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Lavoro

Palermo, mancati pagamenti cooperative sociali: Unicoop e UNCI Sicilia: “Siamo al fianco dei lavoratori”

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MANCATI PAGAMENTI COOPERATIVE SOCIALI, UNICOOP SICILIA E UNCI SICILIA: “SIAMO E SAREMO SEMPRE AL FIANCO DEI LAVORATORI CHE RISCHIANO IL POSTO DI LAVORO. IL COMUNE DI PALERMO PERSEVERA A NON PAGARE LE SPETTANZE DOVUTE, DECURTANDOLE SULLA BASE DI UN PARERE A NOSTRO GIUDIZIO TOTALMENTE ERRATO”. ISTITUITO, INOLTRE, UN UFFICIO LEGALE PER SOSTENERE E SUPPORTARE LE COOPERATIVE E LE STRUTTURE PRIVATE

“É di una gravità inaudita che la burocrazia comunale abbia voluto avallare, col parere del proprio Ufficio legale, la decurtazione del 20 per cento sui pagamenti dovuti alle cooperative sociali rapportandoli a debiti di natura commerciale, offendendo così il ruolo di sussidiarietà svolto dalla cooperazione sociale nella nostra martoriata Palermo. Nei fatti, la prevista decurtazione del 20 per cento sul dovuto, creerebbe grave nocumento anche all’indotto occupazionale delle cooperative, perché non sostenibile il costo dei lavoratori, creando una contrazione dei servizi agli utenti e in ultima analisi, continuando lo stallo dei pagamenti. In questo modo le cooperative sarebbero costrette a dimettere gli utenti affidati dal Tribunale di Palermo ed ospitati dalle comunità alloggio da loro gestite, e di conseguenza procedendo inevitabilmente alla messa in liquidazione delle stesse società, che non dimentichiamo, già fortemente vessate dal periodo pandemico ancora in atto”. È quanto afferma il presidente di Unicoop Sicilia, Felice Coppolino.

“La vicenda dei ritardi nei pagamenti dei servizi sociali svolti dalle cooperative – afferma, invece, il presidente di Unci Sicilia, Pasquale Amico – è ormai una prassi reiterata nel tempo e quanto sta succedendo ancora, oggi, evidenzia l’incapacità del Comune a tutelare i cittadini, oltre che a danneggiare le strutture sociali private che svolgono sul territorio un servizio pubblico di basilare importanza per tutta la cittadinanza. Queste avventate decisioni hanno un impatto gravoso sui lavoratori e sulle imprese che, nonostante i mancati pagamenti, continuano a prestare i servizi loro affidati e cosa ancor più grave, senza tenere conto che la mancata erogazione del servizio causerebbe danno materiale e psicologico ai soggetti fragili e alle loro famiglie. È chiaro che nel caso il Comune perpetrasse nella decisione di decurtare i pagamenti dovuti impugneremo la decisione”.

Unicoop Sicilia e Unci Sicilia intervengono, dunque, con questa nota congiunta, contro la decisione assunta dal Comune di Palermo di considerare i debiti per i servizi sociali maturati, a fronte di servizi essenziali erogati dalle cooperative sociali, alla stregua di debiti commerciali e quindi decurtandoli del 20 per cento facendo leva su un parere, totalmente errato, dell’Ufficio legale dello stesso Comune.

Infine, le due associazioni cooperativistiche, al fine di sostenere e supportare le cooperative sociali e le strutture del privato sociale che a diverso titolo erogano attività di assistenza, per il mantenimento dei livelli occupazionali e per la continuità delle attività sociali nel Comune di Palermo, metteranno a disposizione uno specifico Ufficio Legale. Allo sportello potranno essere inoltrate le dovute contestazioni alle decisioni che intraprenderà il Comune di Palermo, e richiederà l’intervento sia degli organi di controllo sugli atti emessi dallo stesso Comune, nonché delle forze politiche presenti in consiglio comunale”.

Economia

Lavoro: in Sicilia 40% dei 301.190 posti offerti nel 2023 è rimasto vacante, per il 15% le imprese hanno ricorso a immigrati

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Lavoro: in Sicilia il 40% dei 301.190 posti offerti nel 2023 è rimasto
vacante, per il 15% le imprese hanno dovuto ricorrere a immigrati.
Lunedì allo Steri convegno per allineare istruzione-formazione e
imprese.
Midiri: “450 nostri studenti avviati in tirocini nelle imprese, speriamo
siano assunti”

