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Lanciata DART, prima missione planetaria che salverà la Terra da impatto con asteroidi

Giuliana Raffaelli

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Una cooperazione scientifica internazionale in difesa del nostro Pianeta

Si chiama DART (Double Asteroid Redirection Test) ed è la prima missione spaziale nata per difendere la Terra dall’impatto con gli asteroidi.

È partita stamattina alle 7.21 (ore italiane) a bordo del razzo Falcon 9 della SpaceX dalla base di Vandenber, in California. A bordo anche il satellite italiano LICIACube. La sua destinazione è l’asteroide binario lunare Dimorphos, che orbita intorno alla sua luna Didymos.

Obiettivo della missione è far impattare il razzo intenzionalmente sull’asteroide per modificarne l’orbita.

Sembra la trama degna del più fantasioso film di fantascienza. Ma non è così. È realtà.

Comunque ci vorrà un po’ prima che si possa assistere all’evento. DART colpirà Dimorphos nell’autunno 2022 (precisamente il 2 ottobre 2022). Data scelta per ridurre al minimo la distanza tra Terra e asteroide bersaglio e permettere osservazioni telescopiche di precisione. Al momento dell’impatto Didymos si troverà, infatti, a circa 11 milioni di chilometri dalla Terra e avrà puntati addosso tantissimi telescopi dal nostro Pianeta. Una incredibile campagna internazionale di osservazioni per determinare gli effetti dell’impatto di DART.

Perché fare questo test. Anche se questo specifico asteroide non rappresenta una minaccia reale per la Terra, il test è molto importante. DART, costruito e gestito dal Johns Hopkins Applied Physics Laboratory (APL) sotto la direzione del Planetary Defense Coordination Office (PDCO) della Nasa, serve proprio a questo. Serve a capire se la tecnologia in possesso degli enti spaziali internazionali sia capace di far navigare una sonda verso un asteroide bersaglio e soprattutto se, una volta raggiunto, sia capace di colpirlo e deviarne intenzionalmente l’orbita.

Se un asteroide, seppur piccolo (si parla di poche centinaia di metri di diametro), colpisse la Terra potrebbe causare una devastazione inimmaginabile. E l’asteroide Dimorphos è stato scelto proprio perché ha dimensione tale da poter creare danni se impattasse con il nostro Pianeta.

Come si fa a deviare l’orbita di un asteroide. Il metodo utilizzato per deviare l’orbita si chiama “deflessione cinetica dell’impatto”. È solo uno dei vari metodi studiati per reindirizzare asteroidi potenzialmente pericolosi, ma è quello che attualmente sembra essere il più maturo dal punto di vista tecnologico. Dopo l’impatto, il team di ricerca misurerà l’entità della deviazione proprio con i telescopi terrestri.

DART raggiungerà la deflessione dell’impatto cinetico schiantandosi deliberatamente contro l’asteroide a una velocità di circa 6,6 km/s. Lo potrà fare grazie alla telecamera di bordo (chiamata DRACO) e a un sofisticato software di navigazione autonomo. La collisione cambierà la velocità con cui l’asteroide orbita intorno alla sua luna di circa l’1%. Sembra pochissimo, ma questo basterà a cambiare il periodo orbitale del corpo celeste di diversi minuti, sufficienti per essere osservato e misurato con i telescopi terrestri.

Ovviamente gli scienziati hanno già simulato mini-impatti in laboratorio e costruito sofisticati modelli informatici basati su questi risultati. Ma gli asteroidi sono corpi molto complessi sia sotto il profilo fisico, che per strutture interne, forme e caratteristiche geologiche.

È quindi giunto il momento di agire sul campo e testare le reali potenzialità degli enti di ricerca spaziali.

Gli asteroidi rappresentano una concreta minaccia per la Terra? In realtà possiamo stare tranquilli. La minaccia che un asteroide colpisca la Terra e la distrugga (almeno in parte) è davvero remota. Solo alcuni tra i miliardi di asteroidi e comete che orbitano attorno al nostro Sole sono potenzialmente pericolosi, e, almeno per il prossimo secolo, pare che nessun asteroide conosciuto minaccerà il nostro Pianeta.

Secondo recenti stime, tuttavia, gli impatti dovuti agli asteroidi sarebbero da 3 a 10 volte più comuni di quanto si ipotizza. Ma per fortuna la maggior parte di loro si neutralizzano entrando nell’atmosfera terrestre oppure cadono negli oceani (che ricordiamo ricopre più del 70% del nostro pianeta) o in aree remote scarsamente popolate.

Ma non è tutto. Più del 90% degli asteroidi che potrebbero provocare danni seri al nostro Pianeta è sotto controllo e, almeno per ora,  non ci minacciano. Ma poco si sa di quelli di dimensioni comprese tra i 100 e i 1000 metri, circa 20 mila secondo la Nasa, e la cui carica distruttiva potrebbe essere considerevole qualora cadessero nei pressi di aree abitate. Cosa già successa non tanto tempo fa (il 15 febbraio del 2013) in Russia, dove una pioggia di meteoriti che ha colpito Cheliabynsk, una cittadina ai piedi dei Monti Urali.

La missione DART è quindi un test chiave che la NASA, insieme ad altre agenzie spaziali statunitensi e internazionali, vuole eseguire prima che qualsiasi reale necessità si possa presentare. Se il test avrà l’esito sperato, potremmo tirare un respiro di sollievo. E ritenerci pronti ad affrontare anche le minacce provenienti dallo Spazio.

