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Cronaca

Marsala, in carcere storica spacciatrice di Sappusi. L’arresto dei Carabinieri

Redazione

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I Carabinieri della Compagnia di Marsala hanno arrestato una donna marsalese, classe ’80, residente nel quartiere popolare di Sappusi, in esecuzione di un’ordinanza sostitutiva della misura cautelare degli arresti domiciliari (cui l’indagata era sottoposta da tempo per spaccio di stupefacenti) con la custodia in carcere, disposta dal Tribunale di Palermo.

L’arresto costituisce l’esito di ripetuti controlli da parte dei Carabinieri su numerosissimi acquirenti di droga (cocaina, eroina e crack), soliti gravitare nei pressi dell’abitazione della donna, nel cuore di Sappusi, quartiere-bunker dove risulta particolarmente difficile, per le Forze dell’Ordine, operare senza essere notati.

Nessuno ha mai riferito agli inquirenti da chi venisse acquistato lo stupefacente, anzi, alle specifiche domande in merito, i tentativi di depistaggio degli acquirenti hanno cercato di coinvolgere stranieri – ovviamente sconosciuti, poiché noti solo per pseudo soprannomi – o spacciatori fuori dell’area marsalese, tutte notizie false per proteggere la fonte del loro approvvigionamento.

In realtà, i Carabinieri, appostati per diverse settimane a ridosso dell’abitazione dell’incallita spacciatrice, hanno monitorato un costante afflusso di persone che entrava ed usciva da quella casa ed i controlli operati a distanza sulle auto sospette hanno consentito di sequestrare diverse dosi di cocaina, eroina e crack, spesso tagliate in modo grossolano e così ancor più pericolose.

Nella giornata internazionale delle donne poi, la donna è stata vista uscire di casa con la macchina, pur essendo già sottoposta agli arresti domiciliari, manco a dirlo, per spaccio. Fermata dai militari, aveva con sé oltre 1.000 euro in contanti, tra banconote di piccolo taglio e monete, denaro derivante presumibilmente dall’attività di spaccio mai interrotta e destinato forse all’acquisto di altra droga. I Carabinieri hanno dunque perquisito l’abitazione dell’indagata: bilancini di precisione, bustine in cellophane per confezionare le dosi di cocaina, block notes con l’indicazione dei nomi degli acquirenti della droga con una minuziosa rendicontazione dei crediti e dei debiti maturati, oltre ad un sistema sofisticato di telecamere installate all’ingresso dell’appartamento per eludere i controlli di polizia.

 

L’esito dell’irruzione dell’8 marzo ha consentito al Tribunale di Palermo, che già aveva messo l’arrestata ai domiciliari, di disporne la custodia in carcere visto che, proprio perché reclusa in casa, lì aveva costruito la sua prolifica centrale di spaccio.

Così sabato 19 marzo scorso, i Carabinieri di Marsala hanno nuovamente bussato alla porta della donna, che nel frattempo aveva ripristinato le telecamere, si era procurata nuovi

bilancini e droga (è stata infatti sequestrata della cocaina già suddivisa in dosi) – per portarla in carcere a Palermo.

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Cronaca

Codici: allarme phishing per PostePay, ecco come difendersi

Redazione

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Codici: allarme phishing per PostePay, ecco come difendersi

 

Poste Italiane ha diffuso in questi giorni un avviso rivolto ai consumatori in merito ad una nuova truffa online. Si tratta di una tipologia di phishing che riguarda la carta PostePay. L’utente riceve una e-mail che ha come mittente servizio@postepay-evolution.info ed ha come oggetto “Importante: Attivare il nuovo sistema di sicurezza”. Il destinatario, in estrema sintesi, viene avvisato che dal 14/9 non sarà più in grado di utilizzare la propria PostePay a meno che non provveda all’attivazione del nuovo sistema di sicurezza web. Per farlo, viene invitato a cliccare sul link presente nella e-mail. Bisogna prestare la massima attenzione a questa e-mail oltre, ovviamente, a non cliccare sul link indicato. In caso di dubbi sul funzionamento della propria PostePay è possibile contattare il servizio clienti di Poste.

 

È bene sapere che Poste Italiane e PostePay non chiedono mai in nessuna modalità (e-mail, sms, chat di social network, operatori di call center, ufficio postale e prevenzione frodi) e per nessuna finalità:

· le credenziali di accesso al sito www.poste.it e alle app di Poste Italiane (il nome utente e la password, il codice posteid);

· i dati delle carte (il PIN, il numero della carta con la data di scadenza e il CVV);

· i codici segreti per autorizzare le operazioni (codice posteid, il codice conto, le OTP- One Time Password ricevute per sms).

 

Non sarà mai richiesto di disporre transazioni di qualsiasi natura paventando falsi problemi di sicurezza sul conto o la carta tantomeno con l’invito a recarsi in Ufficio Postale o in ATM per effettuarle.

 

Se qualcuno, spacciandosi per un operatore di Poste Italiane S.p.A. o PostePay S.p.A., dovesse chiedere quanto sopra riportato, è un tentativo di frode.

 

L’associazione Codici fornisce assistenza ai consumatori in caso di truffe online. Per informazioni e chiarimenti telefonare al numero 065571996 oppure inviare un’e-mail all’indirizzo segreteria.sportello@codici.org.

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Cronaca

Salemi, riconosce tentativo di truffa grazie agli incontri mirati con i Carabinieri

caterina murana

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SALEMI: RICONOSCE UN TENTATIVO DI TRUFFA GRAZIE AGLI
INCONTRI PREGRESSI CON I MILITARI DELL’ARMA

Un pensionato di Salemi è stato vittima di un tentativo di truffa telefonica che non si
è concretizzato grazie alla prontezza della vittima che, a seguito di due incontri organizzati
in città dai Carabinieri, si è recato subito al Comando Stazione per accertarsi della
veridicità di quanto poco prima richiesto per linea telefonica.
L’uomo sarebbe stato contattato da persone che dicevano di appartenere ad un
noto istituto bancario in quanto vi erano strani movimenti sul conto corrente con la
richiesta di fornire le credenziali per l’accesso al conto in modo da risolvere il problema.
Non convinto l’anziano riattaccava la telefonata ma veniva dopo pochi minuti richiamato
questa volta da un sedicente Maresciallo dei Carabinieri da un numero che risultava
essere a tutti gli effetti quello del Comando Stazione del posto con tanto di dicitura
sull’apparecchio “Stazione Carabinieri di Salemi”. Prontamente la vittima non eseguiva
quanto richiesto dal sedicente Carabiniere e si recava in Caserma per un ulteriore
sicurezza scoprendo che mai nessuno lo aveva contattato in precedenza.
Questo lieto fine va ad aggiungersi a tanti altri che, come in questo caso, grazie a
quanto appreso in incontri che i Carabinieri hanno svolto e continuano a svolgere a favore
di persone anziane in tutta la provincia hanno fatto si che la truffa sia rimasta “tentata”.

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Politica

Referendum sul parco, Leali per Pantelleria “Presenteremo mozione politica”

Redazione

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L’inammissibilità del Referendum circa il Piano del Parco, presentata dal Comitato ad oc, presso la casa comunale di Pantelleria, ha scatenato le reazioni non solo del promotore stesso della figura giuridica di manifestazione popolare per eccellenza, ma anche di alcune fazioni politiche.
Già pubblicata la posizione del PD, nelle parole di Giuseppe La Francesca.
Adesso Leali per Pantelleria, che pensa ad una mozione politica.

Capiamo meglio nel testo che segue:

La bocciatura dei quesiti referendari da parte del comitato dei garanti non deve far disperdere il lavoro svolto e portato avanti dal comitato promotore così come non si può non tener conto della sottoscrizione da parte di tutti i presidenti di circolo dell’isola.
L’idea è quella di impegnare l’amministrazione comunale con una mozione politica che tenga conto delle perplessità e dei timori oggetto del referendum negato, che se passerà in aula impegnerà il sindaco, quale componente della comunità del parco a portare avanti le istanze della cittadinanza. Nel frattempo chiediamo che vengano ripresi i lavori in commissione consiliare di confronto con il Parco Nazionale per il redigendo Piano del Parco. Sarà nostra cura portare la questione in seno al consiglio comunale.

È quanto affermato dal gruppo consiliare Leali per Pantelleria

Per ricostruire:

Pantelleria – Comitato referendum, La Francesca (PD) favorevole al ricorso contro inammissibilità

Pantelleria, Mustacciuoli – Comitato Referendum, ricorso contro dichiarazione illegittimità

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