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Palermo Comic Convention: Santa Rosalia è la protagonista del manifesto 2024
Simbolo di rinascita e di speranza: non poteva che essere Santa Rosalia
Santa Rosalia è la protagonista del nuovo manifesto di Palermo Comic Convention, l’evento dedicato ai fumetti e alla pop culture che tornerà ai Cantieri Culturali alla Zisa dal 12 al 15 settembre 2024. L’opera è firmata da Lelio Bonaccorso.
Un singolare intreccio tra arte, cultura e storicità che fonde modernità e tradizione, tra iconografie secolari e intarsi sicani per raccontare un viaggio unico tra innovazione e folklore. «Raffigurare Santa Rosalia è stata una vera sfida per me» afferma Lelio Bonaccorso, fumettista, illustratore e insegnante che ha realizzato il manifesto in una ricorrenza speciale: i 400 anni dal ritrovamento delle spoglie della santa.
Numerose saranno le attività che si svolgeranno durante il Festival, tanti gli artisti che si esibiranno e, il tutto, con una formazione organizzativa ormai rodata nel tempo che anno dopo anno ha mostrato sempre nuove peculiarità. Nei prossimi mesi inizieranno gli annunci, partirà la prevendita e – come sempre nel caso di Palermo Comic Convention – saranno scoperte le sorprese per questa nona, scoppiettante edizione. Le presenze nel 2023 sono state 48 mila. L’obiettivo è quello di migliorarsi.
«Quando il direttore generale Alessio Riolo, mi ha commissionato l’opera, che poi si è tramutata nel manifesto della prossima edizione di Palermo Comic Convention, ho sentito la responsabilità di rappresentare il simbolo più importante della città di Palermo, che considero la mia seconda casa dopo avervi vissuto per molti anni. Una sfida – aggiunge Bonaccorso – che definirei non solo impegnativa ma anche straordinariamente affascinante, che mi ha onorato e che allo stesso tempo mi ha imposto un senso di reverenziale timore. Un lavoro estremante stimolante che ho accettato con entusiasmo».
«Ho dedicato – aggiunge Bonaccorso – molto tempo allo studio dei riferimenti grafici e iconografici e in particolare all’aspetto simbolico della “Santuzza”. L’obiettivo era fondere l’iconografia tradizionale con elementi più contemporanei e pop, in linea con lo spirito di un festival del fumetto. La mia ricerca mi ha portato ad esplorare gli intarsi marmorei delle chiese siciliane del Settecento, come la chiesa di San Gregorio a Messina e la chiesa del Gesù Casa Professa a Palermo, così come la Cappella Palatina presso il Palazzo dei Normanni. Ho anche esaminato la tradizione spagnola e quella centroamericana del Día de Muertos, ricca di illustrazioni vivaci. Questo perché uno dei simboli di Santa Rosalia è il teschio, che rappresenta la morte ma è anche un segno del ciclo eterno della vita. Ho scelto colori vivaci non solo per il loro significato storico ma anche per il loro impatto comunicativo, mirando a creare un manifesto che attirasse l’attenzione e al contempo unisse tradizione e innovazione. Desidero esprimere la mia gratitudine – conclude Lelio Bonaccorso – verso gli organizzatori di Palermo Comic Convention per l’opportunità ricevuta e attendo con ansia il giudizio dei palermitani e di tutti i siciliani, i cui pareri saranno il metro definitivo del successo di questo manifesto».
Tornerà, quindi, il colore che ha sempre contraddistinto Palermo Comic Convention. «Siamo estremamente felici che un grande autore come Lelio Bonaccorso abbia raccolto una sfida decisamente non facile – afferma il direttore generale Alessio Riolo – . Palermo Comic Convention è tradizione: partiamo dai fumetti ma con una visione molto più ampia abbracciamo tutta la cultura pop. E questo manifesto ci rappresenta in pieno: tradizione ma anche e soprattutto innovazione».
La Santuzza sarà celebrata con un ricco calendario di eventi e iniziative culturali che, partendo da maggio, andrà avanti sino ai primi mesi del 2025 coinvolgendo tutto il territorio metropolitano del capoluogo siciliano. Tra questi eventi, non poteva mancare Palermo Comic Convention che, alla sua nona edizione, trasformerà ancora una volta Palermo nel regno del Fumetto, del Gioco, del Cinema e della Cultura Pop, coniugando sapientemente modernità a tradizioni.
Palermo Comic Convention fa parte di RIFF, la Rete nazionale costituita dai Festival italiani di Fumetto che hanno come obiettivo la valorizzazione della nona arte in ogni sua declinazione.
Cultura
Gelo di mandarini, la ricetta siciliana con soli tre ingredienti
La Sicilia a tavola: viaggio tra saperi e sapori con Barbara Conti
Gelo di mandarini, la ricetta siciliana con soli tre ingredienti del dolce al cucchiaio della pasticceria siciliana. Perfetto a fine pasto, fresco e digestivo
Il gelo di mandarini è un dessert della pasticceria siciliana, profumatissimo e di stagione che si prepara con solamente tre ingredienti: succo dei mandarini, zucchero e amido di mais (maizena) Fresco e golosissimo, il gelo di mandarini è una crema golosa, completamente naturale, che si prepara senza uova e senza l’utilizzo della colla di pesce.
Un dolce tipico facile, fresco e aromatico e che si consuma in Sicilia come alternativa al gelo di arancia o al gelo di limone.