(Credit immagine: NASA/Johns Hopkins APL. Illustrazione della sonda spaziale DART)

Giuliana Raffaelli

Laureata in Scienze Geologiche, ha acquisito il dottorato in Scienze della Terra all’Università di Urbino “Carlo Bo” con una tesi sui materiali lapidei utilizzati in architettura e sui loro problemi di conservazione. Si è poi specializzata nell’analisi dei materiali policristallini mediante tecniche di diffrazione di raggi X. Nel febbraio 2021 ha conseguito il Master in Giornalismo Scientifico all'Università Sapienza di Roma con lode e premio per la migliore tesi. La vocazione per la comunicazione della Scienza l’ha portata a partecipare a moltissime attività di divulgazione. Fino a quando è approdata sull’isola di Pantelleria. Per amore. Ed è stata una passione travolgente… per il blu del suo mare, per l’energia delle sue rocce, per l’ardore delle sue genti.

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Cultura

“Antiche voci di Pantelleria” il successo di una donna, di una lingua tra memoria e identità

Direttore

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Presentazione del libro di Angelina Rodo “Antiche voci di Pantelleria” tra curiosità, stupore e meraviglia

Nello spiegare il sottotitolo si manifesta già tutta l’essenza del piacevolissimo pomeriggio che si è tenuto presso la Sala Consiliare del Comune di Pantelleria, lo scorso 29 agosto, in occasione della presentazione del libro di una straordinaria Angelina Rodo.

Una sala gremita ha accolto con grande interesse tutti gli interventi di una elegante, garbata ma al contempo energica insegnante di altri tempi, ma di grande attualità, che ha porto l’accento sull’importanza del dialetto, come identità di un popolo, sulla veracità di una cultura attraverso la lingua che si parla.
Tra i presenti, le istituzioni: Sindaco Fabrizio D’Ancona, il Presidente del Consiglio Comunale Giuseppa Spata, e l’Assessore Massimo Bonì, che hanno fatto gli onori di casa.

Con la complicità del moderatore Aurelio Mustacciuoli, il pomeriggio ha preso una piega oltre modo interessante e accattivante, anche per il pubblico dei giovani presenti e richiamati dall’argomento.

Nel libro, la sagace autrice, ha riportato non solo termini, specialmente quelli più desueti, ma anche espressioni, modi di dire. Sollecitando il pubblico, ha aperto un sipario molto simpatico e leggero, in cui i presenti si sono lanciati in quei motti ricordando i nonni trasmettitori di verità, proverbi e vita.

Manifestando la sua grande preparazione e la profondità delle ricerche compiute, le interviste per quest’opera, la Rodo, con il suo fare da nobildonna, ha messo in evidenza  le influenze linguistiche che fanno parte del nostro dialetto: fenici, arabi, normanni, francesi, spagnoli, ciascuno di questi popoli ha tracciato solchi determinanti per la formazione del “pantesco”,

Con riconoscenza verso l’autore, si è concluso l’evento citando Ignazio Buttitta: “Un populu. quannu ci arrubbanu a lingua. è persu pi sempri”.

L’importanza del dialetto è, come dicevamo, altissima e trasmetterlo ai giovani è un dovere affinchè mantengano l’identità del proprio sangue e delle origini e il libro “Antiche voci di Pantelleria” è tutto da leggere e rileggere e incorporare nella testa di ciascun pantesco.

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Si improvvisa dentista, denunciate due persone per esercizio abusivo professione e favoreggiamento in clinica nel trapanese

Redazione

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SI IMPROVVISA DENTISTA.

DENUNCIATE DUE PERSONE PER ESERCIZIO ABUSIVO DI

PROFESSIONE E FAVOREGGIAMENTO

I Carabinieri del Nucleo Ispettorato del Lavoro e del Comando Provinciale di Trapani, hanno denunciato un 58enne e un 69enne per i reati di esercizio abusivo di professione e favoreggiamento. Gli accertamenti, condotti nell’ambito di controlli alle strutture cliniche e odontoiatriche della provincia di Trapani, avrebbero fatto emergere irregolarità in una struttura ove un 58enne avrebbe esercitato abusivamente l’attività di odontoiatria, ortodontista e igienista dentale, privo di alcun titolo, mentre il 69enne (medico chirurgo odontoiatra) avrebbe consentito e agevolato lo svolgimento di tale abusiva attività all’interno della struttura.

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Manovra ter, Figuccia: “30 mila euro ad azienda per serbatoi aziendali e contrastare la siccità”

Redazione

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Manovra ter, Figuccia: “Un contributo di 30 mila euro ad azienda per realizzare serbatoi aziendali

e contrastare la siccità”
 

Palermo – “Un contributo di 30 mila euro ad ogni singola impresa, per la realizzazione di serbatoi aziendali. E’ una delle tante misure urgenti previste dalla manovra per contrastare la siccità in Sicilia, un provvedimento fortemente voluto dalla Lega. Sul piatto ci sono 10 milioni, l’assessorato regionale all’Agricoltura ne metterà a disposizione altri 5, per un totale di 15 milioni. Sarà possibile realizzare 500 laghetti aziendali, al fine di consentire in tutta la regione un accumulo di acqua aggiuntivo di circa 5 milioni di metri cubi”.
Così Vincenzo Figuccia deputato questore della Lega all’Ars. “Per questo – continua – faccio un appello all’opposizione. Chi oggi si oppone alla manovra deve assumersi la responsabilità di bloccare misure che riguardano servizi essenziali, lo sviluppo dei territori, la tutela dell’ambiente e il sostegno alle categorie più fragili. La maggioranza unita andrà avanti comunque”.

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