversati dai loro contemporanei.
Si pensi a ciò che subì il Giudizio Universale di Michelangelo, quando a seguito del Concilio di Trento si pensò bene di incaricare un allievo del Buonarroti per disegnare le braghe che coprissero le “vergogne”.
O i dipinti crudi e cruenti del Caravaggio, con quello stile unico e rivoluzionario per l’epoca, che tanto scandalizzarono i suoi contemporanei.
Purtroppo, i contemporanei sono fatti così. Il più delle volte non riescono a vedere oltre il loro naso.
Ma se tutti si fossero comportati come il Sig. Panseca, cosa sarebbe rimasto del nostro patrimonio artistico? Nulla!
Quindi mi auguro che il sig. Panseca, dopo i due atti vandalici, la smetta e ponga fine a questa assurda querelle.
Se aveva qualcosa da dire, poteva farlo con le sue opere.
Bastava presentare una proposta all’Amministrazione comunale, come ha fatto il Maestro Accardi, alle medesime condizioni. Non c’è bisogno di guadagnare visibilità imbrattando le opere altrui.
Cordiali saluti.
Angelo Parisi
Assessore del Comune di Pantelleria
Politica
Accorpamento classi – LeAli per Pantelleria sostegno ai genitori dell’Istituto Almanza D’Ajetti

SOSTEGNO AI GENITORI DELL’ISTITUTO “V. ALMANZA – A. D’AJETTI” DI PANTELLERIA
Una comunità educante che ascolta, rispetta e garantisce diritti: no all’accorpamento forzato delle classi del Liceo
In riferimento alla lettera inviata dai genitori degli studenti iscritti al primo anno del Liceo dell’Istituto “V. Almanza – A. D’Ajetti” di Pantelleria, desideriamo esprimere pieno sostegno e condivisione delle istanze sollevate, che toccano questioni cruciali per il futuro formativo dei nostri ragazzi, per l’inclusione scolastica e per il rispetto delle specificità territoriali della nostra isola.
La decisione di accorpare in un’unica classe i 15 iscritti al Liceo delle Scienze Umane e i 12 iscritti al Liceo Scientifico (più un ripetente), non può essere considerata una semplice scelta logistica. Si tratta, al contrario, di una misura che:
Elimina di fatto un indirizzo di studi, privando gli studenti del diritto di frequentare il percorso formativo scelto;
Viola le normative vigenti, che pongono limiti chiari al numero di alunni in classi con presenza di studenti con disabilità certificata;
Compromette la qualità didattica e l’inclusività, mettendo in difficoltà sia docenti che studenti;
Esercita una forma indiretta di discriminazione territoriale, penalizzando gravemente chi vive in un contesto insulare senza alternative educative.
Non si tratta solo di numeri
Dietro quei 28 studenti c’è una pluralità di bisogni, attitudini, aspettative e diritti. Ridurre tutto a una questione di numeri – ignorando norme, contesto e persone – è inaccettabile. È indispensabile che ogni decisione scolastica sia basata su un principio fondamentale: il diritto allo studio, in condizioni di equità e qualità, deve venire prima di ogni logica di semplificazione o risparmio.
Il territorio ha parlato: ascoltatelo
Pantelleria non può essere trattata come una qualsiasi località della provincia. La distanza, l’assenza di collegamenti rapidi, la mancanza di opzioni alternative impongono un’attenzione particolare, non una deroga ai diritti. La nostra comunità ha sempre dimostrato resilienza e spirito di collaborazione, ma ora chiede rispetto e ascolto, non imposizioni calate dall’alto.
Le richieste sono ragionevoli e legittime
Sostenere la costituzione di due classi distinte – una per il Liceo Scientifico e una per il Liceo delle Scienze Umane – non è un privilegio richiesto, ma un diritto rivendicato. È una misura concreta per garantire:
Un’istruzione coerente con le scelte individuali;
Un ambiente didattico equilibrato e inclusivo;
Il rispetto delle normative ministeriali;
Una reale pari opportunità per gli studenti di Pantelleria.
Un appello alle istituzioni
Chiediamo a tutti gli enti coinvolti di porre in essere tutte le azioni possibili per rivedere con urgenza questa decisione e di confrontarsi con il territorio in modo serio e partecipato. Non si può parlare di scuola “al centro della società” se poi si ignorano i bisogni e le voci di chi la scuola la vive ogni giorno.
Un’intera comunità – fatta di studenti, genitori, docenti e cittadini – chiede solo ciò che è giusto: una scuola che sia all’altezza del futuro che promette.
Sosteniamo i genitori. Sosteniamo il diritto all’istruzione. Sosteniamo Pantelleria.
Il gruppo LeAli per Pantelleria
Ambiente
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La contrada interessata è Tracino, esattamente zona Kania
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