Per il gelo ,Vi raccomando, dove possibile di utilizzare dei mandarini appena raccolti e non trattai
Ingredienti per il gelo di mandarini
– 2 kg di mandarini
– 1 l succo di mandarini
– 150 g zucchero
– 90 g amido di mais (maizena)
– q.b. granella di pistacchi per decorare
Vediamo come si prepara il gelo di mandarini passo passo
Preparazione del gelo di mandarini
Per prima cosa spremete i mandarini il succo con l’aiuto di uno spremiagrumi.
Filtrate il succo con un colino ed eliminate eventuali ossicini.
Versate l’amido di mais, setacciato in una casseruola, unite lo zucchero e mescolate con l’aiuto di un cucchiaio di legno.
Versate poco alla volta, il succo dei mandarini, filtrati e mescolate per bene. Quando avrete ottenuto una crema fluida potrete aggiungere il resto del succo.
Trasferite la casseruola sul fuoco e portate a ebollizione, il succo. Mescolate con l’aiuto di una frusta sempre nello stesso verso in cui avete iniziato a girare il liquido.
Quando il gelo di mandarino raggiungerà il punto di ebollizione e avrà una consistenza vischiosa, toglietelo dal fuoco. Continuate a mescolare e versatelo nelle coppette o negli stampini, che avrete precedentemente bagnato. Questa operzione serve affinchè il gelo non si attacchi e vogliate trasferirlo in un piattino. Altrimenti potete farne a meno
Appena gli stampini con il gelo si saranno intiepiditi, trasferiteli in frigorifero per almeno due- tre ore, prima di servire il vostro gelo di mandarini: ricetta siciliana.
Decoratelo con una spolverata di granella di pistaccio.
Buon Appetito
Cultura
Viscotta ri “ficu” o biscotti di fichi
La Sicilia a tavola: viaggio tra saperi e sapori con Barbara Conti
Biscotti siciliani ai fichi o i “viscotta ri ficu”, sono biscotti siciliani realizzati tradizionalmente in occasione delle festività natalizie
I viscotta ri ficu sono dei biscotti molto buoni e finemente lavorati, ripieni di fichi secchi e aromatizzati con scorza di agrumi che si preparavano durante feste Natalizie insieme all’immancabile torrone, i biscotti alle mandorle e ai vari dolci tipici che cambiano in ogni provincia Sicilina. I biscotti con i fichi semplici o glassati si preparano in tutta l’isola anche se oramai sono presenti in qualsiasi periodo dell’anno.
Quale modo migliore perc chiudere le Festività e preparare i viscotta ri ficu, per L’epifania?
Molti di voi sicuramente li conoscono con altri nomi: buccellati, buccellatini, cuddureddi o cassatelle di fichi, magari con ricette più o meno diverse.
La ricetta che vi propongo è quella che si preparava nella mia famiglia
Ingredienti per l’impasto dei biscotti
– 1 kg di farina 00
– 300 g di zucchero
– 3 g di ammoniaca per dolci
– 1 bustina di lievito per dolci
– 300 g di strutto
-q.b. latte
Ingredienti per il ripieno dei biscotti
– 80 g di mandorle tostate
– 500 g di fichi secchi
– q.b. scorza di agrumi
– 100 g di zucchero
– 1 cucchiaio di miele
– 1 pizzico di cannella
– 15 g di cacao amaro
Per decorare i viscotta i ficu, zuccherini colorati
In un mixer tritate le mandorle tostate, qualche pezzetto di buccia di agrumi e i fichi secchi già ammollati. Unite al composto ottenuto lo zucchero, il miele, la cannella, il cacao amaro e continuate ad impastare.
Unite la farina con lo zucchero, sciogliete l’ammoniaca nel latte. Aggiungete lo strutto e iniziate ad impastare. Aggiungete un po’ di latte e continuate a impastare fino ad ottenere un composto omogeneo.
Lasciate riposare l’impasto una trentina di minuti
Stendete la pasta e ricavate delle strisce larghe 6 cm e spesse circa mezzo cm. Formate con il ripieno un serpentello di 2 cm circa di diametro e ponetelo al centro della striscia di pasta. Avvolgetelo con la pasta.
Tagliate i biscotti della lunghezza desiderata e applicatevi sopra dei tagli che fungeranno da decorazione; intingeteli negli zuccherini colorati. (a piacere)
Disponeteli su di una teglia e infornate a 180° per 15-20 min.
Appena raffreddati cospargeteli di zucchero a velo e buon appetito
Colgo l’occasione per Augurarvi un Buon 2025, Barbara C
News
Trapani, al via iter affidamento lavori ampliamento ospedale Sant’Antonio Abate e radioterapia
Il direttore generale Ferdinando Croce è ha dato il via all’iter per l’affidamento dei lavori di ampliamento dell’ospedale Sant’Antonio Abate e di realizzazione del servizio di Radioterapia.
Due novità importanti e attese per il nosocomio trapanese, per realizzare le quali è previsto un importo oltre 32 milioni e 361 mila euro.
Il progetto esecutivo prevede la realizzazione di nuovo corpo di fabbrica con quattro elevazioni, di cui una seminterrata:
- Prima elevazione (piano secondo seminterrato): Servizio di radioterapia con due bunker; U.O. di Terapia subintensiva con 18 posti letto;
- Seconda elevazione (piano primo seminterrato): Complesso operatorio con quattro sale operatorie di cui una predisposta come sala ibrida, con una super cie di 75 mq;
- Terza elevazione (piano sopraelevato): U.O. di Chirurgia generale (18 p.l.); U.O. di Chirurgia toracica (4 p.l.); U.O. di Chirurgia vascolare (8 p.l.);
- Quarta elevazione (piano primo): U.O. di Ortopedia e Traumatologia (24 p.l.); U.O. di Chirurgia pediatrica (7 p.l.
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