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Cultura

Pantelleria all’etΓ  del bronzo. Viaggio nel tempo con prof. Cattani

Redazione

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Ieri, al Parco Archeologico di Mursia si Γ¨ svolto l’evento: “La fusione del bronzo a Pantelleria 3500 anni fa: dal rinvenimento archeologico alla ricostruzione della catena operativa.” Durante questa giornata, i partecipanti hanno avuto l’opportunitΓ  di visitare il villaggio dell’etΓ  del Bronzo di Mursia e assistere a una dimostrazione delle tecniche di fusione del metallo.
L’attivitΓ  ha permesso di esplorare le tecniche di fusione del bronzo, grazie alle quali sono state realizzate repliche di oggetti rinvenuti negli scavi del villaggio dell’etΓ  del Bronzo di Mursia. Un vero e proprio tuffo nel passato, per comprendere come vivevano e lavoravano i nostri antenati.
L’evento Γ¨ stato organizzato dall’UniversitΓ  di Bologna, con il sostegno del Comune di Pantelleria e del Rotary Club Pantelleria. Le dimostrazioni sono state arricchite dalla professionalitΓ  del gruppo “Tre Spade”, che ha saputo ricreare fedelmente le antiche tecniche di lavorazione del metallo.

foto di Clara Garsia 2024

Cultura

Pantelleria, calendario delle messe da domani. Il 14 novembre celebrazione a scuola delle Poverelle

Direttore

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La Chiesa Forania di Pantelleria ha reso noto il calendario delle messe che si celebreranno nelle chiese maggiori dell’isola, a partire da domani 10 novembre 2025.

Venerdì 14 novembre, si celebrerà una commemorazione e una messa presso la scuola materna Giovanni XIII.

LA STORIA DELLAΒ  SCUOLA
La scuola dell’Infanzia Paritaria β€œGiovanni XXIII” vanta oramai una lunga esistenza sull’isola di Pantelleria. Sul territorio isolano, le Suore delle Poverelle giunsero a portare il loro generoso aiuto giΓ  nell’immediato dopoguerra a favore delle fasce piΓΉ deboli della popolazione, anziani, bambini e 21 ammalati. Le prime suore furono: Madre Esterina, Suor Redenta e Suor Pierteresa, due per l’asilo e una per la cucina.
Il 27 aprile 1959, l’Istituto Palazzolo, dopo avere ottenuto i vari permessi edilizi, potΓ© dare il via ai lavori per la costruzione della nuova scuola materna, che aprΓ¬ i battenti il 17 luglio 1960, nella sede attuale di Via Dante.

In copertina immagine da facebook

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Cultura

Conclusa 27Βͺ edizione Borsa Mediterranea del Turismo Archeologico di Paestum: Gadir di Pantelleria tra gli itinerari

Redazione

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Una postazione multimediale dedicata ai diving center siciliani, per mostrare, immergendosi virtualmente, i percorsi subacquei siciliani di Ustica e Pantelleria


Lo spazio espositivo del Dipartimento dei Beni culturali e dell’IdentitΓ  siciliana della Regione Siciliana, ha ospitato le postazioni della Soprintendenza del Mare dove Γ¨ stato possibile immergersi virtualmente sugli itinerari archeologici subacquei siciliani. Grazie alla tecnica di ripresa di video a 360Β° in 3D, i visitatori hanno effettuato un’esperienza multisensoriale con i visori oculus Meta Quest; una vera e propria immersione subacquea con una voce narrante, ologrammi per illustrare i reperti sul fondale e i suoni del mare.

Tre gli itinerari proposti: Cala Gadir nell’isola di Pantelleria, Punta Falconiera e Punta Cavazzi nell’Isola di Ustica. Un grande successo di pubblico, soprattutto delle numerose scolaresche che hanno affollato lo spazio espositivo della Regione Siciliana.


Nelle quattro giornate della Borsa, la Soprintendenza del Mare Γ¨ intervenuta al convegno “Turismo archeologico subacqueo: esperienza di un viaggio italiano”, realizzato in collaborazione con il Ministero del Turismo. Moderato da Donatella Bianchi, il convegno ha fatto il punto sullo stato di salute del turismo subacqueo, in particolare su quello siciliano, che offre la possibilitΓ  di visitare 26 itinerari sommersi realizzati dalla Soprintendenza del Mare, fruibili da subacquei accompagnati da diving center autorizzati.

Gli itinerari sono stati presentati presso lo stand della Regione Siciliana nel corso dell’incontro “La Soprintendenza del Mare in Sicilia e le modalitΓ  innovative di fruizione degli itinerari culturali sommersi” dove Γ¨ stata illustrata la nuova tecnologia di fruizione virtuale a 360Β° – 3D e la nuova progettualitΓ  che nei prossimi mesi realizzerΓ  l’adeguamento del sistema di visita subacqueo ai non vedenti. E stata anche l’occasione per presentare il protocollo di intesa stipulato con l’Associazione β€œAlbatros Paolo Pinto” che collaborerΓ  con la Soprintendenza del Mare per la formazione di istruttori e guide subacquee dedicate al mondo della disabilitΓ  e in particolare ai subacquei non vedenti.

Inoltre, lo stand del Ministero del Turismo ha ospitato la Sicilia con uno spazio dedicato agli itinerari archeologici sommersi. Una postazione multimediale dedicata ai diving center siciliani, ha dato la possibilitΓ  ai visitatori di conoscere, immergendosi virtualmente, i percorsi subacquei siciliani di Ustica e Pantelleria.

Dalla Soprintendenza del Mare

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Cultura

Sfinci di San Martino: il profumo dell’autunno siciliano

Barbara Conti

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Sfinci di San Martino: il profumo dell’autunno siciliano

Nel cuore dell’autunno, quando l’aria si fa piΓΉ fresca e le botti si aprono per il primo assaggio del vino novello, in Sicilia si celebra San Martino con un dolce che racconta storia, tradizione e convivialitΓ : le sfinci

Croccanti fuori e morbidissime dentro, profumate di anice e cannella, le sfinci di San Martino sono frittelle rustiche che accompagnano da secoli la festa dell’11 novembre, dedicata a San Martino di Tours. Secondo la leggenda, Martino – allora soldato romano – tagliΓ² il suo mantello per donarlo a un mendicante infreddolito. Da questo gesto nasce lβ€™β€œEstate di San Martino”, quel breve periodo di clima mite che spesso accompagna la ricorrenza.

Una tradizione che profuma di vendemmia
In Sicilia, la festa coincide con la fine dei raccolti e l’apertura delle botti. È il momento in cui β€œogni mosto diventa vino”, come recita il detto popolare. Le famiglie si riuniscono per celebrare con dolci semplici e genuini, preparati con ingredienti locali: semola, lievito, acqua, uvetta e semi di anice o finocchio selvatico.

Ogni zona ha la sua variante: nel Ragusano le sfinci sono dolci, nel Catanese si trovano anche salate, farcite con ricotta o acciughe. Non solo San Martino: queste frittelle fanno capolino anche a Natale e per San Giuseppe, il 19 marzo.

La ricetta tradizionale
Ingredienti per 8 persone:

– 500 g di semola rimacinata di grano duro
– 450 ml di acqua tiepida
– 12 g di lievito di birra fresco
– 10 g di zucchero semolato
– 10 g di sale
– q.b. semi di anice (o finocchio selvatico)
1 l di olio di semi di arachide (per friggere)
– q.b. zucchero semolato e cannella in polvere (per decorare)

Preparazione:

Impasto – Sciogliete il lievito in un bicchiere d’acqua tiepida. Versate la semola in una bacinella, unite zucchero e sale, poi il lievito sciolto. Impastate aggiungendo gradualmente la restante acqua.
Aromi – Lavorate l’impasto per circa 10 minuti, poi aggiungete l’uvetta ammollata e i semi di anice.
Lievitazione – Coprite con un canovaccio e lasciate lievitare in luogo caldo per circa 2 ore.
Frittura – Scaldate l’olio a 160–170Β°C. Formate le sfinci con due cucchiai bagnati nell’olio e friggetele poche per volta, finchΓ© saranno dorate.
Decorazione – Ancora calde, passatele nello zucchero semolato e spolverate con cannella.

ConsigliΒ 
Se il giorno dopo risultano meno soffici, scaldatele leggermente e cospargetele con miele caldo: una delizia! Per una variante salata, potete aggiungere acciughe o ricotta all’impasto. Le sfinci sono perfette anche per le feste natalizie e per San Giuseppe.

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