Palermo, 15 marzo 2024 – In Sicilia tanti cercano un lavoro e tante
imprese cercano di assumere, ma domanda e offerta non riescono a
incontrarsi: quasi sempre la causa sta nella corsa delle imprese a
specializzarsi per competere, mentre il settore dell’istruzione e
formazione professionale non riesce a tenere il passo. Per provare a
mettere in linea i due mondi, la Fondazione nazionale Consulenti per il
lavoro, l’Università di Palermo, Sicindustria, la Consulta regionale dei
consulenti del lavoro della Sicilia e l’Ordine dei consulenti del lavoro
di Palermo organizzano per lunedì 18 marzo, alle ore 9, presso Palazzo
Steri, in piazza Marina, 1, a Palermo, un convegno dedicato
all’orientamento, sul tema “Favorire l’occupabilità e accompagnare i
giovani nelle transizioni”.
Con la moderazione di Vincenzo Silvestri, presidente della Fondazione
consulenti per il lavoro, e dopo i saluti del Rettore, Massimo Midiri,
dell’assessora regionale al Lavoro, Nuccia Albano, del presidente della
Consulta regionale dei consulenti del lavoro, Maurizio Adamo, del
presidente regionale dell’Associazione nazionale consulenti del lavoro,
Gaspare Patinella, e del presidente dei Consulenti del lavoro di
Palermo, Antonino Alessi, interverranno: Massimo Temussi, D.g. delle
Politiche del lavoro del Ministero del Lavoro; Maurizio Serafin, del
consorzio Pluriversum che si occupa di orientamento e dispersione
scolastica; Franco Amicucci, presidente di Skilla, che si occupa di
formazione in e-learning; Enrico Limardo, direttore della Fondazione
consulenti per il lavoro; Cinzia Cerroni, delegata del Rettore al
coordinamento del Centro orientamento e tutorato universitario; Ettore
Foti, D.g. del dipartimento regionale Lavoro; Patrizia Caudullo,
responsabile territoriale Sviluppo Lavoro Italia (ex Anpal Servizi);
Ornella Campo, dirigente tecnico dell’Ufficio scolastico regionale;
Luigi Rizzolo, presidente di Sicindustria; i segretari confederali
regionali di Cgil, Cisl e Uil. Concluderà Rosario De Luca, presidente
del Consiglio nazionale dell’Ordine dei consulenti del lavoro.
Il Rettore dell’Università di Palermo, Massimo Midiri, spiega: “Il
divario tra istruzione-formazione e mercato del lavoro, in Sicilia come
nel resto d’Italia, è un fatto innegabile, ma l’Università di Palermo
già da due anni ha invertito la tendenza. Abbiamo stipulato accordi con
oltre 3mila imprese siciliane e del resto d’Italia che, da un lato,
intervengono nella definizione della nostra offerta formativa
modulandola con elementi di vita pratica che interessano alle loro
attività e, dall’altro lato, accettano di ospitare nostri studenti in
tirocini curriculari pre-laurea di almeno quattro mesi, a nostre spese.
Abbiamo dedicato uno stanziamento di un milione di euro e quest’anno, il
secondo, abbiamo avviato ben 450 studenti in tirocinio. Speriamo che si
concludano con l’assunzione e anche nelle mansioni da loro auspicate”.

A misurare la distanza in Sicilia tra formazione e mondo del lavoro ci
ha pensato il Bollettino annuale Excelsior realizzato da Unioncamere e
Anpal. Nel 2023 le imprese siciliane che hanno provato ad assumere sono
state il 59% del totale, rispetto al 57% del 2022, e hanno programmato
301.190 ingressi di personale, cioè 13.150 in più rispetto al 2022, e
nel 28% degli annunci si ricercavano espressamente giovani. Ma il
maggiore fabbisogno di dipendenti non si è tradotto in un significativo
incremento dell’occupazione nell’Isola, perché la difficoltà di reperire
candidati idonei è aumentata dal 35 al 40%: il 22% dei posti offerti non
è stato coperto per mancanza di candidati, il 13,5% per preparazione
inadeguata e il 4% per altri motivi. Tant’è che nel 15% dei casi le
imprese hanno dovuto fare ricorso all’assunzione di immigrati.
In dettaglio, si volevano assumere 54.830 operai specializzati, 34.390
professionisti tecnici, 18.900 dirigenti o appartenenti alle professioni
intellettuali e scientifiche e con elevata specializzazione, 31.530
conduttori di impianti e operai di macchinari, 100.580 unità delle
professioni qualificate nel commercio e nei servizi, 37.280 addetti
delle professioni non qualificate e 23.680 impiegati.
A livello provinciale, le richieste erano così ripartite: Trapani,
26.190; Palermo, 75.370; Messina, 41.700; Agrigento, 20.490;
Caltanissetta, 14.890; Enna, 5.890; Catania, 67.750; Ragusa, 22.200;
Siracusa, 25.980.
Occorre evidenziare che su 34.410 posizioni rivolte ai giovani fino a 29
anni, 18.680 sono rimaste vacanti (42% la media), con questi picchi: 76%
di introvabili per meccanici artigianali, 75% per specialisti di scienze
della vita, 68% per fonditori, saldatori e lattonieri, 68% per tecnici
della gestione dei processi produttivi di beni e servizi, 60% per operai
specializzati in installazioni e manutenzioni elettriche, 59% per operai
specializzati nelle rifiniture delle costruzioni, 58% per tecnici
informatici e delle Tlc, 55% per operatori della cura estetica, 50% per
addetti della ristorazione e 48% per operai edili specializzati.
I settori che più ricercano giovani sono stati commercio, servizi
culturali e sportivi, turismo e ristorazione, sanità e costruzioni.
Quanto ai settori per l’intera collettività, l’offerta di lavoro
riguardava 67.560 ingressi nel turismo e ristorazione, 47.740 nelle
costruzioni, 46.530 nel commercio, 26.630 nella sanità e nei servizi
alla persona e 20.090 nei servizi di trasporto e logistica.
Il Bollettino Excelsior di Unioncamere e Anpal rileva che le professioni
maggiormente richieste dalle imprese siciliane sono state: addetti alla
ristorazione (52.520), addetti alle vendite (31.390), operai edili
specializzati (25.370), addetti alle pulizie (23.490), conduttori di
veicoli (19.800) e tecnici della salute (10.650).
Ma le prospettive offrono molti più spazi ai laureati (14,5%)
soprattutto ad indirizzo economico, sanitario, ingegneristico,
insegnamento-formazione, tecnologie dell’informazione e della
comunicazione, efficienza energetica; agli specializzati Its (0,5%), ai
diplomati professionali (33,9%), purchè ci siano competenze certificate
(35,7%) ed esperienza, che è richiesta nel 67% dei casi. Gli indirizzi
di studio che offrono maggiori sbocchi lavorativi, ma che necessitano di
un profondo adeguamento alle nuove esigenze del mondo del lavoro,
secondo il Bollettino Excelsior, sono l’istruzione terziaria (15%, ma
con il 43% di difficoltà per preparazione insufficiente), quella
secondaria (67%, col 73% di difficoltà) e la scuola dell’obbligo (18%,
col 63% di difficoltà). Nell’ambito dell’istruzione terziaria, la laurea
è richiesta nel 96% dei casi, nel 90% con esperienza, e il 42% delle
offerte resta senza risposta. Quanto agli Its Academy, il 73% richiede
esperienza e non trova candidati il 63% delle volte.
Anche per l’istruzione secondaria superiore tecnico-professionale il 74%
richiede esperienza e il 39% non trova risorse idonee; le richieste
riguardano soprattutto amministrazione, finanza e marketing; turismo ed
enogastronomia, sanità, ristorazione, edilizia e meccanica.

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Precari negli enti locali, Csa-Cisal: “Comuni avviino le stabilizzazioni”

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Precari negli enti locali, Csa-Cisal: “Comuni avviino le stabilizzazioni”

Palermo, 13 marzo 2024 – “La stabilizzazione di 1.455 lavoratori precari nei comuni siciliani in dissesto, pre-dissesto e strutturalmente deficitari è finalmente possibile grazie al Milleproroghe, ma serve che i Comuni avviino le procedure. Chiediamo che non si perda più tempo e che gli enti locali attivino le stabilizzazioni: non è pensabile che un risultato atteso da anni e oggi finalmente a portata di mano non si concretizzi per lungaggini burocratiche”. Lo dicono Giuseppe Badagliacca, Gianluca Cannella e Pippo Cardenia del Csa-Cisal.
“Chiediamo che le istituzioni a ogni livello intervengano per sbloccare le stabilizzazioni – continuano i rappresentanti sindacali – che consentirebbero di chiudere finalmente una vertenza che si trascina da anni. Il Csa-Cisal conferma la disponibilità a collaborare e supportare in ogni modo le amministrazioni comunali per chiudere finalmente l’era del precariato”.

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Stabilizzazione ASU, Gennuso (FI) “Vittoria politica e amministrativa di Schifani e maggioranza”

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STABILIZZAZIONE ASU. Gennuso (FI) “Vittoria politica e amministrativa di Schifani e della maggioranza”

 
 
 
 
 
“La definitiva stabilizzazione del personale ASU, migliaia di lavoratori e lavoratrici il cui impiego è essenziale per il funzionamento di decine di enti locali, è un risultato importantissimo.Dopo anni di provvedimenti incerti e deboli sotto il profilo normativo, questa maggioranza ha approvato una norma inattaccabile, che darà certezza di stabilità a migliaia di famiglie, garantendo allo stesso tempo a tante amministrazioni locali di poter programmare la propria attività e i propri servizi ai cittadini sapendo su qauli risorse umane poter contare in modo stabile.
Questa stabilizzazione è sicuramente uno dei grandi successi politici ed amministrativi del Governo Schifani e della sua maggioranza.”

Lo dichiara Riccardo Gennuso, deputato regionale di Forza Italia

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