Cultura
Le città più calde d’Italia: dove fare il bagno in inverno. Protagonista Sicilia: noi segnaliamo Pantelleria
Le città più calde d’Italia: ecco dove si può fare il bagno in inverno, in luoghi incantevoli all’insegna di sole e mare di Filomena Fotia da Meteoweb.eu
Tra le località evidenziate da Meteoweb.eu, che pubblica notizie sempre più che affidabili, noi segnaliamo Pantelleria e ne spieghiamo il perchè.
In Italia, durante l’inverno, le zone più calde si trovano principalmente nelle regioni del Sud, come la Sicilia, la Calabria e la Puglia, dove le temperature invernali sono più miti rispetto al resto del Paese. Alcune città costiere, come Palermo, Catania, Lecce e Bari, offrono condizioni relativamente calde anche in inverno, consentendo il bagno in mare, sebbene l’acqua sia più fredda rispetto all’estate. Queste destinazioni sono popolari tra chi cerca una fuga invernale con un tocco mediterraneo, consentendo attività balneari anche durante la stagione fredda.
Quali sono le città più calde d’Italia
Le città più calde d’Italia si trovano principalmente nelle regioni del Sud, in particolare in Sicilia e in Calabria. Alcune delle città più calde includono:
Caltanissetta: situata nell’entroterra siciliano, è spesso una delle città più calde d’Italia durante l’estate;
Ragusa: questa città costiera in Sicilia gode di temperature elevate durante l’estate e spesso anche durante l’inverno;
Siracusa: situata sulla costa orientale della Sicilia, ha un clima mediterraneo con inverni miti ed estati calde;
Catania: è famosa per le sue temperature elevate, specialmente in estate, grazie alla sua posizione sulla costa orientale della Sicilia;
Cosenza: è nota per le estati calde e soleggiate;
Reggio Calabria: questa città costiera situata nella punta meridionale della Calabria è conosciuta per le temperature elevate, soprattutto in estate;
Bari: situata sulla costa adriatica della Puglia, beneficia di un clima mediterraneo con inverni miti e estati calde;
Lecce: è famosa per le sue estati calde e soleggiate.
Tuttavia, le temperature variano durante l’anno e possono essere influenzate da vari fattori climatici. Queste città tendono a essere tra le più calde in Italia, ma la temperatura esatta può variare da un anno all’altro.
Dove fare il bagno al mare d’inverno
In Italia, ci sono alcune località costiere dove è possibile fare il bagno in mare anche durante l’inverno. Tuttavia, è importante notare che l’acqua sarà notevolmente più fredda rispetto all’estate, quindi questa attività potrebbe non essere adatta a tutti. Ecco quindi, in dettaglio, alcune delle destinazioni in cui sarebbe possibile fare il bagno al mare d’inverno:
Sicilia: molte località costiere dell’isola, come Taormina, Siracusa, ma anche le Isole Eolie, offrono temperature relativamente miti anche in inverno, consentendo il bagno in mare;
Calabria: la regione, con località come Tropea, Reggio Calabria e Scilla, gode di temperature invernali moderate, consentendo il bagno in mare per i più coraggiosi;
Puglia: alcune zone costiere della regione, come Otranto e Gallipoli, possono offrire condizioni adatte al nuoto durante l’inverno, seppur con acque più fresche;
Sardegna: anche nell’isola ci sono luoghi come Cagliari, Alghero e la Costa Smeralda, dove è possibile fare il bagno in mare in inverno grazie al clima relativamente mite;
Campania: questa regione, con località come Sorrento, Positano e la Costiera Amalfitana, può offrire temperature invernali abbastanza miti per il nuoto.
Tuttavia, è importante tenere presente che le temperature dell’acqua variano a seconda della località e delle condizioni meteorologiche, quindi è consigliabile verificare le previsioni meteo prima di pianificare una giornata al mare in inverno. Inoltre, è sempre consigliabile essere preparati per il freddo e utilizzare attrezzature adatte come mute termiche se ci si immerge in acque fredde.
I benefici del bagno in mare d’inverno
Il bagno in mare d’inverno può offrire una serie di benefici per la salute e il benessere, anche se l’acqua è più fredda rispetto all’estate. Ecco quindi, in dettaglio, alcuni dei benefici associati al bagno in mare d’inverno:
Stimolazione del sistema immunitario: l’acqua fredda stimola il sistema immunitario, aumentando la produzione di globuli bianchi e migliorando la resistenza alle infezioni;
Miglioramento della circolazione sanguigna: l’immersione in acqua fredda può migliorare la circolazione sanguigna, contribuendo a ridurre il rischio di problemi cardiovascolari.
Aumento dell’energia: il bagno in mare d’inverno può aumentare la produzione di endorfine, contribuendo a migliorare l’umore e l’energia;
Riduzione dello stress: l’ambiente marino e l’esposizione al freddo possono contribuire a ridurre lo stress e favorire una sensazione di rilassamento;
Miglioramento della qualità del sonno: molte persone riportano un miglioramento nella qualità del sonno dopo aver fatto il bagno in mare d’inverno, in parte a causa degli effetti calmanti e rilassanti;
Tono della pelle: l’acqua di mare può avere benefici per la pelle, contribuendo a migliorare l’elasticità e ridurre l’infiammazione cutanea;
Resistenza fisica: il nuoto in acque fredde richiede uno sforzo fisico maggiore, contribuendo ad aumentare la resistenza e la forza muscolare;
Benefici per il sistema respiratorio: il bagno in mare in inverno può aiutare a rafforzare il sistema respiratorio e migliorare la capacità polmonare;
Connessione con la natura: passare del tempo in mare durante l’inverno permette di sperimentare la bellezza dell’ambiente marino in una stagione meno affollata e più tranquilla;
È importante evidenziare che il bagno in mare d’inverno non è adatto a tutti, e chiunque desideri praticarlo dovrebbe farlo con cautela. È fondamentale prestare attenzione alla propria salute e alle condizioni locali, indossando adeguata attrezzatura come mute termiche se necessario, e ascoltando il proprio corpo per evitare il congelamento o il raffreddamento eccessivo. Prima di intraprendere qualsiasi attività invernale in acqua, è consigliabile consultare un medico.
Curiosità
Infine, ecco alcune curiosità sulle città più calde d’Italia, tra turismo e cultura:
Caltanissetta: è situata nell’entroterra della Sicilia ed è famosa per essere una delle città più calde d’Italia. La sua temperatura può facilmente superare i +40°C durante l’estate. La città è circondata da una regione agricola ricca di coltivazioni di grano, ulivi e mandorli;
Reggio Calabria: situata sulla punta meridionale dello Stivale, è famosa per il suo clima mediterraneo con inverni miti ed estati calde. La città si affaccia sullo Stretto di Messina ed è nota per il celebre Museo Nazionale della Magna Grecia;
Fiumicino: è una città costiera situata vicino a Roma ed è conosciuta per le sue temperature elevate durante l’estate. È anche la sede dell’aeroporto internazionale di Roma-Fiumicino, il principale scalo aeroportuale della capitale;
Lecce: è una città situata nel sud della Puglia, famosa per il suo clima caldo, in particolare durante l’estate. La città è rinomata per l’architettura barocca leccese e la sua atmosfera vibrante;
Palermo: il capoluogo vanta un clima mediterraneo con estati calde e inverni miti. La città è un crocevia di culture e ha una storia ricca, testimoniata dai suoi monumenti storici, come la Cattedrale e Palazzo dei Normanni;
Catania: è situata sulla costa orientale della Sicilia, alle pendici dell’Etna, il vulcano attivo più grande d’Europa. La città gode di estati calde e spesso si trova ad affrontare la volubilità dell’imponente vulcano. Catania è conosciuta anche per il suo movimentato mercato del pesce;
Bari: la città pugliese è famosa per il suo clima mite, con inverni relativamente miti ed estati calde. Si tratta di un importante centro economico e culturale della regione, nonché un porto vitale per i trasporti;
Ragusa: è una città costiera della Sicilia famosa per il suo clima mediterraneo. È divisa in due parti: Ragusa Superiore e Ragusa Ibla, quest’ultima celebre per il suo affascinante centro storico barocco, che è stato dichiarato Patrimonio dell’Umanità dall’UNESCO.
Queste città non solo offrono temperature elevate e un regime climatico in generale piacevole, ma sono anche ricche di cultura, storia e tradizioni regionali uniche. Oltre alle condizioni calde, ognuna di queste destinazioni è caratterizzata da un ambiente distintivo che attrae visitatori da tutto il mondo.
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L’inverno a Pantelleria
Tutte le caratteristiche evidenziate dall’articolo sono concentrate nella Perla Nera del Mediterraneo.
Pantelleria, infatti, patrimonio UNESCO per la vite ad alberello e i muretti a secco, ha una grande storia millenaria raccontata dai siti archeologici e dai reperti romani come le teste di Tito, Agrippina e Giulio Cesare.
Oltre agli incredibili scenari naturalistici in cui addentrarsi tramite le gite organizzate dalle Guide del Parco che conducono gli escursionisti in visioni mozzafiato, la Figlia del Vento offre la possibilità dei bagni invernali.
Rituali sono quelli il giorno di Capodanno, dove bagnanti turisti si dilettano in una esperienza per loro più unica che rara. Ma se l’acqua a volte può apparire un frizzantina, riversandoci in località come Gadir è possibile immergersi in acqua di mare calda, grazie alle sorgenti sottomarine.
Marina Cozzo
Cultura
Pantelleria a Vins Extrêmes , il salone internazionale della viticoltura eroica
Un’importante vetrina di promozione del territorio. Presenti Parco e Comune di Pantelleria
Pantelleria e la sua viticoltura eroica sono stati protagonisti della 33esima edizione del salone internazionale (Mondial des Vins Extrêmes) di Forte di Bard (Aosta).
L’evento, promosso da Cervim (Centro di ricerca per la viticoltura montana) in collaborazione con l’Assessorato Agricoltura e Risorse Naturali della Regione Valle d’Aosta, la Chambre valdôtaine e l’Associazione Forte di Bard, ha avuto l’obiettivo di valorizzare la viticoltura eroica quale presidio produttivo, paesaggistico e culturale, sostenendo modelli agricoli capaci di generare valore economico e servizi ecosistemici.
Il salone ha accolto più di 50 aziende, provenienti da 11 regioni italiane e da diverse realtà europee (come Albania, Germania e Svizzera) e ha avuto come ospiti 5 delegazioni “eroiche” tra cui Pantelleria, a fianco di Svizzera (Lavaux), Abruzzo (Consorzio Vini), Spagna (Lugo -Galizia) e Francia (Côte Vermeille–Banyuls).

L’Ente Parco Nazionale e il Comune della Perla Nera hanno presentato le loro tipicità enologiche in uno stand nel quale, grazie alla presenza del giovane Maitre e Sommelier Pantesco Gaspare Basone (membro FISAR,Federazione Italiana Sommelier Albergatori Ristoratori delegazione di Roma), sono stati descritti e fatti degustare vini, vini passiti e aromatizzati accompagnati da alcuni prodotti gastronomici d’eccellenza (come olio, patè, mieli di nicchia) offerti dalle Aziende Agricole del territorio che hanno aderito all’iniziativa.
La delegazione Pantesca ha avuto a disposizione, oltre allo stand, anche un corner point che ha permesso di narrare l’isola dal punto di vista dell’agricoltura e delle sue tipicità non solo enologiche ma anche turistiche.
Momento importante della manifestazione è stata la cerimonia di premiazione del Concorso enologico internazionale dedicato ai vini prodotti da viticoltura eroica. Alla giuria (composta da 50 tecnici degustatori internazionali) sono pervenuti 1001 vini di 372 aziende provenienti da 17 paesi del mondo. 
Tra le medaglie assegnate sono presenti due cantine pantesche: Medaglia D’Oro alla Cantina Basile, per il suo vino bianco Pantelleria DOC Sora Luna 2024, ottenuto con uve zibibbo in purezza, e per il Passito DOC Shamira 2020, e Medaglia D’Oro alla cantina Pellegrino per il Pantelleria DOC Isesi 2023, anche questo bianco ottenuto da uve zibibbo in purezza.

Parco e Comune ringraziano tutti i produttori che hanno messo a disposizione i loro prodotti per fare conoscere il territorio in una importante vetrina internazionale: Basile, Pellegrino, Donnafugata, Antonio Gabriele, I giardini di Tanit, D’Ancona, Gotha, Khattibuale, Marthingana, Almanza.
Spettacolo
“Pluribus” e il ritorno di “Now You See Me” guidano lo streaming in Italia – Classifica JustWatch
L’ultima classifica inerente a top film e serie TV più gettonate in Italia nell’ultima settimana: https://www.justwatch.com/it/streaming-charts

Per i film, questa settimana Now You See Me – I maghi del crimine sale di una posizione e conquista il primo posto probabilmente spinto dalla recente uscita nelle sale di Now You See Me 3. I migliori illusionisti del mondo vengono reclutati da un misterioso benefattore per mettere in scena rapine straordinarie, regalando il bottino agli spettatori come se fossero parte dello spettacolo. Sulle loro tracce si mettono un agente dell’FBI e un detective dell’Interpol, determinati a smascherare il trucco dietro ai colpi impossibili del gruppo.
Al secondo posto debutta After the Hunt – Dopo la caccia, nuova entrata firmata da Luca Guadagnino e presentata all’ultimo Festival di Venezia. Julia Roberts interpreta una professoressa universitaria alle prese con una studentessa modello (Ayo Edebiri) che muove delle accuse verso un suo collega (Andrew Garfield). Quando un segreto del passato della docente riaffiora, la sua vita privata e professionale rischia di crollare. Un dramma psicologico sull’etica, il potere e la verità, con un cast di alto livello e una tensione crescente.
Al terzo posto scende Frankenstein, che perde due posizioni dopo due settimane consecutive in vetta. Diretto da Guillermo del Toro e presentato al Festival di Venezia, il film segna il ritorno del regista premio Oscar al gotico, con una nuova versione del celebre romanzo di Mary Shelley. Victor Frankenstein (Oscar Isaac), ossessionato dall’idea di riportare in vita i morti, sfida i limiti della scienza fino a dare forma a un essere mostruoso e mai visto prima.
Per le serie TV, stabile in vetta per la terza settimana consecutiva Pluribus. La persona più disperata del pianeta riceve l’assurda missione di salvare il mondo dalla felicità, in una satira filosofica che esplora la tristezza necessaria e il potere di chi non ha più nulla da perdere.
Al secondo posto sale The Beast in Me, che guadagna due posizioni. Una scrittrice famosa si ritrova coinvolta in un gioco manipolativo con il suo potente vicino: un uomo ricco e misterioso, avvolto dal sospetto di un omicidio, che trasforma la sua vita in un intricato gioco psicologico fatto di sotterfugi e tensione.
Guadagna due posizioni anche Welcome to Derry, che si piazza al terzo posto. Prequel di It, la serie è ambientata negli anni ’60 nella cittadina più inquietante del Maine e racconta le origini di Pennywise, il clown simbolo della paura. Un viaggio nel passato che unisce nostalgia e terrore, destinato a conquistare gli amanti dell’horror.
A questa pagina è presente la tabella contenente la classifica completa aggiornata in tempo reale e riferita agli ultimi 7 giorni anche oltre la 10ma posizione.
Questa settimana JustWatch mette in evidenza la sua nuova guida ai migliori adattamenti cinematografici di musical di Broadway, con Wicked (2024), che nell’ultima settimana si è classificato al quarto posto della streaming chart italiana, al centro dell’attenzione. La lista include classici come Cabaret, Chicago e, naturalmente, Wicked, offrendo indicazioni su dove poterli vedere in streaming in Italia. La lista completa dei titoli può essere consultata a questa pagina: https://guides.justwatch.com/it/migliori-film-tratti-da-musical
Cultura
Santo Stefano Quisquina da Comunita’ HONOS 2024 a candidata al Premio Paesaggio del Consiglio d’Europa
SANTO STEFANO QUISQUINA
Tra le pieghe morbide dei Monti Sicani, dove i profili delle colline si inseguono come onde di terra e il vento porta con sé l’eco di antichi mestieri, Santo Stefano Quisquina affida al proprio paesaggio la narrazione di un’identità collettiva che ancora oggi resiste, si rinnova e dialoga con il mondo contemporaneo.
È da questo intreccio di natura, memoria e comunità che nasce la candidatura al Premio Nazionale del Paesaggio, promosso dal Ministero della Cultura nel solco della Convenzione Europea del Paesaggio.
Il paese, immerso in un ambiente che alterna boschi, pascoli e antiche vie di transumanza, conserva un tessuto umano fatto di gesti lenti e consapevoli: il lavoro dei pastori all’alba, il ritorno dei contadini lungo i terreni terrazzati, le donne anziane che raccontano proverbi legati alle stagioni.
Qui il paesaggio non è solo sfondo: è protagonista, compagno quotidiano, matrice culturale che continua a modellare comportamenti, relazioni e linguaggi.
La candidatura si inserisce dunque in una visione ampia, che considera il territorio come eredità viva. Negli ultimi anni Santo Stefano Quisquina ha promosso pratiche di tutela e progetti di valorizzazione che hanno dato nuovo senso a luoghi storici e spazi rurali, mettendo al centro la sostenibilità, la partecipazione e la continuità delle tradizioni. La comunità ha fatto del proprio legame con la terra un principio guida, trasformando antichi saperi in strumenti contemporanei di gestione e cura.
Il dossier presentato — un documento che unisce rigore tecnico e profondità culturale — raccoglie questa lunga relazione tra gli abitanti e il territorio.
Le descrizioni del paesaggio sono punteggiate da fotografie, mappe, testimonianze orali e racconti che restituiscono un mosaico complesso e affascinante: la Quisquina come luogo di incontro tra storia e natura, ma anche come spazio affettivo in cui ciascuno riconosce un frammento della propria identità.
L’Amministrazione Comunale, rappresentata dal sindaco Francesco Cacciatore (nella foto) e dall’assessore al Turismo Anna Chillura, ha espresso profonda gratitudine a chi ha contribuito in modo volontario alla redazione del documento.
La Prof.ssa V. Scavone e le architette E. Lo Sardo, D. Toscano e J. Moscatello hanno intrecciato competenze tecniche e sensibilità territoriale, mentre la Consigliera Comunale Lucia Leto Barone e numerosi cittadini hanno offerto conoscenze, memorie e tempo, trasformando la candidatura in un vero progetto collettivo. L’esito del concorso sarà noto nei prossimi mesi. Tuttavia, per Santo Stefano Quisquina, il senso profondo di questo percorso è già evidente: la consapevolezza di abitare un paesaggio non solo da ammirare, ma da raccontare, custodire e tramandare. In un’epoca di cambiamenti rapidi, il paese rinnova così il suo impegno nel riconoscere il territorio come patrimonio culturale vissuto, luogo di appartenenza e promessa di futuro.
E così, da Comunità Honos capace di prendersi cura del proprio patrimonio umano e ambientale, Santo Stefano Quisquina approda oggi alla scena europea come esempio maturo e luminoso di un territorio che ha saputo trasformare la propria identità in valore condiviso.
Laura Liistro
Foto di Francesco Cacciatore